COP22 fallito, reati internazionali degli stati non puniti. Quando il crollo dell’economia mondiale?

COP22 fallito, reati internazionali degli stati non puniti. Quando il crollo dell’economia mondiale?   

L’elezione del presidente americano Trump, avvenuta mentre a Marrakech si svolgeva la conferenza sul clima COP 22, l’ha oscurata completamente e i buoni propositi verso una maggiore collaborazione tra gli stati a cercare soluzioni comuni contro il riscaldamento globale sono stati rinviati al 2018. Nella realtà, conoscendo la posizione di Trump sui problemi climatici, non se ne riparlerà fino a quando Trump resterà al governo degli Stati Uniti. Tuttavia, i vertici COP, anche senza la presenza di Trump al governo americano, sono stati sempre inconcludenti, basandosi sulle trattative e non sui diritti legali degli stati, sul confronto scientifico e tecnologico depurativo ed energetico. Infatti, analizzando i vertici precedenti, compreso quello di Parigi, che aveva fatto molte promesse, allo stato attuale, nessuno stato e nessun governo mondiale, comprese l’organizzazione delle NAZIONI UNITE, che organizza i vertici COP, è esente dal reato di omissione di soccorso nei confronti del pianeta.

Scrivo questo perché non è vero che nessuno ha studiato soluzioni sopra le parti in grado di proteggere l’ambiente globalmente dall’inquinamento in generale e da quello delle energie sbagliate. Le soluzioni sono state studiate, brevettate e pubblicate, ma non hanno trovano interlocutori, né finanziatori pubblici e privati in nessuno stato del mondo e non sono state patrocinate nemmeno dalle NAZIONI UNITE.  Tali soluzioni si possono trovare sul sito https://www.spawhe.eu. Personalmente, come inventore di queste soluzioni, ritengo positiva l’elezione di Trump in America, sperando che serva a far emergere l’ipocrisia esistente in tutti gli stati e in tutta la società mondiale, compresi in coloro che ancora manifestano nelle piazze americane, contro la democratica elezione di Trump.

Se è vero che nella società moderna, chi comanda è il dio denaro, l’era del petrolio, per il sottoscritto, si potrebbe accantonate in breve tempo, non solo per problemi ambientali, e legali, legati a reati internazionali di tutti gli stati che non rispettano l’ambiente, ma anche per motivi economici.  Infatti, se si analizzano le soluzioni energetiche e depurative illustrate in https://www.spawhe.eu, ci accorgiamo che non abbiamo bisogno di grandi centrali termoelettriche e nemmeno di grandi depuratori, perché la produzione di energia senza combustibili e le depurazioni possono essere inserite con bassissimi costi nella nostra vita quotidiana. Nessuna alleanza tra uomini potenti come Trump e Putin ancorati all’economia del petrolio potrebbe impedire il crollo in borsa dell’attuale economia mondiale se larga parte della popolazione mondiale prende coscienza che sono state concepite le più semplici importanti invenzioni ambientali ed energetiche sostenibili di tutti i tempi, ma oscurate, proprio a causa dell’ipocrisia che difende l’attuale economia e impedisce la crescita reale, che non dipende da Trump e da Putin.

La prima ipocrisia da combattere è quella degli scienziati che si occupano di ambiente e di energia, che non si oppongono ma tacciono su invenzioni basate sulla logica e sul ragionamento tecnico e scientifico dell’inventore, che non avendo accesso a nessun tipo di finanziamento, è costretto a pubblicarle senza aver potuto realizzare prototipi dimostrativi. Questa è pura ipocrisia, perché nel mondo sono stati accettati ragionamenti molto più complessi e sofisticati, come le teorie sulla relatività di Einstein.

Viene da pensare che le teorie di Einstein siano state accettate e comprese soprattutto perché, ancora oggi, non incidono sulla società dei consumi e sull’economia sbagliata che sta riscaldando il pianeta.  Giustamente, per accertare la fondatezza dei calcoli e ragionamenti di Einstein sono stati investiti molti capitali e ancora oggi si investono capitali in ricerche perché non tutti gli aspetti delle teorie quantistiche sono ancora chiari. Probabilmente, anche il genio di Einstein ha commesso qualche errore, ma questo non sminuisce l’immenso valore del suo lavoro. Tuttavia, anche quando saranno chiariti tutti gli aspetti, la nostra vita sulla terra non cambierà di una virgola, se saranno confermate le rinunce alle energie nucleari, di cui obiettivamente, non abbiamo bisogno fino a quando i nostri piedi poggeranno sulla terra. 

Invece, quello che preoccupa è il fatto che nessuno contesta le soluzioni e nessuno tira fuori poche migliaia di euro per dimostrare cose semplici che per il sottoscritto non hanno bisogno di essere dimostrate, che ai fini pratici della vita quotidiana, hanno molto più valore delle teorie sulla relatività.

Se, effettivamente, si dimostra che con una progettazione più attenta sarebbe stato possibile pulire l’energia fossile, e che l’energia può essere prodotta con piccolissime modifiche alle tecnologie attuali, mentre si depura e protegge l’ambiente, con costi centinaia di volte inferiori all’energia fossile, si dimostra, indirettamente,  che sono sbagliate anche le nuove energie, le quali, come è noto, sul piano economico non possono competere con l’energia fossile.  

Le attuali nuove energie, non possono competete con le future energie idroelettriche anche perché, come spiegato in seguito, interagiscono chimicamente con l’acqua e con l’aria combattendo l’inquinamento e l’acidificazione del pianeta. Noi potremmo sottrarre CO2 dall’ambiente, se i governi e le Nazioni Unite fossero più coerenti nel perseguire interessi al di sopra delle parti.

Comunque, le nuove energie idroelettriche non hanno formule segrete. Sono talmente semplici e lineari, che quasi tutti possono comprendere che producono energia proteggendo l’ambiente. Chi vuole nasconderle non potrà farlo per molto. Non si può continuare a nascondere che gli attuali depuratori delle acque sono inutili cattedrali lontane dall’inquinamento urbano, che consumano soltanto energia.  E’ diventato inevitabile un crollo mondiale delle borse e dell’economia mondiale

Prima avviene questo crollo, meglio sarà per tutti, perché l’economia mondiale, soprattutto, in vista della crescita mondiale della popolazione, non può reggersi sull’enorme e ingiustificato divario tra ricchi e poveri, causato soprattutto dalle speculazioni petrolifere e dagli alti costi energetici e depurativi. Dovuti a errate progettazioni, che pur sviluppando buone tecnologie, non sono state sviluppate globalmente e pertanto, i profitti sono stati privatizzati, mentre i costi sociali sono diventati pubblici, impedendo la crescita reale del benessere ambientale, sociale e della sanità pubblica. Si potrebbe dire con il consenso dei premi Nobel della scienza, dell’economia, della politica e della cultura. Ma nella realtà, se non si realizzano specificamente progetti globali, mettendo insieme diverse competenze, nessuna specializzazione può arrivare a concepire dei progetti globali.  E più facile per un semplice tecnico installatore di impianti industriali, ambientali ed energetici, che unisce l’intuito professionale ad approfondimenti scientifici realizzati caso per caso.  Tuttavia, una volta sviluppati i progetti globali, tutti possono comprenderli, compresi i consulenti scientifici ed economici degli STATI SOVRANI. Quello che è grave e il fatto che tutti fingano di non comprenderli, perché diventa molto difficile speculare sul costo dell’acqua e dell’aria che si usa per produrre energia, tra l’altro senza consumarle, ma depurandole.

Da quanto pubblicato sul sito web https://www.spawhe.eu, è stata sbagliata la progettazione dei grandi depuratori e delle grandi centrali termoelettriche fossili e biologiche, fin dall’avvento dell’epoca industriale, e non sono mai stati apportati significativi miglioramenti ai processi. Il miglioramento tecnologico ha migliorato i rendimenti ma non risolto gli errori basilari, poiché il CO2 si può neutralizzare in modo sostenibile e compatibile con l’ambiente, soltanto producendo, a freddo, carbonati nelle acque dolci depurate, che è lo stesso sistema che usa la natura.

Quindi, la depurazione dell’acqua, dell’aria e la produzione di energia fossile e biologica termica, avrebbe dovuto avvenire in impianti comuni dove la quantità di energia da produrre non doveva eccedere con la quantità di CO2 prodotto rispetto alla quantità di acqua a disposizione, da coinvolgere nei processi, non soltanto per raffreddare turbine e condensatori, come è stato fatto, ma soprattutto per neutralizzare il CO2. A questo gravissimo errore non si può rimediare se non smantellando le grandi centrali termoelettriche e i grandi depuratori, e incorporando le depurazioni dell’acqua e dell’aria, compresa la neutralizzazione del CO2 per mezzo di piogge artificiali su materiali calcaree in piccole e grandi serre dove si fa convergere l’aria inquinata da gas pesanti, tra i quali il CO2. Solo https://www.spawhe.eu ha messo correttamente gli impianti sul territorio, mentre tutti gli enti pubblici mondiali hanno commesso il reato di omissione, non tenendo conto di queste soluzioni. Ma https://www.spawhe.eu, non si è limitato soltanto a indicare come le istituzioni pubbliche potrebbero pulire l’energia fossile, ha anche indicato come si potrebbe sollevare dalle profondità oceaniche il carbonio e il calcio per aumentare la pescosità e l’alcalinità negli stessi oceani, ma anche in questo caso è stato commesso il reato di omissione.  Ma https://www.spawhe.eu, ha anche dimostrato che gli attuali sollevamenti idraulici sono un immenso spreco di energia perché è necessario modificare gli impianti e le pompe, affinché, gli impianti pressurizzati e no, siano sempre pieni e le pompe siano costruite con la doppia alimentazione separata fino alla girante, le quali, consentendo il continuo riciclo dell’acqua  con maggiore pressione in metà della pompa, consentirebbero di inserire nel circuito di riciclo al massimo livello di pressione, l’acqua di rinnovo in bassa pressione, entrando dal secondo ingresso aspirante della pompa.

L’acqua che esce dal troppo pieno del circuito con maggiore pressione idrostatica, può essere usata per la distribuzione idrica oppure per produrre energia elettrica. Quindi dal punto di vista energetico e gestionale sono sbagliati anche le pompe di sollevamento e i motori ad esse accoppiati, essendo il sollevamento delle acque, la seconda spesa energetica mondiale, dopo i trasporti, che pure usano un’energia sbagliata, che inquina e con basso rendimento. Infatti, il rendimento medio di un motore termico è il 35% del potere calorifero inferiore del combustibile, mentre quello dell’idroelettrico compresso può essere centinaia di volte superiore all’energia spesa, che comunque non richiede l’acquisto di combustibili.  Ovviamente, questa soluzione consente anche di consumare il CO2, non prodotto dalla produzione di energia, ma prodotto da altre parti, o semplicemente presente nell’ambiente.  Quindi, se applicata capillarmente, consentirebbe di sottrarre CO2 dall’ambiente, riportando i valori a percentuali inferiori agli attuali 400 ppm. Infatti, se il sollevamento delle acque non costa niente, non costa niente nemmeno la neutralizzazione del co2 nelle serre calcaree sopra citate mentre si ossigenano le acque, con l’energia prodotta dello stesso sistema.  Come se non bastasse, è sufficiente dire che anche la difesa del territorio dalle acque alte potrebbe essere fatta producendo energia invece di consumarla. Questo vantaggio è evidenziato nell’idroelettrico che utilizza l’aria compressa per pressurizzare serbatoi chiusi, poiché la pressione fornita dal cuscino di aria, può essere tale da fornire un’energia cinetica molto superiore al dislivello geodetico da superare e pertanto, l’energia residua, può essere sfruttata per produrre energia in una turbina o in una pompa usata come turbina. Infatti, https://www.spawhe.eu, ha dimostrato che l’unica alternativa sostenibile all’energia fossile, è proprio attraverso le diverse forme di energia idroelettrica, che non hanno  nulla a che vedere con l’attuale energia idroelettrica, che richiede grandissime opere e in molti casi, favorisce disastri alluvionali. Infatti, la nuova energia idroelettrica, che nessuno ha voluto sperimentare, avverrebbe con il riciclo dell’acqua e con altissimi rendimenti, in circuiti aperti e pressurizzati. Questi ultimi, addirittura consentono notevoli effetti depurativi per effetto della solubilizzazione dell’ossigeno nell’acqua, dovuto alla pressione dell’aria compressa, legiferata scientificamente da oltre due secoli dagli scienziati Dalton ed Henry.  Inoltre, SPAWHE ha dimostrato che l’idroelettrico in vaso aperto si può abbinare alla dissalazione sostenibile e che quello compresso si può realizzare anche con ingombri ridotti, per essere montato sui mezzi di trasporto terrestri marini e sui velivoli. Ma tutto questo è taciuto dagli imprenditori privati che cercano di difendere le loro produzioni sbagliate. Quello che è più grave è il fatto che tutte queste soluzioni in favore dell’ambiente sono taciute, soprattutto dai responsabili dei singoli stati, e dai responsabili mondiali dell’ambiente e dell’energia. L’ambiente non si può proteggere con gli enti pubblici e legislatori mondiali che ignorano le energie protettive e interattive, che addirittura potrebbero andare a ossidare le acque dei pozzi inquinate dai nitrati e quelle dei porti marini e lacustri inquinate dagli sversamenti di idrocarburi e scarichi organici.

E’ necessario ricordare che alle Nazioni Unite esiste fin dal 1947 una Commissione permanente del diritto internazionale, composta da 34 personalità mondiali, che nel 2001 ha prodotto un progetto di codificazione di articoli sulla responsabilità degli stati per atti internazionalmente illeciti, tra i quali è compreso anche il reato di omissione.

 Come si vede di seguito da alcuni articoli estratti dal documento citato. Il reato di omissione è grave, soprattutto se si omettono soluzioni che, chiaramente, potrebbero combattere efficientemente il riscaldamento e l’inquinamento globale. Il reato è ancora più grave se tali soluzioni sono elaborate da un cittadino del mondo che non ha nessun interesse in nessuna azienda privata e che pubblica con la massima trasparenza le soluzioni, invocando il patrocinio pubblico. Infatti, le NAZIONI UNITE e i singoli stati, hanno il potere di adottare, come propri i progetti di pubblica utilità elaborati da cittadini privati, riconoscendo il diritto di autore, che è riconosciuto agli scrittori, poeti, musicisti, etc.

Paradossalmente, gli inventori che, che fanno crescere l’economia e la protezione pubblica hanno meno diritti delle altre categorie. Se sono all’avanguardia sui problemi ambientali con soluzioni trasversali, al di sopra delle parti, non possono trovare investitori privati, in quanto anche coloro che potrebbero trarne vantaggio, come nel caso specifico, i produttori di pompe, turbine e alternatori, dovrebbero  cambiare gran parte delle attuali produzioni. Ovviamente, gli imprenditori non cambiano spontaneamente gli impianti e le pompe fino a quando il mercato richiede pompe e impianti sbagliati. Gli impianti ambientali corretti si possono installare soltanto dopo che i ministeri dell’ambiente e dell’energia li inseriscono nei loro capitolati di appalto. Possono passare decenni prima che le invenzioni siano comprese, intanto l’inventore deve pagare anche le tasse per il mantenimento dei brevetti come se l’invenzione avesse prodotto benefici economici all’inventore. Invece ha prodotto soltanto perdite.

Allo stesso modo le aziende costruttrici di mezzi di trasporto non cambiano il motore termico con quello idroelettrico pressurizzato, fino a quando il legislatore non impone il cambiamento per legge. Ma anche se qualche azienda privata lungimirante, fosse interessata ai progetti di SPAWHE, l’affidamento di tali brevetti a singole aziende, con trattative private, può solo portare ritardi nella protezione globale dell’ambiente. Comunque, sarebbe meglio un ritardo dovuto agli interventi privati che l’attuale colpevole silenzio generale.  

 La legislazione mondiale non può continuare a pensare che lo stato dell’arte nella protezione dell’ambiente possa avanzare spontaneamente per mezzo di scienziati che difendono solo le loro discipline scientifiche e imprenditori che difendono solo i loro investimenti. Infatti, l’attuale società dei consumi forma scienziati e ricercatori mono disciplinari. Anche le aziende private sono mono disciplinari, per battere le altre aziende sul piano commerciale. Lo dimostrano le innumerevoli aziende nate per sfruttare i finanziamenti sull’energia solare ed eolica, che non possono definirsi energie globali e interattive. Ma lo dimostrano anche le case automobilistiche che gareggiano a realizzare auto a batteria, senza cambiare radicalmente l’auto, come avverrebbe con il motore idroelettrico compresso, fino a quando non intervengono i governi a obbligare il cambiamento radicale. Il ritardo degli interventi degli enti pubblici mondiali è la causa principale del riscaldamento globale. Il sottoscritto lo ha compreso in una vita di lavoro trascorsa a installare impianti industriali e ambientali, pubblici e privati. Tutti gli attuali impianti sono incompleti dal punto di vista della protezione globale dell’ambiente.  Per questa ragione il sistema SPAWHE(SD), Sinergy Plants – Artificial Welling – Hydroelectric Energy (sustainable desalinization) dovrebbe essere considerato patrimonio comune dell’umanità, soprattutto perchè è nato contro il volere degli egoismi dell’intera società mondiale.

Si riportano di seguito gli articoli principali del   “Progetto di codificazione sulla responsabilità degli stati per atti internazionalmente illeciti”, che a parere del sottoscritto, richiamano alle loro responsabilità, non solo i cento novantasei stati sovrani, ma le stesse Nazioni Unite che lo hanno elaborato:  

Articolo 1

Responsabilità di uno Stato per i suoi atti internazionalmente illeciti.

Ogni atto internazionalmente illecito di uno Stato comporta la sua responsabilità internazionale.

Articolo 2

Elementi di un atto internazionalmente illecito di uno Stato

Sussiste un atto internazionalmente illecito di uno Stato quando un comportamento consistente

in un’azione o in un’omissione:

a) può essere attribuito allo Stato alla stregua del diritto internazionale;

b) costituisce una violazione di un obbligo internazionale dello Stato.

Articolo 15

Violazione consistente in un atto complesso

 Comma 1. La violazione di un obbligo internazionale da parte di uno Stato per mezzo di una serie di azioni

o di omissioni, definita nel suo complesso come illecita, si perfeziona quando si produce l’azione o

l’omissione che, in concorso con altre azioni o omissioni, è sufficiente ad integrare l’atto illecito.

 Comma 2. In tale caso la violazione si estende per tutto il periodo a cominciare dalla prima delle azioni o

omissioni della serie e dura fino a quando queste azioni o omissioni sono ripetute e rimangono non

conformi all’obbligo internazionale.

Articolo 48

Invocazione della responsabilità da parte di uno Stato diverso da uno Stato leso

 Comma 1. Ogni Stato diverso da uno Stato leso è legittimato ad invocare la responsabilità di un altro Stato ai sensi del paragrafo 2 se:

a) l’obbligo violato sussiste nei confronti di un gruppo di Stati comprendente quello Stato, ed è

stabilito per la tutela di un interesse collettivo del gruppo; o

b) l’obbligo violato si pone nei confronti della comunità internazionale nel suo complesso.

 Comma 2. Ogni Stato legittimato ad invocare la responsabilità in virtù del paragrafo 1 può reclamare dallo Stato responsabile:

a) la cessazione dell’atto internazionalmente illecito, ed assicurazioni e garanzie di non

ripetizione in conformità all’articolo 30; e

b) l’adempimento dell’obbligo di riparazione in conformità con gli articoli precedenti,

nell’interesse dello Stato offeso o dei beneficiari dell’obbligo violato.

Articolo 54

Misure prese da Stati diversi da uno Stato leso

Il presente capitolo non pregiudica il diritto di ogni Stato, legittimato ai sensi dell’articolo 48,

paragrafo 1 di invocare la responsabilità di un altro Stato, di adottare misure lecite contro quello

Stato per assicurare la cessazione della violazione e la riparazione nell’interesse dello Stato leso o

dei beneficiari dell’obbligo violato.

Articolo 58

Responsabilità individuale

I presenti articoli non pregiudicano una qualsiasi questione concernente la responsabilità

individuale secondo il diritto internazionale di ogni persona che agisca per conto di uno Stato.

Conclusioni

Dalla lettura di questi articoli è evidente che non esistendo nel mondo sistemi depurativi globali ed energie  che interagiscono positivamente con l’ambiente ossigenando le acque e consumando il CO2 producendo acque alcaline, tutti gli stati si danneggiano a vicenda. Ma attualmente, le controversie legali riguardano soltanto atti particolarmente gravi e occasionali, come un incidente nucleare, la rottura della tubazione di un metanodotto, l’affondamento di una petroliera, etc.  Oggi nessuno ha il coraggio di scagliare la prima pietra, essendo tutti colpevoli.

Invece, se ci fossero delle regole riguardanti il modo di realizzare gli impianti depurativi ed energetici fissi e mobili, gli stati che non si adeguano potrebbero essere isolati e penalizzati dalle Nazioni UNITE. L’attuale incompetenza pubblica e privata sulla progettazione globale degli impianti, impedisce di vedere anche gli aspetti positivi dal punto di vista economico. Infatti, l’energia idroelettrica pressurizzata è centinaia di volte più economica dell’energia fossile. Per comprendere questo paragone, confermato anche dai calcoli energetici,  basterebbe pensare a quanto costerebbe l’energia idroelettrica attuale senza la costruzione di dighe e bacini naturali. Ma l’energia idroelettrica pressurizzata è ancora più conveniente dell’idroelettrico senza dighe e bacini perché dissolve nell’acqua l’ossigeno proporzionalmente alla pressione di esercizio, contribuendo notevolmente alle depurazioni senza costi energetici anche in luoghi inaccessibili agli attuali sistemi depurativi, come le falde acquifere e i fondali di laghi e dei mari, i canali inquinati delle citta lagunari, producendo molta più energia di quanta se ne consuma.    

Per chi teme che i petrolieri restino disoccupati, si potranno altri usi del petrolio. SPAWHE, usa i derivati del petrolio per creare isole artificiali galleggianti sulle piane oceaniche, indispensabili sia per incrementare la produzione alimentare in vista della prossima crescita della popolazione mondiale, sia per restituire agli oceani l’alcalinità perduta a causa di uno sviluppo industriale e ambientale sbagliato (https://www.spawhe.eu/artificial-welling-files/).

 https://www.spawhe.eu, è solo il sito web di un pensionato. Da quando è nato, invia in italiano e in inglese gli aggiornamenti dei depositi di brevetti più importanti agli indirizzi mail degli enti pubblici mondiali trovati in rete. Quasi nessuno di tali enti può asserire di non essere al corrente delle soluzioni elaborate da SPAWHE. Se continua il silenzio, SPAWHE pubblicherà l’intera mail list, di coloro che non hanno risposto, ricordando anche l’articolo 58 sopra citato, che condanna non solo gli stati ma anche coloro che agiscono individualmente per conto degli stati, con il reato di omissione di soccorso nei confronti del pianeta Terra, pur essendo retribuiti per svolgere proprio la funzione di ricerca e promulgazione delle soluzioni energetiche e depurative sostenibili e protettive dell’ambiente.  Il sottoscritto, ha dedicato dieci anni di lavoro allo studio di queste soluzioni e si è indebitato per depositare i brevetti perché se gli enti governativi continuano a non rispondere, possano intervenire almeno i privati ricavando il giusto profitto proteggendo l’ambiente e la reale economia globale, non creando danni ambientali ed economici, come avviene con depurazioni mal dimensionate e mal posizionate ed energie inquinanti e antieconomiche, non interattive positivamente con la protezione dell’ambiente.

Cordiali saluti

Luigi Antonio Pezone