Lettera aperta all’ufficio brevetti e al governo italiano nel tempo del coronavirus.
Lettera aperta all’ufficio brevetti e al governo italiano nel tempo del coronavirus.
Premessa
Come inventore di brevetti intellettuali di pubblica utilità, che ho sempre dichiarato accessibili a tutti i governi e agli imprenditori italiani e mondiali, nel rispetto delle leggi internazionali sulla proprietà intellettuale, ritengo sia mio diritto rispondere con una lettera aperta all’ufficio brevetti Italiano, poiché la proprietà intellettuale, che è riconosciuta a tutti dli autori di opere di intelletto, non è riconosciuta con i diritti di autore, proprio agli inventori che usano il proprio intelletto e le proprie conoscenze scientifiche e tecnologiche per risolvere i maggiori problemi del nostro tempo, che sono i cambiamenti climatici, la fame nel mondo, l’energia sostenibile e la conservazione della salute umana. Infatti, non esistendo la proprietà intellettuale, gli inventori di soluzioni di pubblica utilità, sono costretti a depositarli come brevetti industriali, sottoponendosi, al pagamento di tasse di deposito e di mantenimento dei brevetti, che dovrebbero essere esonerate per chi cerca di contribuire alla soluzione di tali problemi. Purtroppo, la cosa strana è il fatto che i governi e la scienza pubblica mondiale, anziché ringraziare dell’aiuto offerto dagli inventori privati, hanno mostrato chiaramente di non gradire tale aiuto, opponendo il loro silenzio e nessuna presa in considerazione delle invenzioni proposte. Poiché il problema è mondiale, cerco di spiegare a me stesso, all’ufficio brevetti, al governo Italiano e ai lettori, le ragioni per le quali c’è il silenzio generale sulle invenzioni sostenibili prodotte dagli inventori privati. Io penso che gli organismi pubblici ritengano che le invenzioni private facciano concorrenza a quelle degli inventori pubblici nella vendita dei brevetti alle multinazionali. Probabilmente, senza rendersi conto degli enormi conflitti di interesse che questa vendita comporta. Infatti, le multinazionali non comprano i brevetti che proteggono l’ambiente, ma solo quelli che incrementano i loro interessi commerciali. Di conseguenza, gli inventori pubblici hanno ridotto il loro impegno nel fare ricerche e invenzioni protettive dell’ambiente e si sono concentrati, soprattutto su invenzioni di supporto al settore industriale. Poiché gli inventori pubblici sono anche agevolati dalla possibilità di realizzare i prototipi dimostrativi del funzionamento delle invenzioni nei laboratori dei centri di ricerca e delle università e dalle tasse di deposito e di mantenimento dei brevetti industriali che pagano i contribuenti, si è verificata una situazione paradossale. Tutti i centri di potere, che hanno laboratori sperimentali e non pagano le tasse di deposito e di mantenimento dei brevetti soccorrono le vincenti multinazionali che creano lavoro continuando a inquinare l’ambiente. Il sottoscritto, invece, ha continuato a produrre invenzioni sostenibili protettive dell’ambiente. Purtroppo, non avendo laboratori sperimentali a disposizione, e non avendo i soldi per pagare le enormi tasse sui brevetti internazionali, ha depositato brevetti intellettuali, basati sui scientifici già sperimentati dagli scienziati dell’era preindustriale (Newton, Pascal, Torricelli, Venturi, Herry, Bernoulli, Maxwell, Faraday, Neumann, Lenz, Lorentz, Einstein). Questi principi non sono mai stati messi insieme correttamente dalla scienza pubblica e privata, in quanto per farli interagire tra loro positivamente era necessario creare nuove invenzioni semplici e modificare gli impianti esistenti, attraverso lo studio dell’organizzazione scientifica del lavoro globale, che tiene conto anche delle moderne tecnologie delle regolazioni delle tensioni e frequenza delle correnti elettriche primarie e indotte.
Queste invenzioni non potevano essere prodotte tutte insieme, ma le prime hanno generato quelle successive, migliorando teoricamente prima i sistemi depurativi e poi quelle energetiche, facendo una piccola deviazione di percorso nel settore della medicina generale per inventare il “cuore artificiale ossigenatore del sangue umano, autonomo energeticamente e ritornando ai sistemi industriali per cambiare anche i trasporti mondiali, compresi quelli spaziali, nel nome della sostenibilità. Per il sottoscritto, quello che funziona in singoli processi già sperimentati dagli scienziati del passato funziona anche se si mettono insieme più processi contemporaneamente, pertanto queste invenzioni, non avrebbero nemmeno bisogno di sperimentazioni dimostrative, ma soltanto della industrializzazione dei processi, che richiedono grandissimi investimenti, soprattutto per demolire gli attuali impianti e infrastrutture mondiali, che non essendo interattivi, non hanno sfruttato correttamente e con i massimi rendimenti i principi depurativi ed energetici, compresi i mezzi di trasporto di tutti i tipi. Per queste ragioni abbiamo creato il riscaldamento globale e uno sviluppo non sostenibile, che non può fronteggiare le emergenze che lo stesso sistema crea con le cattive progettazioni strutturali e ambientali, quelle dovute a eventi naturali, e quelle come il Corona virus, che bloccano le capacità produttive di interi paesi. Le borse mondiali crollano facilmente perché i maggiori paesi mondiali sono indebitati a causa di invenzioni sbagliate che riguardano tutti i settori dell’economia mondiale, che mostrano i loro difetti, soprattutto quando avvengono le grandi emergenze da fronteggiare.
Questa lunga lettera aperta di risposta all’ufficio brevetti Italiano, che invio per conoscenza anche al governo italiano, che pubblico anche in inglese, sul mio sito web https://www.spawhe.eu, purtroppo coincide con l’emergenza mondiale del Coronavirus, e io penso che nessuno avrà il tempo di leggerla. Io non pretendo che sia letta subito, ma che sia custodita e letta con maggiore calma, insieme alle moltissime lettere aperte indirizzate agli organi istituzionali mondiali, soprattutto le Nazioni Unite e i Giudici Internazionali, dai quali non ho mai ricevuto risposte. Sento il dovere di rispondere all’ufficio brevetti italiano entro il 10/03/ 2020, come previsto dal regolamento, anche se ritengo che siano tra i primi uffici da riformare a livello mondiale se veramente vogliamo creare uno sviluppo mondiale sostenibile.
Santa Maria Capua Vetere, il 10/03/2020.
Oggetto: Domanda 102016000087373 (Auto idroelettrica con coppia motrice periferica alle ruote) – Procedimento di esame.
Con riferimento alla vostra lettera del 10/01/2020, vi comunico che mi rifiuto di riscrivere per la terza volta le rivendicazioni del mio deposito di brevetto, che io ritengo intellettuale, non semplicemente industriale. La differenza, tra questi due tipi di brevetti, di cui il primo non è riconosciuto dalle autorità brevettuali mondiali, si può comprendere soltanto leggendo interamente il documento allegato sotto, che invio per conoscenza anche al Presidente del consiglio dei ministri e ad alcuni ministri direttamente coinvolti nella protezione dell’ambiente e nello sviluppo sostenibile e culturale. Per il sottoscritto, il mancato riconoscimento della proprietà intellettuale, separata da quella industriale, ha impedito lo sviluppo sostenibile mondiale e il nostro paese, che non cresce da un trentennio, ne ha risentito più degli altri paesi. La proprietà industriale è stata monopolizzata dalle grandi multinazionali che comprano anche i brevetti pubblici in linea con il loro modello di sviluppo. Per un inventore che si occupa di soluzioni di pubblica utilità ambientali ed energetiche, non è sufficiente ottenere un brevetto per trovare finanziatori. È indispensabile, soprattutto la collaborazione degli enti pubblici, che in primo luogo devono riconoscere i propri errori e adeguare i capitolati di appalto pubblici affinché queste invenzioni possano essere realizzate e fare da guida o imposizione anche agli imprenditori privati del settore civile e industriale. Ma quello che è strano, è il fatto che a livello mondiale, l’inventore che non trova finanziatori debba essere costretto a pagare anche le tasse di mantenimento dei brevetti a livello nazionale e internazionale. Oltre tutto, lo Stato Italiano, non consente di scaricare dalle tasse il pagamento dei depositi di brevetto e di quelle di mantenimento ai pensionati come il sottoscritto, che non hanno i redditi delle imprese. Per lo Stato Italiano, i pensionati devono aspettare tranquillamente la morte, invece di mettere a frutto le esperienze che hanno accumulato in una vita di lavoro. Soprattutto, le attività inventive ambientali ed energetiche di cui si è occupato il sottoscritto, hanno bisogno di inventori con esperienze trasversali che oggi è molto difficile acquisire nel mondo del lavoro del settore civile e industriale. Per questa ragione il mondo in poco più di un secolo di sviluppo industriale ha prodotto il riscaldamento globale.
Oggi, l’intera scienza mondiale è alla ricerca dell’energia miracolosa, ma essendo tutti specializzati in singoli settori, cercano di vincere questa gara senza ricorrere all’individuazione dei principi interattivi naturali e all’organizzazione scientifica del lavoro globale. Invece, questa corsa, certamente la più importante del mondo, credo che l’abbia vinta il sottoscritto involontariamente. Infatti, non avevo l’ambizione di potervi partecipare quando decisi di partecipare a una corsa un poco meno importante, che era quella della “pulizia sostenibile dell’energia fossile”, che ugualmente ritengo di aver vinto, anche se i blasonati partecipanti e i governi hanno fatto finta di non accorgersi della mia partecipazione. Tuttavia sul mio sito web tutti possono leggere e scaricare i progetti, disegni e depositi di brevetti che dimostrano che tale problema si poteva risolvere soltanto applicando scientificamente l’organizzazione del lavoro all’ambiente, come è stata applicata al lavoro industriale. il sottoscritto si è trovato a partecipare, involontariamente, anche alla gara ancora più importante dell’energia miracolosa. Infatti, l’approfondimento dei principi interattivi depurativi dell’aria inquinata dai fumi e i vari principi fluido dinamici dell’acqua inquinata da altre sostanze, ha portato il sottoscritto all’individuazione dei processi economicamente più vantaggiosi a fini depurativi e anche a quelli più economici per la produzione di energia. Infatti, dopo aver pulito virtualmente l’energia fossile senza un centesimo di aiuto dalle istituzioni mondiali, con altri progetti disegni e depositi di brevetti ha dimostrato che anche il problema dell’energia sostenibile si poteva e si può risolvere soltanto applicando scientificamente l’organizzazione del lavoro anche all’ambiente. Ma di fronte al solito silenzio degli organi scientifici e politici istituzionali, non avendo più nulla da proporre, non gli resta che proporre la seguente soluzione: Una società per azioni aperta a tutti per finanziare almeno i prototipi dimostrativi degli inventori non legati ai centri di potere mondiali, che si occupano di problemi di pubblica utilità, nei settori ambientali energetici e sanitari. Io non so quanti siano questi inventori solitari. Ma credo che siano pochissimi perché le leggi attuali non riconoscendo i diritti di autore agli inventori, questi, non trovando finanziatori, non possono pagare le tasse di mantenimento dei brevetti e perdono tutti i diritti sul lavoro svolto, anche se successivamente, le loro invenzioni si riveleranno esatte.
Oggi, purtroppo le soluzioni dei problemi seri sono monopolizzati dai centri di potere che fingono soltanto di volerli risolvere, ma non possono farlo, se non hanno il coraggio, di cambiare il modello di sviluppo globale, che loro stessi hanno creato, iniziando dal correggere, prima gli impianti pubblici e poi emanando le direttive antinquinamento a cui si devono attenere le aziende private. Non per ridurre le emissioni, ma per eliminarle completamente, senza compromessi di soluzioni ibride e rinnovabili inefficienti e ingombranti. Secondo l’organizzazione scientifica del lavoro globale, una sola è la soluzione migliore, che va individuata, caso per caso, utilizzando sempre globalmente l’avanzamento dello stato dell’arte di tutti i settori scientifici e tecnologici coinvolti. Tutte le altre soluzioni sono dei palliativi che non possono reggere il confronto di fronte a una soluzione sviluppata globalmente, che ha individuato contemporaneamente la soluzione più economica ed efficiente. Non semplice da individuare, ma possibile, se si abbina l’esperienza trasversale, le conoscenze scientifiche e tecnologiche e la pazienza di andare avanti, nonostante i silenzi raccolti. Per il sottoscritto, i silenzi sono taciti consensi di chi non ha il coraggio di opporsi alle direttive dei propri datori di lavoro e di chi non ha argomentazioni scientifiche sufficienti per difendere le attuali energie in un confronto aperto.
Io non dico di aver vinto la corsa all’energia meravigliosa perché credo di essere un inventore più bravo degli altri. Ho avuto più pazienza a cercare la soluzione, impiegando moltissimi anni. Gli organi Istituzionali se avessero voluto veramente risolvere i problemi ambientali ed energetici potevano abbreviare i tempi mettendo insieme tecnici e progettisti con esperienze diverse, ordinando loro di trovare soluzioni imparziali e sostenibili a emissioni zero, non commerciali, come quelle che producono le multinazionali. Questi gruppi di lavoro, prima o poi avrebbero compreso che lo studio dell’organizzazione scientifica del lavoro è come un pettine che non può avanzare se non scioglie completamente i nodi che incontra dal punto di vista scientifico tecnologico ed economico. Per il sottoscritto, mettendo insieme i trattamenti dell’acqua e dell’aria, sciogliendo tutti i nodi che si incontrano lungo i percorsi depurativi ed energetici, non è possibile arrivare a soluzioni imparziali diverse da quelle individuate dal sottoscritto. Infatti, io non sapevo quali soluzioni avrei scelto quando da pensionato iniziai a fare l’inventore ma mi fidavo del mio metodo di lavoro, anche se era più lungo degli altri, dovendo partire dall’inizio di tutti i processi. Infatti, le soluzioni ambientali ed energetiche non si possono sbagliare se si mettono insieme coerentemente tutte le informazioni scientifiche, tecnologiche, economiche, disponibili allo stato dell’arte, e si impostano correttamente i cicli di lavoro principali e collaterali della produzione energetica e ambientale. Questo metodo di lavoro, che è lo stesso che ha insegnato Frederick Taylor nel 1911, non è mai stato applicato al settore ambientale, ma avrebbe consentito di trovare la soluzione migliore, che è sempre una sola se si mettono le stesse informazioni di base nella ricerca, come avviene oggi mettendo le informazioni in un computer. Infatti se noi oggi visitiamo diverse fabbriche di automobili o di elettrodomestici, dove l’automazione è molto avanzata, ci sembra di visitare la stessa fabbrica per ogni tipologia di prodotto costruito in serie.
Il sottoscritto, che ha imparato a mettere insieme gli impianti correttamente e a creare i relativi collegamenti nell’industria automobilistica, ha applicato lo stesso metodo di lavoro anche nel settore ambientale, collegando insieme i cicli depurativi dell’acqua e dell’aria. Modificando per prima cosa le fognature e le ciminiere e sciogliendo tecnicamente i nodi del lungo percorso depurativo, usando le tecnologie esistenti, ha modificato quello che riteneva necessario secondo la propria esperienza e le ricerche effettuate. Ogni nodo modificato rappresenta un brevetto intellettuale per individuare un modello di sviluppo alterativo che non può essere individuato in un solo brevetto. Solo dopo aver sciolto i nodi depurativi, ho continuato a far avanzare il pettine per scogliere anche i nodi energetici, usando lo stesso metodo di lavoro. Io credo che questo lavoro non lo abbia fatto nessun gruppo di ricerca mondiale nell’era industriale e preindustriale. Se la avessero fatto sarebbe stato impossibile creare il riscaldamento globale e i disastri alluvionali prodotti dall’attuale energia idroelettrica. Gli attuali gruppi di ricerca hanno sciolto i nodi interni alle singole specializzazioni scientifiche e tecnologiche. Non sono passati alle fasi successive, che riguardano i passaggi attraverso pettini sempre più stretti, dove solo l’energia migliore avrebbe potuto passare. Cioè quella interattiva tra acqua, aria e forza gravitazionale. Io ho scoperto che questa energia nessun centro di potere mondiale, pubblico e privato, la vuole, soprattutto, i governi che hanno sbagliato il modello di sviluppo seguito che si nascondono dietro alla scienza che non ha il coraggio di ammettere di aver sbagliato i principi fondamentali dell’energia, che non possono essere separati dai principi fondamentali depurativi e dell’economia: “Massimo rendimento energetico e depurativo con la minima spesa”. Questi avrebbero dovuto essere gli obiettivi della scienza pubblica mondiale, invece hanno prodotto: “Massima spesa con minimi rendimenti energetici e depurativi”
Certamente è possibile che qualche nodo il sottoscritto non lo abbia sciolto completamente. Questo si può verificare soltanto sperimentalmente, ripassando di nuovo il pettine dopo aver apportato le opportune modifiche. Queste modiche potranno riguardare alcuni particolari, non l’impostazione del progetto generale, che è basato sull’interattività fisica tra la fluido dinamica e l’elettromagnetismo che evita processi termici che richiedono combustibili che sono antieconomici e comportano effetti collaterali chimici, ugualmente antieconomici, a causa delle depurazioni da realizzare. Poiché le depurazioni comportano l’accettazione di limiti di emissioni, e sugli impianti mobili non si può eliminare il CO2, è evidente che bisogna impostare un nuovo modello di sviluppo basato sulle energie interattive.
L’attuale modello di sviluppo ha prodotto impianti termici fissi e mobili in miliardi di esemplari che scaricano miliardi di tonnellate di CO2 ogni ora. Quindi, ha prodotto il riscaldamento globale, siccità, alluvioni. Le autorità legislative che non riconoscono i brevetti intellettuali, pretendono dagli inventori che vogliono risolvere il problema il pagamento delle tasse di mantenimento di brevetti correttivi, che nessun governo mondiale ha mostrato di desiderare, contro ogni principio scientifico ed economico logico. L’attuale modello di sviluppo non è stato in grado di ideare nemmeno un sistema tecnico e scientifico per spegnere i grandi incendi, accentuati dallo stesso riscaldamento globale, che oltre a sottrarre al pianeta la salutare vegetazione, producono altri miliardi di CO2, SOx, NOx. Il sottoscritto negli oltre quaranta depositi di brevetti depositati, dopo aver proposto inutilmente i sistemi interattivi per pulire l’energia fossile, ha individuato il principio scientifico e i mezzi per produrre energia interattiva protettiva dell’ambiente. Il principio scientifico è l’impenetrabilità dei corpi. La fonte energetica è l’aria compressa dalla gravità o artificialmente, il vettore energetico è l’acqua, e i mezzi per produrre questa energia sono le pompe con la doppia alimentazione separata fino alla girante, le pompe usate come turbine e la modifica dei circuiti dei circuiti fluidodinamici. Queste modifiche consentiranno di trasformare tutti gli impianti idraulici attuali da assorbitori di energia in produttori di energia. Di conseguenza, consentiranno anche di trasformare gli impianti termici e nucleari, che inquinano in impianti idraulici produttori di energia.
Ma questi sistemi sono stati definiti dall’ufficio brevetti italiano “moto perpetuo”, arrogandosi, in alcuni casi, il diritto di non farli esaminare dagli uffici brevetti europei. Che non sono molto diversi da quelli italiani, in materia di conoscenze impiantistiche industriali e ambientali. Comunque, il sottoscritto, che ha proposto soluzioni interattive per la pulizia dell’energia fossile, si è visto concedere una quindicina di brevetti nazionali, di cui sei il sottoscritto li ha trasformati in internazionali per cercare all’estero istituzioni pubbliche o private più competenti. Purtroppo, non sono bastati trenta mesi dal deposito dei brevetti originali a trovare istituzioni mondiali in grado di comprendere le depurazioni interattive. Nel frattempo, dopo aver pagato circa 3500 euro per ogni deposito di brevetto internazionale, avrei dovuto mantenere in vita i brevetti stessi, pagando in ogni singolo paese le tasse di mantenimento e nominare un rappresentante legale per proteggere le mie invenzioni che io non volevo proteggere ma diffondere, essendo di pubblica utilità mondiale. Purtroppo, la burocrazia mondiale pensa che le invenzioni siano tutte di natura commerciale e che gli inventori le possano produrre distribuire nel mondo come se fossero caramelle, senza che i governi predispongano le infrastrutture per accoglierle. Soprattutto, pensano che dietro a ogni invenzione ci sia una grande azienda e una banca finanziatrice. Invece, c’è una jungla di interessi ramificati, scientifici, politici ed economici, che impediscono di produrre invenzioni razionali, a causa del fatto che la scienza pubblica mondiale non produce le invenzioni basilari che dovrebbero accogliere e collegare le invenzioni private. In questo contesto internazionale, con una scienza pubblica mondiale che non ha saputo svolgere il suo compito principale, il sottoscritto, dopo aver visto non finanziare le depurazioni interattive, si è visto rifiutare i brevetti energetici interattivi, che addirittura eliminerebbero completamente l’energia fossile e semplificherebbero gli attuali sistemi depurativi mondiali. Inoltre questi sistemi, il sottoscritto li ha studiati anche per montarli sui mezzi di trasporto, di cui il primo prototipo avrebbe dovuto essere la domanda n.102016000087373 del 28/08/ 2016 relativa all’auto idroelettrica, ancora in esame dal punto di vista formale, non tecnico e scientifico. Il loro problema non è comprendere come funziona l’auto, che chiaramente non hanno compreso, ma come sono scritte le rivendicazioni industriali, che non servono a niente, se ancora oggi tutte le istituzioni mondiali, comprese quelle italiane, non comprendono come dovrebbe funzionare questa auto che non ha bisogno di combustibili e nemmeno di grandi accumulatori di energia. Mentre gli esaminatori dei brevetti hanno studiato per tre anni e mezzo il brevetto decidendo di chiedermi di riscrivere per la terza volta un inutile brevetto che varrebbe soltanto in Italia, dove non c’è un ente sperimentatore pubblico e nessuna azienda privata interessata a realizzare il prototipo, è evidente che il vero problema di questa invenzione non sono le rivendicazioni, ma il paese in cui è nata questa invenzione che non è in grado di cogliere questa opportunità di crescere. Nel frattempo lo stato dell’arte intellettuale del sistema dei trasporti mondiali elaborato dal sottoscritto è migliorato ulteriormente, fino a poter essere montato sui mezzi di trasporto aerei e sottomarini, sommando insieme la spinta di Newton e Lorentz. Pertanto, questo aggiornamento intellettuale, consentirebbe di equilibrare l’accelerazione gravitazione (forza peso), con le opposte accelerazioni di Newton e Lorentz. Di conseguenza, il velivolo, potrebbe sostare sui focolai degli incendi per il tempo necessario al loro spegnimento, quindi eliminando in futuro le perdite delle foreste e savane e incendi di ogni tipo con le relative emissioni nell’atmosfera di miliardi di Co2, Sox, Nox. Ovviamente con questa soluzione si potrebbe iniziare in modo serio i viaggi di ispezione spaziali poiché i motori lineari globali interattivi basati sull’energia idroelettrica compressa e l’elettromagnetismo diretto e indotto, avrebbero piccoli ingombri e un’autonomia infinita, non avendo bisogno di reattori nucleari, combustibili e camere di combustione che inquinano l’atmosfera. Cosa ci vuole a comprendere che l’energia interattiva tra acqua, aria, forza gravitazionale l’elettromagnetismo è la chiave dello sviluppo sostenibile mondiale perché non comporta passaggi termici e chimici? Tutto ritorna allo stato iniziale dopo aver prodotto l’energia, tranne il fatto che il vettore energetico che è l’acqua oppure il sangue umano si arricchisce di una maggiore quantità di ossigeno, ogni volta che passa attraverso l’autoclave per la legge di Henry. Questo è un fatto positivo perché è noto che una maggiore quantità di ossigeno denota una minore quantità di sostanze tossiche nell’acqua e nel sangue umano.
Anche la situazione attuale che stiamo vivendo a livello mondiale a causa dell’epidemia “corona virus” avrebbe fatto meno vittime nel mondo e in Italia, con la realizzazione del “cuore artificiale ossigenatore del sangue autonomo energeticamente”, basato sugli stessi principi fisici. Anche questa invenzione è stata dichiarata con superficialità “moto perpetuo” dall’ufficio brevetti italiano. Invece, il sottoscritto, grazie a questo deposito di brevetto è invitato a congressi in tutto il mondo. Io non vado a questi congressi, spiegando semplicemente che questo è un brevetto intellettuale non finanziato da nessuno, come tutte le invenzioni energetiche interattive. Infatti, le persone decedute con l’epidemia in corso, sono soprattutto persone anziane già debilitate a livello polmonare, cardiaco, renale. “Il cuore artificiale ossigenatore, autonomo energeticamente”, in assenza del vaccino, avrebbe depurato e ossigenato il sangue integrando le funzioni polmonari, renali, e del fegato, ed anche evitato la morte celebrale, a causa del fatto che l’ossigenazione del cervello non sarebbe mai mancata, poiché il cuore artificiale, non solo non può subire infarti. È anche dotato di due piccoli generatori di corrente autonomi, uno per il circuito sistemico e uno per quello polmonare, i quali difficilmente possono guastarsi contemporaneamente, né possono scaricarsi le batterie di alimentazione, che non esistono, in quando l’energia è prodotta dalla pressione statica delle piccole autoclavi di cui sarebbe dotato il cuore artificiale. Ovviamente, la pressione interna all’autoclave si abbassa alle pressioni di 120 -180 mm mercurio all’uscita delle mini turbine collegate e i mini generatori di corrente. Questo sistema avrebbe protetto soltanto le persone che ne sarebbero state dotate. Ma nel deposito di brevetto è stata descritta anche la possibilità di collegarli dall’esterno, tramite la predisposizione dei collegamenti rapidi in by pass ai cuori naturali per le persone a rischio, in modo da accelerare le operazioni di pronto soccorso, che sarebbero state certamente più efficienti degli attuali defibrillatori, che se intervengono in tempo, riescono a riattivare un cuore che si ferma solo nel 2% dei casi.
La sistematica sottovalutazione delle invenzioni degli inventori privati, non legati ai centri di potere pubblici e privati, è una piaga mondiale, che dimostra anche l’ottusità dei legislatori internazionali che hanno scritto i regolamenti sui depositi dei brevetti industriali. I quali, costringendo gli inventori a fare la corsa alla ricerca dei finanziamenti nei tempi concessi tra il deposito nazionale e internazionale, impediscono agli inventori privi di mezzi economici di fare il proprio lavoro, che è quello di approfondire sempre di più le soluzioni e le applicazioni di sviluppo sostenibili, che è evidente, non possono approfondire serenamente durante la corsa e nemmeno dopo, se si trasformano in imprenditori per realizzare le invenzioni. Infatti, lo sviluppo di una sola idea con pochi mezzi tecnici e economici a disposizione, comporta il dissanguamento economico degli inventori e molti anni di lavoro. Gran parte del tempo concesso gli inventori privati lo perdono a cercare i finanziatori non solo per realizzare l’invenzione ma anche per mantenere in vita il brevetto. Pertanto, gli inventori privati possono occuparsi soltanto di piccole invenzioni commerciali. I grandi impianti ambientali energetici e depurativi e la grande produzione industriale dei mezzi di trasporto sono monopolizzati dai dagli enti pubblici e dalle grandi multinazionali, senza che nessuno metta in discussine le scelte scientifiche e tecnologiche. Questi centri di potere, anche se si accorgono di aver sbagliato le soluzioni non cambiano i sistemi, ma li migliorano, riducendo le emissioni tossiche, facendo una grande pubblicità sugli organi di informazione. Nella realtà questi miglioramenti sono un piccolo successo, di fronte alle soluzioni interattive, che risolverebbero il problema globalmente. La scienza pubblica tace avendo sbagliato le grandi opere pubbliche mondiali.
Nessuno crede agli inventori privati, considerati dei sognatori che vanno contro i principi fondamentali dell’energia, che molti professori credono di conoscere bene. Invece, non li conoscono perché non hanno approfondito le ricerche sui principi interattivi, che dimostrano che devono essere prima i professori a ritornare sui banchi di scuola. Potrebbero approfittare dell’epidemia Corona virus, che ha fermato le scuole per un certo periodo di tempo per leggere le soluzioni energetiche, depurative e le applicazioni sui trasporti mondiali, che il sottoscritto ha elaborato approfondendo con il ragionamento, senza fondi pubblici e privati, ma mettendo insieme coerentemente i vecchi principi di Pascal, Torricelli, Newton, Bernoulli, Venturi, Henry, con quelli più moderni sull’elettromagnetismo di Maxwell, Einstein, Faraday, Neumann, Lenz, Lorentz.
Questo lavoro di ricerca alternativa non lo ha fatto nessuno negli ultimi cento anni. Dalle pubblicazioni riportate su http://www.spawhe.eu, risulta chiaro che non c’era bisogno di Spendere centinaia di miliardi per progettare reattori nucleari, per dividere l’atomo e produrre energia nucleare con molti effetti negativi e pericolosi pe l’ambiente e l’umanità. Come non c’era bisogno del carbonio e dei pozzi di petrolio, delle centrali termiche, motori termici e nemmeno dei grandi impianti idroelettrici. Mentre le attuali rinnovabili sono semplicemente impianti poco pratici e con bassi rendimenti, sbagliati economicamente. Per il sottoscritto è molto più semplice ed economico dividere semplicemente le alimentazioni delle normalissime pompe centrifughe e modificare gli attuali impianti fluido dinamici per produrre tutta l’energia che serve, instante per istante, senza accumulatori dell’energia in qualsiasi angolo del pianeta, dello spazio e sottomarino, senza il bisogno di reti di distribuzione dell’energia.
Il sottoscritto, che ha vissuto metà della vita lavorativa a progettare gli impianti di produzione dell’industria automobilistica e metà a installare impianti pubblici di depurazione e sollevamento acque, soprattutto, realizzando questi ultimi, si è reso conto che l’intera scienza mondiale può essere messa in discussione, non tanto per aver sbagliato i principi fondamentali, ma per non aver individuato quelli interattivi, che cambierebbero completamente, positivamente lo sviluppo mondiale, moltiplicando i rendimenti ed evitando l’inquinamento.
Sapendo che le parole servono a poco, ha dovuto rimboccarsi le maniche, sviluppando nel dettaglio le soluzioni, applicando l’organizzazione del lavoro anche al settore ambientale, individuando prima il modo migliore di depurare e poi il modo migliore di produrre energia, poiché le tecnologie e i principi scientifici sono già esistenti. Le soluzioni che ha proposto non potevano nascere dai ricercatori che indagano nei laboratori su specifici problemi, né dalle multinazionali che non si preoccupano dei problemi ambientali ma della produttività degli impianti, rispettando le normative ambientali esistenti. Ma queste normative non bastano perché la scienza pubblica mondiale non ha mai studiato i principi interattivi.
Pertanto, le responsabilità maggiori dell’attuale riscaldamento globale sono da attribuire agli scienziati e inventori pubblici che invece di concentrarsi nello studio delle soluzioni energetiche depurative sostenibili, hanno collaborato con le multinazionali a migliorare le prestazioni dei motori termici, della caldaie, condizionatori, alla ricerca chimica e farmaceutica allo scopo di vendere i brevetti, creando conflitti di interessi, che hanno impedito la ricerca di energie sostenibili e interattive che si potevano individuare fin dai primi anni del secolo scorso, quando, contemporaneamente, Albert Einstein pubblicò le due teorie della relatività e Frederick Taylor, “l’organizzazione scientifica del lavoro”. Quest’ultima fu applicata soltanto al lavoro industriale, non agli impianti depurativi ed energetici. L’applicazione scientifica del lavoro al settore ambientale è iniziata un secolo dopo, quando nel 2006, il sottoscritto andò in pensione e ha iniziato a fare l’attività di inventore mettendo insieme i cicli depurativi dell’acqua e dell’aria e quindi cambiando le ciminiere, i sistemi fognari, e i depuratori, gradualmente, le modifiche teoriche hanno portato all’energia idroelettrica compressa, che è estratta direttamente dalla forza gravitazionale. Infatti, questa ha prodotto la prima forma di aria compressa addensando l’aria compressa sulla superficie dell’acqua, che già da sola consentì al sottoscritto, di depositare i primi brevetti intellettuali con questo tipo di energia chiamata energia idroelettrica sommersa, semplicemente mettendo insieme una pompa sommersa intubata e ponendo sotto di essa una turbina che avrebbe prodotto energia all’infinito semplicemente con la pompa che assorbiva una piccolissima parte dell’energia elettrica prodotta dal generatore di corrente, sfruttando semplicemente l’energia di posizione dell’acqua di superficie rispetto a quella dei fondali, le cui acque si depuravano ricevendo l’ossigeno delle acque di superfici.
Tuttavia, per l’ufficio brevetti italiano queste energie erano “moto perpetuo” perché producevano energia dal nulla. I depositi di brevetto 102014902290390 (CE2014A000011), 102014902298581 (CE2014A000012), 102014902306199 (CE2014A000013), dell’anno 2014 sono stati respinti con tale infame accusa. La stessa cosa è successa al brevetto del 2015 n. 102015000048792 (UB2015A003412) che è un generatore di corrente idroelettrico compresso. La stessa cosa è successa a quelli del 2016 102016000057968 (UA2016A004148), 102016000111939 (UA2016A008002) che sono rispettivamente impianti idroelettrici pressurizzati sommersi in pozzi e in bacini con sollevamento e ossigenazione, di cui il primo e concepito diversamente per poter entrare nei fori cilindrici di accesso ai pozzi.
Per una strana circostanza, si era salvato il 102015000048796 (UB2015A003404) del 07/09/2015, che io ho trasformato nel brevetto internazionale WO 2017/042847, pubblicato il 16/03/2017, riguardando una delle invenzioni più importanti della storia dell’umanità che è quella della “pompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante” senza la quale non sarà mai stato possibile recuperare l’acqua scaricata dalle turbine e reinserirla di nuovo nel circuito di riciclo del bacino superiore o una autoclave pressurizzata con l’aria compressa, consumando l’energia di una normale pompa di riciclo, che non deve vincere le pressioni idrostatiche dovute al bacino superiore o alla pressione dell’autoclave, poiché la girante lavora con le pressioni equilibrare in aspirazione e mandata. Questo importantissimo brevetto internazionale ho dovuto farlo decadere per non affrontare le spese di mantenimento di un brevetto internazionale senza finanziatori pubblici e privati che preferiscono continuare a usare l’energia fossile e i palliativi delle attuali rinnovabili e delle batterie. Questo episodio ha dimostrato la scarsa preparazione scientifica dei politici dei legislatori e degli imprenditori mondiali. Come conseguenza il sottoscritto ha rinunciato a buttare i propri soldi in altri depositi internazionali e ha iniziato a scrivere e pubblicare articoli e depositi di brevetti con il sottotitolo di “lettere aperte alla corte di giustizia internazionale e alle Nazioni Unite”, per rivendicare comunque la proprietà intellettuale delle sue invenzioni interattive quando saranno comprese e diventeranno di pubblico dominio, quando il mondo sarà governato da una classe dirigente più preparata.
Ma la cosa più grave dal punto di vista nazionale è stata il fatto che l’ufficio brevetti Italiano, nonostante il riconoscimento internazionale del brevetto della “pompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante” mi abbia proposto a livello italiano di accettare la concessine di “modello di utilità”, continuando a non comprendere l’importanza di questa invenzione. Io, come inventore, ho rifiutato con il massimo sdegno questa ridicola proposta, ma anche come cittadino italiano mi sono sentito ancora più tradito dalla burocrazia italiana, anche se non avrei pagato le tasse di mantenimento del brevetto industriale, essendo già stato tradito dagli imprenditori e dagli organi istituzionali preposti alla crescita italiana. Infatti, il brevetto sarebbe restato valido solo a livello nazionale.
Per un’altra strana circostanza, l’ufficio brevetti italiano non ha bocciato completamente il deposito di brevetto, 102016000087373 che riguarda “l’auto idroelettrica con coppia motrice periferica alle ruote”. Mi chiede di riscrivere per la terza volta le rivendicazioni, senza accorgersi che questa invenzione usa la pompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante che loro hanno dichiarato “modello di utilità”. Come potrebbe un semplice modello di utilità essere il componente principale della rivoluzione dei trasporti terrestri e probabilmente spaziali, che le normali pompe non potranno mai fare? Come ho rifiutato di accettare il modello di utilità rifiuto anche di modificare le rivendicazioni, come rifiuto di pagare le tasse di mantenimento dei brevetti che mi sono stati concessi, fino a quando le autorità scientifiche, politiche, giuridiche, non si assumono le responsabilità che a loro competono per l’accertamento delle verità scientifiche nell’interesse comune. Gli uffici brevetti non hanno le competenze tecniche e scientifiche per giudicare i brevetti intellettuali, che mettono in discussione anche i principi fondamentali dell’energia. Per questa ragione questa lettera di risposta la invio per conoscenza anche ai ministri della pubblica istruzione italiana. È colpa anche della formazione scolastica, se persone laureate in materie scientifiche non comprendono che l’aria compressa è un potentissimo accumulatore di energia che deve essere sfruttata staticamente per svolgere tale funzione. Se si comprime e si lascia espandere è un semplice attuatore energetico che assorbe energia e ne restituisce un poco in meno a causa delle perdite di attrito e della percentuale che si dissolve nell’acqua.
Per quanto riguarda le rivendicazioni, quello che interessa al sottoscritto non è la proprietà industriale ma soltanto quella intellettuale che è già rivendicata nel titolo: “Auto idroelettrica con coppia motrice periferica alle ruote” Poiché non esiste al mondo un’auto che funziona senza combustibili con un motore idroelettrico e non esistono nemmeno auto che applicano la coppia motrice alla periferia delle ruote, l’ufficio brevetti, può anche cancellare tutte le altre rivendicazioni, ma non può rifiutare di concedere il brevetto italiano. Queste due rivendicazioni già dimostrano che esistono i requisiti per la concessione del brevetto che sono: l’originalità, l’inventiva, e l’applicabilità industriale. Al sottoscritto non interessano le rivendicazioni industriali perché non ha nessuna intenzione di mettersi a costruire auto, ma soltanto dare un contributo all’avanzamento dello stato dell’arte mondiale di questo settore. Se lo Stato italiano e gli imprenditori italiani vogliono cogliere questa occasione di crescita è una loro scelta. Il sottoscritto non pagherà le tasse di mantenimento del brevetto, anche se mi concedono il brevetto in attesa che loro decidano. Ha già pagato troppe tasse che non doveva pagare su brevetti di pubblica utilità se i legislatori e i politici mondiali avessero fatto bene il proprio lavoro. Ma se non le avessi pagate, né io personalmente, né chi legge gli articoli che scrivo avrebbe potuto comprendere l’inefficienza gestionale degli uffici più importanti che dovrebbero favorire lo sviluppo mondiale. Rinunciando alla proprietà industriale, non rinuncio anche a quella intellettuale, che è inalienabile e nessun burocrate mondiale la può annullare, con o senza i diritti di autore. Il problema dei diritti di autore negati agli inventori riguarderà la Giustizia Internazionale quando sarà accertata la verità scientifica. La vita umana è troppo breve per combattere la burocrazia mondiale e aspettare che la giustizia faccia il proprio corso. Per questo serve allungare anche la vita umana, realizzando subito il “cuore artificiale ossigenatore del sangue, autonomo energeticamente”, che è un’altra invenzione considerata “moto perpetuo” dall’ufficio brevetti italiano e un’altra occasione perduta di crescita degli imprenditori e dei Governi italiani e mondiali.
Il sottoscritto, ha preferito non spendere soldi in ricorsi legali, che comunque non avrebbero assicurato investitori pubblici e privati. I sedici brevetti nazionali e i sei internazionali che mi sono stati concessi sulle depurazioni interattive, sono gia sufficienti a dimostrare che gli inventori privati, sono considerati come dei corpi indesiderati sia dalle multinazionali, sia dagli enti pubblici. Ha continuato sviluppare a livello intellettuale l’intero sistema energetico e depurativo mondiale che prevede i collegamenti che consentono di chiudere i cicli, pubblicando le soluzioni in lettere aperte, che non hanno mai ricevuto risposte dagli organi istituzionali Italiani ed Europei. Queste soluzioni chiamate depurazioni interattive, hanno consentito l’individuazione delle energie interattive, che il sottoscritto, sempre per mezzo di lettere aperte, ha inviato ai Giudici Internazionali e alle Nazioni Unite, che tramite La WIPO regolamentano il sistema dei brevetti a livello internazionale.
Purtroppo, lavorando da solo ho impiegato una vita intera per mettere insieme le competenze necessarie a progettare impianti completi. Ma sono arrivato ugualmente prima degli scienziati pubblici che ancora oggi continuano a lavorare a compartimenti stagni perché il loro scopo non è quello di proteggere globalmente l’ambiente, ma di arrotondare lo stipendio vendendo i brevetti alle multinazionali. Infatti, le multinazionali non comprano brevetti che vanno contro i loro interessi.
Voglio citare l’unica lettera seria ricevuta da un ente di ricerca pubblico in tanti anni di ricerca partner. Si tratta della lettera Prot. ENEA/2009/370587/PRES datata 2/07/2009, nella quale, l’ex presidente dell’ENEA (ente nazionale energia e ambiente italiano), il Prof. Luigi Paganetto, mi invitava a un incontro nella loro sede di Bologna, scrivendomi testualmente: “Al fine di approfondire gli aspetti tecnici e le implicazioni economiche dei sistemi e delle tecnologie da lei prospettate, la prego di voler contattare il Dr…………., responsabile della Sezione Metodi di Analisi e Prevenzioni del Rischio Antropico, che potrà organizzare un incontro con gli esperti del settore” Io aalego la lettera ricevuta dall’Enea
Purtroppo, per motivi sconosciuti al sottoscritto, i collaboratori del Presidente ritardarono l’incontro, e mi convocarono nella seconda metà del mese di settembre 2009, facendomi fare tra andata e ritorno circa 1100 km di treno solo per comunicarmi, che il prof. Paganetto non era più il presidente dell’Enea, e loro non potevano più occuparsi dei miei brevetti, non avendo fondi sufficienti nemmeno per portare avanti i loro brevetti. Pertanto non ci fu nessuna discussione tecnica sui miei brevetti. Tutto questo poteva essermi comunicato anche con una semplice mail, senza farmi sostenere anche i disagi e le spese di viaggio. Questo è il livello di comportamento degli enti di ricerca italiani e probabilmente, mondiali, nei confronti degli inventori privati. Successivamente, L’ENEA, come tutti gli altri enti di ricerca italiani e mondiali, non ha risposto all’invio delle mie pubblicazioni, benché abbia presentato brevetti molto più importanti di quelli elaborati fino al 2009.
Io sono entrato nella banca dati dei brevetti Enea, che sono diverse centinaia. Sono molto interessanti e di altissima specializzazione. Ma si occupano di dettagli di supporto all’industria chimica, biologica, nucleare, processi di combustioni di biomasse, carburanti, energia solare, processi depurativi specifici. L’Enea si comporta come si comportano gli Atenei Universitari che pure producono brevetti specialistici e li vendono ai migliori offerenti, senza studiare l’organizzazione globale del lavoro per individuare il modo migliore di crescere proteggendo, non devastando l’ambiente, lavorando in ordine sparso, continuando a perseguire interessi scientifici di parte. La mano destra della scienza non sa cosa fa la sinistra e non vogliono saperlo anche se vivono nello stesso ente pubblico e nello stesso ateneo universitario. Per queste ragioni gli enti pubblici scientifici, come L’Enea e le università mondiali, non hanno individuato le depurazioni e le energie interattive e fingono di non comprenderle. Hanno Lasciato soli gli uffici brevetti e i politici, che veramente non le comprendono. Allora, come possono i governi impostare un modello di crescita coerente? Come semplice tecnico progettista e installatore di impianti io mi sono sempre posto questa domanda. Il mio datore di lavoro, conosceva le mie perplessità, e quando mi affidava un lavoro mi raccomandava di non inventare nuove soluzioni perché non era il nostro compito. Il nostro obiettivo era quello di eseguire il lavoro e fatturare. Ma chi ama il proprio lavoro come può non accorgersi che si può migliorare semplicemente emettendo normative internazionali che vincolerebbero i produttori di energia a realizzare le centrali termiche della dimensione giusta al posto giusto per chiudere in modo utile per l’ambiente i cicli di combustione?
Ancora oggi, nel mondo si costruiscono centrali termiche a carbone da 6000 MW / h senza nessuna possibilità di neutralizzare le emissioni Basterebbe realizzare centrali di minori dimensioni in posti dove c’è acqua sufficiente a chiudere positivamente i cicli. Un funzionario dell’Eni, mi rispose che loro apprezzavano le soluzioni che io proponevo ma non sono tenuti a realizzarle perché rispettavano già le normative. Io scrissi loro, che all’epoca erano ancora una azienda a partecipazione pubblica, che proprio in virtù del fatto che erano un ente a partecipazione pubblica, non dovevano rispettare le normative ma essere i promotori delle normative in favore dell’ambiente. Se non lo fanno gli enti pubblici, certamente non possono farlo i privati.
L’articolo che ho scritto su questo argomento porta il titolo “Inquinamento globale: botta e risposta con ENI” è stato pubblicato dalla Redazione MeteoWeb il 21 Gennaio 2013 – è ancora in rete.
Purtroppo, se andiamo nei dettagli delle depurazioni dell’acqua e dell’aria che sono sempre nelle mani pubbliche le cose sono ancora peggio, perché acqua e aria andrebbero depurate insieme negli stessi centri urbani, separando alla fonte i fanghi dall’acqua. Per quasi cento anni c’è stato un inutile dibattito tra singola e doppia rete fognaria, che io ho dimostrato che sono entrambe sbagliate, con progetti e brevetti che mi hanno fatto decadere a livello nazionale e internazionale, senza che nessuno intervenisse a realizzare almeno un prototipo di depurazione globale, alla quale potrebbero essere collegati anche il convogliamento delle polveri sottili del traffico e lo scambio termico degli impianti di riscaldamento e condizionamento, eliminando i milioni di condizionatori, che nei centri urbani contribuiscono notevolmente al riscaldamento dell’ambiente. Non parliamo delle reti di distribuzione idrica che consumano immense quantità di energia e disperdono il quarantacinque per cento delle portate, a causa delle alte pressioni degli impianti. Anche in questo settore, che conosco molto bene, ho proposto modifiche sostanziali che ridurrebbero le pressioni e trasformerebbero gli impianti da assorbitori in produttori di energia. Certamente, mi sarebbe piaciuto non scrivere queste cose prima di averle sperimentate, ma sono arrivato alla conclusione che i centri di potere non consentiranno mai la realizzazione di queste sperimentazioni, essendo la maggioranza assoluta accomunata da interessi economici molto più importanti di quelli scientifici.
La scienza ambientale ed energetica mondiale è una banderuola che va dove soffia il vento. Quella italiana è stata tra le principali protagoniste del progetto C.C.S per interrare Il CO2 nel sottosuolo, con immensi costi economici solo per realizzare prototipi che hanno soltanto evidenziato i pericoli che avrebbe corso la popolazione mondiale. Ma peggio ancora, stava importando il nucleare francese in Italia. Dobbiamo ringraziare il disastro di Fukushima se non ci sono riusciti. Tuttavia, in Italia nessuno si batte per una produzione interamente italiana che sono le depurazioni ed energie interattive che potrebbero salvare il mondo e iniziare una corsa sostenibile spaziale. Preferiscono battersi per il riconoscimento del parmigiano reggiano e della pizza napoletana.
Io credo che la politica italiana è mondiale, invece di rincorre gli elettori creduloni che sono la maggioranza mondiale per conservare il potere, deve gestire meglio l’immenso potere scientifico che possiede, premiando gli scienziati e gli inventori senza far loro sporcare le mani e la coscienza attraverso la vendita dei brevetti industriali, ma rivalutando quelli intellettuali, attraverso accordi internazionali senza penalizzare nessun paese, perché se è vero che non conviene usare il petrolio come combustibile è certamente vero che i derivati del petrolio saranno utili a creare isole artificiali nelle piane oceaniche che sfameranno la popolazione mondiale in modo più semplice ed economico dell’attuale agricoltura e pesca, semplicemente estraendo dalle profondità il calcio e il carbonio solubilizzati in miliardi di anni oltre i 4.000 metri di profondità per mezzo del welling artificiale. Questa soluzione, riportando una maggiore alcalinità in superficie combatterà anche l’attuale scioglimento dei ghiacciai e il temutissimo innalzamento delle acque. Questo comporta che lo Stato italiano, che è la patria di queste invenzioni sostenibili, si batta contro l’ostruzionismo invece di essere il primo a non crederci. Le alternative possibili per un nuovo modello di sviluppo, per il sottoscritto, potrebbero essere le seguenti:
1. I governi diventano di nuovo imprenditori. o almeno enti pubblici sperimentatori dei brevetti intellettuali di pubblica utilità, prodotti dai propri cittadini, riguardanti il miglioramento sostenibile dello sviluppo economico energetico ambientale e della salute pubblica, condividendo con loro i diritti di autore internazionali. Questo in Italia già avviene. Ma solo per gli inventori pubblici e per brevetti industriali da vendere alle multinazionali, con trattative private, che assecondano con conflitti di interesse il modello di sviluppo che ha prodotto l’attuale degrado ambientale.
2. Se non vogliono assumersi responsabilità imprenditoriali, si creano delle multinazionali alternative che sviluppano i prototipi dimostrativi dei brevetti intellettuali di pubblica utilità, accessibili a tutte le aziende mondiali senza la macchinosa procedura della protezione industriale, condividendo con gli inventori i diritti di autore internazionali. Queste multinazionali saranno certamente più utili delle attuali agenzie di rating che si occupano soltanto di un’economia senza fondamenta.
3. Se i brevetti intellettuali, soprattutto, interattivi, si dimostrano funzionanti, economicamente convenienti, protettivi dell’ambiente, e del risparmio delle risorse naturali, chiunque lo abbia dimostrato, devono avere un valore legislativo mondiale stabilendo tempi ragionevoli per l’adeguamento degli impianti mondiali sia depurativi, sia energetici di tutti i tipi, fissi e mobili. La de carbonizzazione non può essere rimandata al 2050, come è stato stabilito all’ultima COP 25, mentre i 196 stati sovrani, compreso quello italiano hanno dimostrato di non conoscere sia le depurazioni, sia le energie interattive, sia le modiche delle ciminiere, fognature, welling artificiale e cuore artificiale.
4. Si vieti la vendita dei brevetti degli enti pubblici alle aziende private che possono produrre da sole i propri brevetti industriali. Hanno tutti i mezzi tecnici ed economici per poter sviluppare da soli le loro invenzioni. Fermo restando, che devono adeguare i loro motori mezzi di propulsione i loro sistemi di riscaldamento a emissioni zero, come dimostrato dagli enti pubblici o enti certificatori autorizzati mondiali.
Io penso che gli inventori e ricercatori pubblici mondiali non ci rimetteranno con una riforma del genere, in quanto, già oggi, se vendono un brevetto, devono condividerlo con gli enti di appartenenza. In compenso, non si sporcheranno le mani con conflitti di interesse. Penso anche che diventeranno più creativi s seguiranno il loro istinto, invece delle direttive dei datori di lavoro. Noi dobbiamo chiederci, per quale ragione i politici professionisti, che hanno governato l’Italia e il mondo dopo la seconda guerra mondiale, non hanno creato enti di progettazione pubblica efficienti e multidisciplinari per guidare lo sviluppo Nazionale mondiale? Lo chiedo soprattutto al professor Giuseppe Conte, che è arrivato per puro caso a guidare il governo italiano, non essendo un politico legato ai centri di potere del passato. Per quale ragione la scienza pubblica italiana continua a lavorare a compartimenti stagni, come quella mondiale, quando lo sviluppo sostenibile potrebbe avvenire, prendendo le scorciatoie dei collegamenti interdisciplinari, come ha dimostrato il sottoscritto? Per quale ragione l’intera scienza mondiale tace sulle invenzioni interattive?
Le invenzioni interattive si possono comprendere soltanto se si riescono a vedere anche i collegamenti con le invenzioni precedenti. Per far vedere questi collegamenti, il sottoscritto ha dovuto pubblicare tutto su un piccolo sito web personale. Dopo moltissimi anni di lavoro solitario e oltre quaranta brevetti decaduti, oggi qualcuno pubblica i miei articoli e qualcuno mi invita ai congressi, ma io penso che nell’immensa massa di editori, quelli che pubblicano i miei articoli sono pochissimi. Gli editori vorrebbero pubblicare sempre articoli scientifici originali e inediti. Io non concedo la pubblicazione dei miei articoli in esclusiva perché devono stare tutti insieme nel mio sito web per far comprendere la logica dei sistemi interattivi energetica e depurativa, che oggi nessuno comprende perché i centri di potere economici non vogliono che sia compresa, dovendo cambiare l’intero modello di sviluppo.
A chi vuole pubblicare solo articoli inediti non interessa che i governi e gli imprenditori mondiali fanno invecchiare le invenzioni sostenibili senza realizzarle. Agli organizzatori dei congressi internazionali, sponsorizzati dai centri di potere mondiali, i relatori devono pagare per illustrare le loro ricerche a le loro invenzioni. Solo le multinazionali e gli pubblici pagati dai contribuenti, possono incontrarsi nei congressi. È ovvio che fanno accordi tra di loro e lo sviluppo sostenibile va a farsi benedire. Il sottoscritto, sebbene invitato rinuncia partecipare, a meno che il congresso non si svolga A Napoli o Roma e gli organizzatori rinunciano al pagamento che pagano i centri di potere. Fino ad ora ha partecipato a un solo congresso a Roma che ha accettato le mie condizioni. In questo contesto mondiale dello sviluppo economico il sottoscritto ha potuto sviluppare solo brevetti intellettuali teorici, sottraendo lo stretto indispensabile alla modesta pensione. Non posso soddisfare la morbosità di conoscere i dettagli da proteggere con la proprietà industriale, perché non voglio nessuna proprietà industriale, se le mie invenzioni non sono gradite a popolo italiano e mondiale, ma mi batterò per quella intellettuale, con relativi diritti di autore, se sarò ancora in vita, quando saranno comprese. I diritti di autore sono inalienabili per chi scrive una canzone o dipinge un quadro, perché deve essere diverso per un inventore che impiega una larga parte della propria vita allo sviluppo sostenibile?
Il modo corretto di scrivere le rivendicazioni è l’ultimo dei problemi che mi pongo, poiché non ho mai pensato di fare l’imprenditore da pensionato, ma soltanto l’inventore e credo di esserci riuscito, individuando, non singole invenzioni, ma un modello di sviluppo sostenibile alternativo, senza dover dire grazie a nessuna istituzione pubblica italiana e Mondiale. Spero che l’attuale Presidente del Consiglio mi smentisca, non per motivi di interesse personale, ma perché gli italiani per crescere hanno bisogno soprattutto della creatività degli inventori, non delle furbizie dei politici, degli imprenditori e dei burocrati. Questi hanno trasformato gli inventori, in lavoratori dipendenti, condizionati dalle scelte aziendali e politiche, pagati anche per tacere sulle invenzioni sostenibili che producono i pochi inventori ancora liberi e quelli, come il sottoscritto, che hanno aspettato la pensione per produrre invenzioni sostenibili.
Alla pagina 53, rigo 13, di questo documento, io ho dedicato anche uno spazio a questo deposito di brevetto, dichiarando che se il Governo italiano, vuole conservarsi queste opportunità di crescita, sorvoli sugli aspetti burocratici, e si batta affinché le invenzioni italiane interattive si diffondano anche all’estereo, pagando al posto degli inventori le tasse di mantenimento dei brevetti internazionali. Sarebbe il passo politico più importante dell’talia di tutti i tempi: La proposta di un modello di sviluppo mondiale sostenibile alternativo più economico ed efficiente su tutti i fronti, pur senza cambiare le tecnologie esistenti ma soltanto gli impianti fissi e mobili che inquinano l’ambiente. D’altra parte, non pagano le tasse dei brevetti degli inventori pubblici, ai quali pagano anche uno stipendio mensile per produrre invenzioni di supporto all’industria meccanica, chimica farmaceutica? Se un inventore pubblico avesse inventato il cuore artificiale, io penso che l’ufficio brevetti prima di dichiararlo “moto perpetuo” ci avrebbe pensato mille volte. Una parte dello stato contro un’altra parte dello stato, non sarebbe stata una disputa ridicola? Purtroppo, per I burocrati, i legislatori delle normative dei brevetti, gli editori, gli organizzatori dei congressi, gli inventori private che non hanno alle spalle i governi e multinazionali che pagano le tasse di deposito, le pubblicazioni, le quote di partecipazione e i viaggi internazionali, gli inventori privati non hanno patria né sponsor.
A quale nazione appartengono gli inventori privati italiani che non vogliono altro che i funzionari governativi facciano bene il proprio lavoro accertando nell’interesse comune se le invenzioni proposte possono essere utili alla crescita del paese oppure non lo sono? Probabilmente, ci sono anche altri inventori, come il sottoscritto, che non hanno nessuna possibilità di sviluppare le loro invenzioni che dovrebbero essere aiutati. Chi ha delle idee da sviluppare è una risorsa per l’intero paese, non vuole sussidi di disoccupazione o redditi di cittadinanza. Perché i governi che concedono questi aiuti sociali ai più disagiati, che fanno guadagnare consensi elettorali, parallelamente, non vanno a consultare la banca dati dei depositi dei brevetti nazionali e internazionali, per vedere se ci sono inventori che hanno bisogno di aiuto per creare lavoro? Questi alla scadenza del quinquennale deposito di brevetto nazionale, o del triennale deposito di brevetto internazionale, perdono tutto se non hanno trovato finanziatori o aziende che acquistano i brevetti e difficilmente li trovano se le invenzioni sono talmente innovative da mettere in discussione l’attuale modello di sviluppo e gli investimenti già fatti in settori strategici dell’economia mondiale.
Perché i governi più illuminati, non pensano a creare lavoro, selezionando le invenzioni più innovative, fidandosi degli inventori? Non dei consulenti governativi che non sono stati in grado di proporre le stesse invenzioni pur avendo a disposizione fondi pubblici e laboratori sperimentali. Se i brevetti degli inventori privati decadono non è colpa degli inventori ma dei governi che non li hanno sostenuti. A livello Nazionale è a discrezione dei governi gestire la proprietà industriale. Gli inventori non possono iniziare a pagare le tasse di mantenimento dei brevetti se cinque anni non sono bastati ai governi e agli imprenditori del proprio paese a investire su invenzioni di pubblica utilità innovative, nonostante le pubblicazioni in rete fatte dall’inventore, e le lettere aperte indirizzate alle autorità. Per il sottoscritto, a livello intellettuale, non dovrebbe esserci nessuna distinzione tra brevetti concessi e non concessi, se si dimostra che l’invenzione supera lo stato dell’arte e gli esaminatori e i loro consulenti non l’hanno compresa. È solo questione di tempo. Un’invenzione se è buona genera decine di altre invenzioni. L’inventore non deve fare altro che ipotizzare funzionante l’invenzione respinta e non finanziata e continuare a depositare brevetti basata sullo stesso principio energetico o depurativo. Prima o poi, la verità scientifica e tecnica deve per forza venire fuori. Gli statisti e i legislatori che non sono scienziati e tecnici, dovrebbero legiferare separando la proprietà intellettuale da quella industriale. Se non si separano, riconoscendo agli inventori intellettuali i diritti di autore (che non costano nulla ai governi se l’invenzione non la finanziano), questi diventeranno una razza in estinzione e non esisteranno più inventori innovatori, che indagano trasversalmente per scoprire i collegamenti interattivi, che sono le vere invenzioni del futuro. Coloro che hanno collaborato a produrre gli attuali danni ambientali, alla salute umana ed economici, non vogliono che siano scoperti i collegamenti interattivi.
Le verità parziali rivelate dagli specialisti pubblici e privati che hanno indotto i governi mondiali dell’ultimo secolo ad accettare limiti di emissioni nelle acque e nell’atmosfera perché secondo la logica della scienza attuale, non interattiva, non è possibile avere prestazioni depurativi e macchine con rendimento del 100%. Per il sottoscritto, queste sono tutte stupidaggini scolastiche trasferita anche all’industria all’ambiente perché gli impianti non sono macchine semplici ma complesse. Possono produrre energia senza aprire cicli termici e chimici. Possono consumare una piccola parte dell’energia che producono e addirittura migliorare il grado di purezza dell’ambiente riciclando l’acqua inquinata a senso unico nelle autoclavi usando il principio di Henry senza pagare né le depurazioni, né l’energia, che sarebbe estratta direttamente dall’ambiente. Ovviamente, cambiando il modo di progettare le macchine e gli impianti. È solo una questione di saper progettare gli impianti, usando bene le tecnologie e i principi scientifici esistenti. Questo io non l’ho dichiarato nel 2006 quando ho iniziato a proporre le prime invenzioni leggermente interattive. Ma gradualmente il livello di interattività delle invenzioni è cresciuto anche se nessun governo e nessuna multinazionale le ha finanziate e nel 2020, lo posso dire con certezza, anche se occorrono grandissimi investimenti per cambiare il modello di sviluppo. Ma il grosso degli investimenti sarà dovuto soprattutto alle demolizioni delle grandi opere obsolete, termiche, idrauliche, nucleari, reti di distribuzione elettriche, gas e petrolio, ma anche strutturali, come strade, gallerie ferrovie che hanno alterato la natura e costano immense risorse per restaurarle mantenerle in esercizio. Il mezzo di trasporto più economico e sicuro sarà per via aerea con energia interattiva fluidodinamica ed elettromagnetica.
A coloro che parlano di crescita e sviluppo senza conoscere la progettazione che è alla base di ogni produzione di ricchezza, io posso dire che anche la progettazione ha i suoi difetti se produce contemporaneamente alla ricchezza anche l’inquinamento che comporta costi economici e nessuna garanzia di una completa depurazione. Io ho cercato di correggere gli errori di progettazione degli impianti soprattutto pubblici, ma sono stato lasciato solo con sedici brevetti nazionali, un brevetto europeo, cinque brevetti internazionali. A questi avrei dovuto aggiungere ventisette brevetti depositati e non concessi, dove ci sono le invenzioni più importanti. Io avrei dovuto spendere anche i soldi per fare ricorsi legali contro le istituzioni preposte allo sviluppo economico del mio paese, come se non avessi una famiglia da mantenere, che nel 2006, quando ho iniziato a fare l’inventore, era ancora composta da cinque persone che vivevano solo del mio reddito di pensione. I sacrifici economici per fare l’inventore sono stati enormi, ma sono andato avanti ugualmente, sebbene le proposte di lavoro non mi mancavano. Se io non avessi fatto l’inventore di soluzioni ambientali alternative per le quali mi stavo preparando da anni, mi sarei accusato del reato di omissione, che io rimprovero di commettere a tutti i governi e scienziati soprattutto, pubblici, mondiali. Nei prossimi anni si saprà se sono un visionario o una persona concreta, per il momento io credo di aver fatto il mio dovere e spero che anche i governi mondiali facciano la loro parte, perché a mio parere, la stanno facendo molto male se non si accorgono che hanno creato una falsa ricchezza, viene neutralizzata dai costi prodotti delle alluvioni, incendi, malattie polmonari e il continuo crollo di opere strutturali inutili.
Quello che rimprovero alla scienza mondiale è di non aver indagato sui sistemi interattivi. Questo a mio parere, ha comportato la creazione di una cultura scolastica, a mio parere sbagliata, ma talmente radicata che è quasi impossibile essere creduto. Perfino in famiglia le mie figlie e i miei generi laureati in discipline scientifiche non mi credono perché si rifiutano di fare ragionamenti scientifici interattivi. Infatti, io non rimprovero gli esaminatori dei brevetti di non credermi. Nella loro logica, è ovvio, che non trovando nella banca dati dei brevetti internazionali, applicazioni fluidodinamiche simili a quelle proposte dal sottoscritto, siano arrivati alla facile conclusione che si tratti di violazione dei principi dell’energia. Io rimprovero il sistema dei brevetti mondiali di voler giudicare troppo in fretta le invenzioni intellettuali che non sono semplici da comprendere senza le esperienze pratiche di chi conosce fisicamente i componenti interni alle macchine da modificare. Infatti i processi interattivi in natura avvengono spontaneamente, ma impiegano milioni di anni. Negli impianti antropici li deve provocare l’uomo modificando le macchine e gli impianti che devono svolgere più funzioni insieme. Il Brevetto intellettuale richiede più tempo per essere compreso, soprattutto se l’inventore, non ha i mezzi per dimostrarlo e la scienza finge di non comprenderli. Per questa ragione bisogna fare due procedure diverse per i brevetti industriali e quelli intellettuali, che non possono essere rintracciati nella banca dati mondiale, poiché sono bloccati all’origine dai burocrati locali.
Tuttavia, nella banca dati dei brevetti mondiali c’è anche il brevetto WO2017/042847, pubblicato il 16/03/2017 che riguarda la pompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante, dove il sottoscritto illustra anche come bisogna progettare gli impianti per poterla usare per aggirare le pressioni idrostatiche degli impianti idraulici. Come mai L’ufficio brevetti italiano non ha trovato questo brevetto importantissimo per lo sviluppo sostenibile mondiale del futuro? Questo brevetto prima di diventare un brevetto internazionale è passato attraverso il loro ufficio con ii numero 102015000048796 depositata il 07/09/2015, è nonostante, il loro parere che opponeva la mancanza di inventiva in questa invenzione, il sottoscritto, ha ricevuto il riconoscimento internazionale. Quindi, l’ufficio italiano, proponendomi di accettare recentemente il modello di utilità a livello italiano, per questa importantissima e fondamentale invenzione mondiale si è ritenuto più bravo e preparato degli esaminatori internazionali.
Il fatto che il sottoscritto non abbia trovato finanziatori internazionali dimostra soltanto che i centri di potere mondiali sono ben collegati e non fanno emergere invenzioni che evidenziano i loro grandissimi errori. Infatti, nel mondo intero non sono sbagliate soltanto le pompe. È sbagliato l’intero sviluppo mondiale. Le pompe saranno modificate come propone il sottoscritto, soltanto quando la scienza e gli imprenditori mondiali ammetteranno il loro errore di non aver approfondito l’uso sinergico dei principi fluidodinamici interattivi depurativi ed energetici di Henry, Pascal, Torricelli, Venturi, Bernoulli, che avrebbero consentito di collegare direttamente l’energia fluidodinamica a quella elettromagnetica, senza passaggi intermedi termici e chimici, riciclando l’acqua proprio per mezzo della pompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante. Se questo nel mondo intero nell’anno 2020, non è ancora avvenuto è dovuto unicamente al fatto che questa invenzione è troppo importante per l’economia mondiale. Se si realizza in tutte le versioni e in tutti gli impianti depositati dal sottoscritto e rigettati dall’ufficio brevetti italiano (spero autonomamente e senza il consenso dei ministri dello sviluppo economico che si sono succeduti in questi anni) si verificherebbero dei crolli nelle borse mondiali superiori a quelle che sta producendo il coronavirus in questo inizio anno 2020, poiché significherebbe che siamo governati molto male anche dal punto di vista scientifico e politico, perché la scienza pubblica ha il dovere di sperimentare anche le invenzioni interattive proposte dagli inventori privati e i politici hanno il dovere di ordinare tali sperimentazioni, mentre la giustizia ha il dovere di perseguire gli interessi illeciti a livello nazionale e internazionale, in nome della moralità pubblica e della democrazia mondiale. Io come cittadino comune credevo all’esistenza della democrazia e alla separazione dei ruoli politici, scientifici e giuridici. Ma come inventore di soluzioni ambientali ed energetiche sostenibili ho l’impressione di rivolgermi a un unico potere centrale che ha deciso di non rispondere.
L’ufficio brevetti italiano dichiarando “moto perpetuo” le invenzioni interattive (che comprendono anche il cuore ossigenatore del sangue autonomo energeticamente che sarebbe stato molto utile per salvare vite umane anche nel caso de corona virus), ha commesso un abuso di potere, nei confronti di un inventore privato, che non avrebbe commesso nei confronti di un inventore pubblico. Ben sapendo che l’inventore privato non si sarebbe opposto per non pagare i costi di un ricorso legale. Infatti, sono ben 27 i ricorsi che avrei dovuto fare. Ma non sarebbero servito a nulla vincere un ricorso legale per avere un brevetto che gli altri centri di potere, comunque non avrebbero finanziato. La mia storia di inventore è molto simile a quella di don Chisciotte che combatteva contro i mulini a vento, ma non mi pento di averla combattuta e non ritengo ancora di averla perduta.
Per non fare un ricorso legale che solo per iniziare la pratica costa all’inventore 600 euro, il sottoscritto è stato costretto a depositare due volte, con nomi diversi, quella che ritengo un’altra delle invenzioni più importanti dell’umanità di tutti i tempi. Quella che riguarda il welling artificiale, senza ricevere nessun brevetto nazionale, pertanto, questa invenzione non ho potuto nemmeno proporla a livello internazionale, come ho fatto con la pompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante.
Questi depositi di brevetti, sono importantissimo, in quanto il welling naturale avviene soltanto nel 5% della superficie oceanica e la produzione di pesce naturale sta diminuendo paurosamente. Ma il welling artificiale è importante anche per combattere il riscaldamento globale. Questo è un altro reato di omissione della scienza pubblica mondiale perché comunque, io ho pubblicato queste invenzioni, ed un altro abuso di potere dell’ufficio brevetti italiano, che evidentemente pensa di far risparmiare allo stato italiano i costi di esame dei brevetti ritenuti inutili e contro i principi energetici noti.
Questi sono i brevetti che riguardano il welling artificiale:
102014902290390 (CE2014A000011) del 03/09/2014 IMPIANTI IDROVORI MARINI SOSPESI A PIATTAFORME GALLEGGIANTI PER DOWN E UPWELLING.
102016000058018 (UA2016A004152) del 16/11/2016 IMPIANTO GALLEGGIANTE, IDROELETTRICO, DISSALATORE, ESTRATTORE DI CALCIO E CARBONIO DALLE ACQUE MARINE PROFONDE
In compenso, mi è stato concesso il brevetto per il sistema di galleggiamento di questi impianti che sarò costretto a lasciarlo decadere per assenza di interlocutori, in un paese, probabilmente, in un pianeta, dove nessuno sa progettare gli impianti antropici con una visione multidisciplinare per creare uno sviluppo globale.
102016000058416 (UA2016A004177) del 08/06/2016 SISTEMA DI GALLEGGIAMENTO CON TUBI IN POLIETILENE ESTRUSI, NERVATI, RINFORZATI E RIEMPITI DI POLISTIROLO. Questo sistema di galleggiamento inaffondabile, inventato per sostenere dall’alto i tubi che scendono nelle profondità oceaniche e le isole artificiali che ospiterebbero i pescatori e i villaggi turistici, può avere moltissime applicazioni anche per costruire rapidamente strade galleggianti, In zone alluvionate. I tubi nervati costerebbero poco di più degli attuali tubi di polietilene. Potrebbero avere anche altri impieghi, avendo maggiore resistenza alla pressione interna e allo schiacciamento. Anche questo brevetto io lo lascerò decadere livello industriale se il governo italiano e gli imprenditori italiani hanno ritenuto di non usarlo per creare lavoro e benessere e preferiscono pagare i sussidi di disoccupazione. Tuttavia, penso che nessuno possa negarmi la proprietà intellettuale che oggi non vale niente, a mio parere, perche la classe dirigente mondiale, non sa progettare gli impianti globalmente. Se cambierà questa classe dirigente, può darsi che anche questa invenzione sarà rivalutata.
Non costa molto mantenere in vita un brevetto nazionale, anche se il costo aumenta anno dopo anno. Ma se io avessi voluto mantenere in vita i sedici brevetti che mi sono stati concessi, avessi voluto fare i ricorsi legali contro i brevetti che mi sono stati concessi, oltre ai costi di depositi nazionali e internazionali non sarebbe bastato il mio reddito di pensione. Pertanto, in paese addormentato come l’Italia, probabilmente in un intero pianeta che ha una classe dirigente, che non sa distinguere le invenzioni sostenibili da quelle insostenibili, fare l’inventore non protetto dai centri di potere pubblici e privati è un’avventura pazzesca. Perché sono questi centri di potere che hanno prodotto legalmente il riscaldamento globale, senza nessuna opposizione scientifica e giuridica.
Chi ha accumulato esperienze di lavoro trasversali nell’industria e nell’ambiente e decide di fare l’inventore da pensionato, dovrebbe essere considerato una risorsa perché non lavora di fantasia. Ma non essendo ascoltato dall’intera società, a partire dai burocrati degli uffici brevetti sulle invenzioni più elementari e non essendo finanziato da nessun ente pubblico e privato è costretto a far avanzare lo stato dell’arte virtualmente, diventato sempre di più incomprensibile. Tanto è vero che io non propongo una o due invenzioni, più o meno importanti. Io propongo un modello di sviluppo alternativo. Il modello di sviluppo che io propongo è opposto a quello attuale. Sostituisce la termodinamica con fluidodinamica, smentisce clamorosamente i principi fondamentali della conservazione dell’energia. Poiché l’energia si può produrre sfruttando staticamente la pressione dell’aria compressa, senza trasformare il vettore energetico (acqua) prendendola semplicemente in prestito dalla natura e restituendola con la stessa composizione chimica, senza inquinarla, ma con una maggiore quantità di ossigeno che si libera di nuovo nell’atmosfera, all’uscita delle turbine. Il “moto perpetuo” di cui è stato accusato il sottoscritto il sottoscritto non è conveniente, poiché la natura ci ha messo in condizioni di moltiplicare l’energia primaria idroelettrica compressa, riciclando i componenti al 100% e di trasformarla in energia elettromagnetica senza passaggi termici e chimici indesiderati. La scienza mondiale tace perché non ha il coraggio di ammettere di aver permesso il riscaldamento globale, costringendo i contribuenti mondiali a pagare inutili grandi opere pubbliche ed energie inquinanti che potevano essere estratte senza costi e senza nessuna controindicazione dalla natura.
Non ci sono alternative, o impariamo a progettare gli impianti antropici in modo interattivo, oppure non ci sarà spazio e cibo per sfamare l’intera popolazione mondiale. Nel romanzo di Dan Brown pubblicato nel 2013, dal titolo “INFERNO”, uno scienziato pazzo aveva trovato una pazzesca soluzione, diffondendo un virus, in grado di cambiare il DNA della popolazione mondiale e renderne sterile un terzo. Come spesso succede la realtà a pochi anni di distanza, ha superato la fantasia di un famoso scrittore, perché il Coronavirus, è molto più intelligente del virus del romanzo, in quanto colpisce soprattutto le inutili persone anziane, che percepiscono alte pensioni e hanno alti costi sociali avendo molte malattie da curare. Il sottoscritto, che rientra nella categoria prediletta da questo virus, avendo 71 anni, invece, è un inventore controcorrente, che ha cercato inutilmente di aumentare l’alimentazione umana con il “welling artificiale” e allungare la vita degli anziani con il “cuore artificiale, ossigenatore del sangue, autonomo energeticamente”, che renderebbe gli anziani più resistenti dei giovani a questo virus, di cui non è stato ancora individuato il vaccino. Invece, come scritto sopra, ci ha pensato l’ufficio brevetti italiano a far morire sul nascere la speranza di un’alimentazione sostenibile mondiale e la prevenzione dello scioglimento dei ghiacciai tramite il welling artificiale e di impedire la sopravvivenza degli anziani da attacchi di questi tipi di virus e dalle varie malattie cardiache e polmonari. Senza contare che in un futuro non molto lontano, con i progressi della robotica e della cibernetica, il cervello degli uomini anziani potrà essere trasferito in corpi artificiali alimentati con il cuore ossigenatore del sangue, che non avranno bisogno di cibo e aria ma di piccole bombolette di aria compressa e di soluzioni liquide alimentari dosate nello stesso sangue che consentiranno mesi di autonomia, anche nello spazio e saranno costruite dagli stessi anziani robotizzati. Io penso che le ultime invenzioni intellettuali del sottoscritto siano le ultime in assoluto perché altrimenti mi dovrei trasformare in uno scrittore di romanzi di fantasia e non voglio farlo, perché penso veramente che la corsa nello spazio la possiamo iniziare soltanto se produciamo le spinte per volare nello spazio e nell’atmosfera mettendo insieme la spinta di Newton e di lorentz negli stessi motori lineari di propulsione che per essere autonomi energeticamente devono funzionare come il cuore artificiale ossigenatore del sangue, accoppiando energia primaria idroelettrica compressa all’elettromagnetismo dei motori elettrici con coppie motrici e spinte lineari prodotte delle correnti indotte all’esterno degli impianti fluidodinamici, dei turboventilatori elettrici e dei serbatoi che contengono le riserve energetiche, che non saranno altro che acqua e aria. Non abbiamo bisogno di combustibili e di energia nucleare per conquistare lo spazio.
L’unica differenza tra gli scrittori che lavorano di fantasia e gli inventori che lavorano su basi scientifiche e tecnologiche, sta nel fatto che agli scrittori la società attuale riconosce i diritti di autore intellettuali, mentre agli inventori non sono riconosciuti, come se fosse più intellettuale un’opera di fantasia, che un lavoro di ricerca e progettazione interattiva tra principi e tecnologie già esistenti e già sperimentati con successo singolarmente, ma mai messi insieme scientificamente perché la mano desta degli scienziati e ricercatori monotematici non sa quello che fa la mano sinistra. Allo stesso modo è organizzata la società mondiale, dove i ragionamenti globali li fanno soltanto gli economisti, ma basandosi su informazioni sbagliate da parte dei ministeri mondiali competenti, poiché la scienza e la tecnologia non sono mai applicate globalmente.
Allego il documento sottostante che si può trovare anche alla pagina web https://www.spawhe.eu/una-societa-per-azioni-globale-contro-gli-errori-omissioni-e-opportunita-sprecate-dalla-scienza-e-dai-centri-di-potere-mondiali/, che diventa parte integrante della mia risposta di rifiuto di modifica delle rivendicazioni del deposito di brevetto in oggetto, di cui io continuerò a rivendicare soltanto la proprietà intellettuale, insieme a tutte le invenzioni depurative ed energetiche interattive depositate, a prescindere dalla concessione dei brevetti. Per il sottoscritto gli uffici brevetti devono soltanto registrare e custodire i brevetti intellettuali, essendo gli organi istituzionali preposti. Non devono nemmeno commentarli, perché non è chiaro come la scienza abbia preferito la termodinamica alla fluidodinamica a livello mondiale. Non è chiaro nemmeno il fatto che, nel mondo intero solo agli inventori non sono riconosciuti i diritti di autore. A pensare male si fa peccato, ma io penso che questo è dovuto al fatto che gli inventori devono essere ricattati dai datori di lavoro e premiati soltanto se inventano cose utili al loro profitto, non all’intera comunità, come sono i brevetti depositati dal sottoscritto, riassunti nel documento sottostante. Come si può vedere, siamo arrivati alla ventisettesima lettera aperta alla Corte di Giustizia Internazionale e alle Nazioni Unite. Ovviamente, senza risposte di nessun tipo, soprattutto scientifiche, né italiane, ne europee, né mondiali. Con tutto il rispetto che posso avere per l’ufficio tecnico che affianca l’ufficio brevetti italiano, i problemi che pone il sottoscritto, richiedono livelli di risposte molto più elevati, che si potrebbero avere soltanto se la scienza lavorasse sinergicamente per il bene comune, come ha fatto il sottoscritto, senza un centesimo di contributo economico di nessun governo o azienda privata mondiale.
UNA SOCIETA’ PER AZIONI GLOBALE CONTRO GLI ERRORI, OMISSIONI E OPPORTUNITA’ SPRECATE DALLA SCIENZA E DAI CENTRI DI POTERE MONDIALI.
Ventisettesima lettera aperta alla Corte di Giustizia Internazionale e alle Nazioni Unite.
RIASSUNTO
La scienza mondiale sa bene che la Natura e il suo Creatore senza applicare nessuna tecnologia, hanno trasformato l’atmosfera primordiale terrestre, piena di gas tossici come metano, idrogeno, ammoniaca, anidrite carbonica, ossidi di zolfo, di carbonio, di azoto, in una atmosfera perfettamente pulita. La scienza sa che sono bastati pochissimi anni di sviluppo industriale per produrre l’attuale stato di degrado, tuttavia, si limita a lanciare gli allarmi. Non entra nel vivo delle soluzioni industriali che non rispettano le proporzioni chimiche dei componenti e la chiusura dei cicli nell’ambito degli impianti antropici. Se la scienza pubblica mondiale invece di lanciare gli allarmi avesse realizzato dei prototipi in scala ridotta di come si progettano gli impianti globalmente, anche gli industriali avrebbero compreso che i grandi impianti termici, le grandi acciaierie, avrebbero dovuto essere affiancate da impianti ancora più grandi contenenti tutti i reagenti naturali per neutralizzare i gas e le polveri nocive usando i principi interattivi usati dalla natura, sia per depurare, sia per risparmiare energia, sia per produrre energia. La prima fonte interattiva è l’aria atmosferica, addensata dalla gravità alla pressione di 1 bar, che può essere addensata artificialmente a pressioni migliaia di volte superiori avendo punti critici di pressione e temperature molto distanti tra loro (37,69 bar, – 140,6 oC). Ma addensata soltanto a pochi bar e facendo circolare l’acqua inquinata a senso unico in una autoclave che scaricherebbe l’acqua attraverso una pompa usata come turbina, potremmo depurarla producendo energia invece di consumarla sfruttando i principi di Henry e Dalton, purché la scienza avesse compreso che l’acqua per circolare a senso unico attraverso un’autoclave vi deve entrare usando la seconda alimentazione di una pompa modificata, mentre l’alimentazione principale della pompa ricicla l’acqua pressurizzata dell’autoclave. Questa semplice modifica delle pompe centrifughe e del modo di alimentare le autoclavi è la chiave del futuro sviluppo depurativo ed energetico mondiale, purché la modifica sia fatta bene e i due flussi di acqua separati non si incontrino prima di entrare nella girante. Dove sono finiti i gas nocivi che circondavano il pianeta nell’era primordiale? Quelli più leggeri, sono sfuggiti alla forza gravitazionale. la maggior di questi gas sono stati assorbiti dagli oceani e solubilizzati dalle altissime pressioni idrostatiche, sono stati trasferiti al nucleo terrestre con processi lunghi miliardi di anni. Gli scienziati e gli inventori, se avessero fatto bene il loro lavoro, avrebbero dovuto chiudere negli impianti tutti i cicli senza emettere emissioni nell’atmosfera, sapendo che la natura ha impiegato miliardi di anni per neutralizzarle. In alternativa, avrebbe dovuto evitare di aprire cicli chimici o nucleari, usando soltanto processi fisici ed elettromagnetici. Se la scienza mondiale avesse provato a chiudere completamente i cicli antropici, invece di accettare i limiti di emissioni, che ha accettato e fatto accettare ai politici mondiali, avrebbe modificato le attuali ciminiere e trasformato le fognature in depuratori globali dell’acqua e dei fumi insieme. Se la scienza pubblica mondiale avesse fatto queste invenzioni logiche contro il riscaldamento globale, probabilmente, non avrebbe costretto il sottoscritto a fare l’inventore ambientale da pensionato, per mettere almeno sulla carta le modifiche da fare ai sistemi depurativi. Infatti, le nuove invenzioni, non realizzate oltre alle ciminiere di cattura e purificazione fumi, si chiamano, sedimentatori fognari, fosse depurative, serre calcaree, stagni biologici sovrapposti, fabbricati sinergici verticali. Da queste invenzioni che nessuno ha finanziato a livello internazionale, che hanno funzionato solo nella mente del sottoscritto, sono nate le energie interattive, in quanto avrebbero ricircolato insieme acqua, aria inquinata e materiali calcarei, depurandosi a vicenda e trasformando il CO2 in carbonati. Se la scienza pubblica mondiale avesse inventato lei queste invenzioni, si sarebbe accorta che la spesa maggiore che comportavano questi impianti era quella del sollevamento e la circolazione dell’acqua. Probabilmente, per economizzare i processi depurativi ed alcalinizzanti, la scienza pubblica mondiale, avrebbe inventato lei la pompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante, invece di occultarla. Probabilmente, avrebbe anche inventato tutte le invenzioni successive che hanno portato il sottoscritto all’individuazione dei motori lineari globali interattivi, che ci porteranno nello spazio. Probabilmente, se questo fosse avvenuto, tutta la classe dirigente mondiale, almeno quella buona, sarebbe felice e contenta. Purtroppo, la storia sta andando diversamente. Continueranno gli occultamenti?
INTRODUZIONE
Prima di entrare nel vivo della descrizione tecnica, ritengo necessario continuare il racconto storico della difficile nascita dell’energia interattiva, che non ha padri nobili tra gli attuali rappresentanti della scienza, politica, imprenditoria mondiale, ma soltanto in quelli dell’era preindustriale, poiché l’inizio dell’era industriale è stato caratterizzato da due guerre mondiali, che hanno condizionato le scelte scientifiche politiche e industriali, facendo avanzare lo stato dell’arte in un modo squilibrato. Prima a causa della frettolosa corsa agli armamenti e poi a causa della frettolosa ricostruzione. Mentre lo sviluppo razionale ha bisogno di ragionamenti globali, che oggi nessuno comprende, essendo tutti specializzati in ragionamenti specifici e parziali. Albert Einstein, dopo aver visto gli errori della guerra e la cattiva interpretazione della teoria della relatività, che attraverso la divisione dell’atomo, portò alla corsa al concepimento della bomba atomica, auspicò un governo mondiale. Infatti, la seconda guerra mondiale si concluse con l’esplosione della bomba atomica americana, ma poteva anche concludersi con l’esplosione di una bomba atomica tedesca e la storia mondiale avrebbe fatto un altro percorso, ancora peggiore di quello attuale.
Purtroppo, non siamo arrivati a un governo mondiale uguale per tutti e l’istituzione delle Nazioni Unite non ha dato i risultati sperati perché, a mio parere, in questo fondamentale organismo democratico, dovevano andarci, soprattutto, i migliori inventori e scienziati pacifisti per indirizzare la ricostruzione verso uno sviluppo scientificamente sostenibile. Oggi, invece, i primi a non comprendere le energie e le depurazioni interattive sono proprio i burocrati delle Nazioni Unite.
Uno degli ultimi articoli del sottoscritto pubblicato su https://www.spawhe.eu con il sotto titolo di ventitreesima lettera aperta ai Giudici internazionale e alle Nazioni Unite, porta il seguente titolo: “PROGETTI AMBIENTALI E RISPOSTE DI UN FALSO SEGRETARIO GENERALE DELL’ONU”.
In tale articolo descrivo una situazione abbastanza paradossale. Infatti, al posto del segretario dell’ONU, che non mi ha mai risposto, mi ha risposto uno sconosciuto, fingendosi segretario dell’ONU, offrendomi un generico finanziamento. Io, pur avendo compreso che era un falso, gli ho scritto le stesse cose che avrei scritto al vero segretario dell’Onu, per mettere in evidenza, nell’articolo che poi ho scritto, la situazione paradossale che può capitare a un inventore di soluzioni ambientali di pubblica utilità, non legato ai centri di potere mondiali.
Infatti, ho pubblicato l’intera corrispondenza avuta con questo signore, concludendo l’articolo con la spiegazione che ho risposto a quello falso perché “Il vero segretario dell’ONU non mi avrebbe mai risposto. È ancora in tempo per farlo”. Infatti, questo non è ancora successo, e io continuo a rivolgermi al segretario delle Nazioni Unite, ponendogli la seguente domanda: Cosa ci ha guadagnato il mondo ad affidare la Giustizia internazionale e la legislazione dei brevetti alle Nazioni Unite?
Oggi, il sistema industriale, energetico, ambientale e quello sanitario ragionano allo stesso modo. Estraggo dall’articolo di Anita Botwin https://www.conoscenzealconfine.it/la-nostra-cattiva-salute-e-molto-salutare-per-l-industria-farmaceutica/ la seguente frase che riguarda il sistema sanitario: “L’attuale modello di ricerca non investe nel sapere di più sulle malattie che non sono redditizie e impone prezzi esorbitanti alle nuove medicine, giocando con la vita dei pazienti e mettendo in pericolo la sostenibilità dei sistemi sanitari”. Non a caso, tra le invenzioni sanitarie, c’è anche il mio “cuore artificiale ossigenatore del sangue autonomo energeticamente” che non ha superato l’esame dell’ufficio brevetti, essendo stato considerato “moto perpetuo” come tutti i sistemi interattivi proposti dal sottoscritto. La stessa cosa è successa nei sistemi industriali, ambientali ed energetici. Fin dall’avvento dell’era industriale, nessuno ha indagato sulle soluzioni ritenute non redditizie per gli imprenditori, che devono vendere prodotti petroliferi e tecnologie abbastanza complicate da spaventare gli interlocutori che vogliono proteggere l’ambiente, soprattutto sindacati e ambientalisti. Questi, non avendo il supporto della scienza pubblica, e non sapendo progettare gli impianti autonomamente, considerano una vittoria l’uso del metano al posto del carbone nelle centrali termiche, oppure al posto del gasolio sui mezzi di trasporto. Per ridurre l’inquinamento urbano invogliano a comprare auto a batteria che costano molto di più e incrementano l’inquinamento globale, per il semplice fatto che la fonte energetica primaria e sempre quella fossile e dovendo trasportare una maggiore quantità di energia e alimentare le batterie che hanno un rendimento inferiore del 15-20 % dell’energia ricevuta comportano un corrispondente aumento della produzione di energia termica. Per giunta, senza effettuare la depurazione interattiva che i sindacati e gli ambientalisti non comprendono. Anche se non è difficile comprenderla, sebbene, non sia insegnata nelle università mondiali. È ovvio che le energie interattive sono ancora più difficili da comprendere per le opposizioni senza l’aiuto della scienza pubblica, che non li aiuta a comprendere. Infatti, i ricercatori pubblici vendono brevetti non interattivi alle multinazionali, che continuano a inquinare. Se a tutto questo aggiungiamo che chi ha inventato le depurazioni e le energie interattive oltre a pagare le spese di deposito dei brevetti, quelle di mantenimento, dovrebbe anche pagare i ricorsi legali contro i rappresentanti istituzionali che dovrebbero concedere i brevetti, è ovvio, che i legislatori, fanno leggi che scoraggiano gli inventori a indagare sulle soluzioni sostenibili. Per giunta, l’istituzione delle Nazioni Unite, preposta alla regolamentazione dei brevetti, non riconosce i diritti di autore separati dalla proprietà industriale. Questo significa che soltanto chi ha il potere economico può produrre invenzioni. Significa anche che il mondo non può cambiare perché chi ha il potere economico, sono coloro che hanno prodotto il riscaldamento globale. Il governo mondiale che auspicava Albert Einstein, con l’attuale organizzazione delle Nazioni Unite sta andando nella direzione opposta.
Ricordo ancora una volta al segretario delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, gli articoli 1, 2, 15, 48, 54, 58 del “Progetto di codificazione sulla responsabilità degli stati per atti internazionalmente illeciti”, sottoscritti da quasi tutti i cento novantasei stati sovrani, presso le stesse Nazioni Unite nell’anno 2001.
Personalmente, solo alla fine del 2016 sono venuto a conoscenza di questo documento e da quel momento, tutte le mie pubblicazioni hanno il sottotitolo di “lettera aperta alla Corte di Giustizia Internazionale e alle Nazioni Unite”. Con la presente siamo alla ventisettesima lettera, con proposte utili alla protezione dell’ambiente e alla produzione di energia sostenibile in tutti i settori delle attività umane. Anche se il sottoscritto avesse commesso qualche errore. Essendo chiaramente le soluzioni alternative a tutte quelle che non hanno prodotto grandi risultati nella protezione dell’ambiente e nell’efficienza energetica, ci sono ampi margini per rimediare anche a qualche errore. Sulla strada dell’energia interattiva siamo ancora ancora all’anno zero. Il sottoscritto ha iniziato soltanto la fase di scongelamento che probabilmente non sarebbe iniziata nemmeno fra centinaia di anni, considerando la fredda accoglienza degli attuali centri di potere.
Nel “Progetto di codificazione sulla responsabilità degli stati per atti internazionalmente illeciti” sono contemplate non solo le responsabilità di governi, ma anche quelle individuali dei singoli funzionari. Ovviamente comprese quelle dei funzionari delle stesse Nazioni Unite. Si tratta soprattutto di reati di omissione:
Articolo 1
Responsabilità di uno Stato per i suoi atti internazionalmente illeciti: Ogni atto internazionalmente illecito di uno Stato comporta la sua responsabilità internazionale.
Articolo 2
Elementi di un atto internazionalmente illecito di uno Stato: Sussiste un atto internazionalmente illecito di uno Stato quando un comportamento consistente in un’azione o in un’omissione:
a) può essere attribuito allo Stato alla stregua del diritto internazionale;
b) costituisce una violazione di un obbligo internazionale dello Stato.
Articolo 15
Violazione consistente in un atto complesso:
Comma 1. La violazione di un obbligo internazionale da parte di uno Stato per mezzo di una serie di azioni o di omissioni, definita nel suo complesso come illecita, si perfeziona quando si produce l’azione o l’omissione che, in concorso con altre azioni o omissioni, è sufficiente ad integrare l’atto illecito.
Comma 2. In tale caso la violazione si estende per tutto il periodo a cominciare dalla prima delle azioni o omissioni della serie e dura fino a quando queste azioni o omissioni sono ripetute e rimangono non conformi all’obbligo internazionale.
Articolo 48
Invocazione della responsabilità da parte di uno Stato diverso da uno Stato leso:
Comma 1. Ogni Stato diverso da uno Stato leso è legittimato ad invocare la responsabilità di un altro Stato ai sensi del paragrafo 2 se:
a) l’obbligo violato sussiste nei confronti di un gruppo di Stati comprendente quello Stato, ed è stabilito per la tutela di un interesse collettivo del gruppo;
b) l’obbligo violato si pone nei confronti della comunità internazionale nel suo complesso.
Comma 2. Ogni Stato legittimato ad invocare la responsabilità in virtù del paragrafo 1 può reclamare dallo Stato responsabile:
a) la cessazione dell’atto internazionalmente illecito, ed assicurazioni e garanzie di non ripetizione in conformità all’articolo 30;
b) l’adempimento dell’obbligo di riparazione in conformità con gli articoli precedenti, Nell’interesse dello Stato offeso o dei beneficiari dell’obbligo violato.
Articolo 54
Misure prese da Stati diversi da uno Stato leso:
Il presente capitolo non pregiudica il diritto di ogni Stato, legittimato ai sensi dell’articolo 48, paragrafo 1 di invocare la responsabilità di un altro Stato, di adottare misure lecite contro quello Stato per assicurare la cessazione della violazione e la riparazione nell’interesse dello Stato leso o dei beneficiari dell’obbligo violato.
Articolo 58
Responsabilità individuale:
Questi articoli non pregiudicano una qualsiasi questione concernente la responsabilità individuale secondo il diritto internazionale di ogni persona che agisca per conto di uno Stato.
Dopo la pubblicazione degli articoli principali del “Progetto di codificazione sulla responsabilità degli stati per atti internazionalmente illeciti”, che richiamano le responsabilità collettive degli Stati e individuali, di chi agisce per conto degli stessi, il sottoscritto vuole sottolineare la funzione sociale che dovrebbero svolgere i progettisti degli impianti ambientali ed energetici, soprattutto pubblici.
Il sottoscritto, pur non essendo mai stato un progettista pubblico, ha lavorato negli impianti pubblici e sentito questa grave responsabilità, e avendo intuito, più di altri progettisti, che tramite le energie interattive si sarebbe potuto arrivare a migliorare la qualità della vita di tutti, non ha potuto sottrarsi alla sfida di studiare le soluzioni. Se non l’avessi fatto io che ci credevo, certamente, non lo avrebbero fatto coloro che non ci credevano e coloro che sono pagati appositamente per non crederci. Moralmente, da parte mia sarebbe stata una “omissione” non diversa da quella che rimprovero agli enti di progettazione pubblica, che tacciono su queste soluzioni.
Come ho già scritto io gradirei che a queste invenzioni fosse riconosciuta la semplice proprietà intellettuale con piccolissimi diritti di autore in base ai documenti depositati presso gli uffici brevetti, a prescindere dalla concessione dei brevetti e dal pagamento delle tasse di mantenimento, che a mio parere, sui brevetti di pubblica utilità, gli inventori non dovrebbero essere tenuti a pagare, se non pretendono la proprietà industriale. Ma se le Nazioni Unite non vorranno procedere in tempi brevi, al riconoscimento di tali diritti, indipendenti dalla proprietà industriale, spero che nasca una società per azioni, alternativa a quelle attuali, che porta avanti le depurazioni e le energie interattive.
Io penso che non dovrebbe essere casuale la presenza della Corte di Giustizia Internazionale presso le Nazioni Unite, ma penso anche che la Giustizia nel campo dell’ambiente e dell’energia, abbia potuto fare ben poco di fronte a una scienza pubblica, che accettando i limiti di emissioni tossiche che ha accettato, si è dichiarata impotente di fronte all’inquinamento e al riscaldamento globale. Se la scienza non giustifica il proprio silenzio scientificamente sulle energie interattive, per il sottoscritto, la Giustizia internazionale ha il dovere di ordinare le sperimentazioni delle depurazioni e delle energie interattive nell’interesse della intera popolazione mondiale. Comunque, anche la Corte di Giustizia Internazionale, con la presente, ha ricevuto ventisette lettere aperte sulle depurazioni ed energie interattive ed è rimasta silenziosa, nonostante l’esistenza del citato “Progetto di codificazione sulla responsabilità degli stati per atti internazionalmente illeciti” del 2001.
Di fronte a tutti questi inspiegabili silenzi, se non cessano immediatamente, non resta che sperare che l’ipotetica SPAWHE S.P.A raccolga fondi sufficienti a effettuare tutte le sperimentazioni e a rivendicare legalmente anche la proprietà industriale dei brevetti decaduti e di quelli non concessi, che oggi, chiaramente sono indesiderati dalla scienza, dai politici e dagli imprenditori mondiali e speriamo, non dalla Giustizia.
Io penso che questi silenzi siano un pericolo per la democrazia mondiale, per il numero di personaggi silenziosi coinvolti. Una volta la maggioranza silenziosa era quella che subiva le tirannie. Oggi è quella che governa, detiene il potere economico. scientifico, politico, distribuisce posti di lavoro e fa anche false beneficenze. Non è una maggioranza silenziosa vera e propria. È una maggioranza che distribuisce disinformazione a tutti i livelli, parlando anche di alta tecnologia, purché non emergano, le soluzioni sostenibili, che potrebbero alterare l’attuale distribuzione della ricchezza mondiale.
Io non so nascerà la SPAWHE S.P.A, ma sono certo che se la civiltà terrestre conquisterà lo spazio, non lo farà con gli attuali razzi con combustibili chimici o idrogeno liquido, nemmeno con energia nucleare, ma con i motori lineari globali interattivi accoppiati al moderno elettromagnetismo e uomini ultracentenari che sfrutteranno il cuore artificiale ossigenatore del sangue, che userà la stessa energia primaria, accoppiata alla robotica e la cibernetica. Solo applicando la scienza e la tecnologia imparzialmente si può avere il vero progresso, non nascondendo gli errori, come sta facendo la classe dirigente mondiale per conservare il potere economico. Tutti questi giochi di potere ritardano il progresso scientifico ed economico globale. I primi a comprendere queste cose dovrebbero essere le Nazioni Unite che gestiscono i brevetti internazionali. I brevetti intellettuali, pubblicati alla luce del sole, immediatamente dopo il deposito, in qualsiasi paese del mondo, sarebbero un grande contributo allo sviluppo democratico ed economico. Questi non devono essere giudicati dagli esaminatori dei brevetti, ma soltanto custoditi. Tutti potrebbero discuterli e svilupparli e tutti potrebbero migliorarli, prima di fare investimenti sbagliati, soprattutto pubblici. Soltanto se l’inventore, propone cose nuove e corrette meriterà i diritti di autore, in percentuale dell’esattezza delle sue intuizioni teoriche. Il riconoscimento di tali diritti potrebbe avvenire, anche dopo decine di anni, quando le invenzioni sono effettivamente comprese sia dalla scienza che dagli imprenditori, che dagli utilizzatori. Quindi, il brevetto intellettuale sarebbe molto più difficile da ottenere rispetto a quello industriale, ma darebbe maggiori garanzie legali agli inventori indipendenti che lavorano non protetti dai poteri economici e che non possono pagare tasse se i brevetti non fruttano nessun profitto.
Oggi la maggior parte delle invenzioni nascono nel segreto industriale e sono immesse sul mercato senza essere integrate con i principi fondamentali ambientali e del risparmio delle risorse naturali. Ma quello che è peggio è il fatto la cultura scolastica specialistica dei progettisti pubblici, non ha consentito la progettazione degli impianti depurativi globali e quindi mancano le infrastrutture necessarie affinché si possano chiudere i cicli più elementari che gli utenti aprono involontariamente, quando usano un fornello della cucina, accendono un camino, usano la lavatrice nelle abitazioni. Oppure quando vanno al lavoro, usando l’autovettura, un trattore agricolo, prendono un treno o un aereo, oppure concimano il terreno agricolo con fosfati e nitrati. Il sottoscritto, che si è occupato di tutti questi problemi dopo una vita lavorativa trascorsa a installare impianti industriali e ambientali, avrebbe voluto depositare tutti brevetti intellettuali, ma la legislazione mondiale, gestita dalle Nazioni Unite, prevede soltanto i depositi di brevetti industriali, ritenendo acquisito il modello di sviluppo mondiale da seguire. Invece il modello di sviluppo da seguire è sbagliato perché poteva essere progettato correttamente soltanto se si sviluppavano prima i brevetti intellettuali e dopo si progettavano le opere strutturali e depurative che avrebbero dovuto essere interattive per realizzare cicli completi. Molto diverse dagli attuali impianti depurativi.
DESCRIZIONE
1. PROBABILMENTE È INIZIATA UNA NUOVA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE ANCHE SE GLI ATTUALI CENTRI DI POTERE MONDIALI NON VOGLIONO ACCETTARLA.
La sostanza di questo articolo la stavo scrivendo alla fine del 2018, quando ritenevo di aver concluso la mia attività di inventore con un record certamente negativo: nessuna delle mie oltre quaranta invenzioni è mai stata realizzata. Fui costretto a sospendere l’articolo perché mi accorsi che non avevo sviluppato bene il deposito di brevetto intellettuale descritto in https://www.spawhe.eu/aerospatial-pressurized-hydroelectric-transport-system/. Avevo trascurato di studiare il modo di sommare insieme la spinta di Lorentz a quella di Newton per colpa del fatto che le mie esperienze lavorative dirette si erano concentrate soprattutto su applicazioni meccaniche e fluidodinamiche. Le mie conoscenze elettrotecniche non erano approfondite sufficientemente. È stata l’occasione per colmare queste mie lacune. Per questa ragione, ho impiegato più di un anno a pubblicare i due brevetti che riguardano questo argomento. Ma non ci sono ragioni per cambiare il titolo dell’articolo che stavo scrivendo, perché la spinta di Lorentz, a mio parere, non si può sommare a quella di Newton se nel mondo non si realizza un modello di sviluppo interattivo basato sull’energia primaria prodotta fluidodinamicamente, che non si può realizzare senza l’invenzione delle pompe con la doppia alimentazione separata fino alla girante. Solo questo sistema può estrarre energia direttamente dalla natura e collegarla direttamente all’elettromagnetismo senza inutili trasformazioni termiche e chimiche, realizzando un ciclo infinito e potente che si può danneggiare soltanto con l’usura dei materiali. Ma realizzando a bordo dei mezzi di trasporto più impianti in parallelo, molto difficilmente questi impianti si potranno fermare insieme e mettere in pericolo la vita umana.
La scienza che ha insegnato che E = mc2, dove “m” è la massa e “c” la costante della velocità della luce nel vuoto, non ha insegnato una formula altrettanto importante rapportata alla forza peso, che è una grandezza vettoriale, che non a caso si esprime in Newton (kg/m/s2). La quale nei corpi dotati di energia interna, come i mezzi di trasporto aerei, spaziali e sottomarini, che si muovono in uno spazio tridimensionale, si può esprimere con la seguente F = m* (a – aL – aN). In questa semplicissima formula “a” è la costante gravitazionale terrestre “aL” è l’accelerazione prodotta dalla forza di Lorentz, “aN” è l’accelerazione prodotta dalla forza di Newton. Questa formula, la potevano scrivere lo stesso Lorentz o Einstein, che si conoscevano, come aggiornamento del principio di Newton. Dice che possiamo azzerare il peso di una massa sulla terra se la dotiamo di una energia interna che produce entrambe le spinte di Newton e Lorentz, la cui somma è uguale o superiore alla forza gravitazionale, oppure una sola di queste energie ma molto potente. Infatti, azzerando l’accelerazione gravitazionale nella forza peso espressa in Newton (Kg*m/s2), resta soltanto la massa in kg, che nel vuoto non oppone resistenze al moto. Nell’ambiente terrestre, a un corpo dotato di energia interna superiore all’accelerazione gravitazionale, si opporrebbe soltanto l’attrito con l’aria o l’acqua che circondano il corpo secondo V2/2(a-aL-aN). Queste formule non sono state ancora scritte perché sulla Terra non è stata inventato un motore o un impianto mobile che produce una forza elettromagnetica indotta in grado di produrre un’accelerazione uguale o superiore a 9,8 m/s2. Infatti, l’energia elettromagnetica essendo una energia indotta, ha bisogno di una fonte di energia primaria, che per essere poco ingombrante, deve essere estratta direttamente dalla natura senza trasformazioni termiche, chimiche, nucleari, che richiedono il trasporto delle fonti energetiche. Inoltre, il sistema per far muovere il corpo, deve prima equilibrare le forze fisiche esterne. Questo lo possiamo fare sulla Terra, facendo entrare e uscire dal corpo mobile la quantità di aria necessaria a realizzare la spinta di Newton, ma anche producendo nel corpo una quantità di energia elettromagnetica sufficiente a produrre la spinta di Lorentz, oltre che alimentare i motori che alimentano i ventilatori che producono la spinta di Newton. Pertanto per viaggiare nell’atmosfera e nello spazio è sufficiente portare una riserva di acqua e aria che riciclate all’infinito fino all’usura dei materiali, consentono di produrre le spinte di Newton o di Lorenz o entrambe per mezzo dell’energia primaria l’idroelettrica compressa e l’elettromagnetismo diretto e indotto illustrato nel nuovo deposito di brevetto N. 1020200000000031 del 03-01-2020 e in quello successivo del 24 – 01 – 2020 N 102020000001369 dai rispettivi titoli “sistema di trasporto aerospaziale e sottomarino con motori lineari globali interattivi primari e indotti” e “autovetture volanti e galleggianti con motori lineari globali interattivi e spinte di Newton e Lorentz”
Purtroppo, siamo molto lontani dal cambiare questo modello di sviluppo, come confermato dalla COP 25, svoltasi in Spagna nella prima settimana di dicembre 2019. Questo vertice mondiale sull’ambiente e lo sviluppo, ha rimandato la decarbonizzazione del pianeta al 2050, cioè, a quando la popolazione mondiale supererà i nove miliardi perché non hanno soluzioni pronte, ma nessun paese spende un soldo per verificare le energie interattive che soltanto un pensionato come il sottoscritto non si può permettere di sperimentare da solo, avendo già speso oltre 20.000 euro in depositi di brevetti nazionali e internazionali che nessuno ha finanziato, non perché contrari ai principi dell’energia ma agli interessi dei centri di potere che hanno riscaldato il pianeta.
Questo vertice mondiale, come il COP 24, è stato caratterizzato dalla presenza di Greta Thumberg, che rimprovera i politici di non ascoltare la buona scienza. Personalmente, io ritengo che la scienza sia colpevole quanto i politici e in questo articolo, come in altri precedenti ne spiego le ragioni. La scienza, soprattutto, pubblica, è colpevole non solo di aver sbagliato gli impianti depurativi ed energetici mondiali, ma anche del gravissimo reato di omissione, per nascondere i propri errori e forse anche interessi economici. La scienza non poteva parlare dei miei ultimi due depositi di brevetto che riguardano il modo di sommare la spinta di Lorentz a quella di Newton sui mezzi di trasporto terrestri marini e spaziali, che ho depositato successivamente. Ma io le rimprovero di non aver mai parlato nemmeno dei quaranta depositi brevetti precedenti che hanno portato al concepimento dell’energia idroelettrica compressa che ha già prodotto virtualmente invenzioni importanti sia depurative che energetiche, che protettive della salute umana, come il cuore artificiale.
Se i lettori leggono l’elenco degli articoli pubblicati su https://www.spawhe.eu, partendo dalla vecchia Home Page e salgono verso l’alto, fino a raggiungere la nuova Home Page, si possono accorgere che il sottoscritto ha pubblicato prima le invenzioni che chiudevano i cicli lasciati aperti dagli impianti pubblici e privati mondiali e poi, non trovando interlocutori, ha continuato a studiare le soluzioni, fino a pubblicare le invenzioni che usano soltanto la fisica e l’elettromagnetismo per produrre energia e depurazioni. Quindi, non è casuale il concepimento dei motori lineari globali interattivi, che producono a bordo dei mezzi di trasporto energia primaria riciclando l’acqua a senso unico nelle autoclavi pressurizzate da un cuscino di aria che non può espandersi, usando turbine idrauliche e generatori di corrente che alimentano, oltre ai motori elettrici dei turboventilatori e ruote motrici, anche motori a giri variabili che movimentano magneti permanenti che inducono correnti indotte in solenoidi costruiti all’esterno dello stesso impianto di produzione dell’energia primaria, dei turboventilatori elettrici e di comuni serbatoi di acqua e aria. Tutti questi elementi si trasformano in motori lineari che aggiungono la spinta di Lorentz alla spinta di Newton, consentendo lo spostamento del mezzo di trasporto in uno spazio tridimensionale senza strade o ferrovie che oggi richiedono grandi investimenti strutturali e grandi costi di manutenzione.
È ovvio che dobbiamo produrre molta energia in più rispetto a quella attuale per vincere la forza gravitazionale, ma questo è più economico, sicuro ed efficiente perché la fonte energetica primaria è l’aria compressa e il vettore energetico è l’acqua che non costano niente e si riciclano al 100%. Con piccoli ingombri e alte pressioni, possiamo viaggiare anche nello spazio e le profondità oceaniche, senza pagare inutili e dannosi combustibili che si consumano. I silenzi sella scienza mondiale sulle energie interattive sono molto più preoccupanti di quelli dei politici. La scienza non può nascondersi dietro le singole specializzazioni scientifiche. È colpevole globalmente perché le invenzioni servono proprio a mettere insieme correttamente i vari rami della scienza e della tecnologia e ad aggiornarle continuamente, prima dal punto di vista intellettuale e poi da quello industriale. I politici sono colpevoli di aver negato la proprietà intellettuale agli inventori e riconosciuta soltanto quella industriale che ha prodotto il riscaldamento globale. Sia i politici che gli scienziati dovrebbero sapere che quello che funziona a livello intellettuale funziona anche a livello industriale. È ovvio che non riconoscendo e non verificando con semplici prototipi le invenzioni intellettuali che consentirebbero l’eliminazione dell’inquinamento e lo sviluppo scientifico e tecnologico sostenibile, vogliono continuale a produrre le invenzioni industriali che dal punto di vista intellettuale e scientifico non avrebbero nemmeno dovute essere sviluppate in quanto non chiudono i cicli che aprono. A nulla servirono le lettere aperte di protesta alla commissiona europea https://www.spawhe.eu/open-letter-to-the-european-commission/
La scienza mondiale per favorire le cattive invenzioni ambientali pubbliche e private, non si è accorta che la Natura ha messo a disposizione della scienza anche gli strumenti per superare la forza gravitazionale con invenzioni sostenibili che la scienza non ha saputo o voluto progettare. Come poteva progettarli, se ha accettato i limiti di emissioni, senza studiare e realizzare gli impianti depurativi interattivi? Per il sottoscritto che ha compiuto l’intero percorso nell’indifferenza della scienza, della politica e degli organi di informazione mondiali è praticamente impossibile iniziare la vera conquista spaziale senza usare l’energia interattiva maturata lentamente nei suoi quaranta depositi di brevetti, abbinandola all’elettromagnetismo che consente di realizzare le spinte di Newton e Lorentz sugli impianti mobili, senza il supporto di combustibili e il collegamento con energie esterne.
Questo grande avanzamento dello stato dell’arte virtuale (durato 14 anni) è sfuggito completamente agli organizzatori e ai partecipanti di questi vertici mondiali, dove si recitano copioni già scritti perché il mondo non può cambiare troppo velocemente a causa delle invenzioni sbagliate che tutti i paesi hanno condiviso. Le invenzioni dovrebbero servire soprattutto a generare nuove invenzioni, come avviene nel campo dell’informatica e dell’elettronica, dove siamo costretti ad aggiornare computer e telefonini, al massimo ogni paio di anni. Invece nei settori tradizionali, soprattutto, strutturali, energetici, depurativi e delle grandi opere pubbliche le cose non si possono cambiare velocemente e le invenzioni più importanti, di comune accordo, vengono taciute anche ai vertici mondiali. Addirittura non vengono finanziate e fatte morire in fascia. L’attuale commercio dei brevetti mondiali che coinvolge anche gli enti di ricerca pubblici, ha distolto l’attenzione sulle invenzioni sostenibili, che il sottoscritto ha cercato di portare avanti senza soldi e nel più completo isolamento da parte dei centri di potere mondiale.
Queste invenzioni non realizzate coinvolgono i principi generali energetici e depurativi, che la scienza pubblica e privata hanno considerato assodati, e sui quali i governi mondiali hanno impostato le basi della loro economia che non può essere corretta senza cambiare i sistemi depurativi ed energetici mondiali, fissi e mobili. comprese le attuali energie rinnovabili. Queste cose nessuno le ha spiegate a Greta Thumberg che è usata come una novella Giovanna D’arco per fare la guerra di opposte fazioni, senza le proposte scientifiche alternative, che sono necessarie per la ricostruzione razionale del modello di sviluppo mondiale (https://www.spawhe.eu/cop24-le-risposte-che-mancano-a-greta-thunberg-gilet-gialli-paesi-poveri-e-invenzioni-sostenibili/).
Il sottoscritto ha individuato un facsimile delle condizioni energetiche ideali nell’ambiente acquatico, dove sul corpo immerso esiste il battente idrostatico e sopra di esso la pressione atmosferica, ma partendo dall’alto, intubando l’acqua di superficie degli oceani, possiamo realizzare il “welling artificiale”.
Infatti, se mettiamo in serie prima una pompa capovolta e subito dopo una turbina, facendo girare la pompa, nel tubo di discesa si sviluppa l’energia cinetica dovuta all’energia potenziale m*g*h, che non si sarebbe sviluppata spontaneamente, la quale, non solo produce energia elettromagnetica in un generatore di corrente, ma proprio a causa dell’equilibrio delle pressioni interne ed esterne a una strozzatura venturi, fa entrare nel tubo di circolazione dell’acqua i carbonati e il calcio solubilizzati dalla pressione statica esterna. Mentre l’energia primaria è prodotta internamente al tubo di discesa dalla differenza di posizione dell’acqua di superficie rispetto alla posizione della pompa di circolazione e della turbina. L’ elaborazione di questa energia interattiva fissa e depurativa (ignorata dalla scienza mondiale) che combatterebbe l’acidificazione oceanica e sfamerebbe miliardi di persone, ha consentito al sottoscritto di individuare le pompe con la doppia alimentazione separata fino alla girante (altrettanto ignorate dalla scienza), che consentirebbero lo sfruttamento dello stesso tipo di energia anche in sistemi mobili nell’ambiente atmosferico terrestre. Infatti, realizzando impianti idroelettrici compressi, che non disperdono l’acqua e l’aria compressa è possibile produrre una quantità di energia primaria e indotta che secondo le necessità, producono la spinta di Newton o di Lorentz o entrambe per viaggiare nello spazio tridimensionale terrestre e nel vuoto.
Da quanto scritto sopra, nel prossimo futuro non ci sarà bisogno di pagare e trasportare tonnellate di inutili combustibili inquinanti. Con l’elettromagnetismo primario e indotto, prodotto a freddo, con poca acqua e aria compressa, riciclabili al 100%, possiamo produrre tutta l’energia che serve, depurando l’acqua, che per il principio di Henry, riceve una maggiore percentuale di ossigeno disciolto in ogni passaggio nell’autoclave pressurizzata. Non c’è bisogno di dividere l’atomo, di deforestare il pianeta per costruire strade, ponti, viadotti, gallerie, ferrovie, che stanno crollando per invecchiamento poiché le opere dell’uomo hanno bisogno di manutenzione. E’ molto difficile fare manutenzione a opere strutturali statiche che invecchiano soprattutto, a causa della corrosione dell’acciaio delle armature prodotta dalle infiltrazioni di acque acidificate dai gas contenuti nell’atmosfera (CO2, NOx, SOx) che la stessa politica energetica dei governi mondiali e le multinazionali hanno prodotto, non solo sbagliando le fonti energetiche, ma anche gli impianti di depurazione dell’acqua, dell’aria e il sollevamento delle acque mondiali, che è attualmente una grandissima spesa mondiale, che potrebbe essere completamente eliminata. Oggi la spesa maggiore è l’abbattimento delle opere strutturali sbagliate e la ricostruzione di tutti gli impianti con criteri interattivi, che richiedono meno infrastrutture ma la quasi completa modifica delle macchine che producono le più importanti multinazionali mondiali.
Quanti soldi sono stati spesi nel mondo solo per prevenire e combattere le perturbazioni di moto vario comunemente chiamate colpo di ariete? È difficile fare un calcolo ma certamente i danni subiti in tutto il mondo sono stati moltissimi e anche il costo degli impianti che li prevengono parzialmente attraverso ammortizzatori idraulici, soprattutto casse di aria compressa con dischi di strozzatura e valvole di sicurezza. Come ho scritto in diversi articoli, soprattutto https://www.spawhe.eu/relativty-and-technology-in-the-new-hydroelectric-energy/. Sarebbe bastato semplicemente conservare gli impianti di distribuzione idrica sempre pieni di acqua e alimentarli dal basso con le pompe con la doppia alimentazione separata fino alla girante con o senza autoclavi pressurizzate. Questi Impianti, non solo avrebbero evitato il colpo di ariete, essendo l’acqua sempre in circolazione con il massimo livello idraulico, consumando soltanto l’acqua che entra attraverso le seconde alimentazioni delle pompe ma addirittura, avrebbero prodotto molta più energia di quella consumata facendo circolare l’acqua in eccesso alla richiesta della rete in apposite turbine idrauliche prima di inserirle di nuovo nell’impianto. Nel frattempo l’acqua passando a senso unico nelle autoclavi pressurizzate si sarebbe anche auto depurata, assorbendo ossigeno per il principio di Henry. Tuttavia, la scienza pubblica mondiale, ancora oggi continua a progettare gli impianti di sollevamento e distribuzione idrica, come se queste innovazioni nessuno le avesse proposte. Invece sono brevetti del sottoscritto lasciati decadere nel silenzio delle opposizioni ambientaliste mondiali. https://www.spawhe.eu/the-energetic-miracles-of-pumps-with-separated-double-supply-until-to-the-impeller/.
La Figura sotto mostra lo schema di collegamento ai bacini idrici “A” da utilizzare per la produzione di energia idroelettrica riciclando l’acqua, che si depura, e consuma il CO2 contento nell’aria e nei fumi producendo acqua alcaline; “B” è una paratoia che mette in collegamento il bacino con la serra calcarea idroelettrica “D”.
Questi impianti, che non esistono, dovrebbero essere diffusi nel mondo, in quanto, oltre a produrre energia a bassissimo costo, depureranno l’acqua, soprattutto piovana, per combattere l’acidificazione oceanica e dei laghi, alleggerendo i carichi organici dei depuratori. Possono essere affiancati a impianti che producono fumi, come le acciaierie, i cementifici, gli impianti di produzione della calce calcaree. Altri fumi possono essere catturati dalle ciminiere modificare, raccolti in fosse urbane, compressi e trasportati con autobotti a questi impianti. La depurazione dell’acqua avverrebbe attraverso la solubilizzazione dell’ossigeno contenuto nell’aria compressa delle autoclavi per il principio di Henry, senza spendere energia, come avviene con i sistemi attuali che usano diffusori di aria alimentati da apposite elettro soffianti. Le acque sarebbero sollevate dalla pressione statica dell’aria compressa fino alla vaschetta di sfioro posta sul tetto del fabbricato, scorrerebbero dal tetto, alimentando per caduta degli scivoli contenenti materiale calcareo, che produrrebbero carbonati nell’acqua. L’energia elettrica la produrrebbe un generatore di corrente collegato a una pompa multistadio usata come turbina che sfrutterebbe la pressione residua del cuscino di aria delle autoclavi come fonte energetica. Ovviamente, questo impianto produrrebbe energia soltanto con l’acqua introdotta attraverso la seconda alimentazione della pompa con la doppia alimentazione che ricicla con l’alimentazione principale l’acqua internamente all’autoclave. La descrizione completa di quesii impianti si può trovare in https://www.spawhe.eu/serre-idroelettriche-depuratrici-dei-fumi-co2-e-acqua-con-alcalinizzazione-naturale/
2. LA SCIENZA MONDIALE HA DIMENTICATO DI COLLEGARE TRA LORO GLI IMPIANTI ANTROPICI.
Come si dice: “Chi troppo vuole nulla ottiene”. Se i governi inquinatori avessero almeno modificato le ciminiere e realizzato le fogne depurative, come proposto dal sottoscritto su https://www.spawhe.eu, gran parte dell’inquinamento che ha prodotto il riscaldamento globale, sarebbe stato neutralizzato all’origine, perché anche l’inquinamento prodotto dai mezzi di trasporto, che si concentra, soprattutto nelle città, pur non potendo essere catturato dalle ciminiere modificate, sarebbe stato catturato dal sistema fognario depurativo poiché il CO2, i SOx e gli ossidi di piombo, sono più pesanti dell’aria. Questi impianti li potete trovare descritti ai seguenti indirizzi: https://www.spawhe.eu/the-role-of-biological-energy/, https://www.spawhe.eu/synergic-plants-italian-files/,
Ma i governi mondiali hanno fatto decadere i brevetti Europei e internazionali del sottoscritto sulla depurazione globale, facendo finta che quelle soluzioni nessuno le avesse mai proposte, mentre le Nazioni Unite, continuano a organizzare vertici internazionali come le COP, fingendo di cercare soluzioni che nella realtà non vogliono trovare. La scienza pubblica mondiale è tutta concentrata a fare denunce ambientali, ma non produce soluzioni. Le soluzioni le produce in altri settori di ricerca (come il farmaceutico) vendendo i brevetti alle multinazionali, poiché i governi hanno smesso di fare gli imprenditori. Purtroppo, per questi falsi governanti e falsi scienziati pubblici, che non si accorgono di niente, compresi i premi Nobel, le soluzioni interattive depurative, hanno prodotto anche l’energia idroelettrica compressa che è l’energia primaria dalla quale nascono i motori lineari globali interattivi primari e indotti.
Purtroppo, questa economia ha prodotto il riscaldamento globale proprio a causa dei principi generali che non sono sbagliati, ma non applicati sinergicamente, come ha fatto la natura per combattere i gas inquinanti dell’atmosfera primordiale. Il sottoscritto, al contrario degli scienziati che dispensano buoni consigli, ha rifatto l’intero percorso depurativo ed energetico applicando le tecnologie esistenti e proponendo invenzioni strategiche. Questo lungo percorso ha comportato il deposito di oltre quaranta invenzioni non realizzate dalla classe dirigente e taciute dalla blasonata scienza mondiale. Con le ultime invenzioni metto insieme la spinta di Newton e Lorenz per cambiare anche i trasporti terrestri e spaziali. La logica con la quale si possono comprendere queste invenzioni si può leggere soltanto leggendo le migliaia di pagine scritte sul sito web https://www.spawhe.eu, partendo dalla vecchia “home page” scritta nel 2014 e arrivando alla “nuova home page” scritta dopo il concepimento dell’energia primaria idroelettrica compressa che ha prodotto le invenzioni più recenti.
Per il sottoscritto, non vale la pena continuare e depositare brevetti presso gli organi istituzionali poiché questi non recepiscono queste invenzioni per l’assenza di una formazione di base che nessuna scuola mondiale può formare. Non perché le cose che dice il sottoscritto siano complicate. Dopo la teoria della relatività e le pubblicazioni della fisica quantistica non dobbiamo meravigliarci di nulla a livello scientifico. Le invenzioni del sottoscritto sono soprattutto scomode per chi ha prodotto il riscaldamento globale, perché insegnano come si progettano gli impianti globalmente, seguendo contemporaneamente i cicli di lavoro principali e collaterali, senza mai perderli di vista, fino a quando non siano chiusi completamente. È ovvio che non tutti i cicli si possono chiudere nelle fabbriche, nelle abitazioni, nei campi agricoli, ma è anche ovvio che l’inquinamento non si può trasferire all’atmosfera attraverso le ciminiere e le depurazioni incomplete che acidificano le acque. Per queste ragioni bisogna realizzare cicli globali tra acqua e aria partendo dalla modifica delle ciminiere e delle fognature inserendo serre calcaree dove c’è maggiore produzione di CO2.
Nelle scuole bisognerebbe insegnare che la circolazione dinamica dei liquidi con il riciclo degli stessi per mezzo di pompe centrifughe con la doppia alimentazione separata fino alla girante e lo sfruttamento della pressione statica dell’aria a senso unico consentono di estrarre l’energia primaria dalla interattività tra l’aria atmosferica e l’acqua. Questa energia può alimentare motori elettrici, che tramite turboventilatori o eliche producono la spinta di Newton nell’aria o nell’acqua, ma contemporaneamente può anche alimentare altri piccoli motori elettrici che movimentando magneti permanenti inducono correnti indotte in appositi solenoidi che circondano sia gli impianti che producono l’energia primaria, sia quelli che producono la spinta di Newton, sia semplici corpi cilindrici come i serbatoi dell’acqua e dell’aria che si usano negli impianti energetici e depurativi. Questi solenoidi, non essendo dotati di rotore, produrranno una spinta elettromagnetica lineare legiferata dal fisico Henrik Antoon Lorentz. Pertanto, incorporando nei mezzi di trasporto del futuro aerei, spaziali e sottomarini gli impianti idroelettrici compressi, e alimentando l’elettromagnetismo diversamente e in modo complementare ai sistemi già usati, possiamo ridurre o eliminate la forza peso degli impianti di trasporto per mezzo dell’accelerazioni interne ed esterne che si oppongono alla gravità, secondo P = m*(a – aL – aN). Questa formula è importante perché ci consente di comprendere che non è sufficiente una semplice propulsione per vincere la gravità. Ma sviluppare energia interna, che allo stato dell’arte non era possibile produrre in modo sostenibile senza l’interattività tra l’aria atmosferica e l’acqua. Senza fare l’intero percorso depurativo ed energetico corretto non era possibile individuare questa energia che coinvolge altri principi interattivi fluido dinamici ed elettromagnetici. È vergognoso che questo percorso il sottoscritto lo abbia dovuto compiere solo con il ragionamento, senza nessun finanziamento pubblico o privato, ipotizzando funzionanti le invenzioni indesiderate dalla scienza e dalla classe dirigente mondiale che ha riscaldato il pianeta con invenzioni inquinanti, antieconomiche e più complicate di quelle che propone il sottoscritto.
La scienza dei secoli scorsi ha fatto un buon lavoro di preparazione verso la comprensione dei sistemi interattivi. Ma quella che ha preso il sopravvento dall’avvento dell’era industriale ha prodotto soltanto disastri e invenzioni commerciali. Soprattutto, la scienza pubblica dovrebbe insegnare, la differenza tra l’energia primaria sostenibile, che non apre inutili cicli termici, chimici, nucleari, elettrolitici e le energie attuali, che purtroppo aprono tali cicli con alti costi e spesso non li chiudono. La differenza tra lo sviluppo apparente e quello reale è tutta nella scelta della fonte energetica primaria. Poiché sul pianeta Terra non abbiamo mai prodotto l’energia fluidodinamica primaria sostenibile, e abbiamo usato le energie che conosciamo, non abbiamo creato uno sviluppo reale, ma soltanto apparente. Oggi la classe dirigente mondiale fa ancora finta di non comprendere gli immensi danni che ha prodotto. Non solo siamo costretti a pagare i danni dovuti ai cambiamenti climatici ma anche gran parte delle infrastrutture pubbliche, le grandi opere energetiche e depurative sono diventate obsolete insieme alle grandi multinazionali, energetiche, dei trasporti, della produzione di acciaio. Deve essere rivisto l’intero modello di sviluppo mondiale. Sul sito web https://www.spawhe.eu, attraverso molti articoli tra loro collegati è pubblicato una specie di manuale di istruzione dell’organizzazione del lavoro globale o di sopravvivenza degli uomini del futuro. Questo manuale si può leggere partendo dalla vecchia home Page posta in basso all’elenco dei progetti e brevetti non finanziati dalla classe dirigente mondiale, che ha preferito le attuali energie e gli attuali sistemi depurativi. Nella vecchia home page, scritta nel 2014, si parla soprattutto della pulizia dell’energia fossile interattiva tra acqua aria e materiali calcarei con produzione di energia biologica. Ma leggendo gli articoli salendo verso l’alto fino alla nuova home pagina, gradualmente, L’energia fossile viene sostituita completamente dai principi energetici interattivi tra l’acqua e l’aria che inizialmente venivano usati solo per favorire i processi depurativi. La fonte energetica primaria diventa prima idroelettrica sommersa e dopo idroelettrica compressa, fino ad arrivare al concepimento dei “motori lineari globali interattivi primari e indotti” che ci porteranno nello spazio senza nessun tipo di combustibile con uomini che vivranno molto più a lungo degli attuali, proprio grazie all’energia interattiva, che consentirà di ossigenare il sangue che alimenta il cervello umano, quando il corpo sarà troppo vecchio e malandato per svolgere le funzioni che servono allo sviluppo reale, non a quello distruttivo che sta realizzando l’attuale classe dirigente mondiale.
Se il sottoscritto ha commesso qualche errore sviluppando i principi interattivi, senza nessuna fonte di finanziamento, devono essere loro a smentirmi, dimostrando che le mie soluzioni non funzionano. Io sono certo che funzionano perché ho fatto semplicemente il mio lavoro di progettista e installatore di impianti selezionando le migliori soluzioni individuate da importanti scienziati del passato. La differenza tra i ricercatori e gli inventori è tutta nel ragionamento globale che si riesce a sviluppare. Gli scienziati e i ricercatori possono individuare nuovi principi energetici in specifici settori, nuovi materiali, ma chi deve mettere insieme tutti gli elementi devono essere i progettisti e gli inventori. Questi devono essere aperti a tutte le soluzioni senza interessi di parte. Questo non sarà mai possibile con l’attuale modello di sviluppo creato da aziende specializzate in singoli settori in concorrenza tra loro, che non hanno nessuna visione globale dei problemi, e pertanto producono impianti incompleti, senza che nessuno li corregga nelle impostazioni progettuali. La funzione di controllo e di correzione dovrebbe svolgerla la scienza pubblica mondiale. Ma i ricercatori pubblici, essendo anche loro specializzati in singoli settori, partecipano al disastro vendendo i loro brevetti parziali alle multinazionali, stabilendo arbitrariamente limiti di emissioni tossiche, non avendo studiato le soluzioni interattive che avrebbero potuto eliminarle completamente. I legislatori e i burocrati mondiali ratificano tali scelte che i giudici non possono condannare a causa dell’assenza di uno stato dell’arte più avanzato. Tutti cercano di superare tali limiti con le proprie tecnologie, nessuno cerca di superarle ricorrendo alle sinergie tra principi scientifici legiferati da secoli.
A che servono le Nazioni Unite e i Giudici Internazionali, se non recepiscono denunce e soluzioni alternative proposte alla luce del sole con lettere aperte a loro indirizzate? la presente è la ventisettesima lettera aperta alla Corte di Giustizia Internazionale e alle Nazioni Unite. Tuttavia, all’ultimo mega vertice mondiale COP 25, i centri di potere mondiali non hanno speso sola parola sulle energie interattive. Per pura combinazione, le precedenti due lettere aperte del sottoscritto che hanno preceduto il vertice, sottolineano l’indifferenza delle Nazioni unite verso le energie interattive e relativi finanziamenti. Hanno i seguenti titoli:
https://www.spawhe.eu/contro-l-inefficienza-delle-nazioni-unite-e-dei-governi-anche-l-obolo-della-vedova-potrebbe-essere-u/: https://www.spawhe.eu/progetti-ambientali-e-risposte-di-un-falso-segretario-generale-dell-onu/.
Quanto può durare questo sistema che non riesce a produrre una ricchezza sufficiente a riparare i danni prodotti dalle inondazioni, incendi deforestazioni, opere infrastrutturali inutili che hanno bisogno di manutenzioni? Lo sviluppo sostenibile non ha bisogno di queste invenzioni e nemmeno di accumulatori di energia, ma soltanto dell’energia interattiva prodotta istante per istante, dove serve.
Leggendo i tanti articoli scritti dal sottoscritto prima di concepire i “motori lineari globali interattivi primari e indotti” ci potremmo accorgere che il “moto perpetuo” non è per niente vantaggioso. Se è vero che non consuma energia, è anche vero che non serve nemmeno a produrre energia. E molto più conveniente consumare una piccola parte di energia per far circolare i liquidi che sono mediamente 830 volte più densi dei gas atmosferici. Questa circolazione consente di avere una normale usura dei materiali, produrre una grande quantità di anergia elettrica nel generatore di corrente, sfruttando a senso unico le differenze tra le pressione statiche dei gas e quelle idrostatiche, la conseguente circolazione del liquido incomprimibile nelle turbine (che producono energia), e nelle pompe che ne consumano una piccola parte per inserire di nuovo il liquido scaricato dalla turbina nel circuito di riciclo pressurizzato, lavorando con le pressioni equilibrate in aspirazione e mandata. La fonte energetica di questo sistema è il principio dell’impenetrabilità dei corpi, che solo nel caso dei fluidi incomprimibili permette il miracolo di espellere nello stesso istante, in alta pressione, la quantità di liquido (acqua) che facciamo entrare in bassa pressione attraverso una alimentazione supplementare della pompa che arriva fino alla girante. Con questo sistema semplicissimo è possibile risolvere il problema dell’energia primaria di tutti gli impianti terrestri e spaziali, fissi e mobili, senza l’uso di combustibili, materiali radioattivi o elettrolitici, pannelli solari, pale eoliche.
Io penso che l’attuale classe dirigente mondiale politica, scientifica, economica, sia la peggiore di tutti i tempi, perché le generazioni precedenti, sebbene siano colpevoli di aver fatto le scelte energetiche e depurative sbagliate, non si può provare che abbiano rifiutato le energie idroelettriche interattive pubblicate su https://www.spawhe.eu, e in numerose lettere aperte ai responsabili mondiali, di cui, 26 scritte ai giudici internazionali e all’Organizzazione delle Nazioni Unite. Questo articolo sarà la ventisettesima lettera aperta e viene pubblicato dopo due articoli che stanno raccogliendo ancora più silenzi di quelli che il sottoscritto ha già raccolto sulle depurazioni ed energie interattive. Infatti, il sottoscritto asserisce che l’elaborazione dell’energia idroelettrica compressa consentirà di aggiungere la spinta di Lorentz a quella di Newton ai mezzi di trasporto aerei sotto marini e alle autovetture, per cui il mezzo di trasporto più economico del futuro, sarà quello per via aerea, non solo perché non consumerà combustibili, ma anche perché non avrà bisogno di infrastrutture come strade, ponti, gallerie, ferrovie. Ma sarà anche più sicuro, in quanto è sarà difficile scontarsi nello spazio aereo con tutto lo spazio che avremo a disposizione e la tecnologia che ci fornirà adeguati dispositivi di allarme anticollisione. Non dimentichiamo che gli scambi ferroviari sui treni ad alta velocità diventeranno sempre meno affidabili con l’incremento delle velocità. Tutto questo a prescindere dalle emissioni zero di CO2.
Inoltre, io penso che, soprattutto le sperimentazioni energetiche spaziali si devono fare dal vivo, perché il vuoto prodotto in laboratorio, non ha nulla a che vedere con il vuoto spaziale, che è ricco di forze gravitazionali ed una fitta rete di collegamenti elettromagnetici tra le stelle i pianeti e i satelliti, che potremmo utilizzare nei futuri trasporti spaziali. Se continuiamo a commettere nello spazio lo stesso errore commesso sulla terra, non usando le energie interattive che interagiscono positivamente con l’ambiente, senza costi e senza esaurirsi nel tempo, saremo respinti anche dallo Spazio come anticorpi indesiderati, come sta succedendo sulla Terra. Chi ha delegato i burocrati degli uffici brevetti a condannare le energie interattive come “moto perpetuo”? Non possiamo continuare a formare le generazioni future su queste banalità scientifiche.
Ho amato molto il mio lavoro di progettista e installatore di impianti, diviso a metà tra l’industria e l’ambiente ma sono andato in pensione appena ho potuto perché questo lavoro non si può fare bene con la mentalità ristretta della attuale classe dirigente mondiale, soprattutto pubblica, che appalta impianti già progettati, mai messi in discussione dalle ditte che partecipano alle gare di appalto. Il sottoscritto, invece, in base alla sua esperienza, ha constatato che gli impianti industriali sono incompleti dal punto di vista ambientale e quelli ambientali sono incompleti sia dal punto di vista ambientale che industriale, poiché non hanno individuato i principi interattivi e non applicano l’organizzazione scientifica del lavoro. A questa amara conclusione il sottoscritto è giunto soltanto grazie alla contemporanea conoscenza dei sistemi industriali e ambientali, acquisita dopo una vita di lavoro spesa a installare impianti progettati da altri ma cercando di progettare i sistemi di collegamento che sono necessari all’aumento della produttività industriale, ma anche a quella energetica e ambientale. Come e importante lo studio del lay out degli stabilimenti industriali, è importante anche lo studio del Lay out del territorio in cui si inseriscono gli impianti ambientali ed energetici. Come è importante la razionalizzazione dei cicli di lavoro industriali è importante anche la razionalizzazione dei cicli di depurazione delle acque e dell’aria coinvolti nelle attività esterne all’attività industriale, nelle campagne, fognature, centri urbani, centrali termiche, depuratori. Oggi nel mondo intero l’organizzazione del lavoro è applicata correttamente nell’industria, ma soltanto per incrementare la produzione. Non è applicata negli impianti ambientali, poiché gli enti pubblici mondiali non hanno individuato il modo di produrre energie interattive e fingono di non comprenderle per non ammettere il loro grandissimo errore.
3. QUALCHE VOLTA LA NATURA VUOLE ESSERE INGANNATA PER ELARGIRE ENERGIA E DEPURAZIONI GRATUITAMENTE.
Qualche volta la natura vuole essere ingannata per elargire energia e depurazioni gratuitamente. Essa è come una Madre che finge di non vedere le piccole furbizie dei bambini, se le trova intelligenti. Questo è il caso dell’invenzione della pompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante che aggirerebbe la forza gravitazionale nei sistemi fluido dinamici. Ma è anche il caso del cuore artificiale ossigenatore del sangue che sostituisce il sangue al posto dell’acqua. È anche il caso della nuova invenzione dei motori lineari globali, che oscurando il flusso di ritorno dei magneti permanenti, darebbero l’impressione di viaggiare su una pista di binari magnetici infinita, che al contrario del binario unico del sistema Maglev, consente di andare in tutte le direzioni, per giunta, sommando le forze di Newton, Lorentz, Pascal, Maxwell, Torricelli, Henry, Venturi, in un sistema unico e interattivo, che dimostra ancora di più che il moto perpetuo non esiste. Ma se esistesse non converrebbe realizzarlo poiché conviene spendere una piccola quantità di energia per produrne molta, sfruttando correttamente i principi interattivi energetici, depurativi, elettromagnetici legiferati da molto tempo, ma mai messi insieme correttamente. Con i sistemi interattivi, non avremmo soltanto un vantaggio ambientale ma anche economico, poiché la natura ha selezionato da sola i gas compatibili con lo sviluppo della vita e la produzione di energia sul pianeta terra eliminando tutti gli altri e addensando nell’atmosfera soltanto l’azoto e l’ossigeno con piccole percentuali di CO2 e altri gas minori non tossici. L’aria atmosferica, non solo si può respirare, è anche il più potente accumulatore di energia. Infatti si può comprimente a pressioni di migliaia di bar senza trasformarsi purché non si raffreddi temperature inferiori a – 140,6 gradi centigradi, che sul pianeta terra non possono essere raggiunte con sistemi naturali. Penso che sia inutile dire che la Madre natura non abbia perdonato le furbizie poco intelligenti che hanno prodotto il riscaldamento globale e che le stia punendo duramente, soprattutto, perché non sono equilibrate dalle furbizie intelligenti che i bulli che governano non consentono di attuare.
Se veramente vogliamo onorare il lavoro dei grandi scienziati sopra citati, che hanno legiferato le loro leggi prima dell’attuale sviluppo industriale, dobbiamo realizzare impianti progettati globalmente che utilizzando tali principi, consumano il minimo di energia e producono i massimi rendimenti, progettando meglio le macchine e gli impianti, soprattutto, fluido dinamiche, poiché quelle elettromagnetiche e meccaniche già sono abbastanza adeguate al modello di sviluppo sostenibile. Infatti, la forza gravitazionale vuole essere aggirata dalla creatività dell’uomo non solo nell’acqua, dove i vantaggi sono più evidenti, ma anche nell’atmosfera e nello spazio. Il maggior ostacolo che dobbiamo superare non è nella fisica o nella chimica, nella meccanica o termodinamica, ma nella mentalità ristretta degli scienziati e inventori a senso unico che hanno realizzato i cicli incompleti che stanno distruggendo il Pianeta. Oggi questi scienziati e inventori, anche se fossero pentiti non parlano perché i loro datori di lavoro pubblici e privati non possono permettersi il crollo contemporaneo di tutte le borse mondiali.
Io penso che i governi mondiali, invece di affidare lo sviluppo mondiale interamente alle multinazionali, come stanno facendo, abbiano il dovere morale di far avanzare lo stato dell’arte mondiale prima attraverso brevetti intellettuali e poi industriali. Ovviamente, i brevetti intellettuali non dovrebbero pagare tasse di deposito e di mantenimento. Se lo stato dell’arte non avanza prima intellettualmente non può avanzare industrialmente. Questo i burocrati degli uffici brevetti non possono comprenderlo perché non sono né scienziati, né inventori, né economisti.
Oggi, purtroppo, a causa delle divisioni di competenze scientifiche, tecniche economiche e politiche, ci sono troppi errori inspiegabili da parte della scienza, dei governi e delle multinazionali e troppi interessi occulti da nascondere. Le invenzioni sbagliate sono la ragione principale del grande debito pubblico mondiale e del riscaldamento globale. Sono anche la ragione principale del silenzio generale sulle energie interattive. Queste cose è meglio scriverle anche nei depositi dei brevetti industriali attuali, dove prima di parlare delle invenzioni bisogna fare il punto sullo stato dell’arte del settore interessato. Infatti, l’attuale classe dirigente mondiale non consentendo agli inventori liberi il deposito di brevetti intellettuali ha creato gli attuali conflitti di interessi che impediscono il reale sviluppo sostenibile e anche una corsa sostenibile alla conquista dello spazio.
Il sistema dei trasporti terrestri e spaziali con motori lineari globali interattivi primari e indotti il sottoscritto lo ha sviluppato soltanto virtualmente, come i sistemi depurativi ed energetici interattivi che nessuno ha finanziato. Non dobbiamo meravigliarci di questo fatto perché gli inventori dipendenti da enti pubblici e privati non possono lavorare liberamente sulle proprie idee. Devono attenersi alle direttive aziendali. La libertà di pensare imparzialmente è fondamentale per creare uno sviluppo sostenibile. Per questa ragione il sottoscritto ha rinunciato a offerte di lavoro e ha iniziato l’attività di inventore da pensionato. Ma prima di fare l’inventore ha cercato di conoscere sia gli impianti industriali, che ambientali durante gli anni di lavoro. Senza esperienze di lavoro trasversali non si possono concepire invenzioni globali. Il fatto che queste invenzioni non le ha finanziate nessuno a livello mondiale non è una sconfitta, ma la dimostrazione della gravità degli attuali conflitti di interessi che coinvolgono l’intera classe dirigente mondiale. Compresa quella scientifica.
Sono ridicoli quei politici populisti che in cerca di consensi elettorali spingono le popolazioni regionali a chiedere l’autonomia progettativa e gestionale. Se l’intera scienza mondiale ha sbagliato i principi fondamentali dell’energia delle depurazioni e delle economie, producendo invenzioni sbagliate che hanno prodotto il riscaldamento globale e inutili quanto enormi debiti pubblici, con quale preparazione tecnica e scientifica gli autonomisti potrebbero creare il benessere che promettono? L’ignoranza impera sovrana sul pianeta Terra e chi la pensa diversamente viene espulso dalla società come un corpo indesiderato dai centri di potere mondiali che distribuiscono la ricchezza apparente. Mentre quella reale nessuno può produrla per assenza di mezzi economici e di leggi razionali fatte nell’interesse generale.
Se io e altri inventori che propongono soluzioni alternative non finanziate da nessuno, abbiamo commesso degli errori si possono correggere soltanto con la sperimentazione. Ma fino a quando c’è il silenzio generale e l’accettazione dell’attuale stato dell’arte da parte della classe dirigente mondiale e di gran parte degli organi di informazione, non si possono fare concreti passi avanti nella direzione dei sistemi interattivi, che sono gli unici che possono cambiare positivamente lo sviluppo mondiale, che oggi è basato soltanto su soluzioni commerciali e palliativi ambientali ed energetici. D’altra parte, il silenzio, soprattutto della scienza mondiale è molto strano, poiché i concetti fluido dinamici sono la parte più arretrata dei motori lineari globali interattivi primari e indotti. Questi concetti sono più facili da comprendere rispetto a quelli elettromagnetici che sono a un livello dello stato dell’arte più avanzato. La cosa è davvero strana perché i concetti fluido dinamici, oltre che legiferati chiaramente da Torricelli, venturi, Pascal, Henry, Bernoulli prima dell’invenzione dell’energia elettrica, sono anche più semplici da sperimentare, rispetto all’elettromagnetismo, all’energia nucleare, alla produzione di nuovi costosi combustibili chimici o a base di idrogeno super compresso.
Quali sono le ragioni che mi hanno spinto a sviluppare la produzione idroelettrica compressa anche nella forma cilindrica verticale? Le ragioni sono molto semplici. Sono dovute al fatto che la gran parte dei pozzi mondiali sono inquinati da nitrati e veleni. Con la produzione di energia idroelettrica compressa possiamo depurare le falde producendo energia invece di consumarla. Perché la scienza pubblica mondiale e le multinazionali tacciono di comune accordo, facendo decadere i brevetti socialmente utili con il tacito consenso dei legislatori? I legislatori proprio perché non sono tecnici dovrebbero almeno credere alla speranza e favorire le sperimentazioni interattive, invece si atteggiano a tecnici ripetendo a memoria quello che non comprendono. Parlano di energie rinnovabili come quella solare, eolica che sono energie ingombranti, discontinue e poco potenti. Queste non valgono niente di fronte alla potentissima energia interattiva che usa soltanto acqua e aria, che si può produrre istante per istante in ogni angolo della Terra a tutte le ore del giorno e della notte, depurando con l’aria compressa l’acqua. Inoltre, l’aria compressa è un potentissimo accumulatore di energia. Non è giustificato l’attuale commercio di batterie che sta invadendo il mondo intero.
È stato un caso fortunato che il sistema ideato per i pozzi essendo di piccolo ingombro, si può utilizzare anche per creare il cuore artificiale che ossigena il sangue e montare in serie ai turboventilatori elettrici alimentati dallo stesso generatore di corrente primaria, producendo insieme alla spinta di Newton anche la spinta di Lorentz. Personalmente, non credo alla fortuna ma credo al fatto che la fortuna aiuta gli audaci. Se non avessi osato sfidare la scienza e i poteri mondiali proponendo le energie interattive, di queste non si sarebbe parlato nemmeno fra centinaia di anni. Chi detiene il potere economico e politico, premia la scienza solo se indaga nelle direzioni da loro desiderate. Senza disturbare gli investimenti già fatti e le alleanze tra le multinazionali che hanno creato colossali poteri economici basati su sistemi energetici sbagliati, che coinvolgono anche la ricerca pubblica. Infatti, da quando anche i governi comunisti hanno smesso di fare gli imprenditori, gli unici acquirenti dei brevetti dei ricercatori pubblici sono le aziende private. Le quali, come sappiamo, sono specializzate in singoli settori scientifici e tecnologici. Di conseguenza, nessuno realizza progetti sviluppati globalmente, che dovrebbe essere il compito principale della ricerca pubblica mondiale. Infatti, se osserviamo come sono organizzate le università mondiali ci accorgiamo che un singolo ateneo è diviso in molte facoltà scientifiche e queste non dialogano tra loro, ma dialogano, attraverso i congressi e pubblicazioni organizzati da società private a pagamento, affinché si stabiliscano alleanze e strategie comuni che fanno crescere i singoli settori della fisica, della chimica, della biologia, i sottosistemi tecnologici che riguardano i trasporti terrestri, marini, aeronautici, il riciclo dei vari tipi di materiali, i vari tipi di energie biologiche, termiche, nucleari, i vari tipi di agricolture. Tutti questi settori che sono separati tra loro dalle strategie commerciali, non realizzando mai cicli globali confermano che non possiamo realizzare sistemi che abbiano rendimenti superiori al 100% poiché non escono dal confine imposto dalle fonti energetiche commerciali esistenti. Ma il sottoscritto che nella vita lavorativa ha fatto soprattutto, l’installatore di impianti prima industriali e poi ambientali ed energetici, seguendo i cicli di lavoro industriali, ambientali ed energetici, come ha già scritto in molte pubblicazioni, si è accorto che i cicli industriali, ambientali, energetici, si interrompono senza completarsi, nelle ciminiere, nelle fognature e che i depuratori non possono fare miracoli, soprattutto se posti a diversi chilometri dalla fonte dell’inquinamento. Oltre tutto, al massimo depurano l’acqua, mentre l’aria non può essere più depurata avendo raggiunta l’atmosfera dopo una semplice filtrazione (nella maggioranza delle applicazioni non viene nemmeno filtrata). Questo significa che esiste una grave carenza dell’organizzazione scientifica del lavoro mondiale, di cui non si parla né nei congressi internazionali né nelle pubblicazioni a pagamento, né nei vertici mondiali a tutti i livelli, soprattutto a quelli organizzati dalle nazioni Unite denominati “COP”, Conferenza tra le parti.
Il pianeta Terra ha impiegato 4,5 miliardi di anni per trovare l’equilibrio ambientale che aveva prima dell’era industriale iniziata ai primi del novecento, mente l’attuale equilibrio universale, secondo le stime, risale a circa 14 miliardi di anni. Dall’osservazione del moto delle galassie è stato possibile determinare che solo il 10% della massa dell’Universo è visibile o comunque costituito dalla materia ordinaria composta da atomi. Il rimanente 90% è chiamato Materia Oscura perché è invisibile ai telescopi terrestri. Per vedere una piccola parte di questa materia la NASA ha progettato l’esperimento CIBER (Cosmic Infrared Background Experiment): un set di telescopi e altri strumenti viene lanciato su un razzo fino a 300 chilometri d’altezza (poco meno della Stazione spaziale internazionale) e poi ricade a terra. Nei sette minuti passati fuori dall’atmosfera, una fotocamera raccoglie la luce dal cielo, osservando in un sol colpo un’area grande quanto 20 lune piene, e trasmette i dati agli strumenti per le analisi. Queste ultime hanno mostrato che, sottraendo tutta la luce delle galassie, non rimane il buio del vuoto interstellare ma un fioco chiarore di fondo, spiegabile solo immaginando che fra le galassie si trovino sparsi miliardi e miliardi di stelle. Forse, secondo i primi calcoli (ancora però da confermare), tante quante quelle nelle galassie stesse: la metà di tutte le stelle dell’universo, ovvero quella metà di materia che manca ai conti (http://espresso.repubblica.it/visioni/scienze/2014/12/24/news/stelle-vagabonde-nel-vuoto-cosmico-1.193252).
Collegandomi al riassunto dell’articolo sopra, io penso che l’esplorazione telescopica fatta dalla NASA con l’esperimento CIBER e altri similari, può fornire soltanto informazioni molto parziali. Fino a quando La Nasa continua a utilizzare i razzi come mezzi di trasporto e non mezzi interattivi, che produrrebbero internamente alle astronavi l’energia per andare nello spazio e ritornare, viaggiando autonomamente, non sapremo mai come è fatto veramente l’universo. Infatti, è impossibile che l’universo si sviluppi orizzontalmente come il sistema solare.
Per il sottoscritto, un buco nero non è altro che un immenso vortice astronomico, soprattutto, elettromagnetico, simile a quelli che avvengono nell’ atmosfera e nelle acque. Per evitarli nelle navigazioni spaziali sarà necessario, soprattutto generare sui mezzi di trasporto un magnetismo opposto a quello che prevale nel buco nero in modo da essere respinti anziché attratti dalle immense forze che mettono in collegamento gli universi paralleli e sovrapposti che sconvolgono tutti i calcoli delle leggi di Keplero, valide in un campo astronomico ristretto da singoli sistemi stellari.
Dall’articolo https://scienze.fanpage.it/scoperto-mostruoso-buco-nero-con-una-massa-pari-a-40-miliardi-di-volte-quella-del-sole/, possiamo apprendere che a circa 700 milioni di anni luce dalla Terra è stato scoperto un buco nero super massiccio mostruoso dalle dimensioni citate. Si tratta del più grande mai misurato attraverso osservazioni dirette, ovvero analizzando il movimento delle stelle che orbitano attorno ad esso. Il primato di buco nero “ultra massiccio”, al momento, appartiene al quasar TON 618 inquadrato nella costellazione delle Canes Venatici, la cui massa – misurata solo indirettamente – è stimata in 66 miliardi di volte quella del Sole. Di fronte a queste immense dimensioni dovrebbe essere evidente che un buco nero coinvolge più sistemi galattici contemporaneamente, pertanto è impossibile quantificare le forze che sprigionano tale energia, ma soltanto studiarne gli effetti utili e dannosi allo sviluppo e alla sopravvivenza umana. Non abbiamo fatto questo sul pianeta Terra, dove era molto semplice individuare i principi interattivi positivi e negativi, scegliendo energie non interattive, possiamo mai individuarli nello spazio, dove le cose sono miliardi di volte più complicate?
Anche gli scienziati della Nasa dovrebbero ammettere i propri errori, ma come tutti i centri di potere, gli errori li nascondono accuratamente, impedendo ai comuni mortali di avvantaggiarsi di sistemi semplici e sostenibili, che probabilmente, sono i soli che potrebbero consentirci anche la sopravvivenza spaziale. Come sulla terra, anche nello spazio, i cicli che non siamo in grado di chiudere completamente non li dobbiamo aprire nelle applicazioni reali. I cicli energetici individuati anche dalla Nasa, devono restare sperimentali fino a che diventano innocui o interattivi positivamente, come l’energia idroelettrica compressa. Ma nemmeno la Nasa ha sperimentato essa, pur sapendo che l’aria si può comprimente a pressioni di migliaia di bar e che i liquidi incomprimibili possono sfruttare tale pressione staticamente, studiando il modo di aggirare la pressione modificando le pompe centrifughe, come ha fatto il sottoscritto nel silenzio generale della scienza, compresa quella spaziale. Gli attuali silenzi sull’energie interattive producono soltanto danni ambientali e incoraggiano invenzioni e investimenti sbagliati.
Molti si chiedono le ragioni per le quali dopo il 1969 non siamo più tornati sulla luna. La Nasa ha annunciato che entro il 2024 ci tornerà. Per il sottoscritto, tornare sulla luna con i razzi chimici è uno spreco di risorse. Ci potremmo andare soltanto quando avremo individuato l’energia interattiva spaziale. Ma questa non può essere individuata se prima non si sperimenta l’energia interattiva terrestre, che è quella idroelettrica compressa che non richiede nessun combustibile e usata nello spazio consentirebbe il ritorno sulla terra con lo stesso mezzo di trasporto, non con le piccole navicelle spaziali che trasportano soltanto gli astronauti.
Per il sottoscritto, abbiamo sprecato soltanto risorse con i razzi chimici e a cercare di dividere l’atomo nei reattori nucleari terrestri, perché tali reattori non possono riprodurre né le temperature di fusione, né la materia che ha contribuito a creare l’universo, né i quattordici miliardi di anni che sono serviti a creare la divisione delle particelle secondo le necessità dello spazio. Per realizzare impianti e trasporti terrestri e spaziali dobbiamo individuare e realizzare sistemi interattivi, ma sia sulla Terra che nello spazio stiamo utilizzando sistemi incompatibili e antieconomici. Per esempio, sfruttando l’induzione elettromagnetica a bordo dei velivoli possiamo alleggerirli del peso dei combustibili e anche del loro costo economico. Inoltre, possiamo sfruttare energie esterne naturali o artificiali dovute alle onde elettromagnetiche. Parte di queste energie le possiamo produrre negli aeroporti in ogni piazzola di decollo. Infatti, in base all’ultimo deposito di brevetto intellettuale del sottoscritto, possiamo produrre una spinta elettromagnetica regolabile verso l’alto che alleggerisce il peso delle masse elettromagnetiche che si moveranno nelle rotte che partiranno dagli aeroporti. I piccoli velivoli privati essendo più leggeri non avranno bisogno di spinte supplementari e rotte prestabilite. Ma potranno incorporare parte del carico da trasportare in serbatoi rivestiti esternamente da un circuito induttore e indotto che producendo la spinta di Lorentz verso l’alto neutralizza il peso del serbatoio e del suo contenuto. Questa soluzione l’ho proposta soprattutto per progettare i mezzi antincendio che per essere efficienti devono sostare stabilmente per il tempo necessario con una pioggia uniforme, precisa e non violenta. Ma questa soluzione, certamente, più stabile degli attuali elicotteri, può salvare molte vite umane anche nei casi di naufragi, soccorsi alpini e alluvioni.
Con queste innovazioni i trasporti più economici e sicuri in futuro saranno quelli per via aerea, senza combustibili, ruote che si consumano, strade e gallerie, utilizzeranno la spinta elettromagnetica abbinata alla spinta di Newton. Comunque, potranno anche essere studiate soluzioni ibride, dotate di ruote in grado di viaggiare anche sulle strade. Infatti, con la trasmissione elettrica non ha importanza la posizione in cui si trova il generatore di corrente che fa girare i motori elettrici che faranno girare le ruote, le eliche, le giranti delle pompe, oppure i motori che fanno circolare i magneti permanenti che producono la corrente indotta che a sua volta produce la spinta elettromagnetica di Lorentz. Sull’elettromagnetismo sono state fatte molte invenzioni, ma quelle più importanti devono ancora avvenire poiché hanno bisogno di un’energia primaria mobile di piccolo ingombro, potente, non esauribile e non inquinante, che non è il moto perpetuo, ma semplicemente interattiva tra molti principi fisici e le macchine esistenti che devono essere semplicemente modificate. Questo sistema completo il sottoscritto lo ha chiamato “motore lineare globale interattivo”. Esso non produce una coppia ma l’intero processo energetico estratto dalla natura e la spinta di Newton e Lorentz che possono essere applicate insieme, serie o in parallelo, consumando soltanto l’usura dei materiali che costituiscono gli impianti. L’energia primaria e indotta è prodotta con acqua e aria riciclate all’infinito senza che escano dall’impianto. Pertanto, le spinte lineari possono prodotte in qualsiasi condizione terrestre e anche nel vuoto spaziale.
Possiamo dire che con questo sistema riduciamo l’inquinamento atmosferico del 100% ma incrementiamo anche la sicurezza dei trasporti terrestri e dei voli, ponendo le basi concrete per un sistema di volo universale sostenibile anche economicamente. I miliardari che hanno già prenotato un volo spaziale con la società Space X, con la propulsione termica a base di idrogeno, potrebbero aspettare e verificare questo sistema di volo, certamente più economico e sicuro.
Io ho scritto e pubblicato su http://www.apawhe.eu il 10/01/2018 un articolo dal titolo “L’ARIA COMPRESSA È MOLTO PIÙ POTENTE PRATICA ED ECONOMICA DELL’IDROGENO”, con due sottotitoli “Ottava lettera aperta alle corti di Giustizia Internazionali” e Terza lettera aperta al Consiglio dell’Europa”. Cosa ci guadagnano le istituzioni Mondiali a tacere su questi argomenti?
Riassumo la differenza tra l’idrogeno e l’aria compressa pubblicata nel mio articolo:
Che cosa è l’idrogeno nei mezzi di trasporto? L’idrogeno è un vettore di energia chimica, che viene sfruttato per produrre energia meccanica attraverso la camera di combustione di un quasi comune motore termico, oppure fatto reagire con l’ossigeno per produrre istantaneamente l’energia elettrica necessaria a spingere un motore elettrico. Pertanto, esistono due tipologie di motori a idrogeno:
HICEV: acronimo di Hydrogen Internal Combustion Engine Vehicle, come un veicolo con motore a combustione interna alimentato a idrogeno.
FCEV: acronimo di Fuel Cell Electric Vehicle, dove l’idrogeno è sfruttato per la produzione immediata di elettricità che va a alimentare il propulsore elettrico. Questo sistema che recentemente sta iniziando ad essere montato sui treni ad alta velocità è un notevole passo avanti rispetto all’attuale rete elettrica alimentata dall’energia fossile.
Tuttavia, In entrambi i casi, l’idrogeno (che non si trova in natura ma deve essere prodotto, con alti costi, estraendolo dall’energia fossile o dall’elettrolisi dell’acqua) per essere utilizzato sui mezzi di trasporto deve essere compresso a causa della scarsa densità energetica su base volumetrica, e distribuito da impianti appositamente progettati e sparsi sul territorio. Esso deve essere trasferito in alta pressione (700 bar) sui mezzi di trasporto e si consuma per produrre energia nei sistemi suddetti HICEV e FCEV.
Invece, l’aria compressa non costa niente e non si consuma, perché nell’energia idroelettrica compressa si sfrutta solo la pressione statica dell’aria compressa, che agisce come una molla (https://www.spawhe.eu/hydroelectric-power-auto-with-torque-peripheral-to-the-wheels/, https://www.spawhe.eu/aerospatial-pressurized-hydroelectric-transport-system/): l’energia la produce l’acqua o l’olio idraulico che hanno una densità media ottocento volte superiore all’aria e 10.000 volte superiore all’idrogeno, circola sfruttando i principi di Pascal e Torricelli, che alimentano una pompa usata come una turbina idraulica collegata a un alternatore. Il liquido scaricato dalla turbina è inserito di nuovo nel circuito di riciclo pressurizzato con l’aria compressa per mezzo della pompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante, che è la vera invenzione energetica più potente di tutti i tempi, sebbene sia anche la più semplice: basta modificare una pompa con girante chiusa esistente (per altre applicazioni meno potenti vanno bene anche le giranti aperte). Di conseguenza, non abbiamo bisogno di una costosa rete di distribuzione dell’idrogeno a livello nazionale e mondiale, poiché abbiamo un’autonomia di esercizio quasi infinita, consumandosi soltanto l’aria che si dissolve nel liquido per il principio di Henry. Inoltre, l’aria compressa può essere utilizzata con qualsiasi pressione anche per altri impieghi depurativi ed energetici. La classe dirigente mondiale ha perso la ragione dall’avvento dell’era industriale, volendo far pagare a tutti i costi l’energia che non costa niente agli utenti. Per questa ragione io non rivendico la proprietà industriale sull’energia idroelettrica compressa, ma mi aspetto che il mondo mi riconosca i diritti di autore che sono riconosciuti a tutti gli autori di opere di intelletto, se e quando nel mondo, la scienza e la giustizia lavoreranno insieme nell’interesse di tutti. Oltre tutto, il sistema ideato, con l’impiego delle pompe con la doppia alimentazione separata fino alla girante, può trovare moltissime applicazioni, alcune già individuate e brevettate dal sottoscritto, senza la pretesa della proprietà industriale, sperando nella modifica delle legislazioni attuali. Man mano che questa soluzione sarà realizzata potranno crescere le pressioni di esercizio dell’acqua che esce dai circuiti raggiungendo potenze sempre maggiori e diminuendo le dimensioni dei motori stessi, con bassissimi costi. Io spero che Elon Musk, se veramente è un filantropo, voglia entrare nella storia dell’umanità per delle invenzioni favorevoli all’umanità, non allungare la lunga fila di scienziati e imprenditori che hanno sbagliato i principi fondamentali dell’energia mondiale, creando più danni che benefici, anche nel settore aerospaziale.
A questo proposito lo invito a leggere i miei due ultimi depositi di brevetto che sostituiscono sia i sistemi di volo aerospaziali che le auto elettriche a batteria in quanto l’energia può essere prodotta istante per istante nel momento che serve. Addirittura, potrà essere convenente volare anche nei centri urbani evitando l’inquinamento e il traffico, con le auto volanti che non interferiranno con le linee aeree di trasporto dell’energia elettrica perché anche esse diventeranno obsolete in quanto ognuno si produrrà l’energia che gli serve in ogni singolo appartamento. Non serviranno nemmeno i trasporti delle altre energie e la distribuzione del gas.
Infatti, l’acqua e l’aria sono dappertutto ed esistono molti principi scientifici legiferati, ma non sfruttati, che dimostrano che non abbiamo bisogno di altre fonti energetiche. L’interattività non era facile da scoprire perché sul pianeta terra non sono stati sbagliati soltanto i principi energetici ma anche quelli depurativi. Infatti, i motori lineari globali interattivi primari e indotti che ci porteranno nello spazio sono stati scoperti dal sottoscritto dopo aver corretto prima le depurazioni individuando il modo interattivo per depurare producendo energia invece di consumarla.
Riporto il riassunto dei due ultimi due deposito di brevetto citati:
4. SISTEMA DI TRASPORTO AEROSPAZIALE E SOTTOMARINO CON MOTORI LINEARI GLOBALI INTERATTIVI PRIMARI E INDOTTI.
Per depurare l’ambiente è indispensabile individuare i principi interattivi tra acqua e aria. Questo serve anche per progettare un sistema di trasporto razionale terrestre e spaziale. Infatti, la gravità e la pressione atmosferica ostacolano il sollevamento e lo spostamento delle masse. Già da secoli sono state legiferate le spinte di Newton e Lorentz, ma nei trasporti aerei si usa solo la prima a causa delle difficoltà incontrate dalla scienza a inventare un sistema poco ingombrante che produca, a bordo dei mezzi di trasporto, l’energia elettrica sufficiente ad alimentare entrambe le spinte, che insieme, con le loro accelerazioni, azzererebbero il peso della massa, chè una forza vettoriale, secondo la relazione F = m * (a – aN – aL), dove “aN” e “aL” sono le rispettive accelerazioni di Newton e Lorenz in direzione opposta alla gravità. Questo problema è stato risolto con l’invenzione del “motore lineare globale interattivo primario e indotto”, Il quale è un impianto completo, che sfrutta a senso unico, staticamente, la pressione dell’aria, fa circolare l’acqua pressurizzata attraverso una turbina con generatore di corrente e usa una pompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante, che ricicla l’acqua scaricata dalla turbina inserendola di nuovo nel circuito di riciclo interno di una autoclave pressurizzata con la forma di un tubo, posto in serie o in parallelo a un turboventilatore elettrico. Mentre la corrente elettrica primaria prodotta dal generatore alimenta il motore del turboventilatore e movimenta i magneti permanenti di due circuiti induttori paralleli o sovrapposti, concentrici all’autoclave e al turboventilatore, negli involucri esterni dell’autoclave e del turboventilatore si producono anche le correnti indotte che generano due spinte di Lorentz che si sommano con quella di Newton del turboventilatore. Pertanto, il turboventilatore elettrico diventa un motore lineare interattivo indotto che produce contemporaneamente la spinta di Newton e Lorentz, mentre l’impianto primario, oltre ad alimentare i circuiti induttori, produce nel proprio indotto la spinta di Lorentz che si somma alle due spinte del turboventilatore. Considerando che lo spazio inizia, convenzionalmente, a soli 100 km di distanza della superficie della terra, non costerà molto salire nell’atmosfera in verticale con le spinte di Newton e Lorentz insieme. Costerà ancora di meno spostarsi nel vuoto con la sola spinta elettromagnetica e scendere negli aeroporti di destinazione. Ovviamente, anche i sottomarini potranno usare questi motori globali interattivi sostituendo con eliche marine i turboventilatori rendendoli più economici e sicuri. Questi impianti potranno anche difenderci dalle acque alte con le spinte di Lorentz e Newton mentre l’energia primaria ossigena l’acqua con la pressione statica dell’aria nell’autoclave secondo il principio di Henry.
AUTOVETTURE VOLANTI E GALLEGGIANTI CON MOTORI LINEARI GLOBALI INTERATTIVI E SPINTE DI NEWTON E LORENTZ
Il deposito di brevetto italiano n. 102020000000031 del 03/01/2020, dal titolo “sistema di trasporto aerospaziale e sottomarino con motori lineari globali interattivi primari e indotti”, sebbene sia soltanto un brevetto intellettuale, ci consente di toccare con mano un importantissimo avanzamento dello stato dell’arte nei sistemi di trasporto mondiali, in quanto, i motori idroelettrici, anche essi brevetti intellettuali, si sono trasformati in motori lineari, cambiando la forma e anche la sostanza. Infatti, la forma di tali motori è diventata cilindrica allungata incorporando il serbatoio in alta pressione in quello in bassa pressione, mentre le pareti esterne di questo sono diventate piste di scorrimento dei magneti permanenti, che servono a sviluppare le correnti indotte. Pertanto, è stato aggiunto anche un solenoide esterno al serbatoio in bassa pressione, in modo che tale solenoide possa produrre anche la spinta di Lorentz. Il brevetto citato si è occupato dei grandi mezzi di trasporto aerospaziali, mentre in questo il sottoscritto si occupa dei piccoli mezzi di trasporto. Osservando le figure 5, 6, 7 di un’auto del futuro che rappresentano le sezioni longitudinali e trasversali, possiamo notare che sotto al pianale dell’abitacolo è stato montato in serie al motore lineare globale interattivo e un turboventilatore elettrico, dotato anch’esso esternamente di piste di scorrimento e solenoide. Pertanto, questo gruppo produrrà contemporaneamente la spinta di Newton e Lorentz. Inoltre, sarà fulcrato al centro e potrà inclinarsi di circa 20 gradi. Le quattro ruote motrici dell’autovettura, dotate di coppia motrice applicata alla periferia dei cerchioni delle ruote consentiranno il trasporto terrestre, ma saranno utilizzate soprattutto per far decollare i veicoli, che ovviamente, con le spinte di Newton e Lorentz potranno sollevarsi dalle comuni strade urbane e volare nell’atmosfera senza usare combustibili. La spinta complessiva che farà muovere le auto nell’atmosfera terrestre e nello spazio sarà dovuta alla risultante di quella orizzontale e inclinata di Newton e Lorentz prodotta dal gruppo di spinta posto sotto al pianale e da quella verticale di Lorentz, prodotta dal gruppo posto all’interno dell’abitacolo. La dimensione in pianta delle auto del futuro sarà uguale a quella attuale ma la forma assomiglierà agli attuali pulmini, sviluppandosi in altezza. Per salire su esse dovremo salire alcuni gradini. Queste auto, cambiando le ruote, potranno anche lavorare la terra, essendo molto più potenti degli attuali trattori agricoli. Ovviamente, se useremo le auto come trattori agricoli dovremo disattivare la spinta di Newton che solleverebbe troppa polvere. Queste auto disattiveranno la spinta di Newton e rinforzeranno quella di Lorentz, anche quando saranno usate dai vigili del fuoco per fermarsi stabilmente sui focolai degli incendi, traportando serbatoi pieni di acqua ma dotati esternamente di magneti permanenti e un solenoide che produrrà la spinta verticale di Lorentz, per annullare il peso, equilibrando la forza peso che è uguale a “m x a” con la forza opposta uguale a “m x aL”, dovuta all’accelerazione di Lorentz. Le auto del futuro potranno anche essere usate per godersi il mare e pescare, sottraendosi rapidamente al mare agitato. Ovviamente, come per lavorare la terra, spegnere gli incendi, sarà necessaria una applicazione accessoria. Infatti, potranno gonfiare in volo due cuscini di aria sui quali si poggeranno sull’acqua dei mari e laghi. Questi cuscini di aria serviranno per far scivolare l’autovettura sull’acqua e farla decollare con la spinta di Newton e Lorentz. In volo i cuscini si sgonfieranno e si arrotoleranno automaticamente in due appositi contenitori posti lateralmente al motore lineare globale posto sotto al pianale dell’abitatolo. Le attuali auto sono uno spreco di combustibili e tecnologie che non ci porteranno mai verso queste soluzioni interattive. Avendo la scienza e gli inventori sbagliato la fonte primaria dell’energia che non si consuma, non possono superare l’attuale stato dell’arte, senza consumare un combustibile, un materiale elettrolitico o radioattivo. Solo dimostrando l’inefficienza tecnica ed economica degli attuali sistemi energetici mondiali, si potranno rottamare le attuali multinazionali che governano e inquinano il mondo. Ma è necessario che anche le opposizioni incomincino a comprendere i sistemi interattivi e fino ad ora, non li hanno compresi perché quelli che governano e quelli che si oppongono frequentano le stesse scuole di formazione. Divergono soltanto su questioni politiche, sociali, economiche e legali, mentre il problema è soprattutto, scientifico.
Anche se, teoricamente, per sfuggire alla forte attrazione di un pianeta o un buco nero basterebbe opporsi alla sua attrazione polarizzando il flusso elettromagnetico dei “motori globali lineari interattivi primari e indotti”, invertendo il senso di rotazione dei motori che fanno muovere i magneti permanenti all’interno di tali motori, non bisogna sottovalutare tutte le forze che agiscono nel campo spaziale, perché fino ad ora, non ci siamo mai andati con energie razionali. I razzi a propulsione chimica hanno sprecato soltanto risorse perché non hanno consentito di studiare attentamente le forze in campo che potranno essere studiate andando nello spazio con mezzi in grado di produrre sia la spinta di reazione che elettromagnetica insieme e di orientarle nella direzione desiderata.
Senza i motori lineari globali interattivi primari e indotti e il cuore artificiale interattivo che ossigenando il cervello umano, riducendo il fabbisogno alimentare degli esploratori e allungando la loro vita al massimo consentito dalla sopravvivenza del cervello umano, non dei deboli organi del corpo, più soggetti a sviluppare tumori, non possiamo nemmeno pensare di iniziare la corsa spaziale (http:// https://www.spawhe.eu/cuore-artificiale-ossigenatore-del-sangue-autonomo-energeticamente/).
Sapendo che la spinta elettromagnetica si propaga nello spazio e nel vuoto ma diminuisce di intensità con la distanza, per realizzare un sistema razionale che la sfrutta efficacemente dobbiamo fare in modo che la distanza tra i velivoli che salgono nell’atmosfera non diminuisca troppo e si stabiliscano degli autentici corridoi elettromagnetici che partono dagli aeroporti e con voli programmati salgono vero l’alto mantenendo le distanze tra essi in modo che si influenzino a vicenda con le spinte elettromagnetiche polarizzate. Solo quando saremo certi che i mezzi di trasporto avranno la quantità giusta di motori lineari globali interattivi primari e indotti per affrontare da soli le insidie spaziali ed atmosferiche potranno lavorare da soli.
Non solo per ragioni ambientali ed economiche, anche di fronte alle grandi calamità naturali non possiamo continuare a essere schiavi di energie inquinanti e a pagamento. Dobbiamo essere pronti a spostarci rapidamente. Se necessario cambiare anche il pianeta in cui iniziare una nuova vita. Questo lo possiamo fare soltanto se organizziamo l’esplorazione spaziale come fecero gli esploratori terrestri, organizzando carovane, dove i singoli carri si sostenevano a vicenda per difendersi dalle insidie impreviste. Lunghe carovane di mezzi di trasporto che si aiutano e si spingono a vicenda, come avvenne nelle traversate dei deserti e come nei film della conquista del west, o con le navi che esploravano i mari nel medio evo alla ricerca di nuove terre. Pensiamo alla Nina, la Pinta e la Santa Maria di Cristoforo Colombo.
L’esplorazione dello spazio richiede l’organizzazione di autentiche flotte di mezzi di trasporto super attrezzati, dotati di un’energia inesauribile (idroelettrica compressa), la spinta newtoniana, quella elettromagnetica, e una riserva di acqua e aria compressa di emergenza, oltre a pezzi di ricambio, officine e laboratori super attrezzati. Le attuali missioni spaziali con razzi chimici sono soltanto uno spreco di risorse. Meglio continuare a esplorare con i telescopi e aspettare l’avanzamento dello stato dell’arte in grado di realizzare trasporti sostenibili di andata e ritorno che potranno arrivare sempre più lontani, lasciando degli avamposti fissi autonomi energeticamente e dal punto di vista alimentare.
Cosa ci vuole a far comprendere alla scienza, la tecnologia, la politica, l’economia che le pompe centrifughe monostadio devono essere usate con la doppia alimentazione separata fino alla girante e le pompe multistadio devono essere usate come turbine in abbinamento alle autoclavi facendo circolare l’acqua a senso unico, senza far espandere il cuscino di aria? Realizzando gli impianti in questo modo l’energia assorbita dalla pompa è centinaia di volte inferiore all’energia prodotta dal generatore di corrente accoppiato alla turbina e l’acqua scaricata dalla turbina si ricicla facendola entrare di nuovo nell’autoclave attraverso la seconda alimentazione della pompa. Questa è la vera fonte dell’energia primaria terrestre mondiale. Se la scienza non riesce a comprendere questo è uguale alla politica, alla filosofia, alle religioni, dove ognuno può credere a ciò che vuole secondo la propria cultura (non scientifica) e la propria coscienza. La scienza non è fatta di soltanto di formule chimiche fisiche e matematiche, ma anche di proprietà associative e transitive facilmente dimostrabili con piccoli finanziamenti. Se funzionano le attuali pompe centrifughe per sollevare l’acqua assorbendo una grande quantità di energia elettrica perché le pressioni idrostatiche nella girante in rotazione sono soltanto dal lato della mandata, per le proprietà associativa e transitiva le pompe con la doppia alimentazione separata fino alla girante, avendo le pressioni equilibrate in aspirazione e mandata, assorbono pochissima energia e possono introdurre l’acqua riciclata nel circuito di riciclo dotato di maggiore pressione, grazie alla depressione che si crea al centro della girante in rotazione e all’equilibrio pressostatico realizzato sull’altra alimentazione della girante che ricicla l’acqua internamente all’autoclave. Pertanto, modificando le alimentazioni delle pompe, spenderemo pochi centesimi dell’energia che spendiamo adesso usando le stesse pompe. Chi non comprende questo non può occuparsi di scienza e tecnologia. Eppure a livello mondiale da oltre un secolo stiamo realizzando tutti gli impianti mondiali nel modo sbagliato perché le pompe sono in cuore di tutti gli impianti mondiali. I burocrati degli uffici brevetti non possono obbligare gli inventori che non hanno soldi a spendere soldi per ricorsi legali contro l’accusa di “moto perpetuo” e dimostrare cose banali che la scienza mondiale si dovrebbe vergognare di non aver approfondito. Questa è la vera causa del riscaldamento globale. La scienza e i politici mondiali non possono più nascondersi dietro la divisione delle competenze. Gli impianti antropici vanno sempre progettati globalmente, come i “motori globali lineari interattivi”, soprattutto, se sono mobili e non possono essere collegati agli altri impianti terrestri per completare la chiusura dei cicli, soprattutto chimici, che oggi lasciano aperti.
Con l’energia interattiva tra acqua e aria producibile a bassissimo costo e l’elettromagnetismo che già conosciamo abbastanza bene, non conviene basare i sistemi di volo sull’aerodinamica ma sulla spinta di Newton e di Lorentz. La scienza mondiale affidandosi ai combustibili infiammabili, al galleggiamento sull’aria e a pochi turboventilatori, non solo ha prodotto inquinamento e moltissimi incidenti di volo, soprattutto, non ha creato le basi sostenibili per iniziare la corsa spaziale. Infatti, se consideriamo che i pianeti più vicini distano molti anni luce, nessun combustibile terrestre è adatto a questa impresa. Mentre l’acqua e l’aria che si riciclano e non si consumano possono essere prodotte artificialmente, con la fotosintesi anche sui mezzi di trasporto del futuro e satelliti artificiali. Non è un caso che con l’energia interattiva tra acqua e aria sia stato inventato anche il “cuore artificiale ossigenatore del sangue autonomo energeticamente” (deposito di brevetto italiano N.102018000005791 del 29/05/2018), che insieme alla cibernetica e alla robotica, consentirà di allungare la vita dell’uomo oltre ogni aspettativa. Più delle invenzioni prodotte dalla Nasa, sono queste le invenzioni che ci consentiranno di coprire le grandissime distanze tra i punti di riferimento della ragnatela elettromagnetica, che sono i poli magnetici dei pianeti e delle stelle.
Ovviamente, anche le grandi industrie multinazionali hanno sbagliato i loro investimenti. Sembra che l’intera scienza pubblica e privata mondiale, abbia agito di proposito a scegliere le soluzioni peggiori anche di fronte alle grandi calamità naturali, come terremoti, alluvioni, tsunami, dove per sfuggire a questi fenomeni che bloccano le vie di fuga terrestri, la via di fuga migliore sarebbe quella per via aerea. Invece, oggi gli uomini non possono fuggire perché devono fare la fila ai distributori di carburanti. I quali di fronte alle emergenze esauriscono immediatamente la piccola riserva. Con le auto a batteria è ancora peggio. Dove troveranno le colonnine di ricarica dopo i primi cento chilometri?
Coloro che hanno creato questo disastroso modello di sviluppo sono premiati con premi Nobel per la scienza, la pace e l’economia. Questi signori non stanno spendendo una parola a favore o contro i sistemi interattivi che il sottoscritto sta proponendo a partire dal 2006, man mano che sviluppa i dettagli e deposita brevetti che non valgono niente legalmente, in quanto dovrebbe anche spendere soldi per fare ricorsi legali, contro l’accusa di “moto perpetuo” espressa dai burocrati degli uffici brevetti. Non c’è nessuna voce autorevole scientificamente, che abbia il coraggio di chiarire che il “moto perpetuo” è un altro errore commesso dalla scienza mondiale, che non ha saputo pensare e progettare gli impianti interattivi, che il sottoscritto ha dimostrato, si sarebbero potuti individuare da oltre un secolo, risparmiandoci tutti i problemi che l’inquinamento sta producendo. Lo studio scientifico dell’organizzazione del lavoro fatto globalmente avrebbe consentito una progettazione globale più razionale e la scelta delle soluzioni migliori in tutti i settori. Invece, l’organizzazione del lavoro è stata utilizzata soltanto nell’industria per produrre beni di consumo incompleti dal punto di vista tecnico e scientifico.
Oggi le multinazionali che inquinano usando anche ottime tecnologie fanno sentire il loro potere comprando anche i brevetti degli inventori pubblici, in quanto i governi hanno smesso quasi completamente di fare gli imprenditori. Oggi, le multinazionali per trasformarsi e usare i principi energetici interattivi dovrebbero rottamare i loro stabilimenti e loro prodotti, soprattutto nel settore dei trasporti di tutti i tipi e nelle macchine che lavorano la terra. Ovviamente, non si salverebbero nemmeno i grandi impianti termici, nucleari, idroelettrici e i grandi depuratori. Nessuno ha il coraggio di parlare. Il sottoscritto dovrebbe pagare gli editori e gli organizzatori dei congressi per far conoscere i sistemi interattivi, come pagano le multinazionali e gli enti di ricerca pubblici (con i soldi dei contribuenti). Il mondo è organizzato in questo modo. I governi e le Nazioni Unite, svolgono soltanto funzioni di ordinaria amministrazione e di rappresentanza. Praticamente, nascondono la testa sotto la sabbia.
Come ho scritto in diverse occasioni, dove la scienza non arriva, arriva l’organizzazione scientifica del lavoro globale che è l’elaborazione del Taylorismo che ha portato al concepimento dell’automazione industriale, alla robotica, all’informatica. Questa organizzazione, ampliata anche ai settori ambientali ed energetici, avrebbe portato fin dall’inizio dell’era industriale al concepimento delle energie interattive, poiché i principi generali sono stati individuati molto prima dell’energia elettrica, che consente di metterli insieme. Quello che non ha compreso la scienza è il modo di progettare gli impianti affinché producano più energia di quella che consumano. Infatti, gli impianti non sono macchine semplici che per i principi della conservazione dell’energia, non possono avere un rendimento uguale al 100%. Gli impianti possono sfruttare condizioni favorevoli create appositamente dai progettisti che costringono le macchine a lavorare come è necessario che lavorino, proprio studiando globalmente l’organizzazione del lavoro, affinché non si disperdano risorse e non si produca inquinamento.
Purtroppo, ancora oggi, sia gli scienziati, sia gli industriali si rifiutano di accettare le sinergie che hanno portato il sottoscritto al concepimento delle energie interattive, che sono nate soltanto perché nessuno al mondo ha voluto finanziare le depurazioni interattive che il sottoscritto ha proposto per neutralizzare il CO2. Infatti, per il sottoscritto, la neutralizzazione del CO2 sostenibile si può fare soltanto realizzando cicli globali che trattano insieme acqua e aria eliminando le ciminiere e sostituendole con serre calcaree e processi biologici piccoli nei sistemi fognari e grandi nei depuratori finali, dove acqua e aria continuerebbero a depurarsi insieme in processi naturali come fa la natura fin dall’era primordiale. Con gli attuali impianti progettati senza funzioni interattive, realizzare cicli globali comporta un notevole consumo energetico, soprattutto per recuperare l’acqua e sollevarla contro la forza gravitazionale. L’aggiramento della forza gravitazionale è indispensabile per recuperare l’acqua e ossigenarla con l’aria in stagni biologici sovrapposti e serre calcaree per neutralizzare sia l’inquinamento organico che il CO2. Ma questi impianti i centri di potere mondiali non li hanno mai voluti realizzare, nascondendosi dietro i burocrati e i legislatori dei brevetti che li hanno definiti “moto perpetuo”, offendendo l’intera scienza mondiale, che non ha reagito pur di portare a casa uno stipendio. Sono stati necessari quattordici anni di lavoro solitario partendo appunto dalla modifica dei sistemi depurativi che nessuno ha modificato per renderli interattivi. Oggi è necessario rendere interattivi anche i trasporti terrestri e spaziali se vogliamo uscire dall’inquinamento globale e ridare dignità alla scienza, che non deve essere condizionata dai datori di lavoro e dai legislatori che negano i diritti della proprietà intellettuale di chi non ha soldi per dimostrare le invenzioni, per favorire invenzioni industriali, commerciali e inquinanti.
Oggi, possiamo dire che l’unica invenzione interattiva che il mondo ha realizzato è stata la bomba atomica che minaccia di distruggere il mondo, mentre le energie interattive positive, la scienza mondiale fa finta di non comprenderle. Oggi, c’è l’alto costo energetico, ci sono gli impianti incompleti e sproporzionati nelle dimensioni che non possono chiudere i cicli che aprono, sia negli impianti fissi che mobili. Da questi problemi non si può uscire se i maggiori responsabili mondiali non si assumono la responsabilità di ammettere gli errori e passare a soluzioni molto più radicali delle attuali rinnovabili e delle auto a batteria. Ma la cosa paradossale è il fatto che le soluzioni radicali sono molto più economiche delle attuali rinnovabili non interattive, delle batterie e dell’idrogeno trasformato in combustibile, con le quali le multinazionali e i governi vorrebbero risolvere anche i problemi dei trasporti terrestri e spaziali.
Per progettare globalmente gli impianti antropici è necessario osservare attentamente la natura che rispetta la proporzione dei componenti in processi molto complessi come la fotosintesi. Mentre gli impianti antropici non li rispettano. Per rispettare la proporzione dei componenti non si possono aprire cicli che non riusciamo a chiudere completamente per mancanza di spazio o per mancanza di alcuni componenti essenziali. Infatti, il sottoscritto, progettando le depurazioni interattive e notando che i progettisti degli attuali impianti energetici fossili non hanno previsto né gli spazi, né l’approvvigionamento dei componenti necessari per chiudere i cicli correttamente, e arrivato gradualmente a concepire le energie interattive che evitano di aprire cicli che non si possono chiudere e che sono anche depurativi a causa delle sinergie tra i principi legiferati da Henry, Pascal, Venturi, Torricelli, Newton, Maxwell, Faraday, Lenz, Lorentz. Purtroppo, questi principi non si mettono insieme automaticamente. A questo serve il lavoro degli scienziati e degli inventori, che non possono e non devono trasformarsi in imprenditori e non dovrebbero nemmeno essere condizionati dai propri datori di lavoro pubblici e privati. Questi, dopo avere fatto investimenti sbagliati, fingono di non comprendere le innovazioni interattive, che sono l’unica alternativa per riparare i danni economici e ambientali.
Infatti, i sistemi interattivi, che la scienza pubblica, gli industriali e i governi hanno ignorato per non ammettere i loro errori, sono stati sviluppati soltanto virtualmente, senza finanziamenti, e hanno avuto avanzamenti dello stato dell’arte sempre virtuali. Le invenzioni delle energie idroelettriche sommerse e compresse, sono ancora più interattive delle prime invenzioni del sottoscritto che erano i depuratori coperti e le fogne depurative. Queste invenzioni hanno portato anche al welling artificiale che consentirebbe di estrarre con il sistema venturi i carbonati dalle profondità oceaniche per combattere l’acidificazione degli oceani e aumentare la pescosità degli stessi producendo plankton che potrebbe quadruplicare la produzione alimentare mondiale e la dissalazione flottante che potrebbe consentire di popolare le piane oceaniche occupando i migranti nelle attività di pesca e turismo balneare che ne deriverebbero. Mentre nel campo energetico e dei trasporti mondiali hanno portato all’energie interattive che eliminano i combustibili e gli accumulatori di energia, perché l’aria compressa è il più potente accumulatore di energia mondiale e se viene usata correttamente (staticamente) consuma soltanto la percentuale che si dissolve nell’acqua aumentandone la purezza (principio di Henry), mentre può produrre energia per i principio dell’impenetrabilità dei corpi, se accoppiata all’impiego delle pompe con la doppia alimentazione separata che consentono la confluenza nella girante comune di un circuito chiuso pressurizzato e di un circuito aperto in bassa pressione che recupera le acque scaricate dalle turbine idrauliche che sfruttano le acque espulse, appunto, del principio dell’impenetrabilità dei corpi, per produrre energia elettromagnetica. L’energia elettromagnetica prodotta in tale modo è il primo passo per produrre energia fissa e mobile sostenibile perché non trasforma la materia. La prende soltanto in prestito, sfruttando l’elasticità dell’aria che imprigionata in un volume ristretto è costretta ad alimentare la turbina anche per il principio di Pascal, essendo l’unica uscita aperta dell’acqua quella che alimenta la turbina. Noi sappiamo che la pressione si espande in tutte le direzioni ma se è aperta una sola direzione si espande solo in quella direzione e se la quantità di acqua che esce rientra nello stesso istante attraverso la seconda alimentazione della pompa di riciclo, il volume di aria compressa resta sempre lo stesso. Non ha importanza se sfruttiamo il principio di Pascal, dell’impenetrabilità dei corpi, oppure quello di Torricelli che dice la stessa cosa asserendo che la velocità di un fluido in uscita da un foro (di sezione molto piccola rispetto alle dimensioni del recipiente) è pari alla radice quadrata del doppio prodotto dell’accelerazione di gravità e della distanza “h” fra il pelo libero del fluido e il centro del foro che è stato praticato. Nella sostanza, la velocità è uguale a quella che avrebbe il fluido durante una caduta libera dall’altezza “h”, che non è altro che la pressione idrostatica.
Lo stesso ragionamento vale anche per il liquido che esce da una autoclave pressurizzata con aria compressa. È molto strano che la scienza mondiale nella storia dell’umanità non abbia provato a sfruttare l’energia idroelettrica e recuperare l’acqua subito dopo, inserendola di nuovo nel serbatoio pressurizzato per mezzo di una pompa modificata che ricicla l’acqua internamente al serbatoio e contemporaneamente fa entrare nella propria girante anche l’acqua scaricata dalla turbina. È molto strano che la scienza mondiale, dopo che il sottoscritto ha inventato tale pompa e tale sistema, e inventato tutte le applicazioni fisse e mobili che sfruttano tale energia, continua a tacere (compresi i premi Nobel), continuando a far sprecare risorse energetiche e a fare pubblicità a sistemi che comportano l’impiego di energie che si esauriscono e bisogna produrle appositamente contro ogni logica economica, oltre che tecnica e scientifica. Ma tutti i nodi, prima o poi, vengono al pettine.
5. NON È DIFFICILE FAR COINCIDERE LE SPINTE DI REAZIONE DI NEWTON E LORENTZ NEI MEZZI DI TRASPORTO TERRESTRI E SPAZIALI.
Concettualmente, non c’è molta differenza tra la spinta di reazione di Newton e quella di Lorentz. Infatti, la prima è prodotta dall’aria atmosferica che di oppone ad essere spostata e spinge gli aerei dal lato opposto al flusso di aria dei turboventilatori. Mentre la seconda è dovuta alle correnti indotte che si oppongono al flusso dei magneti permanenti. Di conseguenza, queste spinte possono andare nella stessa direzione se si produce energia interattiva che non si esaurisce a bordo dei mezzi di trasporto, come ha dimostrato il sottoscritto.
Nel frattempo, il miliardario Bill Gates dopo aver promesso l’energia miracolosa (https://www.spawhe.eu/open-letter-to-mr-bill-gates-on-energy-miracle/), dichiara che vuole oscurare il sole, disperdendo nella stratosfera terrestre milioni di tonnellate di polvere bianca (a base di carbonato di calcio) per bloccare e riflettere parte dei raggi solari, con l’obiettivo di abbassare la temperatura del pianeta e mitigare gli effetti del riscaldamento globale catalizzato dai cambiamenti climatici (https://scienze.fanpage.it/bill-gates-vuole-oscurare-il-sole-per-fermare-il-riscaldamento-globale-ecco-come/). Chi sono i consulenti scientifici di Bill Gates? Che non sanno che il carbonato di calcio nell’atmosfera potrebbe creare altri problemi come malattie polmonari, e che la produzione del carbonato di calcio con i sistemi attuali comporta l’emissione di circa due kg di CO2 per ogni kg di carbonato di calcio prodotto? Sarebbe molto più utile Il sistema del Welling artificiale che estrarrebbe i carbonati delle profondità oceaniche combattendo l’acidificazione, creando alimentazione e raffreddando ugualmente il pianeta (https://www.spawhe.eu/artificial-welling-files/).
Io penso che noi possiamo paragonare i misteri dell’universo a quelli della “fotosintesi clorofilliana” terrestre. Quello che non riusciamo a comprendere con le nostre conoscenze chimiche e biologiche, lo dobbiamo semplicemente utilizzare progettando gli impianti e le macchine in modo che i processi avvengano spontaneamente senza alterare l’ambiente naturale. Se noi avessimo voluto comprendere completamente tali misteri con le nostre conoscenze di fisica, chimica e biologia, prima di alimentarci con i prodotti della terra e del mare, saremmo morti tutti di fame, invece ci siamo nutriti dei frutti e delle verdure selvatiche prodotte dalla terra e poi gradualmente abbiamo imparato a coltivare con tecniche sempre più moderne, fino ad arrivare all’attuale industria alimentare. Tuttavia, ancora oggi almeno il 95% del merito della produzione alimentate terrestre è dovuto alla fotosintesi naturale. Dove abbiamo sbagliato completamente lo sviluppo è stato sui sistemi energetici e depurativi, poiché la scienza terrestre non ha saputo selezionare dalla natura quello che è utile da quello che è dannoso. Per questa ragione ha prodotto il riscaldamento globale mediante l’inquinamento dell’aria, e l’eutrofizzazione e acidificazione per mezzi dell’inquinamento dell’acqua. Ma per effetto della legge di henry la maggiore percentuale di CO2 incrementa anche l’acidificazione dell’acqua. Nella sostanza, il riscaldamento globale è il frutto dell’incapacità dei governi e delle Nazioni Unite, a organizzare il lavoro antropico scientificamente.
Tutte le mie invenzioni scaturiscono dall’esperienza del progettista ma anche dallo studio dell’organizzazione scientifica del lavoro perché gli impianti energetici, di trasporto, di lavoro possono esser prodotti in molti modi. Ma se si pongono dei vincoli da rispettare, come le emissioni di scarico uguali a zero; il costo di acquisto delle materie prime energetiche, quelli della trasformazione industriale del prodotto energetico e quelli della distribuzione ai punti di utilizzo fissi e di rifornimento di quelli mobili, automaticamente si escluderebbero tulle le energie esistenti, e prendere atto che l’unica energia sostenibile sul pianeta Terra è quella che non è mai stata prodotta. Purtroppo, noi siamo governati da burocrati che non ragionano scientificamente a livello mondiale, mentre la scienza pubblica, privata e i governi si nascondono. Il deposito di brevetto dell’auto idroelettrica compressa, depositato il 26/08/2016, è ancora sotto esame da parte dell’ufficio brevetti italiano, che pretende che io scriva per la terza volta le rivendicazioni per concedermi il brevetto che varrebbe soltanto in Italia. Se non soddisfo la loro richiesta burocratica mi rifiutano la concessione del Brevetto. Ma cosa me ne faccio di un attestato di brevetto se io non ho trovato finanziatori pubblici e privati, che preferiscono le attuali auto con i combustibili o quelle a batteria, che devono essere ricaricate sempre con l’energia fossile? Questi burocrati non comprendono che concedendomi il brevetto mi costringono a pagare le tasse di mantenimento che io non voglio pagare, perché sono un inventore, non un imprenditore. Agli inventori la società mondiale devono riconoscere i diritti di autore, come a tutti gli autori di opere di intelletto, quando la società mondiale riconosce l’utilità della invenzione. Se il mondo non riconosce l’utilità delle invenzioni è ridicolo pretendere che questi paghino le tasse di mantenimento dei brevetti. Le rivendicazioni sono concepite per proteggere la proprietà industriale delle invenzioni affinché nessuno le possa copiare. La proprietà intellettuale è un’altra cosa. Il mondo scientifico politico e imprenditoriale, devono prima comprendere ed accettare le invenzioni e poi riconoscere i diritti agli autori. Le invenzioni basate sui principi interattivi che la scienza e gli imprenditori non hanno mai realizzato sono invenzioni scomode per gli attuali centri di potere che hanno inquinato e riscaldato il pianeta. Gli inventori non possono essere ricattati applicando le regole della proprietà industriale, perché gli inventori non avranno mai i mezzi economici per realizzare le invenzioni scomode per chi ha scritto le attuali regole.
Ho deciso che non modificherò le rivendicazioni del deposito di brevetto dell’auto idroelettrica terrestre per un semplice capriccio burocratico dell’ufficio brevetti italiano e di continuare a battermi per la proprietà intellettuale di tutte le mie invenzioni non realizzate, compresa tale invenzione. Se il governo italiano e gli imprenditori italiani hanno scartato questa opportunità di crescita lascino pure decadere questo brevetto e si adeguino anche loro, come stanno già facendo, all’uso di auto a batteria, che come ho già spiegato in questo articolo e altri, incrementeranno ancora di più la percentuale di CO2 mondiale, non cambiando la fonte primaria di energia. Se il governo italiano, che non produce crescita da trenta anni, vuole conservarsi questa piccola possibilità di crescita, paghi lui le tasse di mantenimento del brevetto, e faccia chiudere un occhio sulle rivendicazioni dei dettagli costruttivi dell’auto, che sui brevetti intellettuali, non hanno nessuna importanza. Invierò questo documento in risposta alle osservazioni dell’ufficio brevetti Italiano e lo invierò anche al presidente de Consiglio italiano, che sembra una persona preparata. Probabilmente, perché non è un politico di professione. Anzi, io colgo l’occasione per invitare il professore Giuseppe Conte a fare diventare lo stato italiano il maggiore azionista della Spawhe S.P.A. che io ho già proposto nella presentazione del mio ultimo deposito di brevetto intellettuale, se veramente vuole uno sviluppo più sostenibile, come più volte ha dichiarato. Dimostri, con questa mossa a sorpresa, di essere diverso da tutti i presidenti del consiglio italiani che lo hanno preceduto, ascoltando anche chi non è mai ascoltato dai centri di potere italiani. Egli potrebbe fare da insegnante anche agli altri governanti del mondo.
Mentre scrivevo questo articolo, ho ricevuto una richiesta dall’ufficio brevetti per fornire la documentazione di aver pagato le tasse di mantenimento dei brevetti italiani che mi sono stati concessi. In caso contrario, verrà avviata la procedura di revoca. Infatti, la tassa di deposito iniziale, in Italia, copre fino al quinto anno. Questi sono quindici brevetti ambientali di pubblica utilità:
N.6 dell’anno 2006, (N. 1 trasformato in brevetto europeo);
N.1 dell’anno 2007;
N. 2 dell’anno 2008;
N. 1 dell’anno 2009;
N. 1 dell’anno 2011;
N. 4 dell’anno 2012 (Tutti trasformati i brevetti internazionali).
Io non ho pagato le tasse di mantenimento di questi brevetti che sono principalmente depurativi interattivi. Avrei potuto pagarle soltanto se fossero stati compresi e finanziati, soprattutto dagli organi pubblici, prima italiani, poi europei e poi mondiali. Nonostante la concessione dei brevetti, italiani, europei e internazionali, nessun organismo pubblico mondiale ha finanziato questi brevetti. Gli impianti ambientali, al contrario, di quelli industriali commerciali, non si possono realizzare a piacere dai costruttori degli impianti e installatori degli impianti, poiché sono collegati agli impianti ambientali esistenti. Pertanto se gli enti pubblici mondiali non hanno compreso, oppure hanno fatto finta di non comprendere, che se vogliono combattere il riscaldamento globale, continuando a usare l’energia fossile, avrebbero dovuto collaborare inserendo nei capitolati di appalto pubblici la modifica delle Ciminiere, delle fognature, inserire nei percorsi fognari le fosse depuratrici verticali collegate a mini serre calcaree; se non hanno compreso che bisogna separare all’origine i fanghi dalle acque e che questi devono fare percorsi diversi perché subiscono cicli depurativi diversi che sono completamente opposti e che devono iniziare subito, e non si devono interrompere fino alla depurazione finale. Se non hanno compreso che l’acqua va depurata con cicli aerobici assieme ai fumi delle ciminiere e dei gas di scarico delle auto, mentre i fanghi avrebbero dovuto essere trasportati con percorsi anaerobici fino ai digestori per essere digeriti, compostati ed essiccati. Se non hanno compreso che per realizzare il risparmio idrico domestico si devono modificare gli impianti interni agli appartamenti separando le acque dalla cucina da quelle dei circuiti sanitari perché queste ultime, subendo un piccolo trattamento in mini impianti domestici possono essere usate due volte per la pulizia dei wc e per alimentare la lavatrice e che questa deve avere lo scarico modificato per scaricare le acque di primo lavaggio insieme a quelle della cucina e quelle di risciacquo insieme a quelle delle acque sanitarie, per essere recuperate e reinserite nel circuito domestico usato solo per alimentare la pulizia dei wc e dalla stessa lavatrice. Tutto questo, non è stato recepito dai governi Italiani che hanno preceduto quello del professor Giuseppe Conte. Non è stato recepito nemmeno dai governi europei e mondiali, nonostante il sottoscritto abbia scritto articoli sotto forma di lettere aperte indirizzate prima agli enti pubblici italiani, poi al parlamento europeo, poi alle Nazioni Unite. Pertanto, non sono stato io a far decadere la validità dei brevetti, ma gli enti pubblici mondiali, che avrebbero dovuto inserire le modifiche proposte dal sottoscritto, nei capitolati di appalto pubblici per consentire il risparmio idrico, il risparmio di energia elettrica, prevenire la formazione di idrogeno solforato nelle fogne. Io, come inventore, mi sono adeguato alle leggi attuali, pagando le tasse di deposito nazionali e internazionali, sperando di essere compreso. Ho messo a disposizione la mia esperienza di progettista e installatore di impianti, avendo compreso che gli attuali impianti antropici sono completamente sbagliati, soprattutto per l’inesperienza dei progettisti pubblici mondiali e per l’indifferenza delle aziende che partecipano agli appalti a cui interessa soltanto lavorare e fatturare, perché se sputano nel piatto in cui mangiano, hanno tutto da perdere e nulla da guadagnare. I governi, italiani europei, e mondiali, sono ancora in tempo per modificare i capitolati degli appalti pubblici, senza i quali questi impianti non si possono realizzare, e creare lavoro utile in tutto il mondo. Non sussidi di disoccupazione che umiliano coloro che li ricevono.
Io non ho mai pagato le tasse di mantenimento dei brevetti e non ho mai venduto un brevetto perché i brevetti ambientali sono poco commerciali, ma continuo a rivendicare la proprietà intellettuale delle mie invenzioni, comprese quelle che non hanno ricevuto la concessione del brevetto industriale. Tutte queste invenzioni, fino a quando non saranno realizzate saranno sempre attuali e molto migliori degli attuali sistemi depurativi ed energetici. La proprietà intellettuale, al contrario di quella industriale, ha automaticamente un valore internazionale se non è mai stata realizzata. Ma non ha senso senza i diritti di autore, che come ho scritto, sono riconosciuti anche a chi scrive una semplice canzone. Pensiamo a “Volare” di Domenico Modugno, che è una delle canzoni più conosciute al mondo. La cattiva pubblicità alle invenzioni italiane la fanno soprattutto, i governi italiani non realizzandole nel proprio paese. Anche se ne hanno bisogno più degli altri paesi per crescere e creare lavoro.
Comunque, gli impianti depurativi interattivi depositati dal 2006 al 2012, sono serviti al sottoscritto a creare le basi per individuare le energie interattive, che ho depositato negli anni successivi. Gli uffici brevetti, che hanno concesso i brevetti depurativi interattivi, nel caso delle energie interattive sono diventati un ostacolo insormontabile, a causa della errata interpretazione dei principi della conservazione dell’energia e del concetto del “moto perpetuo” che i professori non si decidono a insegnare correttamente nelle scuole mondiali. Pertanto, la percentuale di brevetti concessi si è abbassata notevolmente, arrivando, praticamente a zero. Questo conferma che la situazione mondiale dal punto di vista ambientale è molto più grave di quanto si possa pensare perché, nonostante le mie denunce nessuno dei centri di potere mondiali spende un dollaro o euro per verificare le verità scientifiche interattive.
Per questa ragione ho proposto una società per azioni mondiale che si dovrebbe chiamare SPAWHE S.P.A., a cui potranno partecipare tutti, compresi i governi e le multinazionali, i ricchi e i poveri. Non tanto per contare i capitali che raccoglie, ma soprattutto per contare coloro che ancora ragionano con la propria testa, dal punto di vista scientifico e tecnico. Anche una piccola quota azionaria insignificante, acquistata anonimamente, potrà far comprendere quanti sono i tecnici gli scienziati, le persone comuni in grado di comprendere le energie interattive. Anche se queste persone non possono andare a dirlo ai propri datori di lavoro che credono alle energie interattive, è necessario contarle, perché sono le sole che possono comprendere che nel mondo dell’ambiente e dell’energia tutto e collegato da una ragnatela invisibile, che non è soltanto elettromagnetica, ma anche fisica, chimica, biologica, altrimenti non sarei potuto arrivare a proporre di sommare la spinta di Lorenz a quella di Newton sui mezzi di trasporto terrestri e spaziali, partendo dalla modifica delle ciminiere e dei sistemi fognari. Quando io ho deciso di fare l’inventore ambientale, non avrei mai immaginato una cosa del genere. Probabilmente, chi ha creato l’universo ha voluto che questa probabile verità fosse rivelata da un pensionato e non da uno scienziato blasonato. Adesso è tutto da verificare. Da una parte ci saranno gli attuali centri di potere, che già sappiamo hanno rimandato la decarbonizzazione del pianeta al 2050, dall’altra, se nascerà, ci sarà SPAWHE S.P.A. Io spero soltanto che il mio lavoro sia finito e di potermi finalmente godere la sospirata pensione, coltivando nel mio orticello le verdure biologiche per i miei sei nipotini.
Nel frattempo, proviamo a pensare come potrebbero funzionare nel dettaglio i trasporti aerei e spaziali, ipotizzando funzionanti quelle energie interattive che nessuno ha finanziato e che gli uffici brevetti hanno definito “moto perpetuo”. Mettiamole insieme e organizziamo scientificamente il lavoro globalmente perché se un’invenzione deve funzionare globalmente anche il lavoro scientifico deve essere organizzato globalmente, non per singole specializzazioni degli scienziati, dei costruttori di pompe, di turbine, di motori, di auto, aerei, elicotteri, razzi e via di seguito. Tutte queste categorie specialistiche cercano di migliorare le prestazioni dei loro prodotti per battere la concorrenza esistente allo stato dell’arte del loro settore commerciale. Nessuno ha messo in dubbio lo stato dell’arte dei singoli settori. Per il sottoscritto è stato sufficiente cambiare il modo di far funzionare le pompe, e di usarle anche come turbine negli stessi impianti, per cambiare globalmente l’energia mondiale. L’attuale classe dirigente politica scientifica economica, erede di quella che ha creato guerre e distruzioni nel secolo passato per conquistare pozzi di petrolio e dividere l’atomo, si oppone a questo cambiamento che avrebbe potuto avvenire direttamente agli inizi del secolo scorso, se qualche scienziato o economista pubblico, avesse studiato l’organizzazione scientifica del lavoro ambientale, contemporaneamente a Frederick Taylor, che studio l’organizzazione scientifica del lavoro industriale nel 1911. Si badi bene che le due teorie della relatività sono state pubblicate nel 1905 e nel 1916, le quali avevano chiarito molti aspetti di come funziona l’universo, l’atmosfera terrestre, l’attrazione lunare. Tuttavia, nessuno si è occupato dell’organizzazione scientifica del lavoro ambientale mentre quello industriale è andato avanti per la sua strada, fino a quando il sottoscritto che era un esperto del lavoro industriale dell’industria automobilistica, nel 1987, decise di andare a lavorare in una piccola azienda installatrice di impianti ambientali, soprattutto pubblici, di depurazione e sollevamento acque. Notò subito l’assenza organizzativa del lavoro ambientale, come lo è tuttora, sebbene dal 2006, andato volontariamente in pensione, incominciò a organizzare il lavoro ambientale diversamente e ancora ci sta provando inutilmente, perché, tutti fingono di non comprendere, soprattutto, i politici, i legislatori e i giudici, che non essendo dei tecnici, si rivolgono agli esperti pubblici dell’ambiente per chiarirsi le idee. Questi esperti, non avendo mai applicato l’organizzazione scientifica del lavoro ambientale, non hanno selezionato le migliori soluzioni e messe insieme per realizzare cicli completi, pertanto, hanno continuato a consigliare male i politici, gli economisti e i giudici. L’organizzazione scientifica del lavoro, al contrario di quella semplicemente scientifica non si fa pubblicando le formule matematiche dei principi fisici chimici e biologici, ma mettendo insieme i processi e individuando i principi interattivi, e le sinergie necessarie, affinché il lavoro dell’uomo si semplifichi e costi di meno anche dal punto di vista economico. Ovviamente, come nell’industria, le macchine di produzione devono essere progettate appositamente, insieme ai sistemi di trasporto e ai robot che sostituiscono l’uomo nei lavori ripetitivi e pesanti, altrettanto doveva avvenire nell’ambiente per ottenere cicli energetici e depurativi completi. Pertanto nessuno avrebbe dovuto meravigliarsi quando il sottoscritto ha modificato le fognature, le ciminiere, i depuratori, le pompe. Dopo cento anni che Taylor ha insegnato agli industriali come si organizza il lavoro nell’industria, qualcuno avrebbe dovuto farlo anche nel settore ambientale ed energetico. Perché non il sottoscritto, che ha svolto lo stesso lavoro nell’industria automobilistica e ha compreso che l’inquinamento globale è dovuto proprio alla cattiva organizzazione del lavoro ambientale, che studiato scientificamente avrebbe portato inevitabilmente a modificare le macchine e gli impianti che si usano nell’ambiente? Cosa c’è di strano in questi ragionamenti che la classe dirigente mondiale non comprende? Non solo quella pubblica che ha sbagliato le depurazioni e l’energia, anche i dirigenti industriali fingono di non comprendere. Questi si ritengono assolti da ogni colpa semplicemente perché hanno rispettato le normative ambientali.
Cosa ci vuole a comprendere che se esistono anche conflitti di interessi tra gli enti di ricerca pubblici e le multinazionali dovuti soprattutto alla vendita a senso unico dei brevetti pubblici ai privati, diventa impossibile la ricerca di soluzioni imparziali?
Senza lo studio dell’organizzazione scientifica del lavoro globale non è possibile individuare dove sono gli errori di progettazione. La progettazione di pubblica utilità deve essere al di sopra delle parti e fare ragionamenti globali, trasversali e interattivi. Oggi, sia i progettisti e ricercatori pubblici, sia quelli privati, sia gli imprenditori, sia i legislatori, sono coinvolti nell’attuale modello di sviluppo che ha impedito la ricerca e lo sviluppo delle soluzioni interattive.
La scienza tace perché ha sbagliato nella individuazione dei principi sostenibili dell’energia mondiale terrestri, mentre tutte le altre categorie, non sapendo entrare nei dettagli delle soluzioni, credono che le batterie possano sostituire i motori termici e che i pannelli solari e l’energia eolica e idroelettrica attuale possano sostituire l’energia fossile e nucleare. Invece, è necessario riprogettare l’intero sviluppo mondiale facendo l’intero percorso fatto dal sottoscritto sul sito web https://www.spawhe.eu, partendo dalla vecchia “home page” e salire verso l’alto leggendo gli articoli e i depositi di brevetti non realizzati. Nell’ordine sono stati individuati prima i sistemi depurativi interattivi tra acqua e aria insieme, che eliminano le attuali ciminiere, e poi continuando a salire verso la nuova “home page”, arrivare alle produzioni energetiche interattive, che eliminano praticamente tutte le altre energie che, non possono competere nel rapporto di efficienza. Ovviamente, questo diverso modo di progettare i sistemi energetici e depurativi si ripercuote anche nella progettazione dei sistemi antincendio. Gli attuali aeri, basati sull’aerodinamica non sono adatti a spegnere gli incendi che stanno devastando il pianeta. I velivoli antincendio devono avere grandi capacità di stoccaggio dell’acqua e devono sostare sui focolai degli incendi. Questo si può fare soltanto con la produzione di energia interattiva (idroelettrica compressa) a bordo del velivolo che accoppiata all’elettromagnetismo produrrebbe la doppia spinta di Newton e Lorentz.
Avendo sbagliato i trasporti terrestri, abbiamo sbagliato anche quelli aerei e di conseguenza anche quelli spaziali. Infatti stiamo producendo una enorme quantità di spazzatura satellitare perché tecnologicamente non siamo in grado di produrre mezzi che possano viaggiare dalla Terra allo spazio autonomamente. La navigazione spaziale avviene passivamente nelle orbite dei pianeti e satelliti, ritornando sulla terra con piccole navicelle e mezzi di fortuna, come i paracadute.
Per il sottoscritto, anche nello spazio stiamo partendo con il piede sbagliato e con le energie sbagliate. Noi dobbiamo imparare a costruire gli impianti energetici secondo l’ambiente in cui ci troviamo, sfruttando le forze naturali a disposizione. In altre parole, sulla terra dobbiamo individuare il modo migliore per produrre energia interattiva con l’ambiente ed utilizzarlo anche nei mezzi di trasporto aerei per potenziare la spinta di reazione e uscire dall’atmosfera. Nello spazio dobbiamo conservare il sistema terrestre per produrre l’energia primaria all’interno delle astronavi, ma concentrarci anche sulle tecnologie elettromagnetiche utilizzate per produrre i motori elettrici e i generatori di corrente, in modo che queste tecnologie possano interagire con le onde elettromagnetiche o gravitazionali. In altre parole, con l’elettromagnetismo prodotto all’interno mezzo di trasporto, che ancora non è stato sperimentato, ma costerebbe pochissimo rispetto alle attuali energie mondiali, dobbiamo produrre anche un elettromagnetismo esterno che interagisca con le polarità magnetiche delle masse dei pianeti. Tutte queste masse producendo onde gravitazionali ed elettromagnetiche, probabilmente, già potrebbero interagire con le forze sviluppate dai turboventilatori elettrici, non termici, proposti dal sottoscritto nel seguente file https://www.spawhe.eu/aerospatial-pressurized-hydroelectric-transport-system/. Infatti, questi turboventilatori elettrici che nel vuoto non produrrebbero la spinta di Newton senza iniettare aria o un gas compresso (come proposto dal sottoscritto), possono produrre una spinta elettromagnetica incorporando i turboventilatori in solenoidi e movimentando sulla superficie esterna con l’energia primaria idroelettrica compressa dei magneti permanenti, quindi, producendo una corrente indotta che esercita la spinta elettromagnetica nella direzione desiderata. Anche l’impianto fluido dinamico idroelettrico può essere incorporato in un solenoide per produrre una spinta elettromagnetica.
È ovvio che lo stato dell’arte dei trasporti mondiali non può fare grandi passi avanti se i centri di potere mondiali, pubblici e privati, continuano a tacere sui loro errori, nonostante il riscaldamento globale, come non può avanzare la modifica dei sistemi depurativi e la produzione di energia elettrica in generale. Per questa ragione anche il sistema dei trasporti interattivi il sottoscritto lo sta sviluppando soltanto virtualmente, come i sistemi depurativi ed energetici che nessuno ha finanziato. Se io ho commesso qualche errore si può correggere soltanto con la sperimentazione. Ma fino a quando c’è il silenzio generale della classe dirigente mondiale e di gran parte degli organi di informazione, non si possono fare concreti passi avanti nella direzione dei sistemi interattivi, che sono gli unici che possono cambiare positivamente lo sviluppo mondiale, che oggi è basato soltanto su soluzioni commerciali e palliativi ambientali ed energetici. I concetti fluido dinamici, sono la parte più arretrata dei motori lineari globali interattivi primari e indotti. Questo è molto strano perché la fluido dinamica è più facile da comprendere rispetto all’elettromagnetismo, che è a un livello dello stato dell’arte molto più avanzato. La cosa è davvero strana perché i concetti fluido dinamici sono stati legiferati chiaramente da Torricelli, Venturi, Pascal, Henry, Bernoulli molto prima dell’elettromagnetismo e sono anche più semplici da sperimentare.
Le sperimentazioni non nascono dal nulla. Nascono dalle idee degli inventori. Purtroppo, non tutte le invenzioni sono gradite ai centri di potere mondiali che hanno sbagliato l’attuale modello di sviluppo anche dal punto di vista scientifico. Il sottoscritto, che ha iniziato a fare l’inventore solo da pensionato, pensava che mettendo a disposizione l’esperienza pratica acquisita in trentasette anni di lavoro, avrebbe fatto un favore alle istituzioni. Invece, tale iniziativa, chiaramente, non è stata gradita, soprattutto, perché, le mie soluzioni, essendo interattive mettono in risalto che gli attuali impianti depurativi ed energetici mondiali pubblici e privati, in un modo o in un altro, sono incompleti e producono più danni che benefici anche dal punto di vista economico, che dovrebbe essere il punto di forza di coloro che inquinano l’ambiente. Infatti, il carbone costa meno del gas e del gasolio ma inquina di più. I paesi poveri non potendo permettersi il costo dei combustibili più costosi accettano l’inquinamento superiore. Perché questi paesi poveri non vengono informati che è possibile produrre energia fissa e mobile, con la sola acqua e aria, che costa molto di meno del carbone?
L’energia interattiva, il sottoscritto l’ha inventata approfondendo le soluzioni proposte e non realizzate dai centri di potere mondiali per la pulizia interattiva dell’energia fossile attraverso la modifica delle ciminiere e la realizzazione di cicli globali nelle serre calcaree e negli stagni biologici sovrapposti, che sono depositi di brevetti internazionali che i potenti della terra hanno fatto decadere per non demolire gli attuali impianti che hanno riscaldato il pianeta non chiudendo tutti i cicli organici e inorganici che aprono per motivi economici. L’energia interattiva è molto più economica dell’energia fossile, nucleare, solare eolica, perché non apre nessun ciclo termico, chimico o biologico, ma soltanto processi fisici partendo dalle condizioni vantaggiose che offre la natura, che sono la densità dei liquidi, superiore a quella dei gas, e il principio dell’impenetrabilità dei corpi. L’uso corretto di questi principi consente di economizzare al massimo i costi dell’energia e di evitare qualsiasi forma di inquinamento evitando tutti i cicli che hanno prodotto il riscaldamento globale e i disastri nucleari.
Io ho provato a collaborare con le istituzioni, prima italiane e poi internazionali, pubblicando prima le depurazioni interattive dell’energia fossile, applicabile su tutti gli impianti energetici fissi mondiali, ma vedendo il rifiuto a qualsiasi forma di collaborazione anche di fronte al deposito di importanti brevetti internazionali, ho dovuto continuare a indagare da solo senza nessuna speranza finanziamento. Non potevo fermarmi perché man mano che proseguivo con il mio lavoro i legami interattivi tra depurazioni ed energia idroelettrica compressa diventavano sempre più logici e anche quelli con l’elettromagnetismo diretto e delle correnti indotte.
6. LA SCIENZA È SEMPRE STATA UNO STRUMENTO DI POTERE NELLE MANI DEI POTENTI.
La storia dell’umanità è avanzata disordinatamente e a piccoli passi perché la scienza è sempre stata uno strumento di potere nelle mani dei potenti. La priorità delle invenzioni si è concentrata soprattutto sul fuoco, per difendersi dal freddo, ma anche e soprattutto, come strumento di offesa e difesa contro gli altri popoli. Gli uomini più geniali, come Archimede, avevano soprattutto il compito di studiare armi. Pensiamo a tutte le armi che sono state inventate dopo che attorno al 1250 gli alchimisti scoprirono le giuste proporzioni con cui mescolare salnitro purificato, carbone polverizzato e zolfo, per ottenere la polvere da sparo. La forza del calore è stata predominante anche realizzare i mezzi di locomozione. Pensiamo alla caldaia a vapore di James Watt (1763), successivamente al motore a scoppio di Nikolaus August Otto del 1876. Fino ad arrivare alla produzione delle prime automobili prodotte in serie dalla Ford per mezzo di una catena di montaggio nel 1913, che iniziarono l’era dello sviluppo industriale e dell’organizzazione scientifica del lavoro di Frederick Taylor. Nel frattempo, Albert Einstein pubblicava la teoria della relatività ristretta nel 1905 e la relatività generale 1916. Quest’ultima perfezionava anche le conoscenze della gravità terrestre già pubblicate da Newton (1642 – 1627). Non dobbiamo dimenticare che nello stesso tempo si combatteva la prima guerra mondiale (2014 – 2018) che ha visto contrapporsi due blocchi di potenze: Germania, Austria-Ungheria, Impero ottomano e Bulgaria contro le potenze Alleate di Francia, Gran Bretagna, Impero russo e Italia. Albert Einstein prese le distanze dalle ricerche sulla divisione dell’atomo alle quali non volle partecipare proprio per i pericoli nucleari che comportava, ma con l’avanzare della seconda guerra mondiale, la corsa agli armamenti nucleari non poteva essere più fermata. Alcuni scienziati europei, rifugiatisi negli Stati Uniti d’America (Enrico Fermi, Leo Szilard, Edward Teller ed Eugene Wigner) si preoccuparono del possibile sviluppo delle guerre. Nel 1939, gli scienziati Fermi e Szilard, in base ai loro studi teorici, persuasero Albert Einstein a scrivere una lettera al presidente Roosevelt per segnalare che c’era la possibilità ipotetica di costruire una bomba utilizzando il principio della fissione ed era probabile che il governo tedesco avesse già disposto delle ricerche in materia. La politica espansinistica Nazista faceva paura al mondo intero. Chi avrebbe prodotto la bomba più potente avrebbe dominato il mondo. Il governo statunitense cominciò così a interessarsi alle ricerche. La prima bomba al plutonio (nome in codice “The Gadget”) fu fatta esplodere nel “Trinity test” il 16 luglio 1945 nel poligono di Alamogordo, in New Mexico. La prima bomba all’uranio (“Little Boy”) fu sganciata sul centro della città di Hiroshima il 6 agosto 1945. La seconda bomba al plutonio, denominata in codice “Fat Man”, fu sganciata invece su Nagasaki il 9 agosto 1945. Questi sono stati gli unici casi d’impiego bellico di armi nucleari, nella forma del bombardamento strategico. L’Unione Sovietica recuperò abbastanza rapidamente il ritardo e sperimentò la prima bomba a fissione il 29 settembre 1949, ponendo così fine al monopolio degli Stati Uniti d’America. La Gran Bretagna, la Francia e la Repubblica Popolare Cinese sperimentarono un ordigno a fissione rispettivamente nel 1952, nel 1960 e nel 1964. Le testate nucleari, basate sia sul principio della fissione nucleare che della fusione termonucleare possono essere installate, oltre che su bombe aeree, su missili, proiettili d’artiglieria, mina o siluri (https://proxidanblog.wordpress.com/2015/03/12/chi-ha-inventato-la-bomba-atomica/). Le bombe atomiche esplose e la minaccia dell’uso delle stesse da parte di chi le possiede hanno cambiato il corso della storia. La prima centrale elettrica con reattore nucleare fu realizzato nel 1955 nello Stato dell’Idaho (U.S.A.). Il reattore civile si chiamava Borax III. (https://www.ecoage.it/storia-del-nucleare.htm).
La storia è già piena di disastri prodotti dall’energia nucleare, ma anche le altre produzioni energetiche hanno prodotto immensi disastri, soprattutto l’energia fossile che con i motori termici, oltre all’inquinamento è servita a produrre armi carri armati aerei navi e sommergibili di combattimento. Tutto questo ha distolto la scienza dalla ricerca della pacifica e pulita energia interattiva, che poteva essere individuata con i principi scientifici già noti prima di quelli della relatività. Ancora oggi i vari rami della scienza non sono coordinati dai governi e nemmeno dalle Nazioni Unite per realizzare impianti completi compatibili globalmente con l’ambiente. L’istituzione dei premi Nobel negli ultimi anni sta riservando spesso il premio Nobel per la pace ai politici e alle istituzioni che si distinguono nella lotta ai cambiamenti climatici. Ma questi premi sono molto ambigui e dimostrano che anche la scelta dei personaggi da premiare è influenzata dai centri di potere. Non si premiano e non si sperimentano nemmeno le invenzioni concrete contro il riscaldamento globale (come le serre calcaree artificiali che neutralizzerebbero il CO2 attraverso un processo di chimica inorganica naturale; Il welling artificiale che riportando in superficie il calcio solubilizzato nelle profondità marine combatterebbe l’abbassamento del PH e lo scioglimento dei ghiacciai; l’energia idroelettrica sommersa e compressa, che produrrebbero energia senza nessuna emissione di CO2, ma depurando l’acqua) ma soltanto generiche buone intenzioni, di caste scientifiche e politiche che non realizzeranno quello che promettono, anzi vanno in direzione opposta, ignorando le invenzioni sostenibili sopra citate.
Per il sottoscritto, i regimi comunisti sono falliti perché i burocrati hanno preso il sopravvento sugli inventori e i lavoratori che creano il benessere e la ricchezza mondiale. Il capitalismo sta fallendo per la stessa ragione. La creatività è stata imprigionata dagli interessi privati e occulti che stabiliscono regole assurde soltanto per gli inventori, mentre le altre opere di intelletto sono libere di esprimersi. Nessuno mette in discussione la paternità di una opera d’arte e i diritti di autore, mentre gli inventori sono costretti a pagare tasse di deposito e di mantenimento su ogni dettaglio che sviluppano senza che nessuno comprenda i principi interattivi che sono trasversali alle varie specializzazioni. Per i burocrati degli uffici brevetti mondiali, si può chiamare invenzione qualcosa non facilmente comprensibile dagli addetti ai lavori. Ma per il sottoscritto è proprio il concetto di addetti ai lavori che deve essere messo in discussione, essendo i principi interattivi trasversali alle attuali specializzazioni del mondo del lavoro. E’ ovvio che dopo avere realizzato uno sviluppo industriale ottuso e non interattivo, basato sulle singole specializzazioni, le invenzioni interattive non possono essere comprese e gli inventori non possono pagare tasse di deposito e di mantenimento su cose che nessuno comprende o semplicemente, nessuno vuole comprendere per difendere gli interessi basati sulle invenzioni precedenti, che non essendo interattive, continuano a fare danni e consentire guadagni illeciti per chi le ha inventate, chi le ha prodotte e chi le ha commercializzate. In molti casi gli inventori sono dipendenti pubblici, ma i produttori sono privati. L’intreccio è molto complicato. Lo stato dell’arte non è libero di avanzare nell’interesse generale. Non esistono statisti in grado di comprendere tutti i dettagli, ma anche se ne esistesse qualcuno, non potrebbe fare molto. La politica è fatta di compromessi e la divisione delle competenze scientifiche fanno comodo soprattutto ai politici che si scelgono i consulenti scientifici che fanno comodo. Non esiste nessuno statista mondiale che ha il coraggio di pretendere che la scienza sia applicata globalmente, come indicato chiaramente sul sito web del sottoscritto https://www.spawhe.eu.
Mi lasciò molto perplesso il premio Nobel 2007 concesso all’ex vicepresidente americano “AL GORE” e agli scienziati dell’IPCC. Questi ultimi si sono battuti per interrare IL CO2 nel sottosuolo senza neutralizzarlo. Solo i prototipi di questa assurda soluzione, che comporterebbe altri immensi rischi ambientali, ha comportato una spesa di almeno una cinquantina di miliardi di dollari. Anche il premio concesso all’ex Presidente degli Stati Uniti “Obama” nel 2009 era ambiguo, perché gli Stati uniti, nel frattempo combattevano la guerra in Afganistan ed estraevano, estraggono e commerciano shale gas e petrolio. Questi personaggi, politici e scientifici, ancora oggi, non hanno speso una parola per la pulizia sostenibile del CO2 per mezzo delle serre calcaree, per il welling artificiale, che combatterebbe l’acidificazione oceanica direttamente negli oceani e nemmeno per la sperimentazione dell’energia interattiva idroelettrica sommersa e compressa, che come detto, non avrebbero bisogno di combustibili, non inquinerebbero, ma depurerebbero e potrebbero essere prodotte in ogni luogo della Terra e a tutte le ore del giorno e della notte. Anzi, nel mondo intero esiste una ampia rete di silenziatori scientifici, organi di informazione pubblici e privati che non parlano e non vogliono parlare di queste invenzioni, soprattutto perché non hanno il permesso di parlarne dai loro datori di lavoro. Perfino i ventiquattro vertici mondiali COP che coinvolgono i 196 Stati Sovrani, con una immensa quantità di scienziati, non hanno speso una parola sulle depurazioni e le energie interattive.
Sembra che anche agli organizzatori dei premi Nobel e ai candidati a ricevere l’ambito premio, non interessino gli aspetti pratici della gravità terrestre, che dimostrano con ragionamenti logici scientifici e dell’organizzazione del lavoro globale, che potremmo avere energie a bassissimo costo che interagirebbero positivamente con l’ambiente, proteggendolo.
Per questi personaggi non è importante che le generazioni passate abbiano sbagliato la fonte primaria dell’energia mondiale e di conseguenza, l’intero sviluppo mondiale. Questa loro indifferenza denota un fortissimo legame con i centri di potere che hanno riscaldato il pianeta legalmente, rispettando le leggi e le normative, ma frenando di comune accordo le sperimentazioni interattive, che dimostrerebbero i loro errori.
La scienza non può avere legami che condizionano la ricerca, come per esempio la vendita di brevetti alle multinazionali. Questi legami hanno già fatto troppi danni all’ambiente e all’umanità. Se esistono dei dubbi scientifici su problemi così importati devono essere sciolti nell’interesse di tutti prima di fare nuovi investimenti e debiti pubblici. Agli inventori di soluzioni di pubblica utilità dovrebbero essere riconosciuti i diritti di autore, non la proprietà industriale, a meno che l’invenzione non sia stata prodotta interamente da una industria privata.
È necessario che i premi Nobel della fisica, della chimica e dell’economia mondiale scendano dal piedistallo e si assumano le loro responsabilità, perché i ragionamenti se non si approfondiscono fino in fondo chiudendo tutti i cicli che si aprono, oppure individuando le sinergie, non possono essere definite le migliori soluzioni fisiche, chimiche, meccaniche, anche dal punto di vista economico. Non ha senso premiare invenzioni che sono utili nel sistema attuale, come gli accumulatori di energia, che saranno molto meno utili in futuro con le energie interattive, che potranno essere prodotte nell’istante in cui servono con qualsiasi condizione climatica. La multidisciplinarità delle soluzioni deve essere una regola generale, soprattutto negli impianti ambientali energetici e sanitari. È necessario anche premiare invenzioni complete, non in nome della fisica, della chimica o della medicina, ma in nome della scienza applicata globalmente. Dopo aver applicato la scienza globalmente si sceglie la soluzione migliore che è quella che sosta di meno. Infatti, se avremo fatto una indagine del lavoro scientifico accurato, avremo individuato la soluzione che comporta meno passaggi per trasformare la materia in energia. Con le tecnologie attualmente note, la soluzione migliore sarà sempre l’energia idroelettrica compressa accoppiata con l’elettromagnetismo che evita inutili passaggi termici, chimici e soprattutto, commerciali. Questa soluzione l’attuale classe dirigente mondiale, sta cercando di nasconderla in tutti i modi perché non è stata inventata da nessun centro di potere che può far sentire il proprio peso economico. È stata inventata da un semplice pensionato, solo con la forza del ragionamento globale che gli scienziati superspecializzati non possono fare se non si mettono insieme con umiltà, rinunciando alla pretesa di aver ragione ad ogni costo per difendere gli interessi che rappresentano. Non è un caso che questa soluzione l’abbia trovata il sottoscritto che non rappresenta nessuna istituzione scientifica e nessuna multinazionale. Certamente, dicendo questo, io potrei sembrare più presuntuoso degli scienziati che non vogliono scendere dal piedistallo. Io vorrei chiedere a coloro che pensano questo se avessero avuto il coraggio e la pazienza di lavorare per quattordici anni mettere insieme tasselli sparsi tra diverse tecnologie e principi scientifici, senza mezzi economici, senza essere retribuito da nessuno, e con la legislazione brevettuale che è punitiva contro gli inventori privati. Soltanto la scappatoia dei depositi di brevetti intellettuali mi avrebbe potuto evitare di spendere i miei risparmi (circa 20.000) per cercare inutilmente interlocutori internazionali, almeno sui brevetti più importanti. Ma se non li avessi spesi, non avrei potuto dimostrare che tutto il mondo è paese. Cioè, i giochi di potere sono universali. I problemi ambientali si possono risolvere soltanto se i poveri inventano le energie dei poveri, che io sono certo, funzionerebbero meglio di quelle dei ricchi. Occorre molta pazienza e attendere che i poveri comprendano. Per questo i brevetti intellettuali devono essere equiparati ai libri di autore rifiutati dagli editori e non alla proprietà industriale, implicata fino al collo con il riscaldamento globale.
La maggior parte dei premi Nobel sono ricercatori pubblici. Molte volte Il premio Nobel è diviso tra scienziati che hanno sviluppato lo stesso dettaglio con procedimenti diversi. Si nascondono, non si sperimentano, e pertanto, non si premiano le applicazioni globali, che individuando le sinergie, moltiplicano i rendimenti, e non producono l’inquinamento. Se si premiassero queste invenzioni, per coerenza, bisognerebbe abbattere la maggior parte degli impianti antropici mondiali e cambiare tutti i sistemi di trasporto mondiali.
“Il cuore artificiale ossigenatore del sangue autonomo energeticamente” (https://www.spawhe.eu/cuore-artificiale-ossigenatore-del-sangue-autonomo-energeticamente/) è un’invenzione multidisciplinare. A parte il fatto che la scienza mondiale ha consentito a dei semplici burocrati dell’ufficio brevetti italiano, di dichiararlo “moto perpetuo”, nell’indifferenza scientifica generale. Quindi non è un brevetto concesso. Io ho pagato 50 euro per depositare il brevetto. Avrei dovuto pagare circa 600 euro per oppormi contro l’ufficio brevetti del mio stesso paese, e iniziare una causa che certamente avrei vinto, ma rimettendoci altri soldi. Non so quanti. Dopo, avrei dovuto spendere altri 3.500 euro per depositare il brevetto a livello internazionale, e dopo avrei dovuto pagare il deposito di brevetto in tutti i paesi del mondo, nominando anche un rappresentante legale in ogni singolo paese per proteggere la mia invenzione.
Nessuno mi ha dato la possibilità di spiegare che io non voglio proteggere la mia invenzione, che essendo di pubblica utilità, tutti dovrebbero avere la possibilità di goderne. Ma essendo questa invenzione dotata di Novità, inventiva ed applicabilità industriale, quando sarà realizzata mi dovrebbero essere riconosciuti i diritti di autore, come sono riconosciuti a tutti gli autori di opere di intelletto. Per quale ragione gli inventori privati devono essere trattati in questo modo dalla burocrazia mondiale che non comprende nulla di scienza, tecnologia e giustizia?
Se i fossi stato un ricercatore pubblico o di una multinazionale sarei stato tutelato e avrei preso anche un stipendio mentre sviluppavo l’invenzione nel segreto industriale, fino alla messa in commercio del “cuore artificiale ossigenatore del sangue autonomo energeticamente”. Questa grande invenzione, considerando i silenzi mondiali della scienza sull’energia interattiva, non sarebbe avvenuta nemmeno tra centinaia di anni, come tutte le invenzioni interattive proposte dal sottoscritto. Infatti, nessun luminare della scienza mondiale ha indagato in questa direzione. Invece, oggi, tutte le aziende del settore elettromedicale potrebbero realizzare, il cuore artificiale in concorrenza tra loro e chi lo produrrebbe meglio conquisterebbe a una maggiore quota di mercato. La stessa cosa potrebbe avvenire per migliorare tutti i sistemi depurativi mondiali, tutti quelli energetici e tutti i mezzi di trasporto, compresi quelli spaziali.
Oggi, con la proprietà industriale concessa ad una sola azienda che detiene anche quella intellettuale, per tutta la durata del brevetto, nessuna altra azienda può partecipare a migliorare la qualità costruttiva dell’invenzione. Pensiamo a come sono differenti dalle prime produzioni le attuali autovetture a benzina, gasolio, gas, i treni, gli aerei, i frigoriferi, gli elettrodomestici, la radio, la televisione, i computer, il telefono. Pur restando l’invenzione intellettuale unica, poiché essa è quella che ha individuato il principio di funzionamento restato nascosto per secoli.
Cosa ci vuole a far comprendere a chi governa il mondo, che la proprietà intellettuale deve essere indipendente da quella industriale, almeno sui brevetti di pubblica utilità? Perché è un potente strumento di crescita globale imparziale, a prescindere dal fatto che sarebbe l’unico strumento di tutela degli inventori indipendenti, che con le attuali regolamentazioni sui depositi dei brevetti e il commercio dei brevetti tra inventori pubblici che vendono e multinazionali che comprano, non sono presi in considerazione da nessuno. Infatti, chi compra un brevetto degli inventori pubblici, compra indirettamente anche la compiacenza dei legislatori del governo che vende. Se tali brevetti si occupano di problemi ambientali, energetici, sanitari e trasporti, dove operano le più grosse multinazionali mondiali, i conflitti di interesse diventano insormontabili. Se i brevetti pubblici venduti sono difettosi, nessuno li può più correggere, a meno che non interviene la giustizia Internazionale. Cosa ci vuole per far intervenire la Giustizia internazionale? Certamente, non bastano le lettere aperte di un inventore che vede calpestate tutte le invenzioni di pubblica utilità che ha prodotto, con o senza la concessione dei brevetti. Il sottoscritto pur avendo depositato oltre quaranta brevetti, ricevuti sedici titoli di brevetti nazionali, sei internazionali, pagando tutte le tasse di deposito dovute di tasca propria, non ha mai vista realizzata nessuna delle sue invenzioni interattive. Mentre gli inventori pubblici percepiscono uno stipendio e continuano a vendere brevetti di invenzioni non interattive. Le loro invenzioni migliorano i rendimenti e la tecnologia, ma non risolvono i problemi basilari, che riguardano i principi fisici fondamentali energetici e depurativi. Infatti, ogni soluzione energetica, dovrebbe essere comparata con le altre sul piano dell’analisi dei costi di tutti i processi di trasformazione della materia coinvolti, sia per produrre l’energia, sia per riportare l’ambiente circostante nelle condizioni in cui si trovava prima che l’energia fosse stata prodotta.
Questi calcoli li dovrebbero fare gli scienziati pubblici, in modo che i governi possano scegliere la politica energetica del paese e quella mondiale. Questi calcoli servono anche a individuare gli errori commessi e a correggere i cicli energetici e depurativi coinvolti in nome dell’ambiente e dell’economia. Purtroppo, gli scienziati mondiali non hanno fatto nessun calcolo per scegliere tra le attuali depurazioni e quelle interattive e nemmeno tra le attuali energie e quelle interattive. Oggi, non è in gioco soltanto il riconoscimento della proprietà intellettuale agli inventori separata da quella industriale, ma, soprattutto, la necessità di evidenziare a livello mondiale gli evidenti reati di “OMISSIONE SCIENTIFICA DI PUBBLICA UTILITÀ” da parte degli scienziati e inventori pubblici che consigliano i politici mondiali che governano. E’ evidente che le attuali energie vanno contro l’economia mondiale. Basti pensare che l’energia primaria che fa girare un generatore di corrente per mezzo di una turbina è dovuta al prodotto della pressione per la densità del fluido per la portata. Non conviene economicamente far circolare nelle turbine un gas ma un liquido che ha una densità maggiore ed è incomprimibile. Non conviene nemmeno comprimere e far espandere i gas nelle camere di combustione, ma sfruttare la massima pressione possibile dell’aria staticamente e far circolare il liquido incomprimibile a senso unico in un’autoclave. Non conviene disperdere il liquido che produce energia, ma recuperarlo e inserirlo di nuovo nell’autoclave, non solo, perché sarebbe un inutile spreco mondiale, ma anche perché ogni volta che l’acqua passa nell’autoclave assorbe una maggiore quantità di ossigeno per effetto delle leggi di Henry e Dalton: la solubilità di un gas è direttamente proporzionale alla pressione che il gas esercita sulla soluzione. Pertanto, L’acqua si auto depura mentre produce energia, come si depurerebbe anche il sangue umano nel cuore artificiale. Quindi le analisi economiche delle attuali energie nessuno le ha mai effettuate perché tutti possono comprendere che è meglio avere effetti collaterali che fanno risparmiare i costi depurativi al posto di aggiungere anche i costi degli impianti depurativi, con i relativi ingombri e pesi, che soprattutto sui mezzi di trasporto. Allo stato dell’arte precedente, ai motori lineari globali interattivi, nessuna soluzione può garantire un’autonomia energetica quasi infinita, che non dipende dai combustibili, da materiali elettrolitici o nucleari che si consumano per produrre energia. L’energia idroelettrica compressa usura soltanto i materiali che compongono le macchine. L’acqua e l’aria si riciclano al 100%.
I due problemi da risolvere nei motori lineari globali interattivi erano:
1. come introdurre l’acqua che produce energia di nuovo nell’autoclave;
2. come si può produrre la spinta di Lorenz senza un indotto o induttore fisso al suolo terrestre (come nei treni Maglew).
Per il sottoscritto, il primo problema e si può risolvere equilibrando le pressioni in aspirazione e mandata nella girante della pompa di riciclo che deve essere costruita con due alimentazioni separate fino a dentro alla girante. Il secondo problema, si può risolvere, facendo circolare i magneti a senso unico lungo la superficie esterna dell’impianto che produce l’energia primaria, i turbo ventilatori elettrici o i serbatoi che contengono il materiale da sollevare (oscurando magneticamente i percorsi di ritorno), in modo che la spinta di Lorenz che si oppone al flusso magnetico che la genera, produca anche un’accelerazione opposta, come avviene in maniera più visibile con la spinta di Newton che si oppone al flusso di aria. È ovvio che questo sistema, non comportando trasformazioni termiche, chimiche, biologiche e consentendo il recupero del liquido, anche senza fare l’analisi dei costi di tutti i processi di trasformazione della materia coinvolti, sia per produrre l’energia, sia per riportare l’ambiente circostante nelle condizioni originali, non si può paragonare con qualsiasi altra energia mondiale, fissa e mobile.
I Giudici Internazionali sono interessati a conoscere la verità scientifica? Oppure il “Progetto di codificazione sulla responsabilità degli stati per atti internazionalmente illeciti” redatto nel 2001, è servito a istituzionalizzare il REATO DI OMISSIONE SCIENTIFICA DI PUBBLICA UTILITÀ? È ovvio che se il sottoscritto avesse avuto alle spalle una potente multinazionale, le sperimentazioni sarebbero già state effettuate nel massimo segreto, invece di scrivere inutili parole. Ma potrebbe anche essere che la multinazionale avrebbe bloccato la pubblicazione dell’invenzione se avesse influito negativamente su tutti gli investimenti fatti precedentemente. Se le cose sono andate in questo modo ci deve essere una ragione. Io ho preferito la trasparenza del mio lavoro, pubblicando le mie invenzioni intellettuali il giorno successivo al deposito del brevetto per non essere frainteso, soprattutto per cercare interlocutori istituzionali, ben sapendo che le mie invenzioni, molto difficilmente potevano essere recepite dalle aziende private, saldamente collegate all’andamento del mercato locale e mondiale. Se sono arrivato alla fine del mio lavoro di inventore a chiedere la sottoscrizione di fondi azionari di una società per azioni aperta a tutti, di cui non pretendo cariche, ne azioni, ma soltanto i diritti di autore, se funzioneranno le mie invenzioni, e dovuto al fatto che le autorità mondiali dell’ambiente dell’energia e dello sviluppo economico, probabilmente anche quelle della Giustizia, non si comportano in modo altrettanto trasparente.
Purtroppo, oggi l’individuo singolo non è preso in considerazione anche se produce delle invenzioni utili alla società. Le deve dimostrare senza mezzi economici anche se sono semplici da comprendere. Gli ostacoli li creano soprattutto gli enti pubblici mondiali, che dovrebbero creare il benessere mondiale, attraverso le leggi ambientali e i capitolati di appalti pubblici collegati ai piani di costruzione urbani e industriali e quindi, ai sistemi depurativi e alla distribuzione dell’energia. Io penso che debba essere la scienza pubblica mondiale a guidare i sistemi energetici che devono essere usati dalle multinazionali in funzione delle depurazioni predisposte sul territorio. Purtroppo, le depurazioni mondiali predisposte sul territorio sono inefficienti per combattere l’inquinamento dell’energia fossile, sebbene questa energia sia quella predominante dall’avvento dell’era industriale. Le buone tecnologie sviluppate per ridurre le emissioni da parte dei costruttori di caldaie e motori termici, avrebbero potuto risolvere i problemi del riscaldamento globale soltanto se gli impianti di depurazione fossero stati progettati globalmente, coinvolgendo in un solo processo la depurazione dell’acqua e dell’aria, come indicato dal sottoscritto nei brevetti sviluppati fino al 2012, che le autorità mondiali hanno lasciato decadere, nonostante mi abbiano concesso i brevetti. Ma questi brevetti non sono stati del tutto inutili, perché i ragionamenti sviluppati per poterli proporre hanno consentito di individuare invenzioni semplici e strategiche anche nel capo della produzione di energia sostenibile, che, probabilmente, non potevano essere individuate, senza studiare i processi depurativi dell’acqua e dell’aria insieme che soltanto un progettista di soluzioni impiantistiche trasversali poteva individuare dopo molti anni di lavoro nell’industria, nell’ambiente, e molti anni a sviluppare i dettagli dei brevetti delle depurazioni interattive tra acqua e aria atmosferica. Infatti, il successivo approfondimento di questi dettagli, che nessuno ente pubblico e nessuna multinazionale ha sviluppato, ha consentito di individuare anche la energia interattiva tra acqua e aria e le invenzioni semplici e pratiche per produrle nelle versioni fisse e mobili. Purtroppo, non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca, è necessario cambiare il modello di sviluppo mondiale.
Se le Nazioni Unite non vogliono mettere insieme tutte queste invenzioni di collegamento scientifico e tecnologico, lo può fare soltanto una multinazionale abbastanza potente, che abbia la forza legale di rivendicare i brevetti che il sottoscritto ha lasciato decadere per assenza di mezzi economici e i capitali per assumere i migliori tecnici specializzati nei settori interessati, comprare i migliori componenti elettromeccanici, per realizzare immediatamente i prototipi delle ultime invenzioni, appena depositate, prima che si perdano i diritti sulla proprietà industriale. In altre parole è necessario realizzare subito i prototipi dei motori lineari globali interattivi e dopo occuparsi dei sistemi energetici e depurativi decaduti legalmente non per colpa dell’inventore, ma del sistema che ha imposto regole assurde che un inventore privato che si occupa di soluzioni di pubblica utilità non può sopportare economicamente, senza la collaborazione di organi pubblici sperimentatori e finanziatori. Le numerose lettere aperte agli organi istituzionali mondiali serviranno, soprattutto a dimostrare il diritto della SPAWHE S.P.A. ad ereditare i diritti negati al sottoscritto dagli enti pubblici legislativi, che non sono negati agli altri autori di opere di intelletto che non si occupano di problemi di pubblica utilità e non pagano tasse di deposito presso gli uffici dei brevetti. In un modo o nell’altro è necessario dimostrare che non possiamo aspettare al 2050 per decarbonizzare il pianeta per due ragioni:
1. gli effetti negativi dei cambiamenti climatici stanno accelerando.
2. l’energia idroelettrica compressa è molto più economica di qualsiasi energia fossile, è protettiva dell’ambiente e può migliorare l’intero sviluppo mondiale, compresi i trasporti terrestri e spaziali, in quanto può essere collegato direttamente all’elettromagnetismo, senza passaggi intermedi termici, chimici, elettrolitici, nucleari, e consumo di combustibili, materiali elettrolitici o radioattivi e senza effetti collaterali negativi, ma depurativi dell’acqua e dell’aria coinvolte nel processo energetico.
Se dovrà essere una azienda privata, che oggi non esiste, è colpa soprattutto dei burocrati e legislatori delle Nazioni Unite e dei governi mondiali, che non hanno sperimentare questa energia.
Riporto quanto già scritto su https://www.spawhe.eu/autovetture-volanti-e-galleggianti-con-motori-lineari-globali-interattivi-spinte-di-newton-e-lorent/
Oggi, la quasi totalità degli inventori sono dipendenti di aziende pubbliche e private. Poiché i governi mondiali hanno smesso di fare gli imprenditori anche gli inventori pubblici lavorano per vendere i brevetti alle multinazionali, pertanto nessuno sviluppa progetti globali e interattivi di interesse generale. Stando la situazione dello sviluppo mondiale in tale condizioni, tutti i centri di potere, pubblici e privati, fingono di non comprendere le invenzioni interattive, mentre si verificano situazioni paradossali come il caso delle auto idroelettriche che, dopo tre anni e tre mesi dal deposito di brevetto, l’ufficio italiano sta ancora esaminando se concedere il brevetto, ma solo dal punto di vista formale. Queste auto, invece, anche se non sono mai state realizzate, dal punto di vista intellettuale, sono state il primo passo verso la rivoluzione dei trasporti mondiali e aerospaziali attraverso le “auto volanti e galleggianti con motori globali interattivi e spinte di Newton e Lorentz”, di cui parlo in questo nuovo deposito di brevetto. Questo dimostra che è necessario contestare l’intero sistema dei brevetti internazionali, per il semplice fatto che almeno una parte degli inventori mondiali devono essere indipendenti dai centri di potere che hanno già fatto delle scelte di sviluppo e impediscono l’emersione di soluzioni alternative. Solo esaminando le situazioni paradossali reali che l’attuale sistema produce si può comprendere che questo sistema non ha mai funzionato. Ecco alcuni esempi:
1) I fatti hanno dimostrato che le autorità mondiali e le multinazionali non hanno gradito l’invenzione denominata “auto idroelettrica con coppia motrice periferica alle ruote” nonostante non esista sul pianeta Terra nessuna auto che funziona con un motore idroelettrico e con la coppia motrice applicata alla periferia delle ruote. Solo questi due fatti dimostrano che l’invenzione ha i requisiti di originalità inventiva e applicabilità industriale a prescindere da come sono scritte le rivendicazioni. Le rivendicazioni sono un requisito formale che potrebbe danneggiare i diritti della proprietà industriale dell’inventore, non quella intellettuale, perché le auto idroelettriche non esistono, ma non esistono nemmeno la proprietà intellettuale e i diritti di autore, se l’inventore non trova finanziatori e non paga le tasse di mantenimento del brevetto.
2) Ricevere il titolo di un brevetto industriale dopo quattro anni dal deposito di brevetto e continuare a non trovare finanziatori pubblici e privati, per un inventore è più un danno che un beneficio, dovendo iniziare a pagare anche le tasse di mantenimento del brevetto anche se non ha i mezzi per fare l’imprenditore. Il sottoscritto ha ottenuto una quindicina di brevetti nazionali su argomenti di pubblica utilità, di cui cinque trasformati in brevetti internazionali e uno europeo, pagando inutilmente le tasse di deposito e in qualche caso anche quelle di mantenimento senza trovare interlocutori. Non si dica che sono le leggi del mercato che comandano. Perché il mercato è falsato dalle stesse leggi internazionali, che non vietando la produzione di energie inquinanti, e non imponendo per legge ai produttori di mezzi di trasporto di chiudere i cicli che aprono organici e inorganici, hanno consentito alle multinazionali dei trasporti di non prendere in considerazione l’invenzione del sottoscritto. Questi continueranno a non prendere in considerazione la mia invenzione e io, come semplice pensionato per mantenere i miei diritti dovrei pagare inutilmente le tasse di mantenimento. Tutto questo è assurdo e vergognoso da parte degli enti giuridici internazionali. Soprattutto, trattandosi di invenzioni di pubblica utilità.
3) Se i brevetti concessi non si finanziano, è ovvio che non vale la pena di spendere soldi per fare ricorsi legali contro i brevetti che non sono concessi con accuse ridicole come la contrarietà a principi dell’energia, poiché anche vincendo il ricorso non significherebbe trovare finanziatori. Il commercio dei brevetti tra enti pubblici e privati, consentito dai legislatori mondiali ha creato un intreccio di interessi tra ricercatori pubblici, che vendono, e aziende private che acquistano, che impedisce anche di parlare delle soluzioni alternative, proposte dagli esclusi. Gli inventori pubblici per vendere brevetti alle multinazionali non hanno prodotto nessuna invenzione interattiva, che avrebbe comportato la rottamazione delle soluzioni delle multinazionali. Queste sono state sviluppate solo virtualmente senza nessun finanziamento e pubblicate sul sito web https://www.spawhe.eu. Anche nei congressi internazionali organizzati dalle Nazioni Unite, COP, che dovrebbero rimediare alle carenze scientifiche e normative dei singoli paesi, non si è mai parlato delle energie e depurazioni interattive. Come possono gli inventori privati sostenere il peso delle loro ricerche e mantenere i diritti sui loro brevetti?
4) Gli inventori privati si possono difendere soltanto battendosi per il riconoscimento dei diritti di autore e la proprietà intellettuale delle invenzioni, che sono riconosciuti a tutti gli autori di opere di intelletto, ma non agli inventori che non trovano finanziatori, che sono quelli non legati ai centri di potere che si occupano di problemi ambientali ed energetici. Gli inventori pubblici, si salvano vendendo i brevetti parziali e commerciali che interessano le multinazionali. Le multinazionali non compreranno mai invenzioni che dimostrano che le loro invenzioni sono sbagliate sul piano ambientale ed economico. I governi continuano a finanziare ricerche di approfondimento della gravità dei problemi, ma non sperimentano le soluzioni interattive proposte dai pochi inventori indipendenti per non inimicarsi le multinazionali, che comprano i loro brevetti e minacciano licenziamenti se perdono quote di mercato.
Ritenendo di aver concluso la mia attività di inventore, ho pensato che sia arrivato il momento di battersi affinché sia compresa la logica con la quale sono state proposte queste invenzioni. La vita deve continuare e possibilmente diventare molto più lunga di quella attuale, anche grazie alla robotica, cibernetica, ma soprattutto, il cuore artificiale ossigenatore del sangue, che è un mini motore globale interattivo, considerato “moto perpetuo” dall’ufficio brevetti italiano, https://www.spawhe.eu/cuore-artificiale-ossigenatore-del-sangue-autonomo-energeticamente/https://www.spawhe.eu/artificial-heart-oxygenator-of-blood-energyically-autonomous/ senza che i ministri del lavoro, dello sviluppo economico, dell’ambiente, e i governi degli ultimi quindici anni abbiano mai difeso o sperimentato una delle invenzioni del sottoscritto, che fino a prova contraria, sono invenzioni italiane. Questo spiega perché questo paese che ha dato i natali ai migliori inventori mondiali, oggi è il fanalino di coda europeo in materia di crescita.
Una invenzione non finanziata e non realizzata dagli imprenditori e dai governi mondiali è come un libro scritto ma non pubblicato dagli editori. Pertanto, un libro non letto è sempre nuovo e quando gli editori si decidono a pubblicarlo, non possono negare i diritti dello scrittore. Questo concetto soltanto i legislatori dei brevetti mondiali non lo comprendono. Per chi lavorano questi legislatori? A chi obbediscono?
7. SPAWHE HA MOSTRATO COME SI DOVREBBERO SVILUPPARE I PROGETTI DEPURATIVI ED ENERGETICI INTERATTIVI, COMPRESO IL CUOERE UMANO ARTIFICIALE, CHE ESTRAGGONO L’ENERGIA DALL’AMBIENTE.
Io penso che i governi dovrebbero essere grati alla nascita dei sistemi interattivi di SPAWHE perché avendo creato un intreccio di interessi economici troppo forti con le multinazionali, hanno perso la capacità di governare e di progettare uno sviluppo sostenibile globale. Questi interessi non avrebbero condotto a queste soluzioni nemmeno tra migliaia di anni, poiché nessun inventore lavoratore dipendente pubblico o privato, super specializzato in uno specifico settore e ben pagato, avrebbe mai indagato per cercare le energie interattive. Questo sarebbe stato il miglior modo per distruggere il pianeta, facendo ognuno il proprio dovere di cittadino, scienziato o inventore, anche se le multinazionali migliorano le prestazioni delle autovetture e consumano meno combustibili.
Invece, SPAWHE ha sostituito la scienza pubblica mondiale, che ha lavorato per vendere i propri brevetti alle multinazionali, avendo modificato virtualmente le ciminiere, reso le fogne depurative, creato le serre calcaree, gli stagni biologici sovrapposti, il welling artificiale, l’energia idroelettrica sommersa, le pompe con la doppia alimentazione sparata fino alla girante, l’energia idroelettrica con il riciclo dell’acqua in vaso aperto, la dissalazione di scambio ionico che produce energia invece di consumarla, i generatori di corrente idroelettrici, l’auto idroelettrica, l’energia idroelettrica sommersa in bacini e in pozzi che depura le acque, il cuore artificiale umano autonomo energeticamente che depura il sangue per il principio di Henry, infine, l’auto idroelettrica e i mezzi di trasporto terrestri aereospaziali che non consumerebbero combustibili, i motori globali interattivi che realizzerebbero insieme la spinta di Newton e Lorentz per navigare nell’atmosfera, nello spazio, e sotto il mare. Tutte queste invenzioni non sono state realizzate non perché sono contrarie ai principi della conservazione dell’energia, ma perché mettono a nudo l’incapacità della scienza pubblica e privata di fare ragionamenti scientifici e tecnologici interattivi e globali, che sono gli unici che possono consentire il vero progresso. Queste sono le ragioni per le quali non si può combattere il riscaldamento globale e nello stesso tempo fino ad ora nessuno ha messo insieme un sistema razionale pulito che produca a bordo dei mezzi di trasporto la spinta di Newton e Lorentz. Queste spinte si devono basare su una fonte primaria di energia sostenibile pulita e potente che è derivata direttamente dagli effetti terrestri della forza gravitazionale, come ha dimostrato il sottoscritto.
Io confermo di essere contrario all’attuale sistema dei brevetti industriali, ma probabilmente questo sistema può essere sconfitto soltanto da sé stesso. In quanto ha consentito di sviluppare un sistema globale inquinante, inefficiente, antieconomico e corrotto, senza che nessuno si opponga entrando nei dettagli degli errori commessi dalla scienza onnipotente e degli economisti che governano il mondo facendoci pagare anche il veleno che ci somministrano lentamente, mentre le depurazioni potrebbero avvenire gratis come effetto collaterale delle energie interattive.
In questo inizio dell’anno 2020 ho depositato questi due importanti depositi di brevetti intellettuali sui trasporti aerospaziali terrestri e marini. Le autorità mondiali hanno poco tempo per decidere se continuare a proteggere la proprietà industriale, oppure dimostrare maggiore democrazia e lungimiranza concedendo la proprietà intellettuale e i diritti di autore internazionali agli inventori di soluzioni di pubblica utilità ambientali, energetiche sanitarie, indipendente dalla proprietà industriale e l’accesso alla realizzazione delle invenzioni a tutte le aziende pubbliche e private interessate. Ovviamente regolamentando diversamente le tassazioni e pretendendo dagli inventori le tasse sui diritti realmente percepiti, non tasse di mantenimento dei brevetti che non hanno mai trovato finanziatori, perché i governi consentono di costruire e vendere impianti fissi e mobili che non chiudono i cicli che aprono.
Parliamo anche dell’arcaicità dell’attuale Istituzione della premiazione Nobel in materia scientifica, che non premia la multidisciplinarità. Se per ipotesi, il “cuore artificiale ossigenatore del sangue autonomo energeticamente”, fosse stato premiato con il Nobel, a quale ramo della scienza avrebbe dovuto essere attribuito? Alla fisica o alla medicina? Il sistema riguarda la fisica, ma anche la medicina. Come si ossigenerebbe l’acqua producendo energia, avverrebbe anche ossigenando il sangue. Avremo meno pericoli che avvenga la morte cerebrale, essendo autonome energeticamente le circolazioni dei ventricoli destri e sinistre. Inoltre, allungando di moltissimi anni la vita dell’uomo. Anche su questa invenzione il mondo della scienza tace, benché il sottoscritto, sia invitato come relatore ai convegni internazionali. Io non vado a questi convegni, soprattutto, perché dovrei girare il mondo a mie spese per dire cose che ho pubblicato e tutti le possono leggere, commentare ed eventualmente finanziare e realizzare. Io non so se qualcuno nel mondo stia realizzando le mie invenzioni. Penso che sia un loro diritto realizzarle, come dovrebbe essere un mio diritto avere i diritti di autore, se funzionano e ne traggano un beneficio, a prescindere dal fatto che il brevetto mi sia stato rifiutato perché incompreso e perché i legislatori non riconoscono la proprietà intellettuale separata da quella industriale.
Riporto di seguito alcuni recenti inviti rivolti al sottoscritto per partecipare a congressi internazionali. Per pura combinazione, l’invenzione più richiesta è il cuore artificiale.
Nell’ultimo periodo in cui scrivevo questo articolo è scoppiata l’epidemia del coronavirus che ha coinvolto diversi Paesi, tra cui l’Italia. tutti hanno smesso di parlare e di scrivere su altri argomenti. Solo io continuo a parlare di energia interattiva. Che cos’è il coronavirus se non un’energia interattiva negativa che sì trasmette da un individuo all’altro? Che cosa è un virus? Dall’enciclopedia medica: è una particella infettiva di natura non cellulare e di dimensioni submicroscopiche (20÷400 nm), incapace di un metabolismo autonomo e perciò caratterizzata da vita parassitaria endocellulare obbligata. I virus. non sono definibili come organismi perché non hanno struttura cellulare e per potersi riprodurre utilizzano le cellule in cui penetrano, infettandole.
L’epidemia del 2020, sta uccidendo soprattutto le persone anziane che già soffrivano di malattie polmonari. Per il sottoscritto, la maggior parte di queste persone si sarebbero salvate anche senza il vaccino (ancora non individuato mentre scrivo l’articolo), se fossero state dotate di cuore artificiale ossigenatore del sangue che non solo compenserebbe le insufficienze respiratorie, ma nei casi più gravi eviterebbe la morte cerebrale del cervello, consentendo la ripresa delle funzioni respiratorie. Infatti, Esiste una ‘relazione pericolosa fra infezioni respiratorie ed eventi cardiovascolari, secondo alcune autorevoli pubblicazioni, fino a un terzo degli attacchi di cuore si verifica dopo un’infezione respiratoria acuta. Inoltre, nelle prime due settimane dopo l’infezione da virus che attaccano le vie respiratorie, il rischio di eventi coronarici aumenta di 2-3 volte e, anche se nelle settimane successive tende a diminuire, rimane significativamente più elevato fino a tre mesi dopo l’episodio infettivo.
Questo è dovuto al fatto che il cuore umano è un muscolo che si affatica di più quando è costretto ad accelerare i battiti per incrementare la portata del sangue che non riesce ad abbassare la temperatura corporea e a trasportare ossigeno al sistema linfatico e ai polmoni.
Si riporta quanto già scritto nella descrizione di funzionamento del cuore artificiale:
Il sistema ha due cose in comune con il cuore naturale molto importanti:
1. Non ha bisogno di essere comandato dal sistema centrale, essendo autonomo energeticamente.
2. è diviso in due impianti separati come gli attuali atri e ventricoli destri e sinistri, pertanto l’impianto di destra si può collegare alle vene provenienti dal circuito sistemico A, con l’uscita B collegata all’alimentazione dei polmoni; mentre l’impianto di sinistra su può collegare alle vene provenienti dai polmoni C, con l’uscita collegata all’alimentazione del circuito sistemico D.
Inoltre, ha delle funzioni in più rispetto al cuore naturale:
Trasferendo ossigeno al sangue indipendentemente dal sistema metabolico e dei polmoni aiuta al superamento di altre malattie, migliora la resistenza alla fatica e avremo bisogno di minore alimentazione per sopravvivere.
La FIG. 1 mostra lo schema generale del cuore artificiale, la rappresentazione è simbolica. Le due autoclavi, che sono rappresentate perfettamente affiancate, possono essere disposte anche una dietro all’altra e con un’altimetria diversa. I motori elettrici (6.1 – 6.2) e i generatori di corrente continua (2.1 – 2.2) possono essere disposti orizzontalmente tramite rinvii angolari con ingranaggi e coppie coniche, per ridurre gli spazi in altezza. È importante notare i particolari (D1) attacco con innesto rapido e tappo esterno per alimentazione di pronto soccorso, che dovrebbero essere predisposti su tutte le persone adulte che fanno lavori pericolosi e nelle persone anziane, o in attesa del trapianto definitivo.
Si riporta la legenda:
(A) ingresso sangue proveniente da circuito sistemico, (A1) attacco con innesto rapido e tappo esterno per alimentazione di pronto soccorso ; (B) uscita sangue verso i polmoni, (B1) attacco con innesto rapido e tappo esterno per alimentazione di pronto soccorso; (C) entrata sangue ossigenato proveniente dai polmoni, (C1) attacco con innesto rapido e tappo esterno per alimentazione di pronto soccorso; (D) uscita sangue ossigenato verso il circuito sistemico, (D1) attacco con innesto rapido e tappo esterno per alimentazione di pronto soccorso. (1.1 – 1.2) serbatoi pressurizzati in materiale biocompatibile; (2.1 – 2.2) pompa usata come turbina; (3.1 – 3.2) generatore di corrente continua; (4.1 – 4.2) filtro contro impurità, grumi di sangue e bolle di aria; (5) elettropompa con doppia alimentazione separata fino alla girante; (5.1) albero di trasmissione; (5.2) setti divisori fino alla girante; (5.2) setto divisorio nel corpo pompa fino alla girante; (5.3) girante della pompa; (5.4) diffusore della pompa; (5.5 – 5.6) doppia curva con setti separatori e tubo di passaggio albero di trasmissione; (6.1 – 6.2) motore 12 v cc a giri variabili; (7.1 – 7.2) valvola di ritegno a clapet; (8) elettrocompressore 12 v cc; (9) valvola di intercettazione e ritegno; (10.1 – 10.2) regolatore di livello con sonde capacitive; (11) stabilizzatore di tensione elettrica 12 v cc; (12) centralina elettronica di alimentazione e controllo impianto; (13.1 – 13.2) sonda trasmettitrice pressione 4 – 20 mA.
Vediamo il percorso del sangue osservando la fig.1:
1. Dal circuito sistemico la vena cava superiore e la vena cava inferiore portano il sangue povero di ossigeno a una delle alimentazioni della mini pompa (5) con la doppia alimentazione separata fino alla girante, inserita nella mini autoclave pressurizzata (1.1) (che sostituisce l’atrio e il ventricolo destro del cuore). La seconda alimentazione della mini pompa (5) riciclando internamente al serbatoio pressurizzato (1.1) il sangue presente nell’autoclave, consente di equilibrare la pressione nella girante e di effettuare una prima ossigenazione del sangue per effetto della legge di Henry. Alleggerendo il lavoro dei polmoni, fegato e reni. La valvola di ritegno (7.1) garantisce il flusso a senso unico.
2. Dalla mini autoclave destra (1.1) il sangue esce passando attraverso una mini pompa usata come turbina (2.1) e un filtro contro impurità grumi di sangue e bolle di aria (4.1) riducendo la pressione, mentre una piccola dinamo (3.1) collegata all’albero della turbina produce energia elettrica a corrente continua. L’ uscita della mini autoclave destra alimenta i polmoni dove avviene l’ossigenazione del sangue;
3. Il sangue ossigenato dai capillari polmonari arriva nella zona inferiore dei polmoni, dove le vene polmonari alimentano un’altra minipompa (5) con la doppia alimentazione separata fino alla girante, inserita nella mini autoclave pressurizzata (1.2) (che sostituisce l’atrio e il ventricolo sinistro del cuore). La seconda alimentazione della mini pompa (5.2) riciclando internamente al serbatoio pressurizzato (1.2) il sangue presente nell’autoclave, consente di equilibrare la pressione nella girante e di effettuare una ulteriore ossigenazione del sangue per effetto della legge di Henry. Alleggerendo il lavoro dei polmoni. La valvola di ritegno (7.2) garantisce il flusso a senso unico.
4. Dalla mini autoclave sinistra (1.2) il sangue esce passando attraverso una mini pompa usata come turbina (2.2) e un filtro contro impurità grumi di sangue e bolle di aria (4.2) riducendo la pressione, mentre una piccola dinamo (3.1) collegata all’albero della turbina produce energia elettrica a corrente continua. L’uscita della mini autoclave sinistra alimenta l’arteria chiamata aorta, e da lì ricomincia il suo percorso all’interno della circolazione sistemica.
Non dobbiamo preoccuparci della maggiore pressione contenuta nelle autoclavi rispetto alla pressione interna dell’organismo umano poiché tale maggiore pressione esiste soltanto nell’autoclave, la pressione del sangue misurata all’uscita delle turbine (2.1 – 2.2) dopo averla sfruttata e ridotta rientrerà nei valori normali del corpo umano. Infatti, la resistenza idraulica della turbina e quella meccanica del generatore di corrente, ben proporzionati nella sperimentazione dei prototipi possono dare una precisa regolazione della pressione, ma la regolazione maggiore sarà fatta a attraverso il numero dei giri del motore (6.1 – 6.2) della pompa di alimentazione con la doppia alimentazione separata fino alla girante.
Il sangue umano è un liquido di colore variabile dal rosso rubino al rosso violaceo a seconda della quantità di ossigeno legato all’emoglobina; ha una viscosità circa 4 volte superiore a quella dell’acqua e un peso specifico di 1,041-1,062 g/cm3. Ai fini dei calcoli energetici è importante sia l’alta viscosità che riduce le perdite di carico, sia la densità che aumenta la potenza assorbita dalle pompe e prodotta nelle turbine.
Supponendo di usare il sangue con una densità media tra i due impianti 1,055 e che la pompa usata come turbina e quella di circolazione del sangue abbiano lo stesso rendimento (0,60) che la portata della pompa sia 10 L/min (0,166 L/s) le perdite di carico 0,2 m la pompa di circolazione assorbe 0,57 Watt (0.166*0,2*1055/102*06), mentre la turbina che sfrutta la portata di 5 L/min (0,083L/s) e la pressione dell’autoclave di 10 m produce una potenza di 5,17 watt (0,6*0.083*10*1055/102). Considerando che abbiamo due mini impianti idroelettrici pressurizzati che lavorano in parallelo, abbiamo una potenza assorbita di 1.14 W e una potenza energetica prodotta di 10,34 Watt.
Pertanto, senza fonti energetiche esterne al corpo umano possiamo gestire un piccolo circuito elettronico digitale (12), dotato di uno stabilizzatore della tensione (12 v c.c.), che alimenta il mini compressore (8) per mantenere costante la pressione e i livelli del sangue nelle autoclavi tramite i regolatori di livello (10.1 – 10.2) e regolare il numero dei giri dei motori (6.1 – 6.2) delle pompe che regolano la portata in uscita del sangue. Se avessimo bisogno di una potenza energetica superiore, non dovremmo fare altro che aumentare la pressione di esercizio delle mini autoclavi e la portata delle pompe con i motori (6.1 – 6.2), controllando le pressione in uscita con i trasmettitori di pressione (13.1 – 13.2) disposti vicino agli innesti B1-D1, che dipendono dalle curve di funzionamento della pompe usate come turbine (2.1 – 2.2), che come si vede dalla Fig. 1 sono rappresentate a tre stadi dovendo abbassare la pressione da circa 750 Hg alla pressione normale di circolazione (80 – 140 Hg). Tuttavia, le regolazioni non le deve fare il paziente, ma la centralina di controllo a comando vocale (12).
Come detto sopra, la pressione delle mini autoclavi è circoscritta all’interno delle autoclavi serve per produrre l’energia di pressione per la circolazione del sangue (secondo il principio di Torricelli e la dissoluzione dell’ossigeno nel sangue secondo i principi di Henry e Dalton). Ma la pressione in uscita si può stabilire con precisione soltanto verificando le caratteristiche di funzionamento delle pompe usate come turbine. Se incrementiamo le pressioni con il compressore (8) aumentiamo anche le pressioni rilevate dai trasmettitori di pressione (13.1-13.2); se incrementiamo la portata del sangue con i motori (6.1 – 6.2) parte della pressione viene assorbita delle perdite di carico delle pompe usate come turbine e la pressione si abbassa. Ma potremmo aver un eccesso di portata sproporzionato all’attività umana che si svolge. Non potendo misurare nel corpo umano, istante per istante anche le portate del sangue, è necessario realizzare in laboratorio le curve di funzionamento ottimali affinché siano memorizzate nella centralina elettronica (12). A ogni livello di pressione misurata dai trasmettitori di pressione (13.1 – 13.2) corrisponda un numero di giri ideale dei motori (6.1 – 6.2) e automaticamente un livello di pressione ottimale fornita dal compressore (8), in funzione delle prestazioni di collaudo delle pompe usate come turbine (2.1 – 2.2). Queste non si possono regolare, a meno che non aggiungiamo un freno meccanico o elettromagnetico regolabile al generatore di corrente ad esse collegato. Se usiamo un freno meccanico dissipano energia, se invece, come freno elettromagnetico usiamo un generatore più pesante e con una maggiore quantità di magneti, produciamo una maggiore quantità di energia. Questa è una scelta che dobbiamo fare in funzione dell’energia che ci occorre per gestire il cuore artificiale con la massima efficienza.
Con la soluzione prospettata dal sottoscritto il cuore artificiale, ossigenatore, autonomo energeticamente, che entra nella cassa toracica per sostituire i cuori malati, è a portata di mano. Questo cuore può raddoppiare o triplicare la durata della vita dell’uomo in pochissimi anni, organizzando un buon servizio di manutenzione con medici e tecnici meccanici ed elettronici, senza cambiare geneticamente l’uomo.
L’ultimo invito che pubblico, l’ho ricevuto quando avevo già scritto questo articolo e fa riferimento a una pagina del mio sito web: https://www.spawhe.eu/open-letter-to-mr-bill-gates-on-energy-miracle/, per cui l’ho inserito al posto di un altro invito meno recente, per non allungare troppo questo articolo che è già diventato troppo lungo. Purtroppo, necessariamente, in quanto riassume contemporaneamente la mia conclusa attività di inventore indesiderato dai centri di potere mondiali e i reati di omissione degli stessi centri di potere mondiali.
A questo invito Io ho risposto nel seguente modo:
Care Sarah Williams and Divya Karne, io credo che la corsa all’energia miracolosa l’abbia vinta il sottoscritto, anche se tutti fanno finta di niente. Io sarò onorato di partecipare al vostro congresso ma dovete sapere che io non pago quote di partecipazioni e non parlo bene l’inglese. Vi allego una breve presentazione e un lungo articolo, dove riassumo la mia conclusa attività di inventore contro un sistema che non ha mai funzionato e mai funzionerà se non si elimina il commercio dei brevetti pubblici verso le multinazionali e non si separa la proprietà industriale da quella intellettuale, che oggi, di fatto, non è riconosciuta agli inventori, che non sono legati ai centri di potere politici ed economici.
Pertanto, io mentre pubblico questo articolo non so se parteciperò a questo congresso.
8. LA PROPRIETA INTELLETTUALE, A CUI I LEGISLATORI NON RICONOSCONO I DIRITTI DI AUTORE È A UN LIVELLO SUPERIORE A QUELLA INDUSTRIALE.
Io dico semplicemente che la proprietà intellettuale è a un livello superiore a quella industriale. Non è incompatibile con essa, ma può essere separata e generare diverse proprietà industriali. L’inventore intellettuale del telefono è Antonio Meucci, quello della radio è Guglielmo Marconi, quello della televisione è John Logie Baird. Non ha importanza, se hanno realizzato o meno i prototipi dimostrativi. È importante che abbiano fatto comprendere i principi di funzionamento, poiché i componenti interni al telefono, alla radio e alla televisione, potranno subire molte trasformazioni con l’avanzamento tecnologico, ma senza l’invenzione intellettuale, non sarebbero mai stati costruiti e non avrebbero trovato nessun impiego utile.
Infatti, i costruttori del cuore artificiale possono brevettare i dettagli costruttivi dei componenti che lo costituiscono che possono essere realizzati in materiali e forme diverse. Il brevetto intellettuale ambientale energetico o depurativo, non sviluppa tutti i dettagli del circuito elettrico e la regolazione elettronica, la forma. Le ciminiere che catturano i fumi si possono realizzare in materiali diversi, così come le serre calcaree, le pompe, le turbine e i generatori di corrente. Il brevetto intellettuale indica un nuovo modo di depurare, disidratare i fanghi, dissalare le acque, combattere l’acidificazione, produrre alimentazione dal mare, produrre energia fissa e mobile senza combustibili, motorizzare i trasporti terrestri, marini, sottomarini, difendersi dalle acque alte. Queste sono tutte cose che si possono fare con le tecnologie attuali, già utilizzate industrialmente, ma ancora non realizzate in nessuna parte del mondo, perché sono mancate le invenzioni intellettuali che le mettono insieme razionalmente. Gli addetti ai lavori non le comprendono, oppure fanno finta di non comprenderle perché hanno investito in altre soluzioni meno efficienti con il consenso della scienza pubblica, dei governi e dei legislatori. È abbastanza semplice ed economico, con la tecnologia attuale realizzare i prototipi di nuovi telefoni, radio e televisioni. Anche il cuore artificiale sarebbe abbastanza semplice da realizzare. Non è altrettanto facile cambiare i grandi impianti energetici, depurativi e i grandi trasporti mondiali. Per questa ragione, tutti gli addetti ai lavori tacciono sulle energie e depurazioni interattive. Occorrono grandi statisti, che si assumano le responsabilità dei governi passati e presenti. Probabilmente, la civiltà terrestre non ha ancora partorito né gli statisti né i consulenti scientifici in grado di assumersi queste responsabilità.
Pertanto, io continuerò a scrivere e a chiedere alle Nazioni Unite, ai Giudici Internazionali, ai governi di sperimentare queste invenzioni e riconoscere la vera proprietà intellettuale, non simbolica, perché i brevetti intellettuali non sono semplici da individuare. Tanto è vero che se fossero stati individuati prima, non solo non avremmo avuto il riscaldamento globale, ma addirittura l’ambiente sarebbe più depurato dell’era precedente a quella industriale in quando l’acqua si ossigena mentre produce energia. Questo non poteva avvenire nell’era preindustriale. Quindi, i brevetti intellettuali ambientali ed energetici avrebbero guidato i governi a percorrere la strada giusta dello sviluppo mondiale. Questi brevetti intellettuali non hanno bisogno di prototipi per essere compresi per chi conosce i principi fisici ed elettromagnetici. Se i governi e le Nazioni unite vogliono veramente sconfiggere il riscaldamento globale, almeno i dirigenti più preparati si devono distinguere da quelli più ignoranti, per non restare, nel baratro prodotto dalla scienza non interattiva che ancora domina il mondo senza assumersi nessuna responsabilità dei danni prodotti. I prototipi dimostrativi dell’energia interattiva non li deve realizzare l’inventore che ha spiegato il funzionamento ma i governanti che credono a tale funzionamento per convincere anche quelli che non ci credono. Fino ad ora sul pianeta terrestre non si è visto ancora un governo che ha preso questa iniziativa, mentre si continuano a pubblicizzare energie rinnovabili sulle quali, hanno già investito, e continuano a investire, che hanno bassi rendimenti, sono ingombranti e non interattive, come quella solare, eolica, con il movimento delle onde marine. Chi produce queste energie si ostina a non comprendere che l’energia primaria che ci offre la natura è semplice, potente e poco ingombrante. Basta sfruttare staticamente la pressione dell’aria compressa e far circolare l’acqua senso unico in un’autoclave. Ci pensa il principio dell’impenetrabilità dei corpi a produrre energia, non la divisione dell’atomo, o l’idrogeno separato dall’ossigeno dell’acqua o dal carbonio del metano, per aumentare i costi energetici inutilmente.
Io credo che siano veri gli avvistamenti di navigazioni spaziali aliene nell’atmosfera terrestre, di cui una raccontata dall’attore Kurt Russel (https://popcorntv.it/people/kurt-russell-e-gli-alieni-non-un-film-ma-un-vero-avvistamento/40616?refresh_ce), dove un gruppo di velivoli erano fissi in modo stabile nell’atmosfera e poi si spostavano simultaneamente. Quando ho letto recentemente di questo avvistamento, ho pensato che gli alieni avevano usato la mia stessa soluzione dei motori lineari globali che hanno infinite possibilità di regolare le spinte di Newton e Lorentz per equilibrare la forza peso dovuta alla forza gravitazionale, regolando il numero dei giri delle pompe con la doppia alimentazione sparata, quelli dei turboventilatori elettrici e quelli che movimentano i magneti permanenti che producono le correnti indotte in solenoidi esterni agli stessi motori lineari, turboventilatori e serbatoi di acque e aria.
Mentre la realtà terrestre è che le attuali energie e depurazioni, se non sono prodotte dall’ignoranza scientifica globale, sono la più grossa truffa organizzata dai potenti nei confronti dei più deboli e più poveri che non possono pagare gli scienziati e inventori più bravi per farsi difendere scientificamente. L’ambiente è difeso dalle associazioni ambientali e dalla gente che protesta. Invece, dovrebbe essere protetto con progetti alternativi da confrontare nei minimi dettagli energetici, depurativi ed economici.
Come avviene nel caso della giustizia, dove i ricchi si fanno difendere da grandissimi studi di avvocati e i poveri si devono accontentare dell’avvocato di ufficio, che li difende soltanto apparentemente, essendo solo e non pagato sufficientemente per assumere investigatori privati che cerchino la verità reale. Come avviene anche nello sport, dove vince chi ha la forza economica di comprare i migliori giocatori. Questo significa che non siamo governati dai governi, ma dalle multinazionali, che sponsorizzano tutte le manifestazioni di interesse collettivo come i congressi scientifici, compresi quelli delle associazioni ambientali, nel nome delle energie rinnovabili attuali che non valgono niente, rispetto a quelle interattive, che nessuno vuole sperimentare. Stranamente sconosciute anche dalle opposizioni, che sperano di governare con lo stesso sistema e gli stesi progettisti e scienziati che lavorano per le stesse multinazionali, anche se sono stipendiati dagli enti pubblici.
Se tutti gli impianti antropici realizzati dall’uomo fossero stati preceduti da brevetti intellettuali trasversali ai singoli principi scientifici e alle singole tecnologie, avremmo avuto un modello di sviluppo molto più efficiente di quello attuale e meno inquinamento. Quello che dovrebbe essere importante per i governi è ricevere il pagamento delle tasse sulla produzione industriale, e che qualcuno paghi anche quello che spetta ai legislatori dei brevetti. Questi non possono essere pagati con le tasse sui depositi di brevetti internazionali dagli inventori, se le invenzioni non sono realizzate, né dai governi, né dagli imprenditori mondiali.
I brevetti intellettuali vanno oltre l’attuale stato dell’arte trasversalmente, interessando più settori contemporaneamente. Non possono essere giudicati dagli uffici brevetti dal punto di vista scientifico e tecnologico, perché coinvolgono l’intero modello di sviluppo mondiale. Gli uffici brevetti si devono limitare soltanto protocollarli e a custodirli in attesa che la scienza, i governi, le Nazioni Unite e la giustizia internazionale si assumano le loro responsabilità globalmente. Le invenzioni intellettuali diventano operative soltanto quando qualcuno le realizza industrialmente e ne trae un profitto economico. Dal profitto economico degli imprenditori che realizzeranno i brevetti intellettuali, i governi e i legislatori dei brevetti potranno pretendere le tasse che compenseranno anche gli inventori, se lo riterranno necessario. Gli inventori di brevetti intellettuali, solo se riceveranno qualche compenso per il proprio lavoro dovranno pagare le tasse, come tutti gli autori di opere di intelletto non legati a nessun centro di potere economico. Infatti, gli inventori che sono legati ai centri di potere economici, non sviluppano brevetti intellettuali, ma industriali, non sono costretti a pubblicare le loro invenzioni in cerca di finanziatori. Le sviluppano nel segreto dei loro laboratori o officine di produzione insieme ai loro datori di lavoro, le lanciano sul mercato mondiale. I legislatori mondiali dei brevetti, si sono preoccupati anche di regolamentare eventuali controversie tra i datori di lavoro e gli imprenditori stabilendo le percentuali che spettano agli imprenditori e agli inventori in caso di vendita dei brevetti. Ma non si sono preoccupati di legiferare nulla in favore degli inventori che non appartengono a questi centri di potere. Gli inventori privati sono trattati come se fossero imprenditori autonomi. Pertanto, dovrebbero pagare le tasse e contemporaneamente, cercare i finanziatori nel breve tempo concesso dai legislatori, che intercorre tra un deposito nazionale e internazionale (dodici mesi). Non trovando finanziatori, devono fare una scelta: o si fermano al brevetto nazionale e pagano le tasse di mantenimento nazionali, oppure rischiano l’avventura dei depositi internazionali, depositando e pagando le tasse di deposito internazionale (circa 3.500 euro) che gli consentono di avere altri venti mesi per cercare finanziatori internazionali. Se ugualmente non trovano finanziatori e smettono di pagare le tasse di mantenimento a livello nazionale e internazionale perdono tutto il lavoro svolto, e i soldi pagati inutilmente, senza aver nessun diritto sulle loro invenzioni.
Questo sistema Kafkiano, è servito soltanto a scoraggiare la ricerca creativa che soltanto gli inventori liberi dal condizionamento dei datori di lavoro possono fare. Infatti, l’attuale società premiando le alte specializzazioni, non ha consentito lo sviluppo di ragionamenti scientifici e tecnici globali, che avrebbero prodotto invenzioni interattive. Infatti quello che non comprendono i legislatori dei brevetti, la stessa scienza, i politici, gli imprenditori, è il fatto che le invenzioni non possono essere tutte prodotte da specialisti in singoli settori. Soprattutto quelle pubbliche devono essere tra loro collegate attraverso l’organizzazione del lavoro scientifico ambientale.
Per progettare correttamente gli impianti energetici e depurativi interattivi è necessario entrare nei dettagli dei cicli di lavoro delle macchine, degli impianti, conoscere le tecnologie e l’organizzazione generale del lavoro. In altre parole, se volessimo usare sul pianeta terra gli stessi ragionamenti fatti da Einstein sul funzionamento dell’universo, avremmo dovuto fare contemporaneamente ragionamenti specifici e generali, come ha fatto, Albert Einstein che a dieci anni di distanza ha individuato la relatività ristretta (1905) e quella generale (1915) perché tutti i ragionamenti ristretti, alla fine, devono trovare un riscontro anche nella teoria generale. La stessa cosa deve avvenire anche quando si progettano gli impianti antropici. Solo apparentemente siamo liberi di utilizzare i sistemi energetici e depurativi che vogliamo. Nella realtà se vogliamo chiudere tutti i cicli che apriamo, non abbiamo scelta. Dobbiamo usare la soluzione giusta al posto giusto al momento giusto. La soluzione giusta e sempre quella che spende il minimo di energia per avere il massimo rendimento, sia energetico che depurativo. La natura terreste senza l’uso delle tecnologie ha individuato le energie interattive che sono anche depurative in quattro miliardi e mezzo di anni. Noi dovevamo soltanto usare la tecnologia per accelerare i processi naturali. Ma non abbiamo saputo farlo.
Oggi sembra che nessuno sappia da dove viene la ricchezza mondiale. I primi a non saperlo sono gli economisti, che sono i principali consiglieri dei governi. Gli economisti, come tutti, non possono immaginare che la scienza mondiale ha sbagliato i principi fondamentali dell’energia. Loro dovrebbero quantificare i danni economici globali che hanno prodotto all’umanità intera gli impianti progettati senza studiare accuratamente le sinergie che avrebbero consentito di azzerare le emissioni e riciclare l’acqua all’infinito spendendo soltanto una piccola parte dell’energia prodotta. Credono anche loro che questa energia sia moto perpetuo? Ovviamente, gli economisti mondiali non sanno nemmeno di che cosa parlo, come l’intera scienza mondiale, la politica, la filosofia, le religioni, i sindacati, le associazioni ambientali. L’industria della disinformazione globale, aspetta che un pensionato che ha appena i soldi per vivere e alimentare la propria famiglia, mostri anche i prototipi funzionanti delle depurazioni, energie interattive e di tutte le immense applicazioni mondiali, compreso il cuore artificiale che potrebbe allungare la vita umana senza alterare il DNA e i motori lineari globali che potrebbero far fallire l’intera industria dei trasporti terrestri, aeronautici, marini. Oggi tutte queste associazioni, in un modo o nell’altro raccolgono fondi e finanziamenti in nome della protezione dell’ambiente o per sostenere la disoccupazione. Nessuno si preoccupa di aiutare a dimostrare cose ovvie che i centri di potere volutamente ignorano per lasciare le cose come stanno. Le associazioni, come i centri di potere, non vogliono risolvere i problemi ma avere anche loro una fetta di quel potere che sta affondando tutti nel buco nero della disinformazione terrestre, proporzionale al numero di persone iscritte alle loro associazioni. Perché oggi non si ragiona individualmente. Si ragiona in modo associativo altrimenti non si è ascoltati da nessuno. Gli inventori autonomi che fanno ragionamenti globali nell’interesse generale sono sempre più soli.
Nessun premio Nobel dell’economia e della fisica quantistica, oggi super premiati, hanno provato a fare una analisi dei costi di produzione delle energie esistenti con quelle interattive. Anche loro sono disinformati su questo tipo di energia, che fino ad ora, non costa un centesimo di dollaro a nessun governo mondiale. Non è un punto a favore dell’economia? Almeno spendano qualcosa per dimostrare le leggi del moto perpetuo che impedirebbero di mettere insieme correttamente i principi interattivi che il sottoscritto ha selezionato e messi insieme dopo una vita di lavoro nell’industria e nei cantieri. Non nei laboratori.
Da Wikipedia, ricordiamo i principali incidenti nucleari a partire del 5º livello della classificazione INES che comportano il rilascio di radioattività al di fuori dell’impianto: 1957, Windscale (Gran Bretagna), 5º livello INES; 1969, Lucens (Svizzera), 4º livello INES; 1973, Windscale (Gran Bretagna), 4º livello INES; 1979, Three Mile Island (USA), 5º livello INES; 1980, Saint-Laurent-Nouan (Francia), 4º livello INES; 1986, Černobyl’ (Ucraina), 7º livello INES, 65 morti accertati più altri 4000 presunti; 1999, Tokaimura (Giappone), 4º livello INES; 2006, Fleurus (Belgio), 4º livello INES; 2011, Fukushima (Giappone), 7º livello INES. L’ultimo disastro nucleare è avvenuto l’otto agosto 2019 su una chiatta davanti al poligono missilistico di Nionoska, sul Mar Bianco, dove è esploso un missile da crociera, facendo 7 morti e 15 feriti e causando un picco di radioattivià misurata fino alla città di Severdvinsk, 25 chilometri in linea d’aria? Quanto materiale radioattivo conteneva? Di che tipo? La tecnologia usata per mantenere la fase di crociera del missile era un reattore nucleare o una fonte isotopica, un RTG? Le autorità russe mantengono il silenzio.
Per il sottoscritto, non vale la pena di produrre energia nucleare, soprattutto con la fusione calda, non solo per rischi ambientali che si corrono ma anche per i costi e per gli ingombri necessari. Non possiamo immaginare un reattore nucleare montato su un mezzo di trasporto terrestre e spaziale mentre con l’energia idroelettrica compressa più aumenteremo le pressioni statiche, più diventerebbero piccoli i motori energetici primari. Come detto sopra, il vapore prodotto ha una densità circa 830 volte inferiore all’acqua che potrebbe circolare a freddo in una turbina, senza costi di produzione e senza effetti collaterali ambientali. Non c’è nessun vantaggio anche con la fusione fredda, dovendo comunque consumare degli elettrodi catalizzatori. Mentre la pressione dell’aria e dell’acqua consumano soltanto il materiale che si usura per produrre l’energia elettrica finale, che anche le altre energie devono consumare per produrre l’elettromagnetismo necessario.
Ricordiamo i disastri idroelettrici costati moltissimi miliardi e molte vite umane: Gleno Italia, 22 ottobre 1923 (500 morti); Molare Italia, 13 agosto 1935 (111 morti); Vajont Italia, 9 ottobre 1963 (1909 morti); Banqiao Cina 1975 (171000 morti); Diga di Fundao Brasile 23 novembre 2015 (17 morti ma grandissimi disastri ambientai); Minas Gerais Brasile, 25 gennaio 2019 (19 morti ma grandissimi disastri ambientai). Per il sottoscritto, non ha senso, produrre energia idroelettrica con grandi opere idrauliche e civili, quando interpretando correttamente i principi fisici e gravitazionali, potremmo produrla nello stesso bacini, per giunta portando l’ossigeno dell’acqua superficiale nei fondali.
Ricordiamo i seguenti disastri dovuti alla produzione di energia fossile: Courrières Francia, 10 marzo 1906 (1909 morti in miniera); Monongah (Stati Uniti), 6 dicembre 1907 (900 morti in miniera); Benxihu Colliery Cina, 26 aprile del 1942 (1549 morti in miniera); Londra Gran Bretagna 5 – 9 dicembre 1952 Durante il Grande smog di Londra, causato da un eccessivo consumo di carbone per riscaldamento, morirono 12 000 persone; Marcinelle Belgio, 9 agosto 1956 (262 morti in miniera); San Juanito Messico 1984 (500morti per l’esplosione di serbatoi del gas); Viareggio Italia 2009 (32 morti in un disastro ferroviario che trasportava gas combustibile; Middletown USA 2010 (5 morti i esplosione di gas); Cubatão Brasile 1984(600 morti esplosione oleodotto); Asha UfaSiberia1989 (585 morti esplosione di gas); Livorno Italia 1991(140 morti esplosione di gas su nave); Voltri Italia 1991 ( 5 morti esplosione su nave), Durunka Egitto, 1994, (600 morti in esplosione); Seul (Corea del Sud) 1994 (500 morti in esplosione); Warri (Nigeria), 1998 (500 morti in eplosione). Per il sottoscritto, non ha senso produrre energia attraverso la combustione per produrre vapore o un gas di combustione che, non solo ha un costo di produzione, dovuto all’acquisto dei combustibili, ma ha anche effetti collaterali ambientali e bassi rendimenti, avendo il vapore o del gas una densità circa 830 volte inferiore all’acqua che potrebbe circolare a freddo in una turbina, senza costi di produzione e senza effetti collaterali ambientali. Dovremmo aggiungere anche i grandi disastri aerei, stradali, navali, sottomarini, gli inutili disboscamenti. Non si finirebbe mai di fare i conti economici e delle vite umane distrutte in questi disastri.
La società sostenibile del futuro non può essere progettata da scienziati e legislatori servi dei centri di potere che hanno consentito tutti i disastri sopra menzionati e che non hanno il coraggio di discutere apertamente il modello di sviluppo sostenibile disegnato nei minimi dettagli depurativi, energetici, della produzione alimentare (con il welling artificiale), dell’allungamento della vita umana ( con il cuore artificiale ossigenatore del sangue), del cambiamento dei trasporti terrestri e spaziali, non solo attraverso l’aggiornamento della scienza e della tecnologia ma soprattutto dell’organizzazione scientifica del lavoro globale che non è mai entrata nei ministeri del lavoro e dello sviluppo economico mondiali.
Se noi possiamo estrarre energia dall’ambiente senza combustibili e materiali radioattivi, elettrolitici, mediante l’utilizzo della energia idroelettrica compressa, e da questa, tramite l’induzione elettromagnetica estrarre la forza di Lorentz che si somma a essa per collegarci nella direzione desiderata alla rete elettromagnetica universale, perché continuiamo a produrre energia con i combustibili fossili e chimici che hanno un rendimenti medio pari a 0,35 rispetto all’energia spesa? Furthermore, do we have to extract them from the subsoil, refine with high costs, heating and polluting the planet? I think it is better to stop the scientists, economists and legislators who pay for all the world’s centers of power as soon as possible and cannot be condemned by the judges who equally belong to the system. Those who oppose these centers of power can do so only with reasoning such as the following:
Già oggi le pompe di calore alimentate elettricamente, per produrre il caldo e il freddo hanno coefficienti “COP” (coefficient of operative prestation) che può arrivare fino 5. Significa che per ogni kw consumato possiamo avere una resa in calore cinque volte superiore. Mentre nel caso della produzione dell’energia idroelettrica compressa questo coefficiente supera le centinaia di unità, perché sfrutta staticamente la pressione dell’aria compressa senza farla espandere per non consumare inutilmente l’energia, c’è qualcosa che non quadra nei principi della conservazione dell’energia che si insegnano nelle università mondiali. Chi li ha scritti è evidente che non conosceva l’organizzazione scientifica del lavoro che trova sempre la soluzione migliore per risparmiare e produrre energia in tutte le attività umane. È così che sono nate le energie interattive che sono anche depurative. Purtroppo, non sono ancora entrate nelle università, nei centri di ricerca pubblici e privati. Chi deve aprire le porte di questi centri di potere mondiali che ritardano il progresso per evidenti interessi che mortificano la vera scienza? Che è quella che si applica globalmente.
Tutto lo sviluppo mondiale è stato condizionato dalla scelta della fonte primaria di energia. Se L’energia non fosse costata niente e si sarebbe potuta produrre a bordo dei mezzi di trasporto senza emettere nessun tipo di emissione tossica nell’ambiente, non avremmo avuto il bisogno di risparmiare energia per volare nell’atmosfera e nello spazio. Sarebbe bastato aggirare la forza gravitazionale e la pressione atmosferica con l’energia primaria prodotta a bordo del velivolo (idroelettrica compressa) trasformata in elettromagnetica per alimentare turboventilatori elettrici nella quantità sufficiente a creare il vuoto intorno al velivolo e le spinte di reazione aerostatiche, elettromagnetiche e la polarizzazione delle masse magnetiche nella direzione desiderata(https://www.spawhe.eu/sistema-di-navigazione-aerea-e-spaziale-a-reazione-ed-elettromagnetico/, https://www.spawhe.eu/autovetture-volanti-e-galleggianti-con-motori-lineari-globali-interattivi-spinte-di-newton-e-lorent/).
L’aerodinamica che Leonardo da Vinci (1452 – 1519) iniziò a studiare e che fino ad oggi ha dominato la ricerca aeronautica terrestre per galleggiare come gli uccelli nell’atmosfera, non avrebbe avuto senso, di fronte all’energia che non costerebbe nulla, a parte l’usura dei materiali, grazie alla forza gravitazionale e all’elettromagnetismo universale. Per navigare nell’atmosfera non serve dividere l’atomo e nemmeno i combustibili fossili e chimici, è sufficiente aggirare la forza gravitazionale e la pressione atmosferica con una potente economica energia pulita prodotta a bordo dei veicoli. Il mezzo di trasporto più economico e sicuro, sulle grandi distanze sarà quello aereo, quindi sono inutili ed antieconomiche anche le ferrovie, le gallerie, i viadotti, le lunghissime strade e i metanodotti che attraversando i continenti che hanno distrutto la natura.
Anche se l’energia solare non ha prodotto incidenti, non vale la pena produrla per i bassi rendimenti e perché non produce effetti collaterali depurativi o elettromagnetici che producono una spinta nella direzione desiderata. Basti pensare che occorrono circa 10 metri quadrati di pannelli per produrre un kw/h nelle migliori condizioni solari. La stessa cosa si può dire dell’energia eolica, con mostri ingombranti e poco efficienti, ugualmente non depurativi che possono produrre energia solo quando la natura lo consente. Basti pensare che per esercitare la pressione di un bar sui pali di un’elica considerando la densità dell’aria, sarebbe necessaria una velocità del vento di circa 80 km/h. Non vale la pena di catturare l’energia delle onde del mare, con sistemi altrettanto ingombranti per trasportarla a distanza, quando possiamo produrre energia ad alto rendimento con piccoli ingombri nel momento che serve, in sistemi fissi e mobili.
La teoria della relatività ha aperto la strada alla fisica quantistica che si sta rivelando una grande risorsa in applicazioni tecnologiche e informatiche che hanno monopolizzato i premi Nobel della fisica. Oggi la fisica tradizionale non viene più premiata si stanno premiando le speranze quantistiche, ma senza correggere gli errori e gli incidenti sopra menzionati, idroelettrici, termici, nucleari, infrastrutturali.
Partiamo dal 1997, in cui il premio Nobel è stato diviso tra tre scienziati “per lo sviluppo di metodi per raffreddare e intrappolare gli atomi con luce laser” (Laser cooling). Il 1998, tra tre scienziati “per la scoperta di una nuova forma di fluido quantistico attraverso eccitazioni caricate frazionalmente”. Il 1999, tra due scienziati “per aver spiegato la struttura quantica dell’interazione elettrodebole nella fisica”, Il 2000, tra quattro scienziati “per lo sviluppo delle eterostrutture dei semiconduttori utilizzate nell’elettronica ad alta velocità e nell’optoelettronica”, “per il lavoro di base nella tecnologia dell’informazione e della comunicazione”,“per il suo ruolo nell’invenzione del circuito integrato” e “per il lavoro di base nella tecnologia dell’informazione e della comunicazione”. Il 2001, a tre scienziati “per la realizzazione della condensazione di Bose-Einstein in gas diluiti di atomi alcalini, e per i primi fondamentali studi sulle proprietà dei condensati”. 2002, a due scienziati “per i contributi pionieristici all’astrofisica, e in particolare per l’individuazione dei neutrini cosmici” e a uno scienziato “per i contributi pionieristici all’astrofisica, che hanno portato alla scoperta di sorgenti cosmiche di raggi X”. Il 2003, a tre scienziati “per i contributi pionieristici alla teoria dei superconduttori e superfluidi”, Il 2004, a tre scienziati “per la scoperta della libertà asintotica e della teoria dell’interazione forte”. Il 2005, a tre scienziati “per il suo contributo alla teoria quantistica della coerenza ottica” e “per il loro contributo allo sviluppo della spettroscopia di precisione basata sui laser, in particolare per la tecnica di setaccio delle frequenze ottiche”. Il 2006, a due scienziati “per la scoperta delle anisotropie del corpo nero presenti nella radiazione cosmica di fondo”. Il 2007, a due scienziati “per la scoperta della magnetoresistenza gigante”. Il 2008, a tre scienziati “per la scoperta del meccanismo della rottura spontanea di simmetria nella fisica subatomica” e “per la scoperta dell’origine della simmetria rotta che predice l’esistenza di almeno tre famiglie di quark in natura”. Il 2009, a tre scienziati “per il pionieristico progresso riguardante la trasmissione di luce in fibre ottiche per la comunicazione” e “per l’invenzione di un circuito semiconduttore per la raccolta di immagini – il CCD”. Il 2010, a due scienziati “per i pionieristici esperimenti riguardanti il materiale bi-dimensionale grafene”. Il 2011, a tre scienziati “per la scoperta dell’accelerazione dell’espansione dell’universo attraverso lo studio delle lontane supernovae”. Il 2012, a due scienziati “per i pionieristici esperimenti che consentono di misurare la manipolazione dei singoli sistemi quantistici”. Il 2013, a due scienziati “per la scoperta teorica di un meccanismo che contribuisce alla nostra comprensione dell’origine della massa delle particelle subatomiche, e che è stato confermato recentemente attraverso la scoperta della particella fondamentale prevista, da parte degli esperimenti ATLAS e CMS al Large Hadron Collider del CERN”. Il 2014, a tre scienziati “per l’invenzione del LED blu efficiente, che ha reso possibile la produzione di luminose sorgenti di luce bianca a risparmio energetico”. Il 2015, a due scienziati “per la scoperta delle oscillazioni del neutrino che mostrano che il neutrino ha massa”. Il 2016, a tre scienziati “per le scoperte teoriche di transizioni di fase topologiche e fasi topologiche della materia”. Il 2017, a tre scienziati “per i decisivi contributi al rivelatore LIGO e l’osservazione delle onde gravitazionali”, Il 2018, a tre scienziati “per invenzioni rivoluzionarie nel campo della fisica del laser”. Il 2019, a tre scienziati per le loro scoperte nel campo dell’astronomia.
Negli stessi anni i premi Nobel per l’economia sono stati i seguenti:
1997, a due economisti “per aver individuato un nuovo metodo per determinare il valore degli strumenti derivati”. 1998, un economista “per il suo contributo all’economia del benessere”. 1999, a un economista “per la sua analisi della politica monetaria e fiscale in base a diversi regimi di cambio e per la sua analisi delle aree monetarie ottimali”. 2000, a due economisti “per lo sviluppo della teoria e dei metodi per l’analisi dei campioni selettivi e delle scelte distinte”. 2001, a tre economisti “per la loro analisi dei mercati con informazione asimmetrica”. 2002, a due scienziati “per avere integrato risultati della ricerca psicologica nella scienza economica, specialmente in merito al giudizio umano e alla teoria delle decisioni in condizioni d’incertezza” e “per aver istituito degli esperimenti di laboratorio come strumento di analisi economica empirica, specialmente nello studio dei meccanismi di mercato alternativi”. 2003, a due economisti “per i metodi di analisi delle serie storiche economiche con volatilità variabile nel tempo (ARCH)” e “per i metodi di analisi delle serie storiche economiche con andamenti stazionari (cointegrazione)”. 2004, a due economisti “per i loro contributi alla macroeconomia dinamica: la coerenza nel tempo della politica economica e le forze motrici sottostanti i cicli economici”. 2005, a due economisti “per aver accresciuto la nostra comprensione del conflitto e della cooperazione attraverso l’analisi della teoria dei giochi”. 2006, a un economista “per la sua analisi delle relazioni intertemporali (tra effetti a breve e a lungo termine) della politica macroeconomica”. 2007, a tre economisti “per aver gettato le basi della teoria dei meccanismi di allocazione del mercato”. 2008, a un economista “ per l’analisi degli andamenti commerciali e del posizionamento delle attività economiche”. 2009, a due economisti “per l’analisi della governance in economia, in modo particolare del bene collettivo” e “per l’analisi della governance in economia, in modo particolare dei limiti delle imprese”. 2010, a tre economisti “Per la loro analisi dei mercati alla ricerca di attriti”. 2011, a due economisti “Per le loro ricerche empiriche su cause ed effetti in macroeconomia”. 2012, a due economisti “Per la teoria delle allocazioni stabili e i loro studi sulla configurazione dei mercati”. 2013, a tre economisti “Per le loro analisi empiriche sui prezzi degli asset”. 2014, a un economista “per la sua analisi del potere del mercato e la regolamentazione”. 2015, a un economista “per le sue analisi sui consumi, sulla povertà e sul welfare”. 2016, a due economisti “per il loro contributo alla teoria dei contratti”. 2017, a un economista “Per il suo contributo all’economia comportamentale”. 2018, a due economisti “per aver integrato il cambiamento climatico nell’analisi macroeconomica di lungo periodo” e “per aver integrato le innovazioni tecnologiche nell’analisi macroeconomica di lungo periodo”.
Tutti questi premi Nobel hanno valore nell’economia attuale, ma perdono valore se si accerta che abbiamo sbagliato i principi fondamentali delle depurazioni e delle energie mondiali fisse e mobili. Per queste ragioni nessuno vuole accertare queste verità.
Cito soltanto il premio Nobel per la chimica 2019 che è andato agli inventori delle batterie di accumulo al litio, che certamente sono molto utili. Ma molto meno di quanto si possa pensare. In quanto la scienza si rifiuta di comprendere e sperimentare l’energia interattiva idroelettrica compressa che può essere prodotta istante per istante in ogni angolo della terra. Le batterie al litio come tutte le batterie inventate dall’uomo hanno dei costi e non possono avere un rendimento superiore al 100% dell’energia che le ha generate. Se consideriamo che il rendimento medio di una centrale termica è circa lo 35% del potere calorifero inferiore del combustibile e che il trasporto dell’energia ai punti di utilizzo, comporta una perdita di circa il 15%, una batteria al litio non può avere un rendimento superiore a 0,3 % rispetto alla fonte originaria fossile (0,35*0,85), mentre un generatore di corrente idroelettrica compressa moltiplica l’energia consumata dalla pompa di circolazione con la doppia alimentazione separata per la pressione esistente nell’autoclave. Poiché la pompa lavora con le pressioni equilibrate in aspirazione e in mandata, mentre l’energia la produce gratis il principio dell’impenetrabilità dei corpi, che espelle con la pressione dell’aria compressa, che non può espandersi, la stessa quantità di acqua introdotta in eccesso nell’autoclave. La scienza attuale con il consenso dei legislatori non sfrutta gli effetti depurativi della legge di Henry, e trascura l’assenza di costi di approvvigionamento dei componenti energetici (aria e acqua). Noi dobbiamo soltanto chiederci come ha fatto il pianeta a resistere fino ad ora a queste madornali sviste della scienza e dei centri di potere mondiali? Ma se non li fermiamo, con progetti interattivi, prima o poi riusciranno a distruggerlo e con esso, i nostri figli e nipoti, rispettando le leggi che secondo gli attuali scienziati e legislatori proteggono l’ambiente, mentre non riducono nemmeno le emissioni di CO2. Le incrementano ma al di fuori dei centri urbani.
Un premio Nobel scientifico non ha senso se la scienza non si applica globalmente. Può essere considerato come una specie di premio aziendale, ma di una azienda che sta fallendo perché non sa progettare globalmente. Se non parliamo di azienda ma della intera comunità mondiale, dobbiamo parlare di modelli di sviluppo. Come è fallito il comunismo e il fascismo, sta fallendo anche il capitalismo proprio a causa dell’assenza di opposizioni scientifiche in grado di organizzare scientificamente il lavoro mondiale che oggi è completamente nelle mani delle multinazionali, le quali non hanno nessun progetto globale, ma sono specializzate in singoli settori e comprano anche i brevetti sviluppati, non globalmente, dai ricercatori pubblici, che prendono lo stipendio con i soldi dei contribuenti.
9. IL DELUDENTE LAVORO DELLE NAZIONI UNITE, NATE DOPO LA SECONDA GUERRA MONDIALE PER UNIRE I POPOLI CON UNO SVILUPPO SOSTENIBILE EQUILIBRATO, NON QUELLO ATTUALE.
Che senso ha avuto la costituzione delle Nazioni Unite dopo la seconda guerra mondiale, se i centri di potere mondiali non sviluppano progetti globali e sono tutti al servizio delle multinazionali? Queste, come detto, sono specializzate in singoli settori e producono soltanto invenzioni commerciali. Le quali, pur rispettando i limiti di emissioni tossiche concessi dalle normative ambientali pubbliche, non sono ugualmente compatibili con l’ambiente perché nemmeno gli enti pubblici sviluppano i progetti globalmente, proprio per vendere i loro brevetti alle multinazionali. Infatti, progettare globalmente gli impianti significa chiudere tutti i cicli che si aprono senza tollerare nessuna emissione tossica. Dove non è possibile chiudere i cicli termici e chimici, come negli impianti di trasporto, non è vero che l’unica soluzione possibile sono gli accumulatori di energia al litio o senza litio. La soluzione migliaia di volte migliore è l’energia idroelettrica compressa che le multinazionali e i centri di ricerca pubblici hanno finta di non comprendere. Pertanto, dal contesto politico, scientifico economico mondiale sono esclusi i pochi inventori che cercano di sviluppare progetti globali, che ovviamente, non interessano alle multinazionali e di conseguenza, nemmeno agli enti di ricerca pubblici e a chi distribuisce i premi Nobel. Bisogna chiedersi le ragioni per le quali, ancora oggi, la proprietà intellettuale delle invenzioni non è un diritto come le altre opere di intelletto? È più importante un quadro di autore oppure l’energia idroelettrica compressa che non inquinerebbe e non avrebbe il costo dei combustibili e delle batterie? Oppure il welling artificiale che potrebbe sfamare miliardi di persone e combattere l’acidificazione oceanica, che i centri di potere e la scienza mondiale non commentano per oscuri motivi, senza dare nessuna spiegazione? Di queste cose bisognerebbe parlare. Le batterie al litio sono un utile piccolo dettaglio in un sistema globale che nessuno vuole sviluppare per nascondere di aver sbagliato i principi fondamentali dell’energia mondiale.
Io penso che anche le istituzioni svedesi e norvegesi che assegnano i premi Nobel, abbiano toccato il fondo, dell’obiettività, perché premiano piccoli dettagli della fisica e dell’economia in linea con le scelte fatte dai centri di potere mondiali, nel passato e nel presente che hanno prodotto il riscaldamento globale come effetto collaterale e la iniqua distribuzione della ricchezza mondiale. Se la fisica e l’economia mondiali con le loro ricerche scientifiche e analisi economiche non si sono accorte che abbiamo sbagliato i principi fondamentali dell’energia e dell’economia vuol dire che anche l’istituzione del premio Nobel ha perso credibilità.
Anzi, il premio Nobel dell’economia non avrebbe dovuto nemmeno esistere. Questo premio avrebbe dovuto essere istituito soltanto dopo aver identificato le soluzioni scientifiche corrette che produrrebbero una ricchezza priva di effetti collaterali negativi. Nella situazione attuale, con la scienza mondiale che ha sbagliato la fonte primaria dell’energia mondiale, come può l’economia stabilire delle regole di scambi equi e le regole di stabilità monetaria, senza creare altri vincoli burocratici, che ritardano la demolizione degli impianti sbagliati dal punto di vista scientifico ed economico? Nessuna economia si può basare sugli errori scientifici. Ma sul pianeta Terra accettare gli errori della scienza e delle multinazionali è diventata la regola generale perché gli scienziati devono obbedire agli ordini ricevuti, essendo lavoratori dipendenti. Come i militari. Nessuno può andare oltre i compiti affidati. Lo ha potuto fare il sottoscritto, ma solo da pensionato, non pagato da nessuno, rimettendoci anche i soldi per depositare i brevetti che, con leggi giuste, non avrebbe dovuto pagare, essendosi occupato soltanto di soluzioni di pubblica utilità. Avrebbe dovuto spendere anche i soldi per opporsi legalmente alle accuse di “moto perpetuo” dagli uffici brevetti, che certamente non possono rappresentare la scienza globalmente. Il concetto di moto perpetuo, riguarda anche l’economia, la politica e la giustizia mondiale. Infatti, i politici e i giudici non possono governare e condannare i colpevoli senza il supporto scientifico imparziale aggiornato allo stato dell’arte mondiale. Ma questo aggiornamento dello stato dell’arte globale non può avvenire proprio perché i centri di potere economici, pubblici e privati, impediscono l’emersione delle invenzioni globali interattive, definite “moto perpetuo” da burocrati ministeriali ignoranti. Mentre la scienza, priva di una coscienza morale tace e partecipa al commercio dei brevetti non interattivi, che impediscono l’avanzamento dello stato dell’arte globalmente.
Non avendo la scienza, gli inventori e gli imprenditori, effettuato studi sull’applicazione scientifica del lavoro globale, oggi tutte le invenzioni mondiali, sono parziali e inquinanti (non chiudendo tutti i cicli che aprono). Se qualche imprenditore volesse acquistare i brevetti depurativi interattivi del sottoscritto, oggi dovrebbe aspettare decine di anni, dovendo aspettare che gli enti pubblici mondiali cambino i capitolati di appalto delle fognature, dei depuratori, delle costruzioni civili, degli impianti di distribuzione idrica, degli impianti idroelettrici e di sollevamento delle acque.
Per fare un esempio, oggi, nei periodi estivi abbiamo nelle città europee temperature che sfiorano i quaranta gradi. Se vogliamo goderci almeno il fresco della sera uscendo su un balcone ci sono le unità esterne dei condizionatori di aria personali e dei vicini di casa che espellono l’aria calda interna degli appartamenti e la trasferiscono all’esterno consumando energia fossile prodotta delle centrali termiche, che producendo CO2 incrementano ancora di più il riscaldamento globale. In altre parole, siamo costretti a restare chiusi in casa a non poter respirare l’aria esterna e consumare energia non sostenibile per alimentare il sistema creato anche grazie ai premi Nobel del passato e del presente. Le torri di scambio termico affiancate ai fabbricati che depurerebbero l’aria e scambierebbero il calore con il sotto suolo, non sono state prese in considerazione (https://www.spawhe.eu/synergic-plants-italian-files/) nonostante, successivamente, siano diventate anche produttrici di energia (https://www.spawhe.eu/pressurized-domestic-hydraulic-energy-system/).
Mentre nel sistema dei trasporti siamo ancora all’anno zero, poiché l’unica energia che non è mai stata utilizzata è proprio quella idroelettrica compressa, che invece esalterebbe le prestazioni dei sistemi elettromagneti, evitando gli inutili passaggi termici e chimici.
La scienza, soprattutto, pubblica, non può estraniarsi dalla applicazione pratica dei principi scientifici e dagli effetti collaterali che producono sull’ambiente e la salute umana. La progettazione globale si può fare soltanto se si mettono da parte le rivalità scientifiche e industriali (eliminando la proprietà industriale sui progetti di pubblica utilità) e si riconosca agli inventori la proprietà intellettuale, con i diritti di autore a lungo termine, come per le altre opere di intelletto. Perché è molto più difficile realizzare i brevetti intellettuali rispetto a quelli commerciali con le classi dirigenti attuali.
Purtroppo, non avendo studiato le sinergie, nel secolo passato e in quello attuale per progettare gli impianti globalmente, non è stato possibile evitare i processi termici, chimici e nucleari inutili ai fini energetici, ma dannosi all’ambiente e all’economia mondiale. Oggi l’intero sviluppo mondiale ha dei vizi di origine insormontabili che possono essere superati soltanto producendo dappertutto le soluzioni energetiche depurative interattive. Le attuali energie rinnovabili, le auto a batteria sono soltanto dei palliativi che fanno sprecare altre risorse.
La mia soluzione che produrrebbe energia interattiva idroelettrica compressa negli appartamenti, nei pozzi di scambio termico a bassa entalpia, e nelle serre calcaree fognarie e biologiche consumando il CO2 dell’ambiente, sono state respinte al mittente dagli uffici brevetti con l’accusa di moto perpetuo (https://www.spawhe.eu/hydroelectric-greenhouses-for-the-purification-of-fumes-co2-and-water-with-natural-alkalinisation/ https://www.spawhe.eu/serre-idroelettriche-depuratrici-dei-fumi-co2-e-acqua-con-alcalinizzazione-naturale/, https://www.spawhe.eu/pressurized-domestic-hydraulic-energy-system/), mentre i centri di potere continuano a distribuire premi Nobel per dettagli della fisica quantistica e del monetarismo mondiale, ma si fanno sfuggire tutte le applicazioni energetiche interattive dello sviluppo sostenibile mondiale, che sono cresciute soltanto virtualmente, ipotizzando funzionanti le depurazioni interattive che nessun governo mondiale ha finanziato.
L’elenco mostrato in questo articolo delle scoperte scientifiche premiate con i Nobel, della fisica, mostra che la ricerca pubblica e privata sta accentuando la differenza tra il software e l’hardware mondiale. Con l’avvento di Internet e lo sviluppo dell’informatica e dell’elettronica di controllo con inverter, variatori di frequenza e tensione, si è già creato uno sviluppo sbilanciato a favore del software, mentre la fisica tradizionale si è fermata ai disastri idroelettrici termici, nucleari. Oggi che anche la fisica quantistica si sta concentrando sul potenziamento delle tecnologie laser e l’informatica del futuro, la differenza con i settori tradizionali diventerà sempre più accentuata. In altre parole avremo impianti sbagliati nei principi fondamentali energetici e depurativi, ma gestiti correttamente, per contenere i limiti di emissioni tossiche e gli assorbimenti energetici. In altre parole, con i nuovi premi Nobel si limitano i danni prodotti dalle precedenti invenzioni, ma non si prende la strada dell’energia interattiva che avrebbe eliminato il problema dell’inquinamento alla fonte.
10. LE RAGIONI PER LE QUALI LA RELATIVITA’ GENERALE NON HA PRODOTTO L’INTERATTIVITA’ GENERALE.
Se gli enti di ricerca pubblici mondiali avessero lavorato correttamente non ci sarebbe stata nessuna possibilità per il sottoscritto di proporre le invenzioni interattive perché rientrano nella logica dell’organizzazione scientifica del lavoro globale alla quale nessuno si può sottrarre se affronta i problemi rispettando l’ambiente, l’economia e l’efficienza contemporaneamente. Io che ho partecipato a realizzare impianti per una vita intera con compiti limitati presso aziende private, mi sono accorto che tutti gli impianti antropici sono incompleti e ho cercato di completarli da pensionato, approfondendo le mie conoscenze scientifiche, dove già sapevo che esistevano dei problemi non risolti. Perché i manager pubblici mondiali non hanno fatto altrettanto? Le aziende private si limitano a cercare di battere la concorrenza sull’efficienza e la qualità della produzione dei sistemi esistenti. Non possono metter in discussione i loro investimenti, scaturiti dalle generazioni imprenditoriali precedenti. Anche il settore dei trasporti aerei rientra in questa logica. Chi doveva affrontare i problemi imparzialmente dovevano essere gli enti di ricerca pubblici. Avrebbero potuto farlo soltanto se non si fossero sporcate le mani e la coscienza con la vendita dei brevetti lecita ma scorretta e altri interessi occulti sui quali nessuno indaga. Oggi la situazione è talmente grave che nessuno ha il coraggio di scagliare la prima pietra sul sistema che tutti i paesi e le organizzazioni mondiali più potenti hanno creato. “Chi non ha peccato scagli la prima pietra” disse Gesù a coloro che volevano lapidare una donna che aveva peccato di adulterio. Infatti, la pietra non la può scagliare nessuno. Lo stesso sottoscritto ha potuto farlo soltanto da pensionato per non rischiare il posto di lavoro, ma non pensava che la situazione fosse così grave da ricordare la vicenda di Sodoma e Gomorra. In particolare, La trattativa di Abramo, che cercava di trovare un motivo per salvare le città, che il Signore voleva distruggere. Il Signore promise che, seppure fossero stati soltanto dieci i giusti, non avrebbe arrecato danno alcuno anche a tutti gli altri. Personalmente, se fossi stato nei panni di Abramo, non avrei trovato 10 giusti a livello mondiale, disponibili a entrare nei dettagli depurativi ed energetici che giustificano l’esclusione dei sistemi interattivi dalle depurazioni e dalle energie mondiali. Ho trovato soltanto fughe di responsabilità di tutti gli organismi scientifici e legislativi mondiali.
Anche se il progetto ITER da venti miliardi di euro che si sta sperimentando nel sud della Francia, promette di estrarre energia dall’acqua di mare e dal litio, Il reattore sperimentale che stanno sperimentando è un’opera gigantesca. Sarà composto da un milione di parti costruite in tutto il mondo, dal Giappone alla Russia, dall’India agli Stati Uniti, dalla Cina all’Italia. Il suo cuore, chiamato Tokamak, avrà un diametro e un’altezza di 30 metri e peserà 23.000 tonnellate, come 3,5 Torri Eiffel. Alcuni dei magneti superconduttori dovranno essere assemblati sul posto perché il loro diametro, che raggiunge i 24 metri, rende impossibile il trasporto. Nel cantiere, dove attualmente lavorano 2700 persone, sono in costruzione 39 edifici lunghi anche centinaia di metri e il più alto dei quali raggiunge i 60 metri. – Vedere l’articolo: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Dentro-ITER-il-megareattore-nucleare-sperimentale-che-copiera-il-Sole-c9e385bb-08e7-4d1e-9b1b-0afb85806a29.html.
La scienza mondiale, dopo aver prodotto grandi dige e grandi bacini per produrre energia idroelettrica, grandi centrali termiche e nucleari, adesso vuole realizzare grandi centrali termonucleari pulite, dove all’interno del Tokamak, si crea un vuoto pressoché assoluto, il plasma sarà scaldato fino a 150 milioni di gradi centigradi, dieci volte la temperatura del nucleo del Sole. A pochi metri di distanza, i magneti superconduttori che lo controlleranno dovranno invece operare a -269°C.
La scienza mondiale sta dimostrando, ancora una volta, di non saper fare ragionamenti semplici e completi, ma coinvolgendo in questi progetti anche le più importanti multinazionali dell’energia, promettono di creare molti posti di lavoro. Per il sottoscritto, il sistema mondiale della produzione energetica, per i conflitti di interessi che contiene, non potrà mai produrre energia sostenibile e non potrà creare più lavoro delle energie interattive, che essendo producibili dappertutto e di piccole dimensioni, potrebbero essere montate anche sui mezzi di trasporto. Mentre per la produzione di energia in postazioni fisse, più energia produrremo, soprattutto sommersa e compressa, nelle acque dei fiumi, dei laghi, dei porti, delle città lagunari, più ossigeno porteremmo nelle acque a causa dell’applicazione pratica del principio di Henry, che non è mai stato applicato industrialmente come propone il sottoscritto.
Infatti, le autoclavi attualmente non lavorano con il flusso idraulico a senso unico, a causa del fatto che non esistono le pompe con la doppia alimentazione separata fino alla girante che consentirebbero alle autoclavi di funzionare in questo modo e di fare assorbire l’ossigeno all’acqua che attraversa l’autoclave per alimentare la turbina idraulica che produce energia perché è espulsa dall’autoclave per il principio dell’impenetrabilità dei corpi. Quindi senza costi energetici, dovuti a combustibili o ad elementi catalizzatori, o elettrodi che si consumano per elettrolisi. Noi consumiamo soltanto una piccola parte dell’energia prodotta dalla turbina per far girare la pompa che introduce in bassa pressione l’acqua nel circuito di riciclo pressurizzato dell’autoclave, che lavora in bassa prevalenza perché è un circuito chiuso, aperto soltanto dal lato aspirante della girante con la doppia alimentazione separata, che introduce la stessa quantità di acqua scaricata dalla turbina che produce energia. Questo significa che se l’acqua della turbina è scaricata dal sistema, il circuito è aperto e utilizza la gravità per rinnovare l’acqua continuamente. Infatti le pompe con la doppia alimentazione separata fino alla girante, nonostante la semplicità concettuale sono probabilmente, la più importante invenzione energetica di tutti i tempi perché consentono di sfruttare come detto sopra, il principio dell’impenetrabilità, che non è mai stato utilizzato sul pianeta terra ai fini energetici e depurativi. La Fisica mondiale su questo argomento si sta giocando la reputazione con i propri silenzi dopo aver già prodotto tutti i disastri sopra menzionati, che non potrà certamente recuperare, con il nuovo indirizzo quantistico, che riguarda più, il settore informatico ed elettronico che la fisica pura tradizionalmente legata alla gravità, e ai principi legiferati da secoli da Pascal, Torricelli, Venturi, Bernoulli, Henry. Questi principi sono stati tutti sottovalutati perché non sono stati progettati gli impianti interattivi che il sottoscritto propone da alcuni anni inutilmente.
Per tradizione il premio Nobel viene attribuito solo a chi dimostra sperimentalmente la realtà di una teoria. Le sperimentazioni della fisica quantistica sono soltanto nella fase iniziale e sono moltissimi gli scienziati che lavorano sullo stesso argomento, come avvenne nel secolo scorso nel campo della fisica nucleare, senza produrre nulla di buono per l’umanità. Le teorie quantistiche sono tante e quello che viene dimostrato è soltanto un piccolo passo verso altre teorie da dimostrare in condizioni di laboratorio non facili da creare, poiché le particelle quantiche quando si aggregano rispondono diversamente alle leggi della fisica. La mia non è una critica perché ritengo che la strada intrapresa dalla fisica quantistica moderna sia più utile, pacifica e costruttiva di quella del secolo scorso, ma come detto sopra, la scienza deve essere premiata, globalmente per applicazioni multidisciplinari provate e sperimentate, riconoscendo agli inventori non solo premi Nobel, ma anche i diritti di autore, se sono dipendenti pubblici o privati non legati a nessun capitale privato. Fino a quando i forti poteri economici e politici controllano la scienza e il sistema dei brevetti mondiali, le invenzioni sostenibili saranno sempre occultate e non finanziate. Non è un caso che nessuna delle invenzioni del sottoscritto sia mai stata finanziata, proprio perché propongono un modello di sviluppo alternativo utilizzando le stesse tecnologie, ma progettando gli impianti diversamente. Nel vero modo sostenibile.
Quello che mi permetto di rimproverare ai centri di potere mondiali, all’intera scienza e anche al comitato che sceglie chi premiare, è il silenzio sulle energie interattive che ha sviluppato il sottoscritto senza il minimo finanziamento sia nei sistemi depurativi che energetici, pubblicate sul sito web http:www.spawhe.eu. Non a caso ho citato l’elenco dei premi Nobel della fisica degli ultimi venti anni. Quasi la totalità dei premiati sono dipendenti pubblici. Se sono pochi i premiati che si sono occupati direttamente o indirettamente del riscaldamento globale, nonostante sia il maggior problema dei nostri tempi, c’è qualcosa che non quadra nella missione che svolgono gli enti di ricerca pubblici mondiali. La situazione non riguarda soltanto i Premi Nobel, ma l’intera scienza pubblica mondiale, che fa ricerche finalizzate più legate alle specifiche competenze, che finalizzate alle progettazioni di pubblica utilità energetiche e depurative globali.
Per questa ragione il sottoscritto ha voluto colmare questo vuoto, proponendo invenzioni pratiche nelle depurazioni e nell’energia scaturite dall’esperienza, non dalle teorie. Prima ha cercato di collaborare con gli enti di ricerca pubblici Italiani. Ma, essendo stato snobbato, è stato costretto a fare tutto da solo, depositando oltre quaranta brevetti tra loro collegati che dimostrano come l’ambiente si potrebbe proteggere globalmente, sia pulendo razionalmente l’energia fossile, sia producendo impianti idroelettrici con il riciclo dell’acqua, che sarebbero anche depurativi. Non volendo, il sottoscritto, ha dimostrato che il problema dell’indifferenza degli enti pubblici nei confronti degli inventori privati non è soltanto italiano ma mondiale. Probabilmente, è dovuto al commercio dei brevetti pubblici verso le aziende private. Infatti, esiste un forte legame tra gli enti pubblici e le multinazionali che escludono ogni tipo di collaborazione con gli inventori privati. Questi, non essendo finanziati né dagli enti pubblici, né dalle multinazionali, sono costretti a concentrarsi su piccole invenzioni commerciali. Ma il sottoscritto che si è occupato di organizzazione del lavoro industriale e di grandi impianti pubblici depurativi e di sollevamento delle acque, ha preferito mettere il dito sulla piaga mondiale del riscaldamento globale, ipotizzando funzionanti gli impianti che nessuno gli ha finanziato e facendo avanzare lo stato dell’arte delle depurazioni e delle energie interattive anche senza finanziamenti. Devono essere gli enti di ricerca pubblici e le multinazionali a dimostrare che le depurazioni interattive e le energie interattive non funzionano. Cosi come i legislatori e i giudici internazionali, dovrebbero spiegare perché consentono il commercio dei brevetti di pubblica utilità e non riconoscono agli inventori la proprietà intellettuale che non ha nulla a che vedere con la proprietà industriale. Possibile che legislatori e giudici non comprendono che il forte legame tra le multinazionali e gli enti di ricerca pubblici hanno impedito l’individuazione dell’energie interattive che dovevano essere individuate degli enti di ricerca pubblici? È possibile che i legislatori e i giudici non comprendono che è una fortuna per l’intero pianeta se sono state individuate ugualmente? È possibile che non comprendano che sono tuttora ostacolate dai silenzi pubblici e privati e dagli organi di informazione che appartengono al potere economico? Possibile che non comprendano che non si sta nascondendo una singola invenzione, ma un intero modello di sviluppo sostenibile alternativo?
Le energie interattive, al contrario di quelle quantistiche, non si basano su teorie, ma su principi fisici noti da secoli, che se la scienza avesse saputo mettere insieme correttamente, avremmo avuto pochissimi disastri sopramenzionati: nucleari, idroelettrici, termici, aeronautici, spaziali, marini, sottomarini, stradali. Anche la vita umana si sarebbe allungata di molti anni grazie al cuore artificiale ossigenatore del sangue che si basa sugli stessi principi interattivi.
Io credo che Il nostro cervello abbia tutte le carte in regola per sopravvivere alla nostra carne in un corpo artificiale che avrà bisogno di meno di un centesimo del cibo e dell’ossigeno che consumiamo. Io credo che noi saremo pronti ad affrontare lo spazio quando avremo molti uomini anziani esperti trasformati in robot ma con sentimenti umani, che per amore della conoscenza, dell’avventura e per proteggere le future generazioni inizieranno la sfida spaziale correndo meno rischi rispetto ai giovani di essere contaminati dalle radiazioni cosmiche. Se non fossimo all’anno zero in questa direzione della ricerca, soprattutto per l’assenza dell’energia interattiva primaria che nessuno vuole produrre, mi offrirei volentieri come cavia per tentare anche l’avventura spaziale. Avendo già oltre settanta anni è poco probabile che io possa partecipare. Comunque, non si può mai sapere, perché l’elettronica, la cibernetica, la robotica stanno facendo passi da giganti, quello che frena lo sviluppo è proprio l’individuazione della fonte energetica primaria interattiva, da produrre a bordo dei mezzi di trasporto aerospaziali e a bordo del corpo semi umano. Questa difficoltà prodotta più da interessi privati che da difficoltà tecniche e scientifiche con l’energia idroelettrica compresso può essere agevolmente superata. Basterebbe recuperare un poco del tempo perduto a inseguire la divisione dell’atomo, che certamente non porterà mai a creare un reattore nucleare che alimenta un cuore artificiale che ossigena il sangue e nemmeno a produrre la piccola energia necessaria per la movimentazione degli arti artificiali. Queste soluzioni che possono essere ingrandite o miniaturizzate, secondo la potenza elettrica da produrre, si possono quasi toccare con mano osservando i disegni pubblicati dal sottoscritto nelle varie versioni. Chi ha ordinato il silenzio scientifico di produzione industriale di queste soluzioni?
Oggi le invenzioni sono diffuse a pagamento da edizioni scientifiche e organizzatori di congressi, mentre i depositi di brevetto devono pagare tasse di deposito e di mantenimento in tutti i paesi del mondo. È chiaro che con le attuali leggi sulla proprietà industriale e l’attuale sistema di diffusione scientifica, soltanto le multinazionali e i grandi enti pubblici potrebbero permettersi di produrre invenzioni importanti per il futuro dell’umanità. Purtroppo per loro, il sottoscritto si è accorto che le multinazionali e gli enti di ricerca pubblici hanno sbagliato i principi fondamentali dell’energia mondiali fin dall’avvento dell’era industriale e che lo stato dell’arte, fino a prova contraria, può avanzare anche soltanto virtualmente, senza pagare tutte le tasse che i centri di potere mondiali pretendono. Occorre molto coraggio a lavorare per anni senza essere pagati da nessuno, depositando presso i centri istituzionali brevetti intellettuali di pubblica utilità sociale, pagando soltanto le tasse di deposito nazionale, non quelle di mantenimento e solo poche di quelle internazionali, per dimostrare che è inutile pagare tali tasse se le invenzioni sono contro il sistema generale. Se un giorno avremo politici, legislatori e giudici che faranno bene il loro lavoro, comprenderanno che i brevetti di pubblica utilità devono essere diffusi, non monopolizzati. Questo non impedirà ai costruttori di produrre invenzioni industriali con il regime attuali per proteggere i dettagli costruttivi. Oggi, quello che manca allo sviluppo sostenibile sono proprio gli inventori che sanno mettere insieme i principi fondamentali energetici e depurativi perché nessuno sa progettare globalmente gli impianti. Nessuno è formato nelle scuole e nessuno è pagato per fare questo tipo di lavoro indesiderato dai centri di potere economici pubblici e privati. Tutti gli impianti antropici mondiali, per un motivo o un altro sono incompleti, e quelli che non danneggiano l’ambiente, non essendo interattivi, hanno rendimenti troppo bassi per incidere positivamente contro il riscaldamento globale e la conservazione delle risorse naturali.
Per definizione un’idea tecnica o scientifica è brevettabile se non è facilmente comprensibile dagli addetti ai lavori. Quello che io mi chiedo è fino a che punto si può credere alla mancata comprensione di addetti ai lavori che continuano a tacere su tutte le invenzioni interattive depurative ed energetiche proposte dal sottoscritto, comprese le più semplici, come le modifiche alle ciminiere? Queste servono a poco se non si modificano anche gli impianti di depurazione, perché sono sbagliati i cicli depurativi ed energetici mondiali. Tutto è collegato.
I burocrati degli uffici brevetti chiamano “moto perpetuo” le mie soluzioni, e i dirigenti industriali mondiali, gli imprenditori, gli scienziati continuano a realizzare impianti incompleti e a tacere sulle energie interattive. Per il sottoscritto, non ci sono dubbi: “o gli addetti ai lavori sono tutti incompetenti, oppure non possono esprimere liberamente la loro opinione”. Io considero un mio errore il ritardo con il quale ho sviluppato le soluzioni che consentono di estrarre energia gratis dall’ambiente grazie all’interattività evidente tra l’acqua incomprimibile, l’aria comprimibile e la forza gravitazionale. Non è possibile che i premi Nobel mondiali non si siano accorti di niente, nonostante i principi fluido dinamici di Pascal, Torricelli, Newton, Bernoulli, Venturi, confermano la correttezza delle mie soluzioni sulla produzione dell’energia primaria idroelettrica compressa, che rappresenta l’anello di collegamento con i principi elettromagnetici sviluppati successivamente. L’assenza di questo anello di collegamento ha dato spazio all’energia fossile, nucleare e alle attuali rinnovabili. Queste ultime, non sono in grado di sviluppare, le grandi potenze energetiche che servono per metter insieme la spinta di Newton e Lorentz. Mentre le prime, anche se lo consentissero, hanno effetti, collaterali ambientali non accettabili e i costi energetici sono insostenibili. Tuttavia, la scienza mondiale attuale, non solo non ha proposto nessuna soluzione per produrre a bordo dei mezzi di trasporto la spinta di Lorentz e sommarla a quella di Newton, sta tacendo anche sui motori lineari globali interattivi.
Tutti gli impianti ambientali che il sottoscritto ha partecipato a realizzare nella sua attività lavorativa, sono di progettazione pubblica. Le aziende appaltanti e subappaltanti, dovevano semplicemente sviluppare i progetti esecutivi delle opere civili ed elettromeccaniche. È stato un caso, che il sottoscritto, si sia accorto della incompletezza dei cicli energetici e depurativi, avendo anche esperienze di organizzazione del lavoro industriale, acquisite progettando impianti nell’industria automobilistica. Infatti, l’analisi del lavoro, è importante, probabilmente, più della scienza, per produrre invenzioni sostenibili. Non è il sottoscritto a stabilire le regole dei calcoli energetici che dimostrano la convenienza a produrre energia idroelettrica compressa rispetto a qualsiasi energia elettrica terrestre, fissa e mobile. Sono regole scritte da oltre un secolo, ma mai applicate.
L’energia prodotta da una turbina è data dal prodotto della portata per la pressione per la densità del fluido di passaggio. Mentre l’energia assorbita da una pompa che solleva l’acqua è data dallo stesso prodotto. Gli addetti ai lavori da secoli avrebbero dovuto comprendere che usando le pompe non per sollevare l’acqua ma per spingerla nel senso della forza gravitazionale, il motore della pompa avrebbe risparmiato l’energia dovuta alla forza gravitazionale e quella dovuta al battente idraulico positivo sull’asse della pompa. Da questa semplice riflessione il sottoscritto ha dedotto che le pompe e le turbine devono lavorare insieme negli stessi impianti per creare qualcosa molto più vantaggioso del moto perpetuo. Infatti, collegando in serie una pompa e una turbina nello stesso bacino, si crea un circuito idraulico aperto che si rinnova all’infinito riciclando la stessa acqua e producendo più energia di quella che si consuma. Infatti, tale circuito finisce all’uscita della turbina che tramite il generatore di corrente produce elettricità, senza dover sollevare l’acqua, poiché questa, essendo incomprimibile, assume automaticamente la forma del contenitore che la contiene. Essendo costante il volume, abbiamo soltanto la piccola resistenza di attrito tra le molecole di uno sbocco sommerso che dipende dalla velocità di uscita e dalla forza di gravità (V2/2g). Questa condizione di favore non può ripetersi in nessuna altra condizione sul pianeta terra, ma lo stesso principio si può sfruttare modificando il modo di progettare le pompe e gli impianti, come ha fatto il sottoscritto. In altre parole, gli inventori e gli scienziati del passato avrebbero dovuto concentrarsi soprattutto nel trovare il modo di far circolare l’acqua o un liquido equivalente, con la massima pressione possibile in una turbina, recuperare il liquido e reinserirlo di nuovo nel circuito di riciclo con bassi costi per mezzo di una pompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante; far espellere il liquido dallo stesso sistema, sfruttando il principio dell’impenetrabilità dei corpi attraverso la turbina in un ciclo energetico infinito, dove l’energia spesa dal motore che fa girare la pompa è decine o centinaia di volte inferiore all’energia prodotta del generatore di corrente accoppiato alla turbina. Questo sistema sfrutta staticamente la pressione di un’autoclave come la natura sfrutta staticamente la pressione atmosferica e la forza gravitazionale per creare le correnti marine ma anche per sollevare l’acqua dai pozzi artesiani, che può essere assimilato al principio di Torricelli a livello energetico. Pertanto, anche il progetto ITER, come il C.C.S., gli impianti idroelettrici, gli attuali depuratori, che non sfruttano i principi interattivi di Torricelli, Pascal Henry, Venturi che agiscono gratis, sono impianti inutili, costosi, ingombranti e poco pratici.
Un’altra importante opera ambientale scandalosa è quella del Mose di Venezia, costata Sei miliardi di euro, che non è mai andata in funzione. Questa doveva proteggere la città dall’acqua alta. Io ho già scritto che con minori costi si potevano realizzare paratoie automatiche dei singoli Canali e produrre energia interattiva per tutto l’anno, che avrebbe ossigenato anche l’acqua, e sollevato le acque oltre le paratoie in caso di necessità.
Ma sviluppando l’ultimo deposito di brevetto virtuale intellettuale mi sono accorto che esiste anche un altro sistema per proteggersi dalle alte acque ed è quello che io ho descritto in tale brevetto per regolare la profondità di navigazione dei sommergibili per mezzo della spinta di Lorentz. Riporto il paragrafo dove descrivo questo argomento:
“Quello che avverrà nello spazio con l’utilizzo dei “motori lineari globali interattivi primari e indotta” sarà molto simile al movimento dei sommergibili nell’acqua che per spostarsi orizzontalmente nelle profondità marine devono vincere soltanto l’attrito con le molecole di acqua che lo circondano su tutta la superficie esterna. Questo attrito dipende dalla velocità secondo la formula V2/2g, con piccole variazioni dei coefficienti rispetto al movimento nell’aria atmosferica. Ma la scienza anche nei sommergibili ha sbagliato l’uso della fonte energetica primaria usando energia nucleare e soprattutto, termica costringendo i sommergibili a navigare con grandissimi e pesantissimi accumulatori di energia e serbatoi di combustibili, e risalendo in superficie per aspirare l’aria comburente e quella per respirare. Infatti, anche nel caso dei sommergibili la scienza non ha compreso che l’aria compressa è il più potente ed economico accumulatore di energia mondiale e consente di produrre energia istante per istante se sfruttata staticamente, senza consumarla. I sommergibili del futuro potranno essere costruiti in modo molto più semplice rispetto ai velivoli di trasporto aereo. Basterà scomporre in due parti separate i motori globali lineari interattivi e realizzare la spinta orizzontale con eliche esterne collegate ai motori elettrici posti all’interno dell’abitacolo circondati dai magneti permanenti e dal solenoide di spinta elettromagnetica, mentre la spinta verticale sarà realizzata soltanto per mezzo del sistema esterno ai serbatoi autoclave (magneti permanenti di scorrimento verticali e solenoide). Non avranno bisogno di svuotare e riempire di acqua le camere stagne per regolare la profondità della navigazione perché il peso sarà bilanciato dalla forza di Lorentz secondo la formula già citata P = m* (g – gL), dove gL è l’accelerazione prodotta artificialmente con la forza di Lorentz). I sommergibili del futuro saranno molto più veloci economici e sicuri dei sommergibili attuali e potranno scendere a profondità maggiori rispetto a quelli attuali”.
Nella sostanza per creare una barriera alle acque alte di Venezia e dei paesi bassi è sufficiente creare una barriera mobile in altezza al cui interno si produce energia primaria ed elettromagnetica indotta che con la spinta di Lorentz variando il peso della barriera fa sporgere della quantità desiderata l’altezza dello sbarramento. Non c’è bisogno di ancorare al fondale la struttura della spinta meccanica e nemmeno di tutte le opere elettromeccaniche collegate. I canali di collegamento al mare dovrebbero avere la parte inferiore chiusa fino al fondale. Mentre la parte superiore, contenente l’impianto idroelettrico compresso e la produzione dell’energia indotta con la spinta di Lorentz sarebbe mobile, guidata dalle guide di scorrimento verticali.
Queste paratoie avrebbero la seguente tripla funzione:
1. Produrre energia idroelettrica compressa a basso costo per la città non avendo bisogno di fonti energetiche a pagamento.
2. Produrre l’ossidazione dell’acqua gratis poiché l’acqua che produce l’energia è l’acqua del canale stesso che si arricchisce di ossigeno ogni volta che entra nell’autoclave pressurizzata contenuta nella paratoia.
3. difendere dalle acque alte la città consentendo il passaggio delle imbarcazioni per mezzo dell’accoppiamento di doppie paratoie che lavorano in sincronismo in caso di alta marea per collegare la città con il mare.
Con l’invenzione delle pompe con la doppia alimentazione separata fino alla girante e la modifica del modo di alimentare le autoclavi, noi possiamo sfruttare il principio dell’impenetrabilità dei corpi per espellere l’acqua senza spese energetiche e utilizzare l’energia di espulsione per produrre elettricità e inserire di nuovo l’acqua nel circuito di riciclo senza dover vincere la pressione idrostatica, equilibrando le pressioni in aspirazione e mandata nella girante della pompa.
Io penso che se la scienza mondiale continua a non comprendere l’energia idroelettrica compressa, che il sottoscritto ha prodotto virtualmente anche nelle astronavi, difficilmente potremo conquistare anche lo spazio, perché la fisica quantistica trova difficoltà ad essere realizzate in una scala reale nei laboratori di ricerca. Il Progetto ITER è un’opera costosa e ingombrante già in partenza ed anche sperimentale. Mentre i principi di Pascal, Henry sono semplici e acquisti da secoli.
Se continuiamo a lanciare nello spazio razzi con combustibili chimici che si consumano e non sono in grado di ritornare autonomamente sulla terra, non troveremo mai l’energia interattiva spaziale che certamente esiste ed è elettromagnetica. Come organizzare concretamente la ricerca di questa energia è riportato negli articoli https://www.spawhe.eu/sistema-di-trasporto-aerospaziale-e-sottomarino-con-motori-lineari-globali-interattivi-primari-e-ind/, https://www.spawhe.eu/autovetture-volanti-e-galleggianti-con-motori-lineari-globali-interattivi-spinte-di-newton-e-lorent/,
Io penso che prima di distribuire premi Nobel a cascata a fisici quantistici ed economisti, cerchiamo anche di realizzare qualche impianto completo sul pianeta Terra, perché io che ho fatto il progettista e installatore di impianti per trentacinque anni e l’inventore di impianti interattivi da quattordici anni, non ho ancora visto un solo impianto completo, soprattutto a causa dei conflitti di interesse degli enti pubblici mondiali, e degli stessi enti di ricerca che gareggiano tra loro collaborando soltanto con potenziali acquisitori dei brevetti, invece di studiare soluzioni comuni, che dovrebbe essere il primo compito da svolgere, da chi è pagato con soldi pubblici. Io non ho mai avuto il privilegio di lavorare per il governo Italiano e quando ho offerto le mie soluzioni sono state rifiutate. Quando le ho offerte a livello europeo è successa la stessa cosa e anche le Nazioni Unite e i giudici internazionali non rispondono alle mie lettere aperte.
Certamente, io sono molto deluso dal comportamento delle istituzioni ma non mi pento di aver dedicato il mio tempo e le mie scarse risorse economiche, alla risoluzione di questi problemi. Nei quattordici anni che ho trascorso a studiare queste soluzioni le mie figlie si sono sposate. Ho sei nipotini. Combatto soprattutto per loro e per gli altri nonni che non hanno avuto la fortuna di svolgere lavori di progettazione e installazione di impianti nell’industria e nell’ambiente per comprendere le inefficienze mondiali. Io penso che solo pubblicando apertamente soluzioni alternative rispetto a quelle offerte dalle autorità scientifiche e dalle multinazionali, si possa comprendere l’enorme quantità di personaggi coinvolti nel nascondere tali soluzioni, semplicemente per obbedire ai loro datori di lavoro pubblici e privati. È vergognoso che uffici pubblici come l’organizzazione delle Nazioni Unite che gestiscono la proprietà intellettuale mondiale permettano ai loro funzionari di scrivere banalità sul “moto perpetuo”.
Io sono certo che le ragioni per le quali la relatività generale non ha prodotto l’interattività generale è dovuta a conflitti di competenze che sono sempre esistiti da quando è nato il mondo. Ancora oggi nessun leader mondiale si assume la responsabilità di ordinare di studiare soluzioni multidisciplinari scientifiche, economiche e ambientali al passo con i tempi globalmente per paura di scoprire il vaso di Pandora e assumersi la responsabilità di ammettere che tutte le grandi opere mondiali sono state sbagliate e hanno prodotto immensi danni e debiti pubblici. Inoltre, queste opere sono soggette a invecchiamento e richiedono immensi costi di manutenzione. Le energie interattive sarebbero meno invasive, costerebbero di meno, sarebbero anche depurative e gli aggiornamenti dello stato dell’arte sarebbero automatici, senza grandi opere e grandi infrastrutture. Ma se non si ammettono gli errori la ricostruzione sostenibile non può incominciare. Ancora oggi i governi non governano per paura di perdere le elezioni successive. Tirano a campare per non sconvolgere i mercati e ogni settore avanza in funzione del mercato momentaneo al proprio ritmo, indipendentemente dai settori adiacenti. Io penso che non sia questo il modo di governare un pianeta che ha risorse limitate ed è esposto a rischi ambientali, sismici e anche astrofisici. Questi ultimi, anche se remoti ci troverebbero completamente impreparati senza i sistemi interattivi, che potrebbero assicurarci qualche speranza di sopravvivenza.
Negli ultimi anni i legislatori mondiali stanno incentivando le batterie sui mezzi di trasporto urbani, ma questa soluzione è solo un palliativo, perché, se è vero che questa soluzione riduce l’inquinamento urbano, è anche vero che incrementa l’inquinamento globale, a causa della diminuzione dei rendimenti generali del trasporto dell’energia primaria ai punti di distribuzione elettrica e anche a causa del minore rendimento energetico che comporta l’uso delle batterie.
Comunque restano fuori dall’alimentazione a batteria tutti i grandi mezzi di trasporto su strada, i trasporti marini, aerei, i mezzi di lavoro della terra, quelli agricoli, che vanno dai grandi trattori, motocoltivatori, motozappe, decespugliatori. Tra grandi e piccolissimi motori termici, praticamente, abbiamo qualche miliardo di mezzi che per ragioni diverse, all’attuale stato dell’arte, non possono usare un’energia primaria diversa da quella fossile e non possono nemmeno usare le batterie perché sarebbe ridicolo sospendere il lavoro nei campi e nei cantieri per andare a caricare le batterie che comportano molte ore di fermo delle macchine, a meno che non si moltiplicano i costi e i pesi portandosi appresso anche batterie di riserva.
L’attuale classe dirigente mondiale, sebbene stia organizzando l’economia circolare, che riciclerebbe le plastiche, gli oli esausti e i metalli, non è stata in grado di cambiare la fonte primaria di energia e finge di non comprendere le energie interattive per continuare a consumare carbone, petrolio, produrre motori termici piccoli e grandi. Mentre le energie rinnovabili, che dipendendo dalle condizioni atmosferiche, hanno bassi rendimenti e sono discontinue. Dalla relatività generale sarebbe stato logico passare all’interattività generale terrestre, perché molte leggi della fisica coincidono perfettamente. Purtroppo, la scienza indaga soltanto nella direzione che riceve i finanziamenti. Nessun paese al mondo ha finanziato lo studio dei legami tra la gravità e l’interattività positiva con l’ambiente che lasciavano intravedere alcune leggi fisiche individuate da molto tempo da scienziati come Pascal, Torricelli, Henry, Dalton, Bernoulli, Venturi, che hanno legiferato principi fisici dell’acqua, dell’aria e dei gas importantissimi, che meritavano ulteriori approfondimenti, per sfruttare le condizioni vantaggiose offerte dalla gravità ai fini energetici e depurativi.
I governi mondiali non hanno mai finanziato gli approfondimenti interattivi. Purtroppo, lo stesso Einstein, non si accorse delle affinità scientifiche tra i principi fluidodinamici e la relatività. Questi principi sono stati utilizzati in modo isolato, senza sfruttare i principi interattivi. L’energia interattiva trasferita dalla forza gravitazionale all’acqua intubata dall’alto nei bacini idrici, che il sottoscritto ha chiamato energia sommersa, è stata definita “moto perpetuo” dai burocrati degli uffici brevetti, mentre la scienza mondiale è sfuggita al confronto, per non ammettere i propri errori, che hanno prodotto la costruzione di immense opere pubbliche per produrre energia idroelettrica a senso unico, senza il recupero dell’acqua, creando siccità e alluvioni. Ancora oggi la scienza mondiale tace su questo argomento.
Non parliamo del gravissimo errore commesso nel trascurare l’effetto depurativo della legge di Henry. Infatti, possiamo avere le depurazioni come effetto secondario della produzione di energia, oppure la produzione di energia come effetto secondario delle depurazioni per effetto del principio di Henry. Ma non abbiamo mai usato questo regalo fatto dalla natura. La legge di Henry dice che a temperatura costante, la solubilità di un gas è direttamente proporzionale alla pressione che il gas esercita sulla soluzione. Raggiunto l’equilibrio, il liquido si definisce saturo di quel gas a quella pressione. Tale stato di equilibrio permane fino a quando la pressione esterna del gas resterà inalterata, altrimenti, se essa aumenta, altro gas entrerà in soluzione; se diminuisce, il liquido si troverà in una situazione di sovrasaturazione ed il gas si libererà tornando all’esterno fino a quando le pressioni saranno nuovamente equilibrate. Questo principio non è mai stato usato negli attuali depuratori perché per poterlo sfruttare industrialmente è necessario far circolare a senso unico l’acqua inquinata da depurare nelle autoclavi e farla espellere gratis dal principio dell’impenetrabilità dei corpi.
Era necessaria l’invenzione delle pompe con la doppia alimentazione separata fino alla girante e il sistema di circolazione pubblicato in molte versioni dal sottoscritto, per produrre energia elettrica fissa e mobile, che costringe l’acqua a passare attraverso una turbina che produce energia scaricando l’acqua alla pressione atmosferica, e usare le pompe modificate per inserire di nuovo la stessa quantità di acqua che ha prodotto l’energia nel circuito di riciclo interno all’autoclave, in modo da non variare i volumi e le pressioni interne all’autoclave stessa, che continua all’infinito ad alimentare anche il circuito esterno, semplicemente sfruttando il principio dell’impenetrabilità dei corpi. Questo principio si può sfruttare dappertutto, nei deserti, ai poli, nello spazio, usando sempre la stessa quantità di liquido incomprimibili, le pompe con la doppia alimentazione separata, e la pressione statica dell’aria compressa. Dai calcoli effettuati in tutte le applicazioni depositate come brevetti l’energia prodotta nella turbina è sempre decine o centinaia di volte o superiore all’energia consumata dalla pompa di circolazione dell’acqua, poiché questa lavora con le pressioni equilibrate nella girante in aspirazione e mandata, come tutte le pompe di circolazione che non devono sollevare l’acqua ma soltanto vincere le perdite di carico del circuito. Un’altra piccola energia che consuma questo circuito è quella di un compressore che deve fornire la quantità di aria che si dissolve nell’acqua passando attraverso la pressione maggiore dell’autoclave. Questa stessa quantità di aria viene restituita all’ambiente quando l’acqua viene scaricata alla pressione atmosferica all’uscita della turbina. Ma nel vuoto l’aria si può recuperare tramite valvole a scarico convogliato e un apposito serbatoio di recupero dell’aria e del vapore.
In ogni caso, questa energia viene prodotta senza trasformare la materia chimicamente e riciclando al cento per cento, sia l’acqua che l’aria, perché la natura ha concepito l’acqua incomprimibile, l’aria comprimibile come una molla con punti critici di trasformazione da gas a liquido molto distanti tra loro (-140,6 gradi centigradi e 3769,290 kPa), che sul pianeta terra ci consentirebbero di produrre energia gratis a all’aperto a tutte le latitudini e longitudini, mantenendo liquida soltanto l’acqua con resistenze elettriche. Ma le abbiamo prodotte a pagamento con i combustibili che hanno anche inquinato l’ambiente. Nello spazio, al massimo potremo avvicinarci allo zero assoluto (−273,15 °C), ma fino a prova contraria, l’energia elettrica che produrremo con i motori lineari globali ci potrà consentire di mantenere l’acqua e l’aria riciclate al 100% alle temperature desiderate.
Tuttavia, sul pianeta Terra, nessun costruttore mondiale di pompe ha modificato le pompe e nessun costruttore di impianti depurativi ed energetici ha modificato gli impianti come indicato del sottoscritto. Tutti aspettano che sia il mercato a richiedere queste modifiche perché le modifiche richiedono nuovi investimenti. Nel frattempo i consiglieri scientifici dei governi mondiali e delle Nazioni Unite tacciono, mentre l’inventore deve pagare tasse di deposito e di mantenimento dei brevetti che non gli competono e dovrebbe anche combattere legalmente contro gli uffici brevetti, contro accuse assurde come il moto perpetuo, o contro il modo burocratico di scrivere le rivendicazioni, che riguarda l’aspetto formale, non la sostanza delle invenzioni. Persino La pompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante, che è l’invenzione basilare per realizzare la nuova rivoluzione industriale mondiale e spaziale è stata definita dall’ufficio brevetti italiano “un modello di utilità”, non un’invenzione. Come si può credere a questa scienza che ci meraviglia proponendo sempre cose nuove, ma è da sempre latitante sui problemi ambientali ed energetici globali per non inimicarsi sponsor, finanziatori, e datori di lavoro?
Oggi dobbiamo chiederci chi sono i personaggi che hanno fatto più danni al pianeta e all’umanità? Gli scienziati che hanno usato la scienza a senso unico, senza individuare i principi interattivi; gli economisti che hanno stabilito regole economiche globali basate su invenzioni antieconomiche sia dal punto di vista del consumo delle risorse, che dei rendimenti energetici e depurativi, oppure i politici che non hanno preteso ragionamenti scientifici e progetti globali prima di deliberare gli investimenti statali?
Cosa ci vuole a far comprendere alla scienza, la imprenditoria, la politica, l’economia che abbiamo inquinato inutilmente l’ambiente, fatto inutili guerre per approvvigionarci di energie che non servono e fatto inutili lotte di classe per protestare sull’inquinamento e l’alto costo dell’energia. Tutto si poteva e si può ancora risolvere modificando il modo di far circolare l’acqua negli impianti, assecondando, non contrastando, la forza gravitazionale e la pressione di un cuscino di aria. Chi deve spiegarle queste cose elementari ai giovani, se non i professori che insegnano nelle scuole elementari? Invece non sono insegnate nemmeno nelle più importanti università mondiali.
Il mondo deve essere governato prima scientificamente e poi dai politici e gli economisti. Chi governa e chi si oppone da molte generazioni non comprende che le pompe sono il cuore di tutti gli impianti mondiali e devono essere usate con la doppia alimentazione separata fino alla girante, facendo circolare l’acqua a senso unico, senza far espandere il cuscino di aria. Realizzando gli impianti in questo modo l’energia assorbita dalla pompa è sempre uguale perché lavora con le pressioni equilibrate in aspirazione e mandata, mentre l’energia prodotta dal generatore di corrente accoppiato alla turbina è direttamente proporzionale alla pressione statica del cuscino di aria che non potendo espandersi non consuma energia. L’acqua scaricata dalla turbina si ricicla facendola entrare di nuovo nell’autoclave attraverso la seconda alimentazione della pompa. Per produrre energia primaria pulita non c’è nulla di più semplice ed economico di questo sistema che è costato alla comunità mondiale zero dollari in ricerca e sperimentazioni, ma soltanto il ragionamento di un inventore, ancora non creduto dalla scienza che ha inquinato e riscaldato il pianeta inutilmente. Non è necessario dividere l’atomo per produrre energia a basso costo. Quante centinaia o migliaia di miliardi ci è costata la divisione dell’atomo che non produrrà mai energia pulita, non potrà mai essere montata sui mezzi di trasporto, né alimentare il cuore umano artificiale, né produrre come effetto secondario l’ossigenazione, ossia la depurazione, dell’acqua e del sangue?
La classe dirigente mondiale per continuare a vendere petrolio, a sprecare risorse in ricerche nucleari, produrre batterie ed energie rinnovabili non interattive, ha fatto decadere i brevetti nazionali e internazionali interattivi nascondendosi dietro incomprensibili silenzi. Oggi anche se qualcuno mi prestasse i soldi per dimostrare questa invenzione non avrei più diritto alla proprietà dei miei brevetti né a livello industriale, né a livello intellettuale. Come si può combattere contemporaneamente una classe dirigente mondiale politica, scientifica, economica, e un’opposizione che manifesta in tutte le piazze mondiali, senza comprendere che il nocciolo della questione del malessere sociale e ambientale è nella incapacità di progettare gli impianti antropici globalmente per colpa delle specializzazioni volute e mantenute separate soprattutto dalla scienza pubblica mondiale per avere maggiori finanziamenti e contemporaneamente vendere brevetti specialistici alle multinazionali che sono parimenti specializzate in singoli settori.
I centri di potere mondiali, pubblici e privati, che selezionano i migliori cervelli nelle università di tutto il mondo impediscono che questi imparino a ragionare globalmente. Sostanzialmente, i politici, i legislatori, i giuristi, sono manipolati da tali centri di potere. Infatti, senza l’autorevole parere della scienza, non possono legiferare e nemmeno condannare i reati ambientali. Ma non possono nemmeno comprendere da soli che per progettare impianti completi è necessario individuare le sinergie scientifiche compatibili e interattive che i centri di potere hanno impedito alla scienza e alla tecnologia di individuare. Dove finisce l’ipocrisia e dove inizia l’ignoranza scientifica dei centri di potere che governano il mondo è difficile saperlo, ma una cosa è certa: sia i centri di ricerca che le multinazionali lavorano a compartimenti stagni. Nemmeno tra cento anni si sarebbero accorti che si devono modificare, ciminiere, fognature, depuratori, pompe, turbine, autoclavi e che la spinta di Newton, si deve abbinare a quella Lorentz se vogliamo cambiare radicalmente anche i trasporti terrestri e spaziali, non solo per non inquinare l’ambiente, ma anche per non alterarlo con opere insostenibili che sono soggette a invecchiamento e a crolli dovuti a eventi geologici naturali, a incendi altrettanto naturali, che però, si potrebbero controllare se avessimo già messo insieme nei mezzi di trasporto aerei la spinta di Newton e Lorentz che consentirebbe si sostare per il tempo necessario a spegnere completamente il focolaio, con una pioggia artificiale prodotta da autentici serbatoi idrici volanti. Gli attuali canadair sono ridicoli di fronte ai grandi incendi a cui stiamo assistendo, ma sono ridicole anche le alluvioni prodotte dai bacini idrici artificiali realizzati nelle valli di montagna. Paradossalmente, tutti questi grandi problemi sono legati ai modi sbagliati che usiamo per produrre energia, che fino ad ora ci hanno anche impedito di vincere la gravità e uscire dall’atmosfera terrestre con un sistema razionale e interattivo, che i risolverebbe anche il modo di spegnere gli incendi. La gravità non è una prigione è la scienza pubblica mondiale e le multinazionali che non hanno saputo progettare gli impianti energetici e depurativi.
Cosa ci vuole a comprendere che l’energia idroelettrica compressa è prodotta quasi direttamente dalla forza gravitazionale e non consuma né l’acqua né l’aria, usura soltanto le macchine che la utilizzano per produrre la spinta di Newton e Lorentz, senza inutili dispersioni in calore e cicli di espansione e compressione, che oggi assorbono molta più energia di quella che producono? Per giunta usando combustibili a pagamento. Infatti il rendimento medio di un ciclo termico è circa 0,35% rispetto al potere calorifero inferiore del combustibile, ma la scienza mondiale che comprende anche famosi economisti non si è accorta di questo cattivo affare.
Oggi si organizzano convegni internazionali a pagamento a cui possono partecipare soltanto coloro che detengono il potere economico e si dicono verità parziali. A questi convegni si parla di risparmio energetico e di riduzione dell’inquinamento, nascondendo il fatto che gli impianti progettati in modo interattivo, sarebbero completamente autonomi energeticamente, costerebbero di meno e non inquinerebbero l’ambiente, ma lo proteggerebbero dissolvendo parte dell’ossigeno nell’acqua. Questa non è democrazia ma l’anarchia autorizzata dalla divisione delle competenze, appositamente voluta dagli organi istituzionali mondiali per non assumersi la responsabilità di riparare i danni che hanno prodotto le progettazioni incomplete della scienza e delle multinazionali. Sappiamo tutti che i dipendenti pubblici e privati sono tenuti a rispettare le regole aziendali. Pertanto nessun inventore o scienziato dipendente da una azienda pubblica o privata può denunciare la politica ambientale della propria azienda, che rispetta le normative internazionali. Questa è una presa in giro internazionale a cui possono credere soltanto i politici e gli economisti ma non coloro che hanno vissuto esperienze impiantistiche trasversali come il sottoscritto e non sono tenuti a nessuna fedeltà aziendale perché solo da pensionato si è permesso di indagare e sviluppare soluzioni alternative. Non è stato facile mettere insieme un puzzle energico e ambientale con tutti i pezzi sparsi e senza un disegno generale, come se la scienza pubblica mondiale non esistesse. I soli riferimenti che mi hanno guidato nello studio delle soluzioni interattive sono stati i processi naturali, che la scienza non ha integrato con invenzioni sostenibili. Ha semplicemente collaborato con le multinazionali in posizione subalterna
Ai convegni internazionali un inventore privato, come il sottoscritto, non può nemmeno accedere, dovendo pagare centinaia di euro anche come semplice spettatore, senza contare le spese dei viaggi aerei e i pernottamenti in albergo, che invece si possono permettere, soprattutto, i ricercatori pubblici a spese dei contribuenti. Questi vanno ai convegni, soprattutto per cercare di vendere i brevetti alle multinazionali, che non hanno nessun interesse nella ricerca dello sviluppo sostenibile. Si limitano a rispettare le normative pubbliche. Quindi, ancora oggi, nel 2020, nessun centro di potere mondiale, pubblico o privato ha fatto degli studi sistematici finalizzati all’individuazione di soluzioni impiantistiche trasversali e interattive, che siano contemporaneamente energetici e depurativi. Lo ha fatto il sottoscritto sul sito web https://www.spawhe.eu, ma per i centri di potere mondiali questo piccolissimo sito web non esiste.
L’ipocrisia istituzionale mondiale non ha limiti e l’intera classe dirigente e imprenditoriale è coinvolta. Chi non accetta le regole non scritte da nessuna parte è escluso dal mondo lavoro come dipendente e anche come imprenditore. Per questa ragione, le mie proposte le ho dovute studiare e pubblicare da pensionato. Non ho potuto realizzare anche i prototipi dimostrativi, essendo le applicazioni infinite e avendo pochi soldi e poco tempo a disposizione. Sono stato costretto a depositare brevetti teorici che ho chiamato intellettuali.
I legislatori mondiali, pretendono dagli inventori privati le stesse tasse che pagano gli enti di ricerca pubblici e le multinazionali. Non riconoscono i diritti di autore agli inventori che non possono pagarle. Non si accorgono nemmeno dei danni che producono all’intera società, negando tali diritti e consentendo l’occultamento delle invenzioni di interesse pubblico. È ovvio che in tali condizioni, nessuno inventore è invogliato a studiare soluzioni alternative a quelle prodotte dai centri di potere. Il sottoscritto, ha trovato le motivazioni nel fatto che è consapevole che oltre il 99% della popolazione mondiale, non può sapere come si progettano gli impianti energetici e depurativi mondiali. Purtroppo, non lo sanno nemmeno i ricercatori e i progettisti specializzati in singoli settori che producono invenzioni specifiche, utili localmente. che non possono essere applicate universalmente. Come ho spiegato in molte pubblicazioni, dove non arriva la scienza, arriva lo studio scientifico dell’organizzazione del lavoro industriale e ambientale. Purtroppo senza l’esperienza e le conoscenze delle macchine e degli impianti industriali e ambientali e solide basi scientifiche, non si possono produrre invenzioni globali. Io penso che soltanto l’amore per il mio lavoro mi abbia consentito e di mettere insieme tutti questi elementi. Non ho potuto sottrarmi al dovere di fare l’inventore da pensionato perché è evidente gli attuali impianti energetici e depurativi mondiali, sono progettati senza l’amore per il proprio lavoro, o senza le conoscenze globali necessarie. Lo studio scientifico dell’organizzazione del lavoro è indispensabile per evitare sprechi di risorse, abbreviare i cicli di lavoro degli uomini e delle macchine. Io imparato a fare questo nell’industria automobilistica in diciassette anni di lavoro e dopo aver conosciuto anche gli impianti ambientali, depurativi ed energetici nei venti anni successivi. Nella terza fase lavorativa della mia vita che ho svolto da pensionato, senza obbedire a ordini dall’alto, applicando l’organizzazione del lavoro industriale all’ambiente ho pubblicato le depurazioni e le energie interattive nelle varie versioni che si possono comprendere leggendo tutti gli articoli pubblicati dalla vecchia “home page” salendo verso l’alto fino alla “nuova home page. Ovviamente, queste pubblicazioni rivelano che anche l’organizzazione del lavoro industriale ha sbagliato l’individuazione dei principi fondamentali dell’energia primaria, perché non ha studiato l’organizzazione scientifica del lavoro ambientale, che non è stata pubblicata da nessun editore e scrittore mondiale, essendo nata spontaneamente insieme alle invenzioni pubblicate su SPAWHE.eu.
Chiunque, a livello scientifico, avrebbe potuto smentirmi su questi argomenti. Ma fino ad ora ho raccolto soltanto silenzi. Pertanto, se i governi e le Nazioni unite, vogliono fare tesoro di queste esperienze, devono modificare le attuali leggi e regolamenti che regolano la proprietà industriale ed evitare i conflitti di interesse tra gli inventori e ricercatori pubblici e le multinazionali. Innanzitutto, separando la proprietà intellettuale da quella industriale, ma anche separando i brevetti di pubblica utilità sociale, depurativi energetici, sanitari, dalle invenzioni prodotte a soli scopi commerciali. Chi propone questi brevetti di pubblica utilità, non può essere tassato come una multinazionale, per mantenere in vita i brevetti, che non trovano finanziatori proprio a causa del monopolio creato dal commercio tra la ricerca pubblica e privata che anche se avessero compreso gli errori commessi, non troveranno mai il coraggio di demolire gli impianti che hanno progettato insieme. Chi ha pensato che questi madornali errori dello sviluppo mondiale si potessero tenere nascosti per sempre attraverso la selezione dei migliori ricercatori da parte dei centri di potere, la fedeltà aziendale, i guadagni extra conseguiti attraverso la vendita dei brevetti, si è sbagliato, perché le invenzioni riportate su SPAWHE.EU, che nessun centro di potere mondiale ha finanziato, dimostrano che, qualche cervello, può sempre sfuggire. In questo caso non si tratta di una singola invenzione occultata ma di un intero modello di sviluppo, nel quale non possono non essere coinvolti i maggiori scienziati, politici economisti e imprenditori. Se non sono ancora coinvolti lo saranno abbastanza presto, spero anche in seguito alla pubblicazione di questo lungo articolo. La scienza e le istituzioni pubbliche mondiali stanno perdendo credibilità, soprattutto nei confronti delle nuove generazioni perché come ho scritto in più occasioni il riscaldamento globale è stato prodotto legalmente dalle stesse istituzioni. Anche se io avessi sbagliato le ultime invenzioni energetiche interattive, sicuramente non ho sbagliato le depurazioni interattive, che con maggiori costi, comunque, avrebbero, neutralizzato i fumi, CO2, acqua insieme meglio delle auto a batteria, che certamente non depurano l’acqua e incrementano indirettamente la produzione di CO2.
I politici mondiali non possono continuare a nascondersi dietro i falsi scienziati, che continuano a non trovare soluzioni. Non possono continuare ad appellarsi alla popolazione soltanto in caso di emergenze che loro stessi producono non consentendo la progettazione globale gli impianti, ma affidandola ai soliti specialisti che ricopiano gli impianti precedenti variando soltanto le dimensioni. Io ho partecipato per trentasette anni personalmente alla costruzione di impianti industriali e ambientali, soprattutto questi ultimi, producono più danni che benefici. Perché non sono progettati globalmente. Con impianti progettati globalmente si possono prevenire le alluvioni, siccità e il riscaldamento globale. Non avrei voluto, suscitare false speranze nella popolazione mondiale, ma sono costretto a dirlo perché credo veramente, che l’accoppiamento dei principi fluidodinamici all’elettromagnetismo, ci consentiranno di cambiare completamente anche i trasporti mondiali che ci consentiranno di sfuggire rapidamente ai terremoti e maremoti, non dovendo fare la fila ai distributori di inutili e dannosi carburanti, che ovviamente, durante le emergenze, esauriscono subito la scorta. Ma dove possono portarci con pochi litri di carburanti? Questi carburanti una volta esauriti, ci faranno soffrire il freddo e la fame. Senza le energie interattive, in qualche modo siamo sopravvissuti, ma non possiamo continuare a trascurarle ancora, perché anche i soccorsi umanitari li realizziamo con mezzi antieconomici e non sicuri che mettono in pericolo anche la vita dei soccorritori. Se potessimo volare almeno nell’atmosfera con le energie interattive prodotte con acqua aria ed elettromagnetismo associando le spinte di Newton e Lorentz avremmo risolto non solo i problemi ambientali ma anche quelli dell’economia mondiale. Non vorrei essere frainteso, toccando un argomento molto delicato, ma mi pongo una domanda: Nelle recenti missioni dell’aeronautica militare italiana per trasportare gli italiani che si trovavano in Cina con l’epidemia “coronavirus” dove abbiamo preso i soldi per pagare tre viaggi aerei con equipaggi personale medico e carburanti? Ovviamente, incrementando il già alto debito pubblico. Certamente, non potevamo lasciarli soli, ma noi non dobbiamo essere solidali soltanto con il cuore nelle emergenze. Dobbiamo essere previdenti e creare la ricchezza che ci consente di affrontare le calamità usando razionalmente la scienza e la tecnologia. Pensiamo all’impotenza che ha mostrato l’intera scienza mondiale di fronte gli incendi che hanno quasi distrutto l’Australia recentemente, perché non siamo stati in grado di progettare mezzi di trasporto aereo in grado di sostare sui focolai degli incendi. In sottoscritto per questo problema, ha proposto tre soluzioni, non una sola, con la sola spinta di Newton e con la doppia spinta di Newton e Lorentz. Ovviamente, senza combustibili. Io penso che con una minore spesa di quella sostenuta, giustamente, dal governo italiano per soccorrere gli italiani in Cina, il governo italiano potrebbe anche verificare, se in futuro i voli aerei possono costare di meno, soccorrendo anche l’ambiente e l’economia italiana. Chi governa non può fare entrambe le cose? Le soluzioni utilizzate della scienza pubblica, privata e dell’industria aeronautica italiana e mondiale su questo argomento le conosciamo tutti. Se avessero avuto i requisiti necessari per l’ambiente, l’economia e la sicurezza dei voli, non avrei fatto queste proposte. https://www.spawhe.eu/aerospatial-pressurized-hydroelectric-transport-system/, https://www.spawhe.eu/autovetture-volanti-e-galleggianti-con-motori-lineari-globali-interattivi-spinte-di-newton-e-lorent/. https://www.spawhe.eu/aerospace-and-submarine-transport-system-with-global-interactive-primary-and-inductive-linear-motors/
Ovviamente, i centri di potere mondiali, nella loro onnipotenza, avranno anche riso di queste soluzioni, invece di piangere sui loro errori.
Oggi dobbiamo chiederci chi sono i personaggi che hanno fatto più danni al pianeta e all’umanità? Gli scienziati che hanno usato la scienza a senso unico, senza individuare i principi interattivi; gli economisti che hanno stabilito regole economiche globali basate su invenzioni antieconomiche sia dal punto di vista del consumo delle risorse, che dei rendimenti energetici e depurativi, oppure i politici che non hanno preteso ragionamenti scientifici e progetti globali prima di deliberare gli investimenti statali?
Cosa ci vuole a far comprendere alla scienza, la imprenditoria, la politica, l’economia che abbiamo inquinato inutilmente l’ambiente, fatto inutili guerre per approvvigionarci di energie che non servono e fatto inutili lotte di classe per protestare sull’inquinamento e l’alto costo dell’energia. Tutto si poteva e si può ancora risolvere modificando il modo di far circolare l’acqua negli impianti, assecondando, non contrastando, la forza gravitazionale e la pressione di un cuscino di aria. Chi deve spiegarle queste cose elementari ai giovani, se non i professori che insegnano nelle scuole elementari? Invece non sono insegnate nemmeno nelle più importanti università mondiali.
Il mondo deve essere governato prima scientificamente e poi dai politici e gli economisti. Chi governa e chi si oppone da molte generazioni non comprende che le pompe sono il cuore di tutti gli impianti mondiali e devono essere usate con la doppia alimentazione separata fino alla girante, facendo circolare l’acqua a senso unico, senza far espandere il cuscino di aria. Realizzando gli impianti in questo modo l’energia assorbita dalla pompa è sempre uguale perché lavora con le pressioni equilibrate in aspirazione e mandata, mentre l’energia prodotta dal generatore di corrente accoppiato alla turbina è direttamente proporzionale alla pressione statica del cuscino di aria che non potendo espandersi non consuma energia. L’acqua scaricata dalla turbina si ricicla facendola entrare di nuovo nell’autoclave attraverso la seconda alimentazione della pompa. Per produrre energia primaria pulita non c’è nulla di più semplice ed economico di questo sistema che è costato alla comunità mondiale zero dollari in ricerca e sperimentazioni, ma soltanto il ragionamento di un inventore, ancora non creduto dalla scienza che ha inquinato e riscaldato il pianeta inutilmente. Non è necessario dividere l’atomo per produrre energia a basso costo. Quante centinaia o migliaia di miliardi ci è costata la divisione dell’atomo che non produrrà mai energia pulita, non potrà mai essere montata sui mezzi di trasporto, né alimentare il cuore umano artificiale, né produrre come effetto secondario l’ossigenazione, ossia la depurazione, dell’acqua e del sangue?
La classe dirigente mondiale per continuare a vendere petrolio, a sprecare risorse in ricerche nucleari, produrre batterie ed energie rinnovabili non interattive, ha fatto decadere i brevetti nazionali e internazionali interattivi nascondendosi dietro incomprensibili silenzi. Oggi anche se qualcuno mi prestasse i soldi per dimostrare questa invenzione non avrei più diritto alla proprietà dei miei brevetti né a livello industriale, né a livello intellettuale. Come si può combattere contemporaneamente una classe dirigente mondiale politica, scientifica, economica, e un’opposizione che manifesta in tutte le piazze mondiali, senza comprendere che il nocciolo della questione del malessere sociale e ambientale è nella incapacità di progettare gli impianti antropici globalmente per colpa delle specializzazioni volute e mantenute separate soprattutto dalla scienza pubblica mondiale per avere maggiori finanziamenti e contemporaneamente vendere brevetti specialistici alle multinazionali che sono parimenti specializzate in singoli settori.
I centri di potere mondiali, pubblici e privati, che selezionano i migliori cervelli nelle università di tutto il mondo impediscono che questi imparino a ragionare globalmente. Sostanzialmente, i politici, i legislatori, i giuristi, sono manipolati da tali centri di potere. Infatti, senza l’autorevole parere della scienza, non possono legiferare e nemmeno condannare i reati ambientali. Ma non possono nemmeno comprendere da soli che per progettare impianti completi è necessario individuare le sinergie scientifiche compatibili e interattive che i centri di potere hanno impedito alla scienza e alla tecnologia di individuare. Dove finisce l’ipocrisia e dove inizia l’ignoranza scientifica dei centri di potere che governano il mondo è difficile saperlo, ma una cosa è certa: sia i centri di ricerca che le multinazionali lavorano a compartimenti stagni. Nemmeno tra cento anni si sarebbero accorti che si devono modificare, ciminiere, fognature, depuratori, pompe, turbine, autoclavi e che la spinta di Newton, si deve abbinare a quella Lorentz se vogliamo cambiare radicalmente anche i trasporti terrestri e spaziali, non solo per non inquinare l’ambiente, ma anche per non alterarlo con opere insostenibili che sono soggette a invecchiamento e a crolli dovuti a eventi geologici naturali, a incendi altrettanto naturali, che però, si potrebbero controllare se avessimo già messo insieme nei mezzi di trasporto aerei la spinta di Newton e Lorentz che consentirebbe si sostare per il tempo necessario a spegnere completamente il focolaio, con una pioggia artificiale prodotta da autentici serbatoi idrici volanti. Gli attuali canadair sono ridicoli di fronte ai grandi incendi a cui stiamo assistendo, ma sono ridicole anche le alluvioni prodotte dai bacini idrici artificiali realizzati nelle valli di montagna. Paradossalmente, tutti questi grandi problemi sono legati ai modi sbagliati che usiamo per produrre energia, che fino ad ora ci hanno anche impedito di vincere la gravità e uscire dall’atmosfera terrestre con un sistema razionale e interattivo, che i risolverebbe anche il modo di spegnere gli incendi. La gravità non è una prigione è la scienza pubblica mondiale e le multinazionali che non hanno saputo progettare gli impianti energetici e depurativi.
Cosa ci vuole a comprendere che l’energia idroelettrica compressa è prodotta quasi direttamente dalla forza gravitazionale e non consuma né l’acqua né l’aria, usura soltanto le macchine che la utilizzano per produrre la spinta di Newton e Lorentz, senza inutili dispersioni in calore e cicli di espansione e compressione, che oggi assorbono molta più energia di quella che producono? Per giunta usando combustibili a pagamento. Infatti il rendimento medio di un ciclo termico è circa 0,35% rispetto al potere calorifero inferiore del combustibile, ma la scienza mondiale che comprende anche famosi economisti non si è accorta di questo cattivo affare.
Oggi si organizzano convegni internazionali a pagamento a cui possono partecipare soltanto coloro che detengono il potere economico e si dicono verità parziali. A questi convegni si parla di risparmio energetico e di riduzione dell’inquinamento, nascondendo il fatto che gli impianti progettati in modo interattivo, sarebbero completamente autonomi energeticamente, costerebbero di meno e non inquinerebbero l’ambiente, ma lo proteggerebbero dissolvendo parte dell’ossigeno nell’acqua. Questa non è democrazia ma l’anarchia autorizzata dalla divisione delle competenze, appositamente voluta dagli organi istituzionali mondiali per non assumersi la responsabilità di riparare i danni che hanno prodotto le progettazioni incomplete della scienza e delle multinazionali. Sappiamo tutti che i dipendenti pubblici e privati sono tenuti a rispettare le regole aziendali. Pertanto nessun inventore o scienziato dipendente da una azienda pubblica o privata può denunciare la politica ambientale della propria azienda, che rispetta le normative internazionali. Questa è una presa in giro internazionale a cui possono credere soltanto i politici e gli economisti ma non coloro che hanno vissuto esperienze impiantistiche trasversali come il sottoscritto e non sono tenuti a nessuna fedeltà aziendale perché solo da pensionato si è permesso di indagare e sviluppare soluzioni alternative. Non è stato facile mettere insieme un puzzle energico e ambientale con tutti i pezzi sparsi e senza un disegno generale, come se la scienza pubblica mondiale non esistesse. I soli riferimenti che mi hanno guidato nello studio delle soluzioni interattive sono stati i processi naturali, che la scienza non ha integrato con invenzioni sostenibili. Ha semplicemente collaborato con le multinazionali in posizione subalterna
Ai convegni internazionali un inventore privato, come il sottoscritto, non può nemmeno accedere, dovendo pagare centinaia di euro anche come semplice spettatore, senza contare le spese dei viaggi aerei e i pernottamenti in albergo, che invece si possono permettere, soprattutto, i ricercatori pubblici a spese dei contribuenti. Questi vanno ai convegni, soprattutto per cercare di vendere i brevetti alle multinazionali, che non hanno nessun interesse nella ricerca dello sviluppo sostenibile. Si limitano a rispettare le normative pubbliche. Quindi, ancora oggi, nel 2020, nessun centro di potere mondiale, pubblico o privato ha fatto degli studi sistematici finalizzati all’individuazione di soluzioni impiantistiche trasversali e interattive, che siano contemporaneamente energetici e depurativi. Lo ha fatto il sottoscritto sul sito web https://www.spawhe.eu, ma per i centri di potere mondiali questo piccolissimo sito web non esiste.
L’ipocrisia istituzionale mondiale non ha limiti e l’intera classe dirigente e imprenditoriale è coinvolta. Chi non accetta le regole non scritte da nessuna parte è escluso dal mondo lavoro come dipendente e anche come imprenditore. Per questa ragione, le mie proposte le ho dovute studiare e pubblicare da pensionato. Non ho potuto realizzare anche i prototipi dimostrativi, essendo le applicazioni infinite e avendo pochi soldi e poco tempo a disposizione. Sono stato costretto a depositare brevetti teorici che ho chiamato intellettuali.
I legislatori mondiali, pretendono dagli inventori privati le stesse tasse che pagano gli enti di ricerca pubblici e le multinazionali. Non riconoscono i diritti di autore agli inventori che non possono pagarle. Non si accorgono nemmeno dei danni che producono all’intera società, negando tali diritti e consentendo l’occultamento delle invenzioni di interesse pubblico. È ovvio che in tali condizioni, nessuno inventore è invogliato a studiare soluzioni alternative a quelle prodotte dai centri di potere. Il sottoscritto, ha trovato le motivazioni nel fatto che è consapevole che oltre il 99% della popolazione mondiale, non può sapere come si progettano gli impianti energetici e depurativi mondiali. Purtroppo, non lo sanno nemmeno i ricercatori e i progettisti specializzati in singoli settori che producono invenzioni specifiche, utili localmente. che non possono essere applicate universalmente. Come ho spiegato in molte pubblicazioni, dove non arriva la scienza, arriva lo studio scientifico dell’organizzazione del lavoro industriale e ambientale. Purtroppo senza l’esperienza e le conoscenze delle macchine e degli impianti industriali e ambientali e solide basi scientifiche, non si possono produrre invenzioni globali. Io penso che soltanto l’amore per il mio lavoro mi abbia consentito e di mettere insieme tutti questi elementi. Non ho potuto sottrarmi al dovere di fare l’inventore da pensionato perché è evidente gli attuali impianti energetici e depurativi mondiali, sono progettati senza l’amore per il proprio lavoro, o senza le conoscenze globali necessarie. Lo studio scientifico dell’organizzazione del lavoro è indispensabile per evitare sprechi di risorse, abbreviare i cicli di lavoro degli uomini e delle macchine. Io imparato a fare questo nell’industria automobilistica in diciassette anni di lavoro e dopo aver conosciuto anche gli impianti ambientali, depurativi ed energetici nei venti anni successivi. Nella terza fase lavorativa della mia vita che ho svolto da pensionato, senza obbedire a ordini dall’alto, applicando l’organizzazione del lavoro industriale all’ambiente ho pubblicato le depurazioni e le energie interattive nelle varie versioni che si possono comprendere leggendo tutti gli articoli pubblicati dalla vecchia “home page” salendo verso l’alto fino alla “nuova home page. Ovviamente, queste pubblicazioni rivelano che anche l’organizzazione del lavoro industriale ha sbagliato l’individuazione dei principi fondamentali dell’energia primaria, perché non ha studiato l’organizzazione scientifica del lavoro ambientale, che non è stata pubblicata da nessun editore e scrittore mondiale, essendo nata spontaneamente insieme alle invenzioni pubblicate su SPAWHE.eu.
Chiunque, a livello scientifico, avrebbe potuto smentirmi su questi argomenti. Ma fino ad ora ho raccolto soltanto silenzi. Pertanto, se i governi e le Nazioni unite, vogliono fare tesoro di queste esperienze, devono modificare le attuali leggi e regolamenti che regolano la proprietà industriale ed evitare i conflitti di interesse tra gli inventori e ricercatori pubblici e le multinazionali. Innanzitutto, separando la proprietà intellettuale da quella industriale, ma anche separando i brevetti di pubblica utilità sociale, depurativi energetici, sanitari, dalle invenzioni prodotte a soli scopi commerciali. Chi propone questi brevetti di pubblica utilità, non può essere tassato come una multinazionale, per mantenere in vita i brevetti, che non trovano finanziatori proprio a causa del monopolio creato dal commercio tra la ricerca pubblica e privata che anche se avessero compreso gli errori commessi, non troveranno mai il coraggio di demolire gli impianti che hanno progettato insieme. Chi ha pensato che questi madornali errori dello sviluppo mondiale si potessero tenere nascosti per sempre attraverso la selezione dei migliori ricercatori da parte dei centri di potere, la fedeltà aziendale, i guadagni extra conseguiti attraverso la vendita dei brevetti, si è sbagliato, perché le invenzioni riportate su SPAWHE.EU, che nessun centro di potere mondiale ha finanziato, dimostrano che, qualche cervello, può sempre sfuggire. In questo caso non si tratta di una singola invenzione occultata ma di un intero modello di sviluppo, nel quale non possono non essere coinvolti i maggiori scienziati, politici economisti e imprenditori. Se non sono ancora coinvolti lo saranno abbastanza presto, spero anche in seguito alla pubblicazione di questo lungo articolo. La scienza e le istituzioni pubbliche mondiali stanno perdendo credibilità, soprattutto nei confronti delle nuove generazioni perché come ho scritto in più occasioni il riscaldamento globale è stato prodotto legalmente dalle stesse istituzioni. Anche se io avessi sbagliato le ultime invenzioni energetiche interattive, sicuramente non ho sbagliato le depurazioni interattive, che con maggiori costi, comunque, avrebbero, neutralizzato i fumi, CO2, acqua insieme meglio delle auto a batteria, che certamente non depurano l’acqua e incrementano indirettamente la produzione di CO2.
I politici mondiali non possono continuare a nascondersi dietro i falsi scienziati, che continuano a non trovare soluzioni. Non possono continuare ad appellarsi alla popolazione soltanto in caso di emergenze che loro stessi producono non consentendo la progettazione globale gli impianti, ma affidandola ai soliti specialisti che ricopiano gli impianti precedenti variando soltanto le dimensioni. Io ho partecipato per trentasette anni personalmente alla costruzione di impianti industriali e ambientali, soprattutto questi ultimi, producono più danni che benefici. Perché non sono progettati globalmente. Con impianti progettati globalmente si possono prevenire le alluvioni, siccità e il riscaldamento globale. Non avrei voluto, suscitare false speranze nella popolazione mondiale, ma sono costretto a dirlo perché credo veramente, che l’accoppiamento dei principi fluidodinamici all’elettromagnetismo, ci consentiranno di cambiare completamente anche i trasporti mondiali che ci consentiranno di sfuggire rapidamente ai terremoti e maremoti, non dovendo fare la fila ai distributori di inutili e dannosi carburanti, che ovviamente, durante le emergenze, esauriscono subito la scorta. Ma dove possono portarci con pochi litri di carburanti? Questi carburanti una volta esauriti, ci faranno soffrire il freddo e la fame. Senza le energie interattive, in qualche modo siamo sopravvissuti, ma non possiamo continuare a trascurarle ancora, perché anche i soccorsi umanitari li realizziamo con mezzi antieconomici e non sicuri che mettono in pericolo anche la vita dei soccorritori. Se potessimo volare almeno nell’atmosfera con le energie interattive prodotte con acqua aria ed elettromagnetismo associando le spinte di Newton e Lorentz avremmo risolto non solo i problemi ambientali ma anche quelli dell’economia mondiale. Non vorrei essere frainteso, toccando un argomento molto delicato, ma mi pongo una domanda: Nelle recenti missioni dell’aeronautica militare italiana per trasportare gli italiani che si trovavano in Cina con l’epidemia “coronavirus” dove abbiamo preso i soldi per pagare tre viaggi aerei con equipaggi personale medico e carburanti? Ovviamente, incrementando il già alto debito pubblico. Certamente, non potevamo lasciarli soli, ma noi non dobbiamo essere solidali soltanto con il cuore nelle emergenze. Dobbiamo essere previdenti e creare la ricchezza che ci consente di affrontare le calamità usando razionalmente la scienza e la tecnologia. Pensiamo all’impotenza che ha mostrato l’intera scienza mondiale di fronte gli incendi che hanno quasi distrutto l’Australia recentemente, perché non siamo stati in grado di progettare mezzi di trasporto aereo in grado di sostare sui focolai degli incendi. In sottoscritto per questo problema, ha proposto tre soluzioni, non una sola, con la sola spinta di Newton e con la doppia spinta di Newton e Lorentz. Ovviamente, senza combustibili. Io penso che con una minore spesa di quella sostenuta, giustamente, dal governo italiano per soccorrere gli italiani in Cina, il governo italiano potrebbe anche verificare, se in futuro i voli aerei possono costare di meno, soccorrendo anche l’ambiente e l’economia italiana. Chi governa non può fare entrambe le cose? Le soluzioni utilizzate della scienza pubblica, privata e dell’industria aeronautica italiana e mondiale su questo argomento le conosciamo tutti. Se avessero avuto i requisiti necessari per l’ambiente, l’economia e la sicurezza dei voli, non avrei fatto queste proposte. https://www.spawhe.eu/aerospatial-pressurized-hydroelectric-transport-system/, https://www.spawhe.eu/autovetture-volanti-e-galleggianti-con-motori-lineari-globali-interattivi-spinte-di-newton-e-lorent/. https://www.spawhe.eu/aerospace-and-submarine-transport-system-with-global-interactive-primary-and-inductive-linear-motors/
Ovviamente, i centri di potere mondiali, nella loro onnipotenza, avranno anche riso di queste soluzioni, invece di piangere sui loro errori.
Per queste ragioni, io propongo di realizzare Società per azioni come SPAWHE. S.P.A. che sperimentano e realizzano anche le invenzioni degli inventori non finanziati dagli attuali centri di potere. Non possiamo aspettare che questi si ravvedano, a prescindere dalle modifiche legislative. Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Le energie interattive hanno anche un’altra virtù di cui nessuno si è accorto: essendo producibili dappertutto, istante per istante, non hanno bisogno di grandi centrali energetiche e di grandi reti di distribuzione, pertanto la ricchezza si può produrre dappertutto senza grandi infrastrutture. Non lo sanno le Nazioni unite e i governi che le infrastrutture hanno enormi costi di realizzazione, di gestione e manutenzione e quando crollano producono disastri peggiori dei terremoti? Siamo ospiti su questo Pianeta e come tali ci dobbiamo comportare. La natura ci ha indicato chiaramente come produrre le energie interattive che sono anche depurative. Molto probabilmente, possono anche far allungare le vita umana con il cuore artificiale e sommare la spinta di Newton a quella di Lorentz per esplorare più da vicino l’universo. Per quale ragione non usiamo la scienza globalmente e democraticamente per convincere gli elettori mondiali, che chi governa il mondo non deve rappresentare nessun centro di potere né economico, né scientifico. Dobbiamo essere governati attraverso progetti alternativi di sviluppo dimostrati con prototipi e impianti campione alla luce del sole, sui quali i piccoli e grandi azionisti possono democraticamente investire, compresi i governi mondiali. Dove sono i progetti di sviluppo degli attuali politici mondiali, di centro, di sinistra e di destra? Chi ha prodotto il riscaldamento globale non può continuare a governare. È meglio affrontare un periodo di stagnazione economica in attesa che almeno le prossime generazioni mostrino progetti sostenibili. Ma prima qualche autorità mondiale si assuma la responsabilità di rispondere sui progetti che ho proposto su https://www.spawhe.eu. Questi non sono né di destra né di sinistra né di centro. Sono di chi ha il coraggio di sperimentarli nell’interesse comune.
Cordiali saluti
Luigi Antonio Pezone
REFERENZE
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2. https://www.spawhe.eu/the-world-public-debt-fraud/,
3. https://www.spawhe.eu/artificial-heart-oxygenator-of-blood-energyically-autonomous/
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