Dalla teoria della relatività generale alla interattività generale artificiale terrestre indesiderata dai governi e dalle multinazionali.
Riassunto In questo articolo riassumo la mia attività di inventore scomodo per la scienza e i potenti della Terra, che congiuntamente, hanno trascurato i principi interattivi terrestri per realizzare specifiche invenzioni tra loro scollegate, che chiaramente, non sono compatibili con l’ambiente terrestre, non chiudendo tutti i cicli chimici e biologici che aprono. Questo ha determinato uno sviluppo ambientale, industriale ed economico completamente sbagliato che oggi è impossibile correggere a causa del fatto che sono coinvolti tutti i centri di potere mondiali scientifici, politici ed economici. Richiamo i concetti delle teorie della relatività elaborate da Albert Einstein e pubblicate negli anni 1905 e 1916. La relatività ristretta del 1905 afferma che nello spazio le leggi della fisica sono uguali per tutti i sistemi di riferimento inerziali: “un corpo persevera nel suo stato di moto o di quiete fino a quando una causa esterna non ne modifica le condizioni”. Quella generale del 1916 estende la spiegazione dei fenomeni relativistici anche ai fenomeni non inerziali, che sono soggetti ad accelerazione, ma sempre nell’ambito spaziale e relativamente agli aspetti specifici e generali della fisica. Molto diversa dalla relatività specifica e generale spaziale è l’interattività generale terrestre, che non riguarda solo la fisica, in quanto, nell’ambiente terrestre, in presenza di vita biologica, zoologica, di chimica organica e inorganica, diventano importanti, soprattutto, i collegamenti interattivi chimici e biologici che la natura chiude nell’atmosfera, nelle falde acquifere, fiumi, laghi e mari depurandole automaticamente attraverso fenomeni interattivi naturali, come la fotosintesi clorofilliana e il ciclo del carbonio. Dallo spazio riceviamo la forza gravitazionale unidirezionale verso il centro della Terra e l’elettromagnetismo bidirezionale. Grazie a queste due invisibili forze, tutto si trasforma e si rinnova nei tempi naturali dovuti al ciclo di rotazione annuale intorno al sole, alla velocità di rotazione giornaliera intorno all’asse di collegamento magnetico dei poli, con una quantità di energia, influenzata anche dalla vicinanza dai pianeti e satelliti del sistema solare. Pertanto, l’interattività naturale terrestre è strettamente collegata all’energia del sistema solare, che per mezzo della forza gravitazionale e di quella l’elettromagnetica che sono i veri motori di tutti processi fisici, chimici, biologici. Questi processi non hanno nulla in comune con le lontane origini nucleari e termodinamiche spaziali, in quanto avvengono alla temperatura e alla pressione atmosferica. Questo avrebbe dovuto far riflettere soprattutto, la scienza e gli inventori terrestri, i quali, invece, di rinforzare i processi naturali interattivi terrestri, che si riproducono alla temperatura terrestre, li hanno stravolti, ricorrendo al calore prodotto dai combustibili e dall’energia nucleare, che non solo hanno alti costi e producono inquinamento e radioattività, non rinforzano i principi interattivi naturali terrestri, ma li danneggiano, introducendo nell’ambiente anche grandissime quantità di gas serra, come il vapore e CO2. Sono stati sufficienti meno di duecento anni di sviluppo industriale sbagliato, per alterare gli equilibri biologici e climatici creati faticosamente dalla natura terrestre nei 4,5 miliardi di anni precedenti. Non era difficile comprendere che la natura terrestre pur non disponendo di tecnologie, aveva già fatto tutte le predisposizioni per consentirci di produrre, con il minimo costo e il minimo sfruttamento delle risorse naturali, solo le tecnologie indispensabili per depurare l’acqua e l’aria ed estrarre gratis l’energia dall’ambiente necessaria a produrre l’energia elettrica, senza produrre nessuna forma di inquinamento. Infatti, l’aria atmosferica pressurizzata dalla natura alla pressione di un bar è un gas pulito perfetto che contiene il 21% di ossigeno con potere ossidante depurativo. Se noi aspiriamo l’aria da un tubo immerso nell’acqua, questa si solleva di circa dieci metri come dimostrò Torricelli (1608-1647), senza spendere energia per sollevarla. La scienza, avrebbe dovuto dedurre che se pressurizziamo una autoclave alla pressione di dieci o trenta bar e apriamo una valvola di uscita dell’acqua, questa si solleva all’altezza di 100 o 300 metri, invece dei 10 metri consentiti dalla pressione atmosferica. Questo sistema energetico lo possiamo montare su impianti fissi e mobili. Se manteniamo costante la pressione dell’autoclave introducendo contemporaneamente la stessa quantità di acqua che esce attraverso il circuito di riciclo pressurizzato dell’autoclave, noi possiamo realizzare dei cicli infiniti depurativi ed energetici, in quanto, l’acqua che entra nell’autoclave assorbe ossigeno e quando esce, parzialmente depurata dall’ossigeno assorbito, può produrre energia elettrica attraverso una turbina accoppiata a un generatore di corrente. Come è possibile inserire nel circuito di riciclo pressurizzato a 10 o 30 bar l’acqua scaricata alla pressione atmosferica? Non è stato semplice comprenderlo, poiché io ci sono arrivato dopo dieci anni di attività come inventore, ma alla fine mi sono accorto che è sufficiente realizzare delle pompe con la doppia alimentazione separata fino alla girante, di cui, una viene alimentata dall’acqua scaricata dalla turbina che ha prodotto l’energia primaria e l’altra è collegata al circuito di riciclo dell’autoclave. Quindi, sul pianeta Terra non abbiamo bisogno del calore prodotto dai combustibili, pannelli solari, energia nucleare. Possiamo produrre energia elettrica senza produrre nessuna forma di inquinamento, compreso il CO2 e il vapore. Non abbiamo nemmeno il bisogno di trasportare l’energia elettrica a distanza, potendola estrarre direttamente dall’ambiente dove serve in impianti fissi e mobili. Quindi, non sono convenienti nemmeno le energie rinnovabili (eoliche, idrolitiche, biologiche, solari). A maggior ragione, non abbiamo bisogno delle auto elettriche e nemmeno di trasformare l’idrogeno in combustibile. Dobbiamo chiederci come mai tutti i governi mondiali e tutte le multinazionali e soprattutto Le Nazioni Unite, che gestiscono la proprietà intellettuale delle invenzioni, non hanno compreso questa invenzione che potrebbe essere una delle più importanti della storia dell’umanità, trasformata anche in brevetto internazionale (PCT/IT2016/000202- 31/08/2016) (WO2017/042847- 16/03/2017) che il sottoscritto ha visto decadere il 07/08/ 2018 dopo 31 mesi dalla pubblicazione senza trovare interlocutori tra tutte le personalità mondiali scientifiche politiche economiche che dicono di voler combattere il riscaldamento globale e come mai queste stesse personalità, hanno boicottato anche le invenzioni precedenti e successive (quaranta), che gradualmente, hanno portato all’invenzione globale della “Interattività Artificiale Terrestre” che è indispensabile per difenderci dai cambiamenti climatici, incrementare la produzione alimentare per mezzo del welling artificiale, dissalare le acque, irrigare i deserti, per andare nello spazio con una energia che non si consuma e che proteggerebbe la fisiologia umana, conservando negli ambienti spaziali la temperatura e la pressione e terrestre. Inoltre, non bisogna trascurare, che è stato boicottato anche il cuore artificiale che con due piccole autoclavi al posto dei ventricoli destro e sinistro, ossigenerebbe il sangue umano allungando di molto l’attuale breve vita umana. Io, come inventore intellettuale della interattività generale artificiale terrestre, sono ancora alla ricerca di interlocutori istituzionali, non multinazionali, non mafie. Se, almeno le Nazioni Unite non fossero in organo politico ma un organo scientifico sperimentatore imparziale, l’interattività generale artificiale terrestre sarebbe già stata sperimentata, non solo in base alle soluzioni che ha proposto il sottoscritto in quaranta invenzioni, ma di tutti gli inventori, scegliendo sempre le soluzioni migliori, più semplici ed economiche, perché la scienza, al contrario della giustizia, non può sbagliare avendo la possibilità di sperimentare prima di assolvere o condannare. Le attuali Nazioni Unite, invece, pretendono dagli inventori come il sottoscritto il pagamento delle tasse annuali di mantenimento dei brevetti e il pagamento di tasse per fare ricorsi legali contro i brevetti non concessi, invece di assumersi l’onere delle sperimentazione nell’interesse dell’intero popolo mondiale. Io ho pagato solo le tasse di deposito perché mi interessa solo la proprietà intellettuale delle mie invenzioni. Non ho mai pagato le tasse di mantenimento dei brevetti nazionali e interazionali perché non ho mai pensato di fare l’imprenditore da pensionato. Non ho mai fatto ricorsi legali contro i brevetti che non mi sono stati concessi perché non ho soldi da sprecare contro un sistema che non apprezza l’organizzazione scientifica e imparziale del lavoro. Ma le mie soluzioni le ho depositate e pubblicate ugualmente. Ho voluto semplicemente dimostratore che la maggioranza degli impianti depurativi ed energetici mondiali sono sbagliati e che la classe dirigente attuale non ha nessuna intenzione di correggerli. Se la proprietà intellettuale non vale niente economicamente per le Nazioni Unite e l’attuale classe dirigente mondiale non ha importanza. Ma se vivessimo in una vera democrazia mondiale, dovrebbe essere fondata sulla organizzazione scientifica del lavoro, non sulle speculazioni delle borse mondiali. Non mi ritengo una vittima ma un innovatore perché penso che non sia mai esistito un inventore costretto a produrre quaranta invenzioni senza vederne sperimentata e realizzata nemmeno una. La storia dimostrerà chi ha torto o ragione sulla qualità delle invenzioni. Chi ha il potere politico ed economico si deve assumere l’onere delle sperimentazioni prima di decidere quello che è giusto o sbagliato per il pianeta in cui viviamo. Questa è l’unica ragione per la quale mi sono trasformato in inventore da pensionato. Se nella mia vita lavorativa non avessi cercato di conoscere scientificamente il mondo del lavoro, su quali basi avrei poggiato le mie invenzioni? Molti paesi democratici come l’Italia basano la loro costituzione sul lavoro. Ma non è sufficiente se il lavoro non è organizzato scientificamente e imparzialmente perché la scienza non può sbagliare se è applicata globalmente. Il primo requisito che dovrebbe avere una invenzione industriale, oltre a quelli della novità, dell’inventiva e dell’applicabilità industriale, dovrebbe essere quello di chiudere nell’ambito del processo tutti i cicli chimici, termici, nucleari che apre, oppure evitare di aprirli, oppure consentire il collegamento a un’altra invenzione esistente che provvede alla chiusura di tali cicli. Tutte le attuali invenzioni termiche e nucleari, fisse e mobili non hanno e non possono avere tali requisiti, perciò dovrebbero già essere considerate fuori legge. Purtroppo, sono stato costretto a scrivere un articolo che constata l’attuale incompetenza degli attuali uffici brevetti nazionali e internazionali: “Il lavoro scientificamente disorganizzato degli enti pubblici e delle multinazionali del pianeta Terra”. https://www.spawhe.eu/il-lavoro-scientificamente-disorganizzato-degli-enti-pubblici-e-delle-multinazionali-del-pianeta-terra/ Se ai governi e a una larga parte della popolazione mondiale interessano di più le speculazioni finanziarie, che non hanno nulla che vedere con il lavoro onesto quotidiano, non è possibile sconfiggere l’inquinamento globale, l’iniqua distribuzione della ricchezza mondiale e le guerre si combattono in tutto il mondo. E’ necessario scacciare i mercanti dal Tempio, se necessario anche i politici che impediscono la sperimentazioni delle invenzioni sostenibili. Non è più il tempo delle mediazioni: ogni scelta deve essere fatta imparzialmente al posto giusto, al momento giusto, con la giusta soluzione. Questa è la logica della filastrocca di SPAWHE (Sinergic Plants Artificial Welling Hydroelectromagnetic Energy). 2. Il riscaldamento globale esiste perché i governi e i legislatori mondiali non hanno mai imposto agli inventori e ai progettisti di impianti antropici di chiudere tutti i cicli che aprono.
Ho sempre pensato che da pensionato, se avessi conservato un discreto stato di salute, avrei fatto l’inventore di nuove soluzioni depurative ed energetiche, in quanto, soprattutto, come installatore di impianti appaltati da enti pubblici, notavo che potevano essere progettati in modo più efficiente
studiando meglio i cicli depurativi e l’organizzazione del lavoro. Quest’ultima, appresa dal sottoscritto nella precedente esperienza, durata 17 anni nell’industria automobilistica. Il settore industriale è molto diverso da quello ambientale, ma se si conoscono entrambi i settori, è possibile trovare una logica comune, proprio studiando l’organizzazione scientifica del lavoro, che nell’industria deve velocizzare la quantità di produzione nell’unità di tempo per ridurre i costi di produzione e battere la concorrenza, mentre, nel settore ambientale, deve velocizzare i processi interattivi biologici e biochimici naturali, per incrementare le capacità di produzione alimentare e controllare le temperature degli impianti di produzione aperti o chiusi.
Ancora attualmente, i progettisti pubblici, non dovendo confrontarsi con le leggi del mercato, non badano all’organizzazione scientifica del lavoro e all’incremento della velocità dei processi che può avvenire soltanto studiando meglio i cicli di lavoro e anche le macchine necessarie per realizzare i processi. I mie venti anni trascorsi a installare impianti antropici ambientali, progettati da enti pubblici, sono stati un fonte immensa di conoscenza degli errori commessi dal punto di vista della produttività e dell’efficienza dei processi, contro i quali, come semplice tecnico responsabile di una piccola squadra di operai non potevo fare nulla, se non cercare di vincere le gare di appalto facendo gli acquisti delle apparecchiature al prezzo migliore e organizzando meglio il lavoro della mia squadra di operai. Qualcuno potrebbe chiedersi le ragioni per le quali il sottoscritto sia passato dalla grande industria a una piccola azienda installatrice di impianti ambientali, e in un settore meno aggiornato tecnologicamente. Posso rispondere che la curiosità professionale è stata il fattore predominante e che ero convinto che osservando il lavoro ambientale da un punto di vista industriale mi sarei arricchito professionalmente. In altre parole, ho preferito una carriera orizzontale invece di cercare di cercare di salire nelle gerarchie aziendali. Non mi sono mai pentito di tale scelta, ma nello stesso tempo, non vedevo l’ora di andarmene in pensione per iniziare la mia attività dei inventore innovatore del settore ambientale ed energetico. I miei venti anni di umile lavoro come tecnico installatore sono stati fondamentali per individuare i dettagli da approfondire scientificamente, con maggiore calma da pensionato, senza lo stress che comporta il lavoro in una piccola azienda che deve vincere la concorrenza quotidianamente.
Da inventore ambientale, non potevo non partire dal settore fognario, perché, come di dice, “chi ben comincia è alla metà dell’opera”. Le attuali fognature sono un autentico disastro mondiale: l’inadeguatezza del modo di trasportare i liquami ai depuratori finali è privo di qualsiasi rispetto dei cicli biologici. Ancora oggi, i depuratori sono costretti a rigenerare acque settiche con immensi consumi energetici e scarsi risultati qualitativi, in quanto i lunghissimi percorsi per arrivare ai depuratori, distruggono la materia organica producendo idrogeno solforato e acido solforico che corrodono anche le condotte fognarie. Con le piogge, dagli scarichi di troppo pieno, i liquami acidificati vanno direttamente nelle acque superficiali dei fiumi, laghi e mari, solo in quest’ultimo caso in alcuni casi, si usano condotte sottomarine, che fanno meno danni. Le poche acque che i depuratori riescono a depurare con cicli rigenerativi di ossigenazione producono acque acide perché i processi di alcalinizzandone dell’acqua comportano l’uso ossidi di calcio la cui produzione comporta il riscaldamento di rocce calcaree alla temperatura di circa 1000 gradi, che comporta alte emissione di CO2 e quindi le normative vigenti, accettano agli scarichi acque con un ph 5,5 che comunque continuano ad acidificare i fiumi laghi e mari.
Le mie soluzioni che prevedevano l’ossigenazione dell’acqua direttamente in sedimentatori fognari (che tuttora non esistono in nessuna parte del mondo) per mezzo di piogge artificiali a freddo su materiale calcareo, senza nessuna emissione di CO2, non sono state prese in considerazione. E’ vero che quando le ho proposte con le energie attuali avrebbero comportato alti costi energetici, ma negli anni successivi quando, con l’invenzione delle pompe con la doppia alimentazione separata fino alla girante ho dimostrato che anche il sollevamento delle acque potrebbe avvenire producendo energia, senza costi energetici ed emissione di CO2, Il silenzio mondiale delle autorità dell’ambiente e della stessa scienza, è continuato anche dopo la pubblicazione di queste soluzioni. Infatti, estraendo l’energia elettrica direttamente dall’ambiente terrestre con circuiti idraulici aperti o pressurizzati con autoclavi, che nessuno ha realizzato, per paura che funzionano, facendo crollare contemporaneamente tutte le borse mondiali.
Per questa classe dirigente e i legislatori, io come inventore avrei dovuto realizzare da solo almeno i prototipi dimostrativi con i potenti mezzi messi a disposizione dalla mia pensione di 1800 euro mensili. Per giunta, i legislatori pretendono dagli inventori, non solo le tasse di deposito, ma anche le tasse di mantenimento dei brevetti e le spese legali per fare ricorsi contro i brevetti non concessi, dai burocrati ministeriali che definiscono le mie invenzioni “moto perpetuo”. Invece, il moto perpetuo non conviene perché sarebbe inutile, non producendo e non consumando energia. Io ho preferito soluzioni che estraggono l’energia primaria pulita direttamente dall’ambiente Terreste per mezzo dei principi vantaggiosi della fluidodinamica e dell’elettromagnetismo per progettare impianti interattivi con autonomia energetica infinita, che usurano soltanto le macchine ne consentono la produzione alla temperatura dell’ambiente terrestre che con la luce artificiale e la fotosintesi clorofilliana può essere riprodotta anche nei mezzi di trasporto spaziali del futuro. E’ chiaro che questi legislatori, con tali regolamenti scoraggiano gli inventori privati e favoriscono le invenzioni delle multinazionali e degli enti pubblici. Infatti, esiste un fiorente commercio dei brevetti, a senso unico, dagli enti pubblici verso le multinazionali, ben regolamentato dagli stessi legislatori che stabiliscono perfino le quote che spettano agli inventori e agli enti pubblici di appartenenza quando si vendono i brevetti. Queste leggi e regolamenti io non le conoscevo quando, da pensionato iniziai a produrre le prime invenzioni. Quando le ho apprese, ho pensato che se le invenzioni sono valide e di pubblica utilità, ai tempi di internet, comunque in qualche modo, avrebbero trovato degli interlocutori e finanziatori. Mi sbagliavo. Nessuna delle mie quaranta invenzioni ha trovato interlocutori e finanziatori. Ma nei primi anni di attività di inventore ancora mi illudevo che sviluppando i dettagli e pubblicandoli, ancora ci poteva essere qualche margine per far conoscere verità scientifiche e organizzative del lavoro, soprattutto nel settore ambientale ed energetico, sotto accusa, soprattutto, per il riscaldamento globale. Mi sbagliavo anche in questo caso, perché per l’attuale classe dirigente anche il riscaldamento globale è un affare, essendo sempre in prima fila a raccogliere i fondi per riparare i danni, con soluzioni mai globali e che non sfruttano i principi interattivi, conosciuti dalla stessa scienza alla velocità naturale terrestre, non a quella superiore che propone il sottoscritto per mezzo delle proprie invenzioni tecnologiche interattive fluido dinamiche ed elettromagnetiche.
3. Chi ha boicottato nell’ultimo secolo l’estrazione dell’energia pulita dall’ambiente?
Quello che mi ha stimolato di più a perseverare nella mia attività di inventore è stata la constatazione che le invenzioni in materia di chimica e fisica per quanto complesse, non valgono niente di fronte a processi biologici, biochimici, elettromagnetici interattivi inventati dalla natura terrestre senza l’impiego di nessuna tecnologia. Ho già citato in qualche altro articolo questo lontano episodio che racconta l’unico contatto che ho avuto con L’ENEA italiana, di cui ancora conservo le prove nel caso qualcuno si sentisse diffamato.
Per chi non lo sapesse, soprattutto, all’estero, ENEA è l’acronimo di “Ente Nazionale Energia e Ambiente. Il numero di protocollo è ENEA/2009/370587/PRES datata 2/07/2009, nella quale, l’ex presidente, il Prof. Luigi Paganetto, mi invitava a un incontro nella loro sede di Bologna, scrivendomi testualmente: “Al fine di approfondire gli aspetti tecnici e le implicazioni economiche dei sistemi e delle tecnologie da lei prospettate, la prego di voler contattare il Dr (omesso il nome per riservatezza), responsabile della Sezione Metodi di Analisi e Prevenzioni del Rischio Antropico, che potrà organizzare un incontro con gli esperti del settore”. Purtroppo, per motivi sconosciuti al sottoscritto, i collaboratori del presidente ritardarono l’incontro, e mi convocarono nella seconda metà del mese di settembre 2009, facendomi fare tra andata e ritorno circa 1100 km di treno solo per comunicarmi, che il prof. Paganetto non era più il presidente dell’Enea, e loro non potevano occuparsi dei miei brevetti, non avendo fondi sufficienti nemmeno per portare avanti i loro brevetti. Pertanto non ci fu nessuna discussione tecnica sui miei brevetti. Tutto questo poteva essermi comunicato anche con una semplice mail, senza farmi sostenere anche i disagi e le spese di viaggio. Questo è il livello di comportamento degli enti di ricerca italiani nei confronti degli inventori privati. Comunque, io penso che all’ex presidente dell’Enea piacque mio progetto sul risparmio idrico domestico che era anche un brevetto europeo (E P 1860072A2. dal titolo “Rimozione del fosforo dalle acque reflue dei detergenti e sistema di riciclaggio delle acque grigie per mezzo degli sciacquoni dei WC”, alternativo al progetto realizzato dall’Enea con fondi europei denominato “Acqua Save” il cui prototipo realizzato a Bologna costò due miliardi di vecchie lire, basato soprattutto sul recupero dell’acqua piovana da utilizzare per i servizi igienici. Il loro progetto era costoso e ingombrante in quanto occupava tutto il piano terra di una palazzina di otto appartamenti. Il mio progetto, invece, era completamente invisibile e incorporato nel pavimento e nelle pareti in speciali Maxi cassette di risciacquo per la pulizia dei wc. Inoltre, il mio progetto era il primo esempio di progetto interattivo in quanto consentiva agli utenti di collaborare alla protezione dell’ambiente dosando automaticamente negli scarichi dei wc una piccola quantità di calcio e cloruro ferrico per la prevenzione dell’idrogeno solforato e la precipitazione del fosforo direttamente nel sistema fognario che io avevo modificato con altri brevetti introducendo dei sedimentatori lungo i percorsi fognari e un sistema di estrazione e disidratazione fanghi incorporato in speciali autobotti mobili. In seguito, nel 2015, quando ho inventato la pompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante che avrebbe consentito di estrarre l’energia elettrica pulita dall’ambiente senza il costo dei combustibili è stato possibile realizzare delle piogge artificiali con la stessa acqua superficiale dei sedimentatori fognari introdotti nelle fognature con un brevetto del 2009. Con tali piogge, fatte circolare su massi calcarei sospesi in cestelli metallici è stato possibile sottrarre freddo l’ossido di calcio necessario a mantenere alcaline le acque delle fognature, pertanto, i fanghi sedimentati al fondo dei sedimentatore avrebbero prodotto una fermentazione metanica, anziché acida come quella attuale con produzione di idrogeno solforato e acido solforico. Avremmo prodotto metano che combinandosi con l’acqua superficiale dei sedimentatori si sarebbe trasformato in CO2, il quale passando attraverso le rocce calcaree avrebbe prodotto CaO + H2O + CO2 = CaCO3 + H2O, realizzando un ciclo interattivo che avrebbe mantenuto le acque delle fogne allo stato alcalino. Pertanto la mia soluzione di affidare agli utenti il compito di dosare il calcio nelle vaschette di scarico dei wc è stata superata. Ma quello che è grave e il fatto che gli enti pubblici mondiali che si occupano di tali problemi, tra i quali anche l’ENEA, italiana, non si sono accorti di questo virtuale avanzamento dello stato dell’arte del sistema fognario mondiale. Loro non potevano pensare che tutte le mie invenzioni virtuali che non hanno voluto sperimentare, nel 2020 le avrei utilizzare per progettare virtualmentente i vagoni spaziali abbinati ai motori lineari globali con la spinta di Newton e Lorentz. Infatti, ho ripreso il mio vecchio progetto del 2007, snobbato dall’Enea, perché nello spazio non possiamo realizzare né i sedimentatori fognari, né le piogge artificiali su materiale calcareo. Il CO2 prodotto dalla respirazione umana lo dobbiamo neutralizzare chimicamente con il piccolo dosatore di ossido di calcio previsto nel mio brevetto europeo del 2007. E anche il sistema di recupero e riciclo dell’acqua deve essere invisibile come quello previsto dal sottoscritto nello stesso progetto. Poiché tutta la mia attività di inventore si è concentrata nello sviluppo di sistemi interattivi depurativi ed energetici, io non ho compreso se esiste a livello mondiale un pregiudizio nei confronti degli inventori privati, oppure gli enti pubblici e le multinazionali non gradiscono per principio i sistemi interattivi. Io non credo di aver barato se con tali sistemi, almeno virtualmente, ho risolto i maggiori problemi del nostro tempo, compresa l’iniqua distribuzione della ricchezza mondiale. Ovviamente, con la mia modesta pensione e con i pochi anni che mi restano da vivere non posso dimostrare niente, ma la soddisfazione di mettere sulla carta le mie soluzioni me la sono tolta.
Voglio anche ricordare l’ENI italiana, che alle mie proposte con brevetti internazionali sulla pulizia dell’energia fossile, mi rispose che loro già rispettano le normative. Chi le ha fatte le normative attuali? Non si sono accorti che queste normative hanno prodotto il riscaldamento globale? Su questo argomento scrissi il seguente articolo quando ancora non avevo il mio sito web SPAWHE https://www.meteoweb.eu/2013/01/inquinamento-globale-botta-e-risposta-con-eni/179710/
Gli episodi dell’Enea e dell’ ENI mi hanno toccato profondamente nel mio orgoglio professionale, fino al punto che oggi, li ringrazio, di avermi snobbato perché hanno avuto il merito di avermi fatto arrabbiare, fino a tirar fuori il meglio dalle mie dalle mie latenti capacità di ragionare globalmente e multi disciplinarmente. Non ha importanza che ancora nessuna delle mie invenzioni sia stata realizzata, l’importante è che esistono e siano state pubblicate e continueranno a esistere per essere verificate da una classe dirigente speriamo migliore di quella attuale, che non ha nessuna voglia di verificare i propri errori per non ammettere gli errori di progettazione e gestione dell’ambiente e dell’energia mondiale.
Gli enti pubblici mondiali, come l’Enea ed ENI, hanno continuato ad obbedire ai datori di lavoro pubblici e privati, andando contro la natura terrestre con le loro progettazioni e invenzioni, che hanno escluso i principi interattivi sia depurativi che energetici, che sono dovuti alla forza gravitazionale, all’elettromagnetismo universale che spontaneamente hanno prodotto la
fotosintesi clorofilliana e al ciclo del carbonio terrestre. Questi principi interattivi, come ha dimostrato il sottoscritto in quaranta depositi di brevetti nazionali, di cui sei internazionali, localmente, possono essere rinforzati proprio incrementando localmente una forza a senso unico come quella gravitazionale per mezzo della fluidodinamica, e la forza elettromagnetica alla temperatura dell’ambiente terrestre, progettando diversamente gli impianti antropici energetici e depurativi, fissi e mobili, fino a ridurre ogni forma di inquinamento dell’acqua e dell’aria atmosferica. In altre parole, più energia produrremo, più proteggeremo l’ambiente, poiché la fonte energetica universale terrestre sarà l’aria atmosferica (più o meno compressa) e il vettore energetico sarà sempre l’acqua incomprimibile alla temperatura dell’ambiente terrestre. Come sappiamo, l’acqua e l’aria si depurano a vicenda per per i principi fisici sulla solubilità dei gas di Henry e Dalton. Ma nella progettazione delle macchine e degli impianti dobbiamo sfruttare anche altri principi come quello della impenetrabilità dei corpi, il principi di Pascal, di Torricelli, e quelli dell’elettromagnetismo terrestre sviluppato da molti scienziati e inventori che ci consente di sommare insieme alla temperatura dell’ambiente terrestre la spinta di Newton e Lorentz che non si possono sommare a temperature elevate per non danneggiare i circuiti elettrici. Tuttavia, in qualche caso è necessario ricorrere a un paradosso scientifico per innescare un processo interattivo energetico e depurativo contemporaneamente. Penso in particolare alla meccanica dei fluidi e all’effetto Venturi (o paradosso idrodinamico) che è il fenomeno idrodinamico, scoperto e studiato dal fisico Giovanni Battista Venturi (1746 -1822), per cui la pressione di una corrente fluida diminuisce con l’incremento della velocità e aumenta con il diminuire della velocità. Questo paradosso si verifica in tutte le pompe centrifughe, in quanto il centro della girante in rotazione produce una forza centripeta che incrementa la velocità dell’acqua in entrata nella girante che contemporaneamente subisce una riduzione della pressione nella sezione di passaggio di entrata nella girante. Nella fase successiva la girante, a causa della forma spiroidale delle pale, diminuisce la velocità mentre pressione aumenta rapidamente. Questo fenomeno o paradosso idrodinamico ha consentito al sottoscritto di inventare nel 2015 la pompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante ancora incompresa dalla intera scienza mondiale sebbene sia stata depositata come brevetto internazionale e anche decaduta come brevetto, come scritto sopra, per incomprensibili leggi scritte dai legislatori della proprietà intellettuale mondiale.
Le figure sopra dovrebbero far comprendere anche ai profani in materia di scienza, fisica e tecnologia che modificando il modo di far lavorare le pompe centrifughe, non abbiamo limiti di dimensioni degli impianti, né limiti della massima altezza di sollevamento. Il ragionamento è valido sia se l’impianto funziona alla pressione atmosferica, sia se è collegato a una autoclave a qualsiasi pressione di esercizio. L’unica condizione da rispettare è quella che negli impianti deve entrare in bassa pressione la stessa quantità di acqua che esce in alta pressione, sia per il principio dell’impenetrabilità dei corpi, sia per il principio di Pascal, che consente il mantenimento della pressione in tutte le direzioni, non l’incremento della pressione che richiede la fornitura di nuova energia, che comunque, se fosse estratta dall’ambiente non costerebbe niente, se non una maggiore usura dell’elettrocompressore e della pompa di circolazione. Come si vede dal disegno, io ho diviso l’ingresso dell’acqua in quattro settori alternati (LP) bassa pressione e (HP) alta pressione, ma sarebbe stata la stessa cosa dividere l’alimentazione in due anelli circolari di pari sezione, mettendo al centro quello più piccolo (LP) che si avvantaggerebbe di più del maggiore effetto centripeto prodotto dalla girante in rotazione. Avrebbe dovuto essere la sperimentazione pratica a definire questo dettaglio. Ma di fronte al silenzio dell’intera classe dirigente mondiale, compresa quella scientifica, non ho potuto fare altro che aspettare che venga fuori una generazione futura più saggia e previdente di quella attuale. Almeno sui problemi ambientali ed energetici. L’attuale scienza, che non ha saputo estrarre l’energia pulita fornita gratis dall’ambiente terrestre, ha creato immensi danni economici all’economia mondiale perché oltre a pagare il costo dei combustibili fossili e nucleari, gli esseri umani devono anche pagare i costi delle depurazioni, di cui, purtroppo, la stessa scienza non ha saputo progettare gli impianti, mantenendo separate le specifiche competenze dei vari rami delle scienze e dei mestieri. Oggi abbiamo impianti termici fissi e mobili che sprecano risorse e non chiudono tutti i cicli che aprono e impianti nucleari che non ha saputo decontaminare dagli inquinanti radioattivi, che devono essere nascosti in siti di stoccaggio nel sottosuolo perché nessuno li sa neutralizzare. Mentre gli impianti in funzione producono gas serra come CO2 e vapore in quantità industriali nell’intero pianeta che non hanno nulla a che vedere con il CO2 e le evaporazioni naturali prodotte dalle vegetazioni e dagli esseri viventi. Io penso che la scienza energetica e ambientale non può essere orgogliosa del proprio lavoro, né può continuare a tacere sulle invenzioni del sottoscritto, che ha vissuto in prima linea come progettista e installatore di impianti industriali e ambientali dal 1970 al 2005, per poi trasformarsi in inventore da pensionato, sottraendosi sia alla logica delle specializzazioni scientifiche, sia a quella degli imprenditori che pensano solo al profitto, sia a quella dei governi che pensano solo ai consensi elettorali, che la creazione di posti di lavoro possono creare. La logica dell’organizzazione scientifica del lavoro prima industriale e poi ambientale mi ha portato a ragionare diversamente rispetto ai progettisti e inventori industriali e ambientali, e quindi a unificare i cicli di lavoro, di depurazione dell’acqua dell’aria e di produzione energetica, che alla fine, dopo una decina di anni, mi hanno portato alle prime invenzioni che estraevano direttamente l’energia pulita dall’ambiente. Ma il percorso non è stato semplice perché prima mi sono cimentato nella pulizia dell’energia fossile, producendo carbonati nell’acqua, e poi per economizzare i processi di tale soluzione, sviluppando altri dettagli, mi sono accorto che sul pianeta Terra non è necessaria l’energia termica e nemmeno quella nucleare. Non ha bisogno nemmeno del trasporto dell’energia. La scienza mondiale ha sempre taciuto sulle le mie soluzioni. Non ha mai osato chiamarle “moto perpetuo” come hanno fatto, in alcuni casi, i burocrati dell’ufficio brevetti italiani ed europei, perché l’energia proviene dalla forza gravitazionale per mezzo del ragionamento scientifico e tecnologico che loro non sono stati in grado di comprendere, avendo avuto cattivi insegnanti nelle università che hanno frequentato.
Proviamo a confrontare la filastrocca di https://www.spqwhe.eu che applica virtualmente globalmente i principi interattivi sulla terra e nello spazio, con le soluzioni portate avanti dagli enti pubblici come l’Enea e ENI italiane e dalla scienza pubblica mondiale, come l’imprigionamento del CO2 nel sottosuolo con il sistema C.C.S e l’insistenza degli enti pubblici mondiali a realizzare impianti nucleari di vecchia e nuova generazione che non sono compatibili con le temperature, le pressioni e i processi biologici terrestri e non potranno mai consentire di sommare insieme la spinta di Newton e Lorentz. Di conseguenza, l’elettromagnetismo terrestre, estratto a freddo nell’ambiente terreste, nello spazio, può collegarsi all’elettromagnetismo universale che ha origini termiche e nucleari, non compatibili con la natura terrestre. Questo ancora non lo hanno compreso la Nasa e gli enti spaziali privati mondiali che stanno spendendo miliardi di dollari per produrre energie che non valgono niente di fronte all’energia interattiva estratta gratis dalla natura terrestre.
Oggi, anche se sono ancora solo, io sono fiero delle mie invenzioni, soprattutto, perché non sono state gradite a enti pubblici, come Enea, alle multinazionali, agli enti spaziali che con le loro grandissime risorse, hanno prodotto invenzioni incuranti dei processi interattivi terrestri, sui quali il sottoscritto ha continuato a lavorare, seguendo la logica della organizzazione scientifica del lavoro che sceglie sempre la soluzione più semplice ed economica aggiornata allo stato dell’arte tecnologico terrestre, passando, gradualmente, negli anni, dalla pulizia razionale dell’energia fossile alla produzione di energia elettrica, estraendo l’energia primaria pulita direttamente dall’ambiente, dove serve, nel momento che serve, in impianti fissi e mobili. Quindi, abbiamo sbagliato l’intero sviluppo industriale perché non c’è bisogno dell’attuale trasporto dell’energia elettrica e ancora di meno del trasporto dell’energia fossile dalle miniere, dai pozzi terrestri e marini, per mezzo di navi cisterna, oleodotti metanodotti, gassificatori e degassificatori. Grazie all’estrazione dell’energia pulita direttamente dell’ambiente non sarà più possibile lasciare le popolazioni mondiali prive di energia elettrica e di impianti di riscaldamento e raffreddamento in caso di guerre come in Ucraina, nella striscia di Gaza e in qualsiasi parte del mondo. Non sarà possibile ricattare il popolo mondiale che deve sfuggire da incendi, alluvioni, terremoti, di fare prima la fila ai distributori di benzina per mettersi in salvo. Potremo perfino immagazzinare senza consumarla la fonte energetica (aria compressa) nei serbatoi dei mezzi di trasporto aeronautici e spaziali, per iniziare seriamente in modo sostenibile anche l’esplorazione spaziale.
Tutto questo sembra fantascienza perché gli inventori addomesticati dai centri di potere pubblici e privati, che sono molti milioni, ben pagati e tutelati dalle leggi internazionali che proteggono la proprietà industriale, non sono stati stimolati dai legislatori mondiali a produrre invenzioni intellettuali. Infatti, le invenzioni intellettuali le possono produrre anche gli inventori senza soldi e datori di lavoro pubblici e privati come le multinazionali. Ovviamente, dovrebbe anche essere riconosciuto legalmente tale tipo di lavoro. Oggi, invece, con la legislazione attuale si possono depositare solo brevetti industriali e chi deposita un brevetto, se non paga le tasse di mantenimento negli anni successivi al deposito perde ogni diritto legale sulla sua invenzione che non ha trovato finanziatori e non può né vendere né sfruttare il suo brevetto negli anni successivi, ameno che, non lo deposita di nuovo con un altro nome e non paga di nuovo le tasse di deposito e di mantenimento, sempre che nel frattempo, la sua invenzione abbia conservato i requisiti di novità, inventiva e applicabilità industriale.
Tutto questo è assurdo dal punto di vista giuridico in quanto a tutti gli altri autori di opere
intellettuali sono riconosciti e diritti di autore anche se trovano gli editori dopo diversi anni dalla scrittura di un libro o di uno spartito musicale o di un quadro di autore.
L’ignoranza dei legislatori e degli stessi uffici brevetti in materia di proprietà intellettuale è molto grave e penalizza l’intero sviluppo mondiale in quanto sviluppare dei progetti interattivi è molto più complesso dello sviluppo di una specifica invenzione commerciale che richiede poche rivendicazioni di novità, inventiva e applicabilità industriale. Le invenzioni interattive sul pianeta Terra non esistono, a parte quelle sviluppate della natura senza tecnologie, che ancora oggi è difficile comprendere perfettamente, come per esempio, la fotosintesi clorofilliana e il ciclo del carbonio terrestre. Al contrario delle invenzioni specifiche, che sfruttano singoli principi fisici, chimici, termici, devono essere multidisciplinari in quanto devono collegarsi con i processi circostanti e con le invenzioni precedenti e successive dello stesso inventore o di altri inventori. Le invenzioni interattive non si possono definire invenzioni commerciali e raramente gli attuali uffici brevetti le possono comprendere. Infatti, gli uffici brevetti Italiano ed Europeo, le invenzioni più importanti del sottoscritto le hanno definite “moto Perpetuo” per dire che non sono brevettabili, essendo impossibile realizzarle con le conoscenze scientifiche e le tecnologie esistenti. Contro queste decisioni avrei dovuto oppormi con ricorsi legali spendendo altri soldi inutilmente, tanto, comunque, non avrei trovato interlocutori pubblici e privati disponibili a finanziarle. Infatti, se la classe dirigente mondiale non ha finanziato la pulizia dell’energia fossile, che pur basandosi su processi interattivi, erano a un livello tecnologico inferiore rispetto a quelle energetiche, certamente, non avrebbero finanziato queste ultime. Soprattutto, quelle montate sugli impianti mobili terrestri, marini, sottomarini e spaziali. Certamente c’è molto da lavorare su questi argomenti e non potrà un semplice pensionato a sviluppare tutti i dettagli. Ma le autorità dell’ambiente, dell’energia e legislative stanno addirittura impedendo di posare le prime pietre per uno sviluppo sostenibile nell’interesse di tutti.
In questo contesto mondiale, come possono i lavoratori dipendenti sottrarsi ai desideri dei loro datori di lavoro pubblici e privati. Come possono disertare le gare di appalto le aziende installatrici degli impianti antropici? Chi può contestare un sistema così complesso e articolato in cui sono tutti coinvolti direttamente o indirettamente? Solo sviluppando correttamente, scientificamente e imparzialmente, l’organizzazione del lavoro è possibile individuare gli errori e correggerli. Io ho fatto il mio lavoro e indicato la strada da seguire, ma il percorso è molto lungo e riguarda tutte le attività umane. Come può trovare delle risposte la domanda che ha dato il titolo a questo capitolo: Chi ha boicottato nell’ultimo secolo l’estrazione dell’energia pulita dall’ambiente? Chi ha derubato coscientemente e chi in modo inconscio le future generazioni dell’energia che proteggerebbe l’ambiente invece di danneggiarla, come fanno la gran parte delle energie attuali? Certamente, buona parte delle generazioni passate erano in buona fede quando hanno inventato, approvato legiferato le invenzione del passato, ma oggi si può dire altrettanto? Se la classe dirigente mondiale attuale non ha ancora finanziato nessuna delle invenzioni del sottoscritto che ha modificato le ciminiere, le fognature, gli impianti domestici per realizzare cicli completi dell’acqua e dell’aria che potrebbero depurarsi a vicenda in modo semplice e interattivo favorendone il contatto lungo i percorsi naturali o leggermente modificati con pompe, ventilatori, fosse imhoff, sedimentatori fognari, serre calcaree, che sfrutterebbero principi fisici e chimici semplici e naturali, per depurare acqua e aria lungo i percorsi che riportano le acque nei fiumi, laghi e mari, e restituiscono l’aria all’atmosfera, come è stato possibile pensare di progettare impianti mobili, autonomi energeticamente, dove non ci sono nemmeno gli spazi sufficienti per realizzare questi processi depurativi? Non lo sanno gli scienziati mondiali, soprattutto i premi Nobel, che lo stato dell’arte scientifico e tecnologico deve crescere gradualmente con invenzioni complete e interattive, senza prendere scorciatoie non compatibili con l’ambiente terrestre? Se esiste una piccola possibilità di estrarre gratis energia pulita dall’ambiente perché la ignorano? Io penso che la ignorano perché potranno sempre giustificarsi dicendo che non sono stati informati, piuttosto che confrontarsi con le enormi possibilità della energia idro elettromagnetica compressa.
Tra i brevetti di cui avrei voluto parlare nell’incontro con l’Enea, sopra citato, c’era anche il mio brevetto europeo del 28.11. 2007 https://www.spawhe.eu/phosphor-removal-from-detergents-wastewater-and-greywater-recycling-system-for-flushing-toilets. Questo brevetto, che nessun paese europeo e mondiale ha realizzato è la dimostrazione che i governi mondiali non sanno e non vogliono applicare l’organizzazione scientifica del lavoro nel settore ambientale, in quanto, oltre a consentire un semplice ed economico recupero delle acque domestiche nell’ambito dell’ambiente domestico non inquinate dai grassi della cucine avrebbero consentito anche il condizionamento chimico con calce che avrebbe prevenuto la formazione di idrogeno solforato nelle fogne. Ancora oggi questo sistema che prevedeva il recupero dell’acqua mimetizzato nel pavimento e l’accumulo in maxi cassette da incasso, mimetizzate nelle pareti è stato realizzato sul pianeta Terra. Paradossalmente questa soluzione non usata sulla terra, la possiamo usare nello spazio perché ossidando le acque all’infinito si abbassa l’alcalinità. ll calcio è uno degli elementi più presenti nel pulviscolo interstellare, disciolto nell’acqua assieme al CO2 prodotto dalla respirazione degli uomini e delle piante interne ai container spaziali, produrrebbe i bicarbonati di calcio che ripristinano l’alcalinità originale. Il calcio che sulla Terra lo possiamo estrarre soltanto dalle rocce calcaree, riscaldandole a circa 1000 gradi centigradi, nello spazio lo potremmo catturare gratis dalle polveri interstellari. La reazione reversibile è la seguente: CaCO3 -> CaO + CO2, come descritto ne articoli pubblicati il 29.07.2021 : , https://www.spawhe.eu/sistema-di-cattura-polveri-interstellari-e-impianti-ambientali-spaziali/,https://www.spawhe.eu/dalla-terra-oltre-la-luna-colonizzando-lo-spazio-con-lenergia-idroelettromagnetica-compressa-sconosciuta-dalla-scienza-terrestre/.
Ricevo diverse lettere dagli editori che dicono di non poter pubblicare i miei articoli perché sono già stati pubblicati da altri editori. Quello che, a mio parere, questi editori non riescono a comprendete è il fatto che io non sono un professore ma un pensionato inventore non legato a nessun centro di potere scientifico, politico, economico. Non guadagno crediti per avanzamento di carriere accademiche con le pubblicazioni e nessun vantaggio economico perché i miei brevetti sono tutti legalmente scaduti non avendo pagato le tasse di mantenimento annuali nazionali e internazionali. Non seguo le regole fatte dagli uomini ma solo quelle che trovano riscontri scientifici e tecnologici seguendo i cicli necessari a realizzare cicli naturali completi senza alterarli, in base a una ferrea organizzazione scientifica del lavoro terrestre che incrementa localmente la velocità dei processi sfruttando soltanto la fluidodinamica e l’elettromagnetismo terrestre, che sebbene sia prodotto a freddo e non abbia nulla in comune con quello universale prodotto dai nuclei ferromagnetici delle stelle e dei pianeti, dialoga perfettamente con lo stesso.
Le mie invenzioni e i miei articoli si basano su una vita di lavoro nella progettazione e realizzazione di impianti antropici industriali e ambientali progettati da altri con criteri specifici mai globali, in quanto le leggi internazionali ambientali non hanno mai preteso che gli impianti antropici chiudessero tutti i cicli che aprono. Pertanto, tutto quello che io ho pubblicato ha anticipato le leggi internazionali ambientali e tuttora, non è mai stato realizzato sul pianeta Terra. Sono tuttora novità mondiali. Gli attuali legislatori mondiali considerano i brevetti di pubblica utilità ambientale e sociale, allo stesso livello dei brevetti commerciali che producono le multinazionali e gli enti pubblici mondiali, che insieme, hanno prodotto il riscaldamento globale a causa del fatto che sfruttano separatamente principi fisici e chimici in impianti incompleti che non chiudono tutti i cicli che aprono. I legislatori dei brevetti mondiali della WIPO (wold international property organization), oltre alle tasse di deposito, pretendono dagli inventori privati, che cercano di chiudere tutti i cicli che aprono, anche le tasse annuali di mantenimento dei brevetti. Queste leggi favoriscono i centri di potere esistenti pubblici e privati, sia perché non pretendono la chiusura di tutti i cicli chimici e termici che si aprono, sia perché scoraggiano la ricerca di nuove soluzioni da parte di inventori che non possono permettersi di pagare oltre alle tasse di deposito anche le tasse di mantenimento. Io sono fiero di aver depositato questi brevetti, ma ritengo che siamo governati a livello mondiale dall’ipocrisia scientifica, politica ed economica, che si nasconde dietro le specifiche competenze, politiche scientifiche, economiche, legislative, scoraggiando invenzioni trasversali di collegamento multidisciplinari e interattive come quelle che propone il sottoscritto. Il fatto che le mie invenzioni e i miei articoli sulla pulizia dell’energia fossile e quelle sulla estrazione dell’energia pulita direttamente dall’ambiente siano state pubblicate oltre che nel mio personale sito web (https://www.spawhe.eu) anche da altri editori dovrebbe costituire una richiesta verso i governi in carica di fare chiarezza, perché sono certo che la scienza non può sbagliare, se applicata con competenze globali. Con questo non asserisco di avere competenze globali, indico soltanto la strada da seguire, poiché nelle fasi successive alla messa a punto delle invenzioni è comunque necessaria la competenza specifica di ogni settore. Tutto quello che un inventore ha ideato può e deve essere verificato praticamente con prototipi dimostrativi, prima di essere prodotto su larga scala in miliardi di esemplari. Un singolo inventore non può avere, soprattutto, se è un modesto pensionato come il sottoscritto, i mezzi economici per provare la validità delle proprie invenzioni interattive, non può essere punito dai legislatori concedendogli un ristretto periodo di tempo per realizzare le proprie invenzioni, certamente più complesse delle invenzioni commerciali delle multinazionali. A cosa servono gli enti di ricerca pubblica e i loro laboratori se non intervengono in questi casi? I politici e i legislatori mondiali stanno facendo un pessimo lavoro, poiché nella società attuale sta avvenendo il contrario di quello di cui l’umanità ha bisogno. Le invenzioni commerciali delle multinazionali che danneggiano l’ambiente sono prodotte in miliardi di esemplari senza che nessuno le corregga, mentre di quelle interattive che potrebbero risolvere i problemi del riscaldamento globale, le siccità, le alluvioni, il caro energia dei mezzi di trasporto terrestri, marini, aeronautici e spaziali, nessuno le finanzia. I prototipi dimostrativi costerebbero pochissimo se realizzati da organismi come le Nazioni Unite. Perché questo non avviene? Perché la WIPO (World Intellectual Property Organization) che è un organo delle nazioni unite, chiede a un pensionato di pagare le tasse di mantenimento dei brevetti su invenzioni di pubblica utilità mondiale, invece di riconoscergli solo la proprietà intellettuale e non si assume la responsabilità di sperimentare almeno i prototipi dimostrativi della validità delle invenzioni e metterli a disposizione di tutti i Paesi Mondiali?
C’è qualcosa che non quadra anche nella organizzazione delle Nazioni Unite, che possono attingere ai migliori cervelli mondiali e a immensi fondi economici per fare le scelte giuste sul piano scientifico economico e organizzativo del lavoro mondiale.
Chi rappresentano le Nazioni Unite? Che organizzano le COP (conferenze tra le parti) senza avere progetti al di sopra delle parti. Le Nazioni Unite dovrebbero essere il punto di incontro di tutti i paesi per avere uno sviluppo comune sostenibile, invece sono un altro strumento per isolare gli inventori che lavorano gratis per cercare soluzioni logiche e interattive che possono essere individuate solo da chi ha esperienze di lavoro trasversali e non è interessato all’arricchimento personale. Le Nazioni Unite se sapessero fare il proprio lavoro, potrebbero smussare i dissidi politici, economici, religiosi tra tutti i paesi del mondo, per dare lavoro a tutti senza sussidi di disoccupazione e ridistribuire la ricchezza mondiale perché la prima cosa da correggere sono le invenzioni sbagliate che hanno creato il riscaldamento globale e l’iniqua distribuzione della ricchezza mondiale. Ma le Nazioni Unite, non si accorgono nemmeno che la WIPO che loro gestiscono crea Il più grande paradosso mondiale consentendo che gli inventori pubblici vendano i loro brevetti alle multinazionali con il consenso dei governi. Pertanto gli inventori pubblici non fanno il lavoro che dovrebbero fare. Oggi i controllori e controllati sono dalla stessa parte, altrimenti non avrei sentito il bisogno di trasformarmi in inventore da pensionato. Sarebbe più giusto che alle invenzioni pubbliche e a quelle degli inventori indipendenti dalle multinazionali, fosse riconosciuta la proprietà intellettuale, non quella industriale e che che le Nazioni Unite realizzassero i prototipi dimostrativi negli interessi di tutti i paesi del mondo, da presentare ogni anno alla conferenza delle parti. Ma le Nazioni Unite dovrebbero essere tutta un’altra cosa rispetto a quello che sono adesso. Sotto alcuni aspetti, sarebbe stato meglio non conoscere le teorie di Einstein e le origini dell’universo, per imparare ad estrarre l’energia direttamente dalla forza gravitazionale, e dall’elettromagnetismo, senza tener conto della relatività specifica e dei principi di inerzia, che sono validi solo nel vuoto spaziale. Sul pianeta Terra, il punto di riferimento energetico è la relatività generale, non quella specifica. I corpi, le molecole e gli atomi, non perseverano all’infinito nello stato di moto a velocità costante. Sono rallentati dalle resistenze di attrito che si oppongono al movimento delle molecole presenti nei materiali, nell’aria, nell’acqua e nei suoli. Se non ci fosse tale resistenza, non ci sarebbe nessuna forma di vita di vita biologica, chimica, fisica. Nell’ambiente terrestre, il confine tra pressione e depressione, tra solido, liquido e gas, è sempre fonte di scambio di energia, di molecole e atomi tra uno stato e l’altro. Basti pensare al ciclo del carbonio e alla fotosintesi clorofilliana. Dal libro del prof. Paolo Sequi, dal titolo emblematico “ Il Raket Ambientale” cito: Per ogni 35 milioni di atomi di carbonio provenienti dalla fotosintesi occorrono 30 milioni di atomi di ossigeno, 60milioni di idrogeno e ben 1.552.904 atomi di elementi diversi apportati dalle acque (1000.000 di azoto, 250.000 di potassio, 125.000 di calcio, 80.000 di magnesio, 60.000 di fosforo, 30.000 di zolfo, 4.500 di ferro, 2.000 di boro, 1.000 di manganese, 300 di zinco, 100 di rame, 3 di cobalto, 1 di molibdeno). Questo significa che la scienza naturale terrestre è infinitamente superiore alla scienza umana. I nostri migliori scienziati di fronte a tale tipo di scienza sembrano dilettanti allo sbaraglio, anche se in alcuni casi le invenzioni sono corrette. Le peggiori, sono senz’altro le invenzioni energetiche e ambientali. Le prime aprono cicli inutili termici e nucleari che non appartengono alla natura terrestre, in quanto il ciclo del carbonio che smuove immense quantità di acqua aria e vapore si svolge interamente alla temperatura dell’ambiente terreste. Le seconde non sanno chiudere i cicli che aprono le prime. Il risaldamento globale era inevitabile senza le mie quaranta invenzioni che gradualmente hanno individuato i collegamenti tra le varie invenzioni terrestri per sviluppare l’interattività artificiale terrestre che potenzia l’interattività naturale terrestre, dove questa è carente per problemi, soprattutto climatici, come i deserti, i poli, e dove è assente l’acqua dolce, come al largo degli oceani per realizzare il welling artificiale che potrebbe almeno triplicare le possibilità alimentari attuali. Da dove viene la forza delle molecole e degli atomi per vincere tali resistenze, se non dalla forza di gravità e dalla relativa accelerazione (9,81 m/s2)? Quindi, la relatività specifica di Einstein non si applica alla vita terrestre. Era sufficiente soltanto conoscere la relatività generale e l’elettromagnetismo generale per studiare i sistemi scientifici e tecnologici necessari a incrementare localmente la forza e l’accelerazione delle molecole, alla temperatura terrestre, per soddisfare i maggiori bisogni alimentari dovuti alla crescita della popolazione mondiale, ma anche il maggiori bisogni di comfort degli ambienti in cui vive l’uomo, il maggiori bisogni di trasporti, di depurazione, di produzione di acciai, materiali di costruzione, energia elettrica. Tutti questi impianti non sono stati progettati razionalmente, studiando contemporaneamente i fenomeni gravitazionali, elettromagnetici generali e i fenomeni interattivi terrestri tra le molecole, gli atomi a livello chimico e biologico, l’organizzazione scientifica del lavoro industriale e ambientale. Questi impianti, con il senno di poi, avrebbero potuto essere progettati senza le attuali energie terrestri: nucleare, termica, eolica, solare, idroelettrica, elettrostatica. Questi impianti sono stati costruiti con maggiori costi, maggiori maggiori ingombri, maggiori effetti collaterali negativi, rispetto a quanto sarebbero costati sfruttando i principi interattivi. Si può asserire che studio globale sulla interattività energetica e depurativa tecnologica del pianeta Terra non è mai stato fatto perché ogni facoltà scientifica, ancora tuttora, tira l’acqua al proprio mulino e anche gli imprenditori e le multinazionali sono specializzati in singoli settori delle attività umane. Pertanto, sul pianeta Terra, abbiamo impianti antropici depurativi dell’acqua e dell’aria separati che non sfruttano i principi interattivi e abbiamo impianti energetici di vari tipi che ugualmente non sfruttano i principi interattivi. Questo è il più grosso errore della storia scientifica del pianeta Terra, perché la forza gravitazionale e l’aria atmosferica sono dappertutto. Non usare l’aria atmosferica come fonte di energia è come rifiutare la manna caduta dal cielo. Non usare l’acqua come vettore energetico è altrettanto grave in quanto, essendo incomprimibile e con una densità 830 volte superiore all’aria. Pertanto, a parità di portata e pressione, l’acqua, rispetto all’aria o dei fumi di combustione produce un energia 830 volte superiore. Infine non accoppiare la fluidodinamica a freddo all’elettromagnetismo a induzione è un altro grandissimo errore della scienza terrestre, poiché l’elettro magnetismo terreste, messo a punto egregiamente da inventori e scienziati di fine ottocento, non può permettersi di essere accoppiato a impianti termici essendo prodotto con bobine di fili di rame protetti con vernice isolante. L’energia idro-elettromagnetica compressa non serve per trasportare l’energia a distanza, ma per produrla e utilizzarla sul posto in ogni angolo della Terra, alla temperatura dell’ambiente terrestre, in impianti fissi e mobili, completamente, autonomi, gli uni dagli altri, che estraggono l’energia primaria pulita direttamente dall’ambiente. Qualcuno mi dovrebbe spiegare come avremmo potuto creare l‘attuale riscaldamento globale se la scienza e gli inventori del passato e del presente, avessero usato razionalmente e contemporaneamente la relatività generale di Einstein e interattività terreste insita nei principi scientifici fluidodinamici di Torricelli, Henry, Pascal, Venturi e quelli elettromagnetici di Faraday, Maxwell, Tesla, Lorentz, ecc. Se osservassimo attentamente, con le giuste competenze, lo stato dell’arte dell’anno 2023 delle scienze, delle tecnologie, dell’organizzazione del lavoro industriale, ambientale, dei trasporti terrestri, aerei, spaziali, marini e sottomarini, ci potremmo accorgere, che sul pianeta Terra abbiamo fatto grandi progressi dal punto di vista delle conoscenze scientifiche e tecnologiche, tuttavia, queste conoscenze non sono servite ad evitare il riscaldamento globale e l’iniqua distribuzione della ricchezza mondiale. La ragione di questo fallimento è dovuta al fatto che le attuali divisioni delle competenze scientifiche e tecnologiche, sia a livello universitario, che imprenditoriale, dei politici ed economisti, non hanno consentito di sviluppare i dettagli di collegamento interattivi tra i processi industriali, ambientali, energetici e depurativi. Questi processi interattivi in natura già esistono, altrimenti l’homo sapiens non sarebbe mai nato. Infatti è nato soltanto negli ultimi 300.000 anni, quando l’ambiente era completamente pulito. Il nostro problema principale, come discendenti dell’homo sapiens, avrebbe dovuto essere quello di mantenere le stesse condizioni di vita terrestre che hanno consentito la nostra esistenza, mentre altre specie viventi, dell’era preistorica, gradualmente si sono estinte e altre sono in via di estinzione, soprattutto, per problemi climatici. Anche l’uomo potrebbe essere una specie in estinzione, poiché la natura, non disponendo di tecnologie, non ha potuto potenziare la produzione alimentare per sopperire alle esigenze della crescita della popolazione mondiale. La tecnologia umana, in parte, ha rimediato a questa esigenza, ma ha sbagliato le fonti energetiche. Pertanto, è necessario, soprattutto, correggere le invenzioni sbagliate che gli inventori, specializzati in singoli settori, non hanno reso compatibili e interattive con l’ambiente circostante. Le attuali invenzioni, sia energetiche che depurative, sfruttano separatamente cicli termici, nucleari, la forza del vento, la luce del sole, il salto idraulico, la digestione anerobica, l’idrolisi, l’elettrostatica, accumulatori di energia, che non sono mai perfettamente interattivi con la natura terrestre. In molti casi, producono più danni che benefici all’ambiente. In altri casi, non vale la pena di realizzarle per l’alto costo delle infrastrutture e degli impianti, la manutenzione, l’estrazione delle fonti energetiche dal sottosuolo, la loro trasformazione, raffinazione, commercializzazione, il trasporto tra le varie fasi di produzione e di distribuzione al dettaglio, al quale è necessario aggiungere anche il trasporto dell’energia elettrica prodotta, che non può essere utilizzata tutta localmente. Certamente, non possono essere considerata una soluzione le auto elettriche per l’alto costo degli accumulatori di energia e gli enormi costi della distribuzione dell’energia elettrica per realizzare punti di ricarica delle auto, che lasciano fuori i mezzi di trasporto più pesanti, i trattori agricoli e quelli che servono nei cantieri mobili. Non può essere considerata una soluzione nemmeno la trasformazione dell’idrogeno in combustibile in quanto presenta gli stessi problemi della trasformazione e la distribuzione commerciale dell’energia con costi ancora maggiori in quanto l’idrogeno essendo molto leggero per essere utilizzato come combustibile deve essere pressurizzato e commercializzato a pressioni altissime (circa 700 bar). Se è vero che l’idrogeno non produce CO2, è anche vero che la sua combustione produce vapore, che è sempre un gas serra che incrementa il riscaldamento globale. E’ molto più semplice ed economico usare l’aria compressa come fonte di energia che non si consuma e non deve essere bruciata. Pertanto non produce nemmeno vapore. Quelli che in passato hanno provato a usare l’aria compressa come fonte di energia, hanno sbagliato completamente il sistema, usandola come vettore energetico, che consuma l’energia elettrica come le auto a batteria caricando la pressione per mezzo di compressori che si consuma in brevissimo tempo e quindi deve essere ricaricata. Invece, nelle mie soluzioni l’aria compressa deve essere usata come accumulatore statico della pressione che non si consuma, a parte quella che si dissolve per il principio di Henry nell’acqua che è il vettore energetico che nemmeno si consuma, utilizzando la pompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante che consente di alimentare due circuiti contemporaneamente per inserire l’acqua scaricata da una turbina in bassa pressione nel circuito di riciclo in alta pressione di una autoclave. Questa è la soluzione corretta, ma la scienza tace e naturalmente tacciono anche gli imprenditori che hanno fatto gli investimenti sbagliati, realizzando immensi profitti economici perché la scienza pubblica non corregge gli impianti sbagliati in quanto i governi la usano come supporto allo sviluppo delle multinazionali anche attraverso il commercio internazionale dei brevetti. 4. La scienza deve essere libera e indipendente dai centri di potere politici ed economici L’attuale servilismo della ricerca pubblica verso le multinazionali ha impedito l’approfondimento tecnologico dei principi interattivi terrestri, che deve essere basato sull’aggiornamento dello stato dell’arte fluidodinamico ed elettromagnetico, che sul pianeta Terra, sarebbe sufficiente a estrarre l’energia pulita direttamente dall’ambiente terrestre in ogni angolo della Terra, nel momento che serve, alla temperatura dell’ambiente terrestre, senza dover subire i costi di depurazione, di raffreddamento. Dovrebbe essere ovvio che l’estrazione dell’energia dall’ambiente, oltre ai vantaggi economici, servirebbe a non trasportare il peso di combustibili e i maggiori ingombri e i pesi e degli impianti di raffreddamento e di depurazione. Le invenzioni interattive fluidodinamiche ed elettromagnetiche, ci avrebbero consentito di risparmiare le risorse naturali, prevenire l’inquinamento globale attuale, che sta sciogliendo i ghiacciai, acidificando i mari, alzando il livello delle acque marine. La moltiplicazione delle violente perturbazioni atmosferiche, i lunghi periodi di siccità alternati a piogge alluvionali, la moltiplicazione dei grandi incendi boschivi, che sono la conseguenza delle invenzioni specifiche, che non sfruttano i principi interattivi, oggi trovano impreparata l’intera classe dirigente mondiale, che non ha saputo creare le infrastrutture per accumulare le acque nelle pianure dove deve essere utilizzata nei periodi di siccità. Ha costruito dighe in montagna che producono più danni che benefici anche se non crollano, in quanto, quando i bacini idrici un montagna sono pieni, le acque sono costrette a scendere più velocemente nei fiumi e torrenti, creando maggiori danni. Ma i danni maggiori li producono quando le dighe crollano. L’elenco dei crolli degli ultimi 50 anni è lungo, ma è sufficiente ricordare alcuni episodi. Nel 1963 tracima la diga del Vajont in Italia: 1759 morti. Nel 1975 crolla la diga di Banqiao in Cina: 85 mila morti per l’ondata di piena, 145 mila per fame ed epidemie. Nel 2005 crolla la diga di Shadikor, ultimata da soli due anni, in Pakistan: 80 morti e migliaia di senza casa. Il più recente disastro, avvenuto il 11.09.2023 provocato dall’uragano Daniel, dove la città di Derna, nella Libia è stata quasi completamente distrutta. Secondo la Mezzaluna Rossa sono 11.300 le vittime dell’inondazione e oltre 10.000 persone risultano scomparse, essendo state trasportate dalle acque fino al mare. Tutto questo solo per sfruttare la banale energia idroelettrica con il salto idraulico. La scienza mondiale ancora tace sulla più semplice delle mie invenzioni che ho chiamato idroelettrico sommerso che consentirebbe di produrre energia idroelettrica senza il salto idraulico in pianura semplicemente mettendo in serie nello stesso tubo di discesa una pompa che lavora nella direzione della forza gravitazionale accoppiata un un motore elettrico che vince lo stato d’inerzia e una turbina accoppiata a un generatore di corrente che produce energia elettrica decine di volte superiore all’energia assorbita dal motore elettrico, semplicemente sfruttando la forza gravitazionale e il battente idrostatico sull’asse della pompa e della turbina senza disperdere l’acqua che può essere usata in qualsiasi momento per usi agricoli, industriali o urbani. Con le tecnologie attuali, a causa del fatto che non estraiamo l’energia pulita direttamente dall’ambiente, oltre ai danni economici e ambientali, siamo costretti a subire anche la beffa di non poter sommare insieme la spinta di Newton e Lorentz a causa degli ingombri e dei pesi degli impianti che non servirebbero, come quelli di depurazione, di raffreddamento, i serbatoi dei combustibili, gli eventuali reattori nucleari. Questi immensi vantaggi che l’attuale scienza e classe dirigente non vede, sarebbero dovuti al fatto che useremmo una energia che non si consuma e che si rinnova automaticamente alla temperatura dell’ambiente terrestre recuperando la piccola percentuale di aria che esce dagli sfiati in cui si scarica l’acqua che produce energia, reintegrando la pressione dell’autoclave con un piccolissimo compressore. Purtroppo, ancora oggi, nel 2023, nessuno scienziato o inventore pubblico o privato, ha teorizzato o semplicemente pensato di potenziare localmente la forza dei principi interattivi già esistenti nella natura terrestre, e parzialmente individuati, dai principi legiferati da Torricelli, Newton, Pascal, Henry, Venturi, prima della invenzione dell’energia elettrica, che rappresenta il punto di separazione tra lo sviluppo agricolo e quello industriale. Il legame interattivo tra la fluidodinamica, già nota, e l’invenzione dei motori elettrici e generatori di corrente, avrebbe potuto e dovuto emergere fin dall’inizio dell’era industriale in quanto l’energia elettrica per essere prodotta ha bisogno di una energia primaria fluido dinamica che fa muovere i magneti permanenti in un campo elettrico. Sul pianeta Terra non c’è nulla di più economico del salto idraulico che sfrutta gratis la forza gravitazionale per produrre l’energia primaria idroelettrica che fa muovere, tramite una turbina i magneti permanenti in un campo elettrico. Ovviamente, non era pensabile sfruttare gli ingombranti salti idraulici in tutte le applicazioni energetiche mondiali, ma si poteva lavorare in tale direzione per sfruttare i principi interattivi che avrebbero potuto sostituire il salto idraulico. Questo è quello che ha fatto il sottoscritto, inventando prima l’energia idroelettrica sommersa che sfrutta solo l’altezza idrostatica nell’ambito dello stessi bacino, mettendo in serie una pompa con motore elettrico che vince li stato d’inerzia assorbendo poca energia, e una turbina accoppiata a un generatore di corrente, che produce una quantità di energia decine di volte superiore a quella consumata dal motore accoppiato alla pompa, che ovviamente pompa nella direzione della forza gravitazionale. E’ chiaro che questo sistema, riciclando l’acqua nell’ambito in un circuito aperto, che non deve sollevare l’acqua, produce una quantità di energia molto superiore a quanto ne assorbe. Tuttavia, il salto di qualità della energia pulita estratta direttamente dall’ambiente lo possiamo avere sfruttando la pressione statica dell’aria compressa, che non deve essere usata come è usata attualmente nelle autoclavi e nei cilindri pneumatici, come attuatore energetico. L’aria compressa deve essere usata come fonte di energia statica che non si consuma, a parte quella piccola percentuale che si dissolve nel vettore energetico che è l’acqua (per il principio di Henry) e si rinnova automaticamente, ogni volta che l’acqua è scaricata alla pressione atmosferica all’uscita della turbina, prima che la stessa acqua viene introdotta di nuovo nel circuito di riciclo per mezzo di una pompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante, che consente di equilibrare nella girante stessa la pressione dell’acqua in bassa pressione e quella di riciclo in alta pressione per il principio di Pascal. Questa semplicissima invenzione è la più importante invenzione energetica e ambientale di tutti i tempi, essendo contemporaneamente energetica e depurativa senza costi di trasformazione e commercializzazione dell’energia, estraendola direttamente dell’ambiente terrestre. Questa invenzione doveva essere pensata alla fine dell’ottocento quando furono inventati i primi motori elettrici e generatori di corrente a induzione che funzionano con gli stessi principi. Invece è stata pensata del sottoscritto nel 2015, nell’indifferenza generale degli scienziati, imprenditori, politici ed economisti mondiali. A nulla è servito inventare negli anni successivi l’auto idroelettrica, il cuore artificiale ossigenatore del sangue umano che funzionando con gli stessi principi interattivi energetici e depurativi, potrebbe allungare notevolmente la durata della vita umana. A nulla è servito inventare i motori lineari globali, che userebbero turboventilatori elettrici incorporati in tunnel elettromagnetici in grado di sommare insieme la spinta di Newton e Lorentz. che potrebbero aggirare la forza gravitazionale estraendo l’energia direttamente dall’ambiente rivoluzionando anche l’industria aeronautica e spaziale con immensi vantaggi economici, e ambientali. I motori lineari globali potrebbero addirittura catturare le polveri interstellari per integrare i materiali di consumo nelle lunghe esplorazioni spaziali del futuro. E’ tutto scritto in articoli già pubblicati nella lunga filastrocca di Spawhe. https://www.spawhe.eu/la-filastrocca-di-spawhe-e-la-mappa-del-sito-web/. La scienza avrebbe dovuto, soprattutto, entrare nei dettagli dell’organizzazione scientifica del lavoro naturale terrestre biochimico, biofisico, biologico alle temperature terrestri e alla pressione atmosferica e imparare a estrarre l’energia dall’ambiente senza alterarlo, semplicemente incrementando le pressioni di esercizio localmente per soddisfare le maggiori richieste, di fabbisogni energetici, alimentari, di beni di consumo, dovuti all’incremento della popolazione mondiale. La scienza naturale terrestre non usa il fuoco e l’energia nucleare ma soltanto la fluidodinamica e elettromagnetismo naturale attraverso la forza gravitazionale. Quindi, le competenze specifiche delle singole specializzazioni umane terrestri non possono concentrarsi soltanto sugli aspetti fisici della energia scaturita dalle esplosioni nucleari che la natura controlla da sola attraverso l’espansione all’infinito dell’universo, la formazione di galassie, buchi neri, materia oscura e altri incomprensibili fenomeni sui quali è giusto indagare, ma per fare queste indagini, non possiamo trascurare quello che dovrebbe essere già chiarito da almeno un secolo. Dobbiamo soprattutto cercare di mantenere inalterate le condizioni ambientali ricevute dalla natura prima dello sviluppo industriale. Le invenzioni sbagliate che hanno prodotto il riscaldamento globale non potranno mai cambiare con l’attuale classe dirigente mondiale che non ha mai speso un solo euro per finanziare i principi scientifici, le tecnologie e l’organizzazione scientifica del lavoro interattiva. La parola interattività è completamente sconosciuta ai paesi che hanno partecipato al G 20 del 2023, come può essere conosciuta dagli altri paesi, che sono ancora più arretrati dal punto di vista tecnico economico scientifico ed organizzativo del lavoro? Questo gravissimo ritardo non potrà mai essere recuperato se non si entra in tutti i dettagli dell’organizzazione del lavoro industriale e ambientale e in tutti i cicli di lavoro interessati degli impianti antropici fissi e mobili. Non deve essere sprecato nulla, migliorando lo stato dell’arte in tutti i settori contemporaneamente, chiudendo perfettamente tutti i cicli organici e inorganici che si aprono e soprattutto, evitando di aprire cicli inutili, termici, nucleari, che sulla Terra non servono, essendo la natura terrestre progettata per produrre alimentazione alla temperatura dell’ambiente terrestre, che può essere incrementata localmente con lo sviluppo scientifico e tecnologico e l’organizzazione scientifica del lavoro interattivo. Questo tipo di sviluppo alternativo è descritto nella filastrocca di SPAWHE che è il lungo elenco delle occasioni mancate della classe dirigente mondiale pubblica e privata di creare un vero sviluppo sostenibile, cioè interattivo, contemporaneamente depurativo energetico ed economico. I grandi paesi che si fronteggiano sul piano scientifico tecnologico economico e militare non hanno speso nemmeno un dollaro, euro, rublo, yen, per verificare se funziona o non funziona la pompa con la doppia alimentazione separata fino girante che potrebbe cambiare l’intero sviluppo mondiale, consentendo l’estrazione diretta della energia primaria dall’ambiente terrestre senza utilizzare nessuna delle esistenti energie attuali che non possono competere sul piano scientifico tecnologico economico e ambientale con l’energia prodotta per mezzo di tale semplice invenzione. Bisogna chiedersi perché il sottoscritto non si è indebitato per dimostrare la validità di questa invenzione? Io credo di averlo spiegato ampiamente, affermando che le invenzioni sostenibili di pubblica utilità sociale non devono servire all’arricchimento personale dell’inventore in quanto devono essere prodotte e diffuse rapidamente per recuperare il tempo perduto. Invece, per i paesi del G 20 sembra che il sottoscritto abbia inventato l’acqua calda. Bisogna considerare che la mia attività di inventore è iniziata nel 2005 quando avevo già cinquantasei anni e l’invenzione di tale pompa è avvenuta nel 2015 perché prima di inventarla sono state necessarie altre ventisei invenzioni propedeutiche che nessuno ente pubblico o privato ha mai finanziato. Dopo l’invenzione di tale pompa che nessuno ha compreso, sono stati depositati altri quattordici depositi di brevetti per illustrarne le applicazioni che ugualmente nessuno ha compreso. Se mi fossi fermato a cercare i finanziatori che ugualmente non avrei trovato, dove avrei trovato il tempo e i soldi per sperimentare questa invenzione? Oltre tutto, questa invenzione non sarebbe mai nata senza le invenzioni virtuali precedenti. Solo elaborando le invenzioni successive, io stesso ho compreso la grande importanza di tale invenzione. Con i modesti mezzi economici a disposizione, l’età avanzata, mi sono permesso di inventare anche le applicazioni più importanti in impianti fissi e mobili, che non sono moto perpetuo come vorrebbero far credere i burocrati degli uffici brevetti gestiti gestiti addirittura dalle Nazioni Unite. Probabilmente, sono stato troppo modesto a pubblicare la “filastrocca di SPAWHE”, come una cantilena che critica semplicemente le scelte sbagliare energetiche e depurative. Non volevo dare l’impressione di voler confrontare con la teoria della relatività di Albert Einstein, certamente più complessa e geniale, con con le mie invenzioni depurative ed energetiche. Purtroppo, con la modestia non si va da nessuna parte, è meglio dire chiaro e tondo, che ai fini pratici, per il benessere dell’ambiente terrestre e la sopravvivenza umana, sarebbe stato più utile scoprire prima la teoria della “interattività generale artificiale terrestre” e dopo con le idee più chiare, scoprire le Teorie di Einstein. Probabilmente, avremmo evitato la seconda guerra mondiale, la bomba atomica e le attuali guerre di invasione dell’Ucraina e della striscia di Gaza, perché l’interattività generale artificiale terrestre apre immense alternative di sviluppo economico e occupazionale rispetto allo sviluppo attuale. Questa teoria amplia i confini degli spazi abitabili sul pianeta Terra e del mondo del lavoro perché se l’energia costa poco, possiamo rendere abitabili anche i poli e i deserti e realizzare isole artificiali. Diventano ridicole le guerre di confine tra un popolo e l’altro, soprattutto quelle per approvvigionarsi di fonti energetiche obsolete e antieconomiche. Diventano ridicole le lotte politiche e anche quelle di religione. Non per citare la religione cattolica, perché tutte le religioni hanno pari dignità. Come cattolico mi viene in mente un passo del vangelo di Matteo: “Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita?” Concludo questo articolo riportando soltanto le figure degli articoli pubblicati in ordine cronologico nella filastrocca di SPAWHE.eu che rappresentano un virtuale avanzamento dello stato depurativo ed energetico che i governi mondiali e le Nazioni Unite non hanno mai voluto sperimentare. Anzi le hanno ostacolate a livello legislativo, pretendendo il pagamento di tasse sui brevetti concessi non finanziati da nessuno e rifiutando la concessione di brevetti con argomentazioni non scientificamente corrette- https://www.spawhe.eu/it/sistema-di-neutralizzazione-detersivi-e-riciclo-acque-di-scarico-per-pulizia-wc/
Layout di un sistema di recupero e depurazione acqua per servizi igienici con maxi box per un luogo pubblico -Layout of a water recovery and purification system for toilets with maxi boxes for a public place.
Schema elettroidraulico di un sistema di recupero e depurazione acqua per servizi igienici con maxi box per un luogo pubblico -Electro-hydraulic diagram of a water recovery and purification system for toilets with maxi boxes for a public place.
Schema di un sistema di dosaggio calcio all’acqua di scarico attraverso i servizi igienici con maxi box per la prevenzione della formazione di idrogeno solforato nelle fogne – Scheme of a wastewater calcium dosing system through toilets with maxi boxes to prevent the formation of hydrogen sulphide in the sewers.
Impianto sinergico di depurcogeproduzione termoelettrica coperta globale – Synergistic global indoor thermoelectric purification and production plant.
Sezione longitudinale impianto di depurcogeptoduzione coperta globale – Longitudinal section of global indoor sewage treatment plant.
Sezione trasversale impianto di depurcogeptoduzione coperta globale -Cross section of global indoor sewage treatment plant.
Sistema combinato di sedimentazione, disidratazione, stabilizzazione chimica dei fanghi con polveri di calcio – Combined system of sedimentation, dehydration, chemical stabilization of sludge with calcium powders.
Autobotte per espurgo con disidratazione e stabilizzazione chimica dei fanghi con polveri di calcio -Tanker for drainage with dehydration and chemical stabilization of sludge with calcium powders.
Sistema mobile di disidratazione e stabilizzazione fanghi con polveri di calcio in sacchi drenanti Mobile sludge dehydration and stabilization system with calcium powders in draining bags
Sezione trasversale fabbricato lineare di produzione ortaggi con stagni biologici sovrapposti, sedimentatori, disidratori consumo di CO2 e alcalinizzatori diacqua in serre calcaree – Cross section of linear vegetable production building with superimposed biological ponds, sedimentation tanks, CO2 consumption dehydrators and water alkalizers in limestone greenhouses.
Schema impianto di depurazione globale urbana con sistema di cattura e neutralizzazione CO2 e smog -Scheme of a global urban purification plant with CO2 and smog capture and neutralization system.
Depuratore coperto per acque urbane e fluviali con recupero e neutralizzazione CO2 e produzione di energia solare – Covered purifier for urban and river water with CO2 recovery and neutralization and solar energy production.
Sezione depuratore coperto per acque urbane e fluviali con recupero e neutralizzazione CO2 e produzione di energia solare -Cross section covered purifier for urban and river water with CO2 recovery and neutralization and solar energy production.
Il disegno sopra riportato, estratto dall’articolo https://www.spawhe.eu/i-governi-mondiali-che-rifiutano-lestrazione-dellenergia-pulita-dallambiente-rifiutano-una-perenne-manna-scientifica-caduta-dal-cielo/ fa vedere schematicamente come potrebbe essere possibile realizzare dei tunnel di attraversamento sommersi, soprattutto alle estremità dei singoli canali navigabili con piccole imbarcazioni che non sono disturbate nella loro navigazione. L’energia prodotta attraverso i generatori di corrente idro elettromagnetici compressi realizzabili nei vani di accesso al tunnel sommerso e i generatori di corrente sommersi possono fornire tutta l’energia che serve per alimentare l’illuminazione stradale della città lagunare, alimentare i compressori che alimentano i diffusori di aria, sollevare e abbassare le paratoie e sollevare e restituire al mare le acque che riescono a infiltrarsi attraverso le guarnizioni di tenuta delle paratie. Sempre con costi energetici uguali a zero per quanto riguarda i processi di estrazione, raffinazione, trasporto, depurazione, dell’energia prodotta. Gli unici costi che sosterranno i cittadini delle città lagunari come Venezia saranno quelli dovuti all’usura delle macchine che funzioneranno per tutto l’anno per innescare i processi energetici e depurativi che come sappiamo, non possono avvenire da soli. Questi processi, come descritto nel titolo di questo articolo sono una autentica manna scientifica caduta dal cielo ancora incompresa dagli attuali consulenti scientifici dei governi mondiali. Altro che i costi di investimenti e gestionali che sono addebitati al popolo italiani dal mostro di Venezia (ogni sollevamento è costato 272 mila euro, mentre nel 2021-2022 i costi sono scesi a 211 mila euro per sollevamento, grazie soprattutto a miglioramenti nelle procedure: per esempio, in passato per alzare le paratoie erano necessari 60 minuti, mentre ora ne bastano 30)
Io non ho depositato come brevetto questa ulteriore soluzione ambientale ed energetica perché non credo che le attuali istituzioni mondiali siano in grado di recepire queste innovazioni, altrimenti avrebbero compreso anche le altre mie quaranta invenzioni precedenti su questi argomenti, che ancora aspettano che qualche paese le realizzi, nonostante, legalmente, nessuno, pubblico o privato, deve nulla all’inventore, che non ha pagato le tasse di mantenimento sui brevetti concessi e non ha fatto opposizioni legali sui brevetti non concessi. E’ chiaro che c’è qualcosa di molto grave, che non quadra, nella intera classe dirigente mondiale.
Conclusioni
Nel seguente articolohttps://futurism.com/the-byte/scientists-warn-climate-collapse-2100 pubblicato sulla rivista BioScience, si afferma che è stato co-firmato da più di 15.000 scienziati di 161 paesi un documento che avverte che “la vita sul pianeta Terra è sotto assedio” mentre continuiamo a precipitare sempre più velocemente verso il collasso ambientale. Io mi domando quali sono le soluzioni che propongono questi scienziati al di fuori delle solite rinnovabili che non valgono niente rispetto ai sistemi depurativi ed energetici interattivi. Io credo di aver dimostrato praticamente che il pianeta Terra, purtroppo, è governato da lobby di potere, non solo politiche ed economiche ma anche scientifiche ed accademiche, altrimenti almeno qualcuna di queste invenzioni avrebbe dovuto essere stata sperimentata e si saprebbe se funziona o non funziona. Non dico questo perché sono un anarchico rivoluzionario, perché ho regolarmente pagato le tasse di deposito per quaranta brevetti previste dallo stato italiano, che ha avuto governi di sinistra e di destra negli anni dal 2007 al 2023. Ho pagato anche le tasse per cinque brevetti internazionali e uno europeo. Non ho potuto pagare le tasse di mantenimento dei diciassette brevetti che mi sono stati concessi, a livello nazionale e internazionale perché non ho trovato finanziatori pubblici e privati. Non ho potuto pagare nemmeno le tasse previste dalle leggi per fare ricorsi legali contro i ventitré brevetti che non mi sono stati concessi, soprattutto perché gli uffici brevetti erano e sono ancora convinti, che il sottoscritto, pretendendo di estrarre l’energia direttamente dall’ambiente, vorrebbe realizzare il “moto perpetuo”. Sono stato lasciato solo dalla intera scienza mondiale. E’ stato inutile spiegare ai burocrati laureati nelle università italiane ed europee, che il moto perpetuo non appartiene alla mia cultura di inventore essendo semplicemente inutile, non potendo consumare e nemmeno produrre energia. Le mie invenzioni sono basate su una lunga esperienza acquisita nella installazione di impianti industriali e ambientali che, sono imperfetti, sul piano organizzativo del lavoro, poiché non sfruttano sufficientemente i principi interattivi esistenti in natura, dovuti soprattutto, alla forza gravitazionale e l’elettromagnetismo che la scienza terrestre ha saputo inventare, ma non sfruttare adeguatamente per estrarre l’energia primaria pulita alla temperatura e alla pressione atmosferica. La mia attività di inventore si è concentrata, soprattutto, sulla fluidodinamica dell’acqua e dell’aria e l’elettromagnetismo terrestre che non ha nulla a che vedere con le attuali rinnovabili che sono comunque energie commerciali mono disciplinari che non sono in grado di sfruttare la forza gravitazionale e l’elettromagnetismo terrestre per collegarsi all’elettromagnetismo universale, fino a sommare insieme la forza di Newton e Lorentz che si può sommare solo a freddo in impianti fissi e mobili. Infatti, tutte le mie invenzioni sono basate a migliorare i contatti tra l’acqua e l’aria prima a livello depurativo e nelle invenzioni successive, a migliorare la forza che acqua e aria possono produrre insieme accoppiate all’elettromagnetismo terrestre, che è molto diverso da quello universale, essendo sviluppato con magneti permanenti, bobine di fili protetti con vernici isolanti, certamente non adatte all’energia nucleare e termica. Queste mie considerazioni, che stranamente, sul pianeta Terra, sembra ne nessuno abbia fatto, ci potrebbero consentire di estrarre gratis l’energia dall’ambiente in ogni angolo della Terra, in impianti antropici piccoli e grandi, fissi e mobili senza combustibili, energia nucleare e rinnovabili poco efficienti e ingombranti, come spiegato ampiamente nelle mie invenzioni e articoli pubblicati su https://www.spawhe.eu . Come pensionato, io non appartenendo al mondo accademico, né a quello della politica, né a quello degli imprenditori, né a quello delle multinazionali, ho potuto soltanto depositare dei brevetti intellettuali, che hanno ottenuto risultati disastrosi dal punto di vista del consenso scientifico istituzionale, in quanto l’attuale scienza è troppo impegnata a collaborare soltanto con le multinazionali vecchie e nuove, attraverso il commercio dei brevetti a senso unico, dagli enti pubblici alle multinazionali. Le vecchie multinazionali hanno prodotto il riscaldamento globale, rimettendoci anche economicamente. Quelle nuove sono ugualmente sbagliate non avendo la forza e l’interattività per agire dove serve, nel momento che serve, in modo semplice ed economico, senza le trasformazioni industriali, la commercializzazione e il trasporto dell’energia. E’ una vergogna mondiale che sul pianeta Terra non sia stato ancora speso un solo euro per sperimentare le soluzioni depurative ed energetiche interattive. Personalmente, io che ho vissuto oltre cinquanta anni delle attuali esperienze industriali e ambientali sono molto deluso da tutte le istituzioni mondiali, nessuna esclusa. Tuttavia ritengo che il pianeta Terra dovrebbe essere governato scientificamente, perché al contrario della giustizia, che pur cercando di essere imparziale, può condannare persone innocenti e assolvere i colpevoli, la scienza non può commettere errori, a patto che tutto sia sperimentato e verificato praticamente attraverso prototipi dimostrativi dell’efficienza delle invenzioni prima di produrle in miliardi di esemplari, come è stato fatto con le attuali invenzioni delle multinazionali. Ma anche le grandi opere pubbliche pubbliche come le dighe che hanno prodotto più disastri che benefici. Non si può accettare nulla a scatola chiusa. Per questo esistono i brevetti che descrivono alle autorità preposte come sarà realizzata l’invenzione e come funziona. Ma i brevetti possono avere obiettivi di produzioni commerciali e di pubblica utilità. Non è difficile individuare la differenza tra brevetti commerciali e di pubblica utilità, eppure, gli inventori privati che si occupano di tali tipi di problemi sono puniti dai legislatori, per lasciare il campo libero agli inventori istituzionali, che come detto, non pagando tasse di deposito e di mantenimento (pagate dai contribuenti), collaborano soltanto con le multinazionali, isolando gli inventori che cercano di fare il lavoro che avrebbero dovuto fare loro, senza finanziamenti, laboratori e officine per testare le invenzioni interattive, che sono le sole che potrebbero salvare la vita del pianeta, ridurre l’attuale divario tra ricchi e poveri, salvare polte vite dai disastri climatici e perfino allungare la durata durata della vita umana, perché anche il corpo umano beneficiare della purificazione del sangue per mezzo di un cuore artificiale che sfrutta i principi interattivi. Ci vorrebbe un minimo di coerenza da parte dei governi e delle Nazioni Unite. Non si dovrebbero richiedere agli inventori che si occupano di problemi ambientali e sociali, tasse da pagare oltre a quella di deposito, che dovrebbe essere una tassa simbolica. Addirittura le Nazioni Unite si dovrebbero assumere l’onere della sperimentazione, in favore di tutti i paesi del mondo. Questa logica elementare non esiste nelle attuali autorità governative e nelle Nazioni Unite. La pace si costruisce anche e soprattutto con le invenzioni giuste al posto giusto. Infatti durante i disastri climatici, sismici, le prime cose che vengono a mancare sono l’energia e l’acqua pulita che non potrebbero mai mancare se l’acqua fosse il vettore energetico e l’aria pulita e la forza gravitazionale fossero la fonte primaria dell’energia mondiale, come propone il sottoscritto dal 2015, mentre la scienza stessa, che fa inutili appelli non ha speso una parola per chiedere la sperimentazione delle invenzioni interattive. La mia proposta pubblicata il 28. 02. 2020. di realizzare una società per azioni per sopperire agli errori, omissioni e opportunità sprecate dalla scienza e dai centri di potere mondiali, fino ad ora, non ha raccolto nemmeno un euro. https://www.spawhe.eu/it/una-societa-per-azioni-globale-contro-gli-errori-omissioni-e-opportunita-sprecate-dalla-scienza-e-dai-centri-di-potere-mondiali/
Luigi Antonio Pezone