Il futuro dell’energia è idroelettrico, ma non è l’idroelettrico attuale.
Le invenzioni ambientali sono come le rondini. Una sola non fa primavera. Devono essere molte e viaggiare nella stessa direzione. Per questo è stata inventata SPAWHE. Senza SPAWHE le autorità mondiali dell’ambiente lavorano al buio, come ciechi, nel libro “CECITA” di Josè Samarago.
Quando nel 2006 sono andato in pensione, ho deciso di dedicarmi alla progettazione di nuovi sistemi depurativi, basati soprattutto sulle sinergie tra diverse discipline scientifiche e tecnologiche. Avevo compreso che gli attuali impianti depurativi ed energetici non sono completi e non esprimono interamente le loro potenzialità proprio per l’assenza di sinergie che, purtroppo, in molti casi, non possono essere prodotte nelle fabbriche dei componenti, che servono per costruire gli impianti, ma devono essere realizzate direttamente sul territorio, integrandosi con le caratteristiche dell’ambiente nel quale si opera. Nella quasi decennale esperienza d’inventore, ho prodotto circa trentadue depositi di brevetti nazionali, Uno è stato trasformato in deposito europeo, quattro in depositi internazionali, ma non ho mai trovato partner pubblici e privati, che hanno compreso l’importanza delle sinergie. Ho dovuto rinunciare a portare avanti i miei progetti, non per l’opposizione ma per i silenzi raccolti da parte delle autorità, degli imprenditori e della scienza. Tuttavia, gli scarsi progressi nella lotta al riscaldamento globale stanno dando ragione alle mie proposta ambientali. Tali soluzioni sono riassunte nel sito web http://www.SPAWHE.eu , che è l’acronimo di un sistema industriale completo per combattere il riscaldamento globale, dove SP = Sinergic Plants, AW = Artificial Welling, HE = hydroelectric energy. Il sistema avrebbe dovuto chiamarsi solo SPAW poiché ritenevo che il settore più trascurato a livello mondiale era ed è quello depurativo, mentre il settore energetico è super affollato di aziende e tecnici super qualificati, avendo l’energia un valore commerciale superiore rispetto all’acqua e all’aria depurata. Pertanto nel settore SP ho trattato ampiamente la pulizia dell’energia fossile e la neutralizzazione del CO2, come si può approfondire nella documentazione pubblicata nel sito. Non era mia intenzione cimentarmi con l’agguerrita concorrenza sulle nuove energie, conoscendo i limiti delle mie esperienze e conoscenze. Ma studiando il sistema AW, ho dovuto approfondire i concetti idraulici che generano le correnti sottomarine, l’incomprimibilità dei liquidi, il principio dei vasi comunicanti, pertanto, mi sono accorto che l’energia idroelettrica potrebbe essere prodotta anche con l’idroelettrico sommerso, che avrebbe bassi costi di produzione e anche un effetto protettivo dell’ambiente, portando nei fondali inquinati l’ossigeno delle acque superficiali. Pertanto, con il deposito di brevetto dell’idroelettrico sommerso, effettuato il 06/10/2014, il sistema completo di protezione dell’ambiente, ideato dal sottoscritto è diventato SPAWHE, e per farlo conoscere ho creato il sito web sopra citato. Ma a un anno di distanza nemmeno l’idroelettrico sommerso ha suscitato l’interesse delle autorità ambientali. A questo punto mi chiedo, come vogliono risolvere i problemi ambientali se tacciono anche di fronte alla produzione energetica, non neutrale, ma protettiva dell’ambiente? Dopo aver speso i miei pochi risparmi a estendere a livello internazionale il sistema SP senza trovare interlocutori e dopo aver visto il sistema AW crollare nei meandri della burocrazia italiana, senza nemmeno arrivare ad essere esaminato dall’ ufficio del brevetto europeo, il sottoscritto ha deciso di non estendere a livello internazionale l’idroelettrico sommerso ma di insistere sullo stesso argomento, brevettando applicazioni terrestri che sfruttano gli stessi principi idraulici. Ci sono undici mesi di tempo per cercare partner senza ipocrisia. IL mercato è grande, c’è lavoro per tutti, una sola azienda, per quanto grande, non può coprire il mondo intero. È necessario superare gli attuali capitolati di appalto pubblici che costringono alla realizzazione di opere mostruose per produrre energia idroelettrica con i salti idraulici. Infatti, le ultime invenzioni del sottoscritto cambiano completamente il modo di produrre l’energia idroelettrica, introducendo nel sistema il riciclo dell’acqua, in versione fissa e mobile. Infatti, con l’invenzione delle pompe con doppia alimentazione sul lato aspirante, è possibile trasformare tutti gli impianti di sollevamento delle acque attuali in impianti di riciclo dell’acqua in vaso aperto, nei quali il livello geodetico in mandata coincide con quello aspirante. In questi impianti si possono inserire delle turbine idrauliche che producono energia. Essendo, allo stato dell’arte, i sollevamenti idraulici i maggiori assorbitori di energia del pianeta, possiamo dire che facendo la somma algebrica, tra l’energia che risparmieremo e quella che produrremo sfruttando la forza di gravità e il battente idrostatico nella turbina, Il rendimento energetico degli impianti diventa centinaia di volte superiore all’energia fossile prodotta negli attuali impianti termici (che sono gli attuali produttori di energia di minor costo, soprattutto, gas e carbone, a prescindere dal fatto che inquinano e producono CO2). Ma anche il costo degli impianti idroelettrici viene ridotto di centinaia di volte poiché per produrre questo tipo di energia non è necessario allagare le valli di montagna e nemmeno costruire dighe, che sono opere di alta ingegneria, ma dal punto di vista ambientale ed economico, nella maggioranza dei casi, degli autentici disastri. Poiché, con il sistema suddetto, potremo produrre energia, anche in un condominio, non avremo bisogno di grandi reti di distribuzione elettrica e idraulica. Ma applicando gli stessi principi idraulici anche in impianti mobili in vaso chiuso, tra qualche decennio, non avremo bisogno nemmeno dei distributori di carburanti lungo le strade. Infatti, i generatori di corrente idroelettrica pressurizzati con aria o gas compressi, potranno essere montati sui mezzi di trasporto. Non consumeranno l’acqua, che sarà riciclata con basso consumo energetico per mezzo della bassa prevalenza necessaria alla pompa con doppia alimentazione (perché l’acqua non si comprime, e non si solleva, ma si ricicla nei circuiti in cui si fa coincidere l’altezza piezometrica di aspirazione e mandata). Questi generatori di corrente perpetui, consumeranno soltanto una piccola percentuale di aria o dei gas di pressurizzazione che si solubilizzano nell’acqua, che potranno essere integrati con un piccolo compressore a bordo macchina, oppure con un mini serbatoio super compresso dotato di riduttori di pressione. Se come abbiamo detto l’energia idroelettrica del futuro in versione fissa sarà centinaia di volte più economica di quella fossile, possiamo dire altrettanto anche per l’energia mobile, per le semplici ragioni che la meccanica dei motori sarà molto più semplice, ma soprattutto, perché non dovremo pagare i combustibili e avremo autonomie di servizio quasi infinite. Questo è importantissimo soprattutto se pensiamo a tutto il carburante che devono trasportare gli aerei e le navi che diventa pericoloso in caso d’incidenti, a prescindere dall’inquinamento. Non importa se negli impianti mobili solo il 50 % dell’acqua riciclata potrà produrre energia. Anche se i motori idroelettrici compressi richiederanno maggiore spazio rispetto a un motore termico, eliminando i serbatoi dei combustibili e i radiatori di raffreddamento, gran parte dello spazio che serve lo avremo recuperato. Se pensiamo che gli attuali motori termici hanno impiegato 120 anni a raggiungere l’attuale tecnologia, con migliaia di miliardi d’investimenti e milioni di tecnici divisi in circa cinque generazioni, il motore idroelettrico è ancora all’anno zero. E’ solo uno schema idraulico accolto con il silenzio, come tutte le invenzioni sostenibili del sottoscritto. Nel frattempo, coloro che dovrebbero rispondere, continuano a finanziare depuratori che non funzionano, dighe, bacini idrici, perforazioni del sottosuolo e dei fondali alla ricerca dell’oro nero. Tutte cose che non servono alla società del futuro. Persino il solare e l’eolico dovranno essere ridimensionati perché ingombranti e di basso rendimento. Se non possono competere con il fossile, non possono pensare di competere con il moto perpetuo assimilabile alla futura energia idroelettrica.
Cordiali Saluti
Luigi Antonio Pezone.