Qualcuno nel mondo dovrebbe vietare le invenzioni incomplete della scienza.

Qualcuno nel mondo dovrebbe vietare le invenzioni incomplete della scienza.

Diciottesima lettere aperta alla Corte di Giustizia Internazionale e alle Nazioni Unite, prima lettera aperta al Presidente del Consiglio italiano.

Riassunto

Questa pubblicazione, divisa in otto articoli, è la nuova Home Page di https://www.spawhe.eu, in quanto riassume meglio le ultime novità sviluppate virtualmente, con il solo ragionamento scientifico e con piccoli aggiornamenti dello stato dell’arte tecnologico, ma con il completo rifacimento di tutti gli impianti depurativi e energetici mondiali, fissi e mobili, che hanno utilizzato nel modo sbagliato i principi generali della fisica, legiferati dai padri della scienza prima dell’era industriale. La pubblico in occasione dell’ultimo deposito di brevetto del sottoscritto, riguardante una nuova versione di serre calcaree, che produrrebbero anche energia idroelettrica, studiata particolarmente, per neutralizzare gli impianti fossili più inquinanti al mondo, che sono le acciaierie e gli inceneritori. L’intera pubblicazione girerà intorno alla seguente domanda che il sottoscritto si pone da dodici anni: “E’ possibile che le Nazioni Unite, che gestiscono gli Uffici brevetti internazionali, La Corte di Giustizia Internazionale, la Banca Mondiale, non possano permettersi dei consiglieri scientifici in grado di affrontare globalmente i problemi ambientali a livello di progettazione impiantistica e non di semplice ricerca finalizzata  soltanto alla sensibilizzazione delle autorità e dei cittadini?”. Questa domanda poggia sul fatto che in dodici anni di lavoro solitario e non riconosciuto dalle autorità scientifiche e civili, mi sono scontrato con ambigui silenzi della scienza e delle istituzioni mondiali. Chiunque può contestare le mie soluzioni, entrando nei dettagli scientifici, soprattutto se rappresenta le istituzioni mondiali. Io spero che qualcuno mi spieghi le ragioni per le quali il mondo non ha mai sfruttato ai fini energetici e depurativi le due energia più potenti e diffuse al mondo che sono la forza gravitazionale e l’aria compressa. Quest’ultima, in particolare, per il sottoscritto, per essere efficiente, deve essere utilizzata come la prima: staticamente. Se si lascia espandere, come avviene attualmente, nei cilindri e nelle autoclavi non è una fonte energetica ma uno strumento di trasformazione di altre fonti energetiche, meno efficienti e più inquinanti. Infatti, l’aria atmosferica che ha la pressione di un bar, addensata dalla forza gravitazionale, è la forma più elementare di aria compressa. La natura, nella sua infinita saggezza, la utilizza staticamente, facendo circolare l’acqua che è incomprimibile ed ha una densità media, circa 830 volte superiore all’aria, pertanto, a parità di portata e di pressione, produce un’energia 830 volte superiore. Ma la scienza ha preferito usare i fumi di combustione e il vapore, che sono entrambi dei gas serra, i quali sono prodotti tramite il calore prodotto con combustibili fossili, che ovviamente hanno un costo di produzione molto più alto dell’aria compressa. Inoltre, i gas di scarico, si dovrebbero depurare completamente, ma al massimo, si filtrano soltanto.  Le Nazioni Unite, i governi, la scienza pubblica mondiale, i legislatori, la giustizia, per far risparmiare gli imprenditori, che creano lavoro, di comune accordo, hanno accettato dei limiti di emissioni tossiche nell’ambiente, che gradualmente, oltre a portare, malattie, soprattutto polmonari, hanno creato anche il riscaldamento globale e moltiplicato le perturbazioni atmosferiche, che aggiungono altri danni, che annullano completamente i pochi benefici   prodotti. Tutto questo si poteva evitare semplicemente sostituendo la termodinamica con la fluidodinamica come principale principio energetico mondiale.

1. LA STRANA SIMILITUDINE TRA L’INFERNO DANTESCO E L’INEFFICIENZA DEGLI IMPIANTI ANTROPICI MONDIALI.

Il problema del riscaldamento globale è dovuto e scelte scientifiche e di sviluppo industriale ed economiche sbagliate. Il sottoscritto, si è accorto che la scienza deve essere applicata globalmente, altrimenti, non può proteggere l’ambiente. Ha impiegato dodici anni per dimostrarlo sul sito web http:www.spawhe.eu. Chi rappresenta globalmente la scienza nel mondo?  A questa domanda non si può rispondere che ogni disciplina risponde autonomamente. Il riscaldamento globale è la prova che le specializzazioni hanno fallito e che le invenzioni devono essere studiate globalmente. Chi può inventare soluzioni globali Prive dei vizi di origine che sono i bassi rendimenti, l’alto costo delle opere energetiche e depurative, l’apertura di cicli collaterali indesiderati che non si riescono a chiudere e rischi di pericolosi incidenti nucleari? Chi dovrebbe essere in grado di progettare gli impianti chiudendo perfettamente tutti i cicli che apre? La risposta la do io: “Lo possono fare soltanto gli enti pubblici mondiali”. Quando io ho proposto, nel lontano 2013, di affiancare alle centrali termiche le serre calcaree con piogge di acqua artificiali, per depurare i fumi anche dal CO2, e produrre acque alcaline, la multinazionale ENI, mi rispose che non era interessata alla mia soluzione perché già rispettava le normative pubbliche. Tutte le altre multinazionali non mi hanno risposto, compresi i ministeri dell’ambiente, gli enti di ricerca pubblici e i legislatori.  A cinque anni di distanza non è cambiato nulla. Le alleanze tra i governi e le multinazionali si sono intensificate. Chi è restato fuori da questa grande alleanza mondiale dei centri di potere mondiali sono soltanto i piccoli inventori privati. Questi, non possono dimostrare materialmente le loro invenzioni perché nessuno le finanzia. Si trovano in difficoltà perché chi ha creato il riscaldamento globale, ha subordinato la proprietà intellettuale a quella industriale. Questo significa che un inventore non può scegliere tra i due tipi di proprietà. Inventando un sistema interattivo, energetico e depurativo globale dovrebbe realizzarlo contro la volontà degli enti pubblici e delle multinazionali, pagando contemporaneamente le tasse di mantenimento che pagano gli industriali. I quali, occupandosi di invenzioni commerciali, traggono profitto dalla vendita delle macchine e degli impianti brevettati, che danneggiano l’ambiente.

Ho letto con grande interesse, il libro di Marco Santagata: “Dante il romanzo della sua vita”. Da pensionato, avrei preferito lasciare da parte i problemi tecnici e scientifici, invece, la lingua batte dove il dente duole, e raramente riesco a distendermi con questo tipo di letture.  Ho trovato curioso il fatto che alcuni personaggi famosi e potenti, che Dante condannò all’inferno, erano ancora vivi e vegeti dopo la sua morte, che purtroppo avvenne appena ebbe conclusa la sua grande opera letteraria nel 1321. Mi ha colpito anche il fatto che ai tempi di Dante Alighieri, senza le attività industriali, il grosso della ricchezza dei potenti della Terra era prodotto attraverso le guerre, la confisca delle terre e dei beni agli sconfitti. A questo crudele gioco di potere partecipavano tutti: C’era una guerra continua tra le famiglie più potenti. I comuni combattevano tra loro, mentre le potenze europee e la Chiesa Cattolica cercavano di sottometterli. Dante, nonostante il suo talento, schierandosi dalla parte sbagliata, fu costretto all’esilio a vita e visse cercando uomini potenti e sensibili alla cultura che gli consentissero la sopravvivenza.

Riflettendoci, la situazione è migliore adesso, dove la guerra si combatte nelle borse mondiali, ma in questo gioco, non tutto avviene alla luce del sole. Di nascosto, chi ha il potere impedisce l’avanzamento dello stato dell’arte per evitare di distribuire più equamente la ricchezza e per difendere investimenti sbagliati. Anche questo è un gioco crudele a cui partecipano tutti. Purtroppo, chi ha il potere possiede anche la scienza e impedisce che questa sia applicata globalmente, tenendo separate le singole specializzazioni negli atenei universitari e nelle multinazionali. Se la scienza lavorasse sinergicamente non avrebbe consentito la realizzazione di impianti pubblici e privati incompatibili con l’ambiente, ma, molto stranamente, rispettosi delle normative esistenti. Le quali, se è vero che sono adeguate allo stato dell’arte raggiunto, è altrettanto vero che ogni settore scientifico o tecnologico, cresce autonomamente. Questo crea una grossa scusante ai governanti, agli uomini potenti e agli scienziati. Probabilmente, Dante metterebbe all’Inferno molti scienziati tra i consiglieri fraudolenti, dove colloca anche Ulisse. Il quale fu colpevole di aver voluto superare i confini delle conoscenze terrestri delimitate dalle colonne di Ercole (stretto di Gibilterra) ma soprattutto, di aver ideato l’inganno del Cavallo di Troia. Personalmente, io non avrei messo Ulisse all’inferno, perché la mia invenzione della “pompa con la seconda alimentazione separata fino alla girante” strategicamente, è molto simile al cavallo di Troia, ma è fatta a fin di bene, per espugnare l’energia sostenibile e interattiva, di cui ho ampiamente parlato in molte pubblicazioni e ne parlerò anche nella presente. Al contrario, metterei all’Inferno, tra i consiglieri fraudolenti, quelli che hanno impedito di realizzare invenzioni sostenibili come questa, che non costano niente alla comunità, ma cambierebbero il mondo. I consiglieri fraudolenti sono coloro che fanno il proprio dovere specificamente, ma stabiliscono regole e normative a compartimenti stagni che impediscono di realizzare impianti antropici completi, favorendo le soluzioni commerciali, che gradualmente, stanno rovinando il pianeta, ma anche il modo di lavorare di fare ricerca e progettazione per costruire un futuro migliore.  

Le regole globali avrebbero dovuto essere identificate attraverso l’organizzazione scientifica del lavoro.  Anche questa è una specializzazione scientifica, teorizzata nel 1911 da Frederick Taylor, applicabile a tutte le attività umane, ma applicata soltanto al settore manifatturiero industriale. L’esempio citato nel riassunto delle serre calcaree non realizzate per la pulizia dell’energia fossile e l’alcalinizzazione delle acque con lo stesso sistema, mentre il pianeta va verso la totale acidificazione, lo scioglimento dei ghiacciai, l’innalzamento del livello delle acque marine, è imputabile soprattutto alla scienza pubblica mondiale. Questa lavora a braccetto con le multinazionali ma non collabora con gli inventori privati, come il sottoscritto, che non hanno nemmeno i soldi per depositare i brevetti. Questi sprecano il loro tempo a studiare soluzioni logiche e razionali, proprio approfondendo l’organizzazione del lavoro ambientale che loro hanno trascurato. Oltre a sprecare il lavoro, sono costretti a indebitarsi per trovare i soldi per i depositi di brevetto nazionali e internazionali, che le multinazionale che gli enti pubblici mondiali, non vogliono realizzare per non aggiornare lo stato dell’arte mondiale, rimediare agli errori commessi e ripartire più equamente la ricchezza mondiale. Ma Questo non si può dire apertamente. Meglio nascondendosi dietro incomprensibili silenzi. Proprio per questo è necessario che gli inventori onesti ed estranei a questo gioco perverso, continuino a depositare brevetti, spendendo il minimo possibile: depositandoli in un solo paese e reclamando, non la proprietà industriale, ma soltanto quella intellettuale con i diritti di autore, in attesa che si cambino le regole sui brevetti industriali. Se non lo fanno, accettano le attuali soluzioni ambientali incomplete che non consentendo l’avanzamento dello stato dell’arte globalmente, non possono combattere il riscaldamento globale. Personalmente, non volevo credere a questa amara verità, perché per impedire l’avanzamento dello stato dell’arte globale, occorre la complicità di una grandissima parte della popolazione mondiale. Ma come fa il popolo mondiale a credere a fantomatiche soluzioni ambientali ed energetiche che sembrano leggende metropolitane, che nessuno conosce nei dettagli? Io sono arrivato alla conclusione che gli impianti complicati non servono. Servono soltanto impianti completi. Chi complica gli impianti non li sa progettare e li lascia incompleti, producendo l’inquinamento. 

Per questo ho creato il sito web http:www//spawhe.eu, dove queste invenzioni sono spiegate nei dettagli e teoricamente, tutti potrebbero realizzarle, ovviamente, senza pretendere la proprietà industriale, perché i principi energetici e depurativi, individuati devono appartenere alla proprietà intellettuale, che non sempre coincide con quella industriale. Sono gli inventori poveri che hanno le idee migliori perché il bisogno aguzza l’ingegno.  Questo non impedirebbe ai costruttori di brevettare la proprietà industriale dei particolari degli impianti, se si differenzieranno da quelli attualmente esistenti in commercio. Ma, ovviamente, quello che disturba gli attuali centri di potere economici è proprio l’individuazione di nuovi principi energetici e depurativi, che costringono a cambiare il modello di sviluppo mondiale e quindi a rivedere tutti gli investimenti sbagliati.

In questi giorni si sta parlando molto del contrasto tra il governo italiano ed europeo. Questo scontro si basa su problemi gravi: immigrazione, conti pubblici, patto di stabilità. Tuttavia, né il governo europeo, né quello italiano, né il mondo intero hanno ancora compreso che è necessario rottamare l’attuale modello di sviluppo dal punto di vista tecnico e scientifico, altrimenti la ricchezza che produrremo non sarà in grado di riparare i danni che i cambiamenti climatici produrranno.  Se non lo faremo subito, le immigrazioni si moltiplicheranno a causa delle terre sommerse, quelle interne ai continenti inaridite dalla desertificazione. I conti pubblici e i patti di stabilità economici avranno senso soltanto se realizzeremo un modello di sviluppo imparziale selezionando i sistemi migliori industriali depurativi ed energetici, e questi saranno applicati universalmente. Solo su queste basi si può costruire la società del futuro. A parole, queste cose vorrebbero farle tutti, ma chi progetta gli impianti nel mondo sono sempre gli stessi, che questi problemi non li hanno mai risolti. Tuttavia, le scienze mondiali continuano a fare denunce allarmanti. Queste denunce, paradossalmente, servono a chiedere maggiori finanziamenti che vanno nelle mani delle multinazionali e degli enti pubblici governativi che continuano a progettare impianti che non funzionano globalmente.

Oggi, nell’intero pianeta non esiste nessun impianto sostenibile e completo, perché l’interattività è una parola sconosciuta alla scienza e alla tecnologia mondiale pubblica e privata. Se chi progetta lo sviluppo industriale e la protezione dell’ambiente non cambia il modo di progettare gli impianti per non andare contro le direttive dei datori di lavoro, che hanno prodotto il riscaldamento globale, è inutile fare le denunce ambientali. Chi può contestare le grandi scelte mondiali dell’impiantistica idroelettrica, l’utilità dei metanodotti, degli oleodotti, dei grandi depuratori, e nel settore industriale degli attuali mezzi di trasporto? Certamente, non possono farlo i progettisti pubblici e quelli delle multinazionali, che sono la maggioranza assoluta dei progettisti mondiali. Gli studi di progettazione privati vivono di appalti e sub appalti, pertanto sono altrettanto impotenti. Anche loro possono fare soltanto denunce generiche per non perdere l’opportunità di lavorare. Con questo sistema, alla fine, ci guadagnano tutti, ma le soluzioni industriali, ambientali ed energetiche non cambiano sostanzialmente. La protezione dell’ambiente globalmente non avanza, nonostante il notevole avanzamento dello stato dell’arte in tutti settori.

Il sottoscritto conosce bene queste cose, essendo stato un lavoratore dipendente per trentasette anni. Ma facendo il mio lavoro quotidiano di progettista installatore di impianti, prima nell’industria e poi nell’ambiente, non ho potuto non notare, che l’attuale stato dell’arte non si può migliorare, se non si superano i capitolati di appalto pubblici che già impostano i progetti nelle linee generali con principi energetici e depurativi sbagliati, che nessuno osa contestare per non uscire dal giro di affari messo in moto dagli appalti pubblici delle costruzioni e delle gestioni dell’ambiente e dell’energia. Pertanto, alle aziende specializzate, che partecipano alle realizzazioni delle grandi opere energetiche e depurative mondiali, non resta che sviluppare i progetti esecutivi, delle opere civili ed elettromeccaniche, senza stravolgere i progetti generali. Io avrei approvato questo modo di lavorare se non avessi notato che molti cicli lasciati aperti si potrebbero chiudere cambiando il modo di progettare gli impianti.

Oggi, anche scegliendo le migliori macchine, lo stato dell’arte globale non può avanzare perché gli impianti sono stati progettati con obiettivi limitati e locali, a causa delle limitate competenze scientifiche e tecnologiche dei progettisti degli impianti. Se non cambiamo il modo di progettare gli impianti antropici, la percentuale di CO2 nell’ambiente continuerà a crescere. Per progettare correttamente gli impianti antropici è necessario ispirarsi alla natura e all’organizzazione del lavoro industriale. Basterebbe pensare che la natura da sola, in circa quattro miliardi di anni, senza nessun aiuto tecnologico ha trasformato l’ambiente terrestre pieno di gas non respirabili, acque non potabili, terreni non aggregati, nel paradiso terrestre che era prima dell’era industriale.  

La scienza doveva comprendere da moltissimo tempo che tutti i cicli chimici e biologici antropici che si aprono si devono anche chiudere. Se voleva accettare i principi della termodinamica come principali principi energetici doveva anche chiudere i cicli chimici e termici collaterali che apriva. Oppure, doveva continuare le ricerche le ricerche di un principio energetico alternativo, che non aprisse cicli chimici e termici. La scienza pubblica mondiale non ha fatto nessuna ricerca del genere, mentre la scienza privata ha continuato sviluppare soluzioni che migliorano qualità e la produttività delle invenzioni basate sulla insostituibile termodinamica. L’energia nucleare è stata un fallimento, non solo sul piano ambientale, ma anche economico, mentre l’energia solare ed eolica non possono superare l’attuale quota di mercato per i grossi limiti che hanno di ingombri, discontinuità e bassi rendimenti.

L’unica ricerca completa e razionale ambientale ed energetica è stata SPAWHE, sulla quale tacciono, di comune accordo, il mondo scientifico e industriale perché non possono accettare il loro fallimento, oppure che la loro complicità nel non far avanzare lo stato dell’arte globalmente sia stata scoperta. Con la loro potenza multimiliardaria hanno catturato piccoli topolini scientifici e tecnologici, mentre un pensionato, armato con una fionda ha colpito nei punti vitali i giganti Golia dell’economia e della scienza mondiale. Non pensavo di essere costretto a declamare, come un venditore SPAWHE, perché non ho mai pensato di sostituirmi alla scienza e alle multinazionali. Ho cercato semplicemente di fare il lavoro che imparato a fare in una vita di lavoro, ma che non ho potuto fare come lavoratore dipendente, per ragioni facilmente comprensibili a chi ancora ha la possibilità di ragionare liberamente e scientificamente. Stranamente, quello che mi ha aiutato di più a comprendere i problemi dell’ambiente è stata la mia esperienza precedente nell’industria manifatturiera (automobilistica) che non c’entra niente con l’ambiente, ma richiede una migliore conoscenza dell’organizzazione del lavoro e dello stato di avanzamento tecnologico. 

Il mio richiamo all’opera di Dante Alighieri è stato casuale perché è coinciso con la lettura di un libro.  Ma mi ha fatto riflettere sulle motivazioni che hanno spinto Dante, nonostante le difficoltà vissute come esule e in povertà, e lontano dagli affetti familiari, a realizzare un’opera così complessa. Dante, da quello che ho letto, era convinto di essere una persona speciale e di essere stato chiamato a svolgere una missione speciale tra gli uomini. L’ha portata a termine, nonostante le notevoli difficoltà che ha incontrato nel tempo che ha vissuto. Io non mi considero una persona speciale, come Dante Alighieri, ma ho sempre pensato, che nel mondo dell’ambiente e dell’energia era necessaria un’opera scientifica globale, come la “Divina Commedia”. Non pensavo di essere il predestinato a scrivere quest’opera e nemmeno di collaborare alla sua realizzazione. Ma, avendo vissuto prima le esperienze dell’organizzazione del lavoro industriale e successivamente quelle delle installazioni delle opere pubbliche ambientali, man mano che cresceva la mia seconda esperienza, mi rendevo conto che gli altri addetti ai lavori all’ambiente e all’energia, non comprendevano l’importanza di organizzare il lavoro ambientale diversamente da quello usuale, e di conseguenza di modificare il modo di progettare gli impianti le macchine e i cicli di lavoro. Purtroppo, cambiare la mentalità dei progettisti   delle depurazioni e delle produzioni energetiche è ancora più complesso di scrivere la “Divina Commedia”. Non avrei saputo come impostare un libro che trattasse un campo così vasto.  Ma, quasi inconsapevolmente, appena potei raggiungere il minimo della pensione per sopravvivere, iniziai l’avventura. Incominciai a imparare come si depositano piccoli e semplici brevetti sugli impianti domestici, dai quali sarei partito per passare a quelli fognari, depurativi energetici fossili, biologici, idroelettrici, modificandoli tutti per renderli interattivi gli uni con gli altri. Seguendo, non il percorso della produzione dei beni di consumo, ma quello dell’inquinamento prodotto da questi e da ogni attività umana per stabilire cicli depurativi globali dell’acqua e dell’aria insieme. Questa impostazione del lavoro abbastanza logica, non consente l’avanzamento dello stato dell’arte se non si sviluppano tutti i dettagli, si organizzano tutti i posti di lavoro e si stabiliscono i mezzi di trasporto e le automazioni per far convergere i componenti necessari allo stesso posto, evacuando quello che non serve al ciclo principale, ma senza abbandonarlo. Infatti, nei sistemi industriali, non si butta nulla che si può recuperare per realizzare componenti secondari con cicli collaterali a quelli principali. Solo sviluppando i dettagli il progettista ambientale si può accorgere se l’impianto può funzionare e come può essere collegato agli altri impianti per poter partecipare a cicli globali integrati nei sistemi naturali, come il ciclo del carbonio universale (https://www.spawhe.eu/closing-the-anthropogenic-carbon-cycle/). Solo sviluppando i collegamenti con gli altri impianti il progettista inventore di impianti globali, si può accorgere se ha previsto tutto per proseguire alle fasi successive. Molte volte, sviluppando gli impianti successivi, deve tornare indietro a modificare gli impianti sviluppati negli anni precedenti, altrimenti il collegamento non funziona perfettamente.  Questo determina l’avanzamento dello stato dell’arte globale. Negli impianti attuali l’avanzamento dello stato dell’arte globale non può avvenire perché non è stato fatto il lavoro che ha fatto il sottoscritto. Pertanto non sono stati individuati cicli di lavoro interattivi con gli impianti precedenti e successivi. 

Come ha potuto la scienza consentire questo totale scoordinamento? Tutti pendono dalle labbra degli scienziati più importanti, come se questi potessero dare delle risposte a tutte le domande. Ma questi rispondono soltanto per le loro specifiche competenze. Ogni ramo della scienza, dopo aver dato le sue risposte, consiglia, a chi vuole sapere la verità completa, per esempio a un Giudice Internazionale, di rivolgersi ancora a un altro ramo della scienza.  La scienza, i politici che governano e gli imprenditori mondiali non possono nascondersi dietro alle divisioni delle competenze, quando esiste un sito web (https://www.spawhe.eu) che spiega chiaramente come si progettano globalmente gli impianti con lo stato dell’arte attuale delle scienze e delle tecnologie. Ma spiega anche come può avanzare notevolmente lo stato dell’arte attraverso piccole modifiche alle singole macchine, come le pompe, che possono essere usate anche come turbine. Ma gli impianti mondiali devono essere cambiati totalmente perché non essendo studiati globalmente, non hanno individuato i migliori principi energetici e depurativi da utilizzare, pertanto, danneggiano l’ambiente e l’economia mondiale. Tuttavia, non occorre essere degli esperti mondiali per comprendere che converrebbe produrre energia idroelettrica riciclando l’acqua negli impianti, grandi e piccoli.  Anziché utilizzarla a senso unico una sola volta. Oltre tutto, riciclandola più volte prima di scaricarla si possono migliorare le caratteristiche di ossigenazione e l’alcalinità per combattere l’acidificazione dei Laghi e dei mari. Questi semplici concetti possono comprenderli anche i Giudici senza consulenti. La domanda che devono fare i giudici agli esperti mondiali è molto semplice: E’ possibile o non è possibile fare tutto quello che è scritto su https://www.spawhe.eu? Purtroppo sembra che questa domanda sia troppo imbarazzante per i responsabili mondiali delle scienze della politica e nemmeno i Giudici Internazionali vogliono farla. 

Io non posso dire di essermi sentito ispirato da un’entità superiore, come Dante Alighieri, per risolvere i problemi dell’inquinamento globale. Moltissime volte, di fronte ai silenzi raccolti, ho pensato di rinunciare a fare l’inventore di soluzioni ambientali. Ma quando stavo per mollare, arrivava un’idea per risolvere un dettaglio importante che mi consentiva di andare avanti. E’ così, che a piccoli passi, sono arrivato, almeno virtualmente alla protezione globale dell’ambiente e alla produzione dell’energia sostenibile di SPAWHE, dove più energia produciamo, più depuriamo l’ambiente. Nel frattempo, nei dodici anni che ho impiegato per compiere l’intero percorso il mondo delle depurazione e dell’energia, nonostante il grande spiegamento di forze e di capitali, non ha fatto passi avanti, a parte il palliativo delle auto a batteria. Addirittura sono stati realizzati anche prototipi di piccoli aerei a batteria e ibridi, ma come fonte primaria usano sempre l’energia fossile. Le Batterie sono un altro affare commerciale con i relativi oneri di smaltimento che si affiancheranno a quelli depurativi dell’energia fossile che ancora oggi non è fatta razionalmente e globalmente, come indicato nel sistema SPAWHE (modificando le ciminiere e usando le serre Calcaree). Le grandi montagne delle multinazionali hanno partorito un piccolo topolino. Ma, d’accordo con la scienza pubblica mondiale, tacciono sull’energia idroelettrica compressa che potrebbe agevolmente entrare nel cofano motore di qualsiasi mezzo di trasporto. Mentre per gli impianti fissi la cosa è ancora più semplice. Ma certamente non lo può fare un semplice pensionato. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare perché si deve cambiare l’intero modello di sviluppo mondiale e ripartire da zero con tutti i particolari. Sebbene le tecnologie e capacità dei costruttori civili, delle macchine e impianti lo consentirebbero, chi frena sono i detentori della ricchezza mondiale. Gli altri eseguono semplicemente gli ordini ricevuti. Parlano di altre cose. SPAWHE non esiste. Fino a quando si può nascondere?

Per i rappresentanti della scienza mondiale delle depurazioni e dell’energia, essere umiliati da un semplice pensionato, senza un centesimo di finanziamento pubblico e privato, è una punizione degna dell’Inferno di Dante Alighieri. Loro, che non hanno mai voluto indagare nelle direzioni sostenibili per assecondare i desideri dei padroni, e continuano a tacere. Probabilmente, sperano che gli stessi principi scientifici dei padri della scienza Newton, Torricelli, Pascal, Bernoulli, Henry, Maxwell, Pacinotti, Tesla, non funzionino applicati sinergicamente con altri principi. Ma questa è una speranza vana, perché quello che funziona singolarmente, funziona ancora meglio sinergicamente. L’unico modo per dimostrare che lo stato dell’arte nella protezione dell’ambiente non può avanzare e quello di non finanziare i brevetti pubblicati su SPAWHE e lo stanno facendo molto bene.  Come ho scritto, molte volte mi sono pentito per essermi buttato in questa impresa disperata, ma questa è anche la conferma dell’utilità del mio lavoro per dare dei punti di riferimento a chi è veramente interessato alla giustizia e a un modello di sviluppo più sostenibile. Senza una progettazione alternativa non si va da nessuna parte. E al momento attuale nel mondo intero nessuno è stato assunto per svilupparla. Nemmeno alle Nazioni Unite.

Anche Dante all’inizio dell’Inferno voleva tornare indietro. Si giustifica che una lupa gli sbarrava la strada.   Virgilio, però, lo persuade a intraprendere il viaggio rivelandogli che quel viaggio è voluto dal Cielo, Dopo alcuni giorni di viaggio nel mondo ultraterreno, si ripresenta la tentazione di non obbedire al compito assegnatogli. Il trisavolo Cacciaguida, gli preannuncerà l’esilio che gli cambierà, in peggio, la vita: «Tu proverai sì come sa di sale/ lo pane altrui, e come è duro calle/ lo scendere e ‘l salir per l’altrui scale». Preso dal timore, Dante manifesta al trisavolo le sue perplessità ed è di nuovo spronato a compiere la sua missione.  Nella realtà, quando scrisse la Divina Commedia, Dante era già in esilio, quindi la profezia del trisavolo era una finzione poetica.

Al sottoscritto, se non sono stati concessi finanziamenti, non sono state concesse nemmeno licenze poetiche o tecniche o scientifiche. E’ stato accusato di violare i principi dell’energia, con poche righe da chi certamente non rappresenta la scienza e nemmeno la comprende. Nessuno sembra che abbia letto interamente le migliaia di pagine scritte dal sottoscritto, che tutti possono scaricare gratis da sito http://www.spawhw.eu. Se le avessi pubblicate a pagamento, i lettori sarebbero ancora meno.

Io non nego che questo sistema consente la sopravvivenza umana. Grazie a esso ho potuto alimentare la mia famiglia composta da cinque persone, ma io penso anche alla sopravvivenza dei nipotini e questo sistema non la garantisce per l’inquinamento che produce e le risorse che spreca.

Anche se la maggioranza delle persone non è competente sugli argomenti trattati, visto che gli impianti attuali non risolvono i problemi del riscaldamento globale, cosa costa chiedere l’accertamento della verità nell’interesse di tutti?  Chi si gioca la reputazione non sono quelli che chiedono la verità, ma chi propone le nuove soluzioni. Che è il sottoscritto.

Molti editori mi scrivono chiedendomi di pubblicare nuovi articoli inediti. Io rispondo che possono visitare il mio sito web (https://www.spawhe.eu), scegliere i files che vogliono, se li trovi interessanti, li pubblicano. Se non li trovano interessanti non li pubblicano. Io non scrivo articoli su richiesta, ma quelli che mi vengono in mente che sono collegati alle mie invenzioni, che non sono mai state realizzate in nessuna parte del mondo. Io sono onorato se pubblicano anche loro i miei articoli, ma non pago tasse di pubblicazione a nessun editore perché nessuno mi ha mai pagato per il mio lavoro. Se i lettori li scaricano o li leggono direttamente dal mio sito web i lettori li possono consultare come in un libro e possono comprendere meglio come è avanzato virtualmente lo stato dell’arte in dodici anni di lavoro. Dodici anni fa, non esisteva nessun progettista o inventore pubblico o privato che ragionasse con il mio metodo di lavoro: “Sviluppando i dettagli degli impianti e collegandoli virtualmente sul territorio, depurando insieme acqua e aria e producendo energia biologica o idroelettrica con il riciclo dell’acqua, man mano che avanzava li stato dell’arte virtuale”. Questo metodo di lavoro ancora non lo utilizza nessuno e tutti gli impianti depurativi e termici sono ancora scollegati sul territorio mondiale. Lo stato dell’arte depurativo non è avanzato e l’energia idroelettrica con il riciclo dell’acqua non è stata realizzata.  Questa logica se non fosse descritta in un apposito sito web, si disperderebbe nella grande rete di internet e nessuno sarebbe in grado di comprendere il ragionamento completo. Un solo articolo non è sufficiente a far comprendere gli errori commessi congiuntamente dagli enti pubblici e dalle multinazionali, che continuano a commettere impunemente, perché nessuno ha realizzato studi globali energetici e depurativi contemporaneamente, come ha fatto il sottoscritto. Io non guadagno meriti per le pubblicazioni perché non sono un accademico, ma un pensionato inventore. Tuttavia, la gente deve sapere che potrebbero esistere le energie interattive molto più efficienti, economiche e addirittura protettive dell’ambiente e della salute umana. Io penso che gli editori non devono pubblicare solo articoli originali. Devono soprattutto pubblicare articoli che parlano di soluzioni scientifiche e tecnologiche sostenibili mai realizzate dagli enti pubblici e dalle multinazionali nonostante siano state pubblicate. Continuando a pubblicarle, prima o poi, i responsabili dei governi e delle multinazionali devono spiegare le ragioni per le quali non vogliono realizzare queste soluzioni”.

Certamente, all’inizio della mia avventura, non potevo immaginare che dietro l’inferno impiantistico, che vedevo con i miei occhi di tecnico, avrei trovato l’omertà universale da parte degli addetti ai lavori e l’indifferenza da parte dei non addetti ai lavori, che protestano contro il riscaldamento globale. Questa strana connivenza mi ha portato a cercare di completare al più presto il mio lavoro, prima che le forze fisiche cedessero e lo scoraggiamento prendesse il sopravvento. Considerando che Dante Alighieri morì a cinquantasei anni, appena ebbe concluso la sua missione, e che io avevo iniziavo il mio lavoro a cinquantasette anni, mi sembrava un’impresa disperata già in partenza, ma speravo che qualcuno mi avesse dato una mano. Non avendo avuto nessun aiuto e pochissimi incoraggiamenti, ho avuto una ulteriore conferma dell’utilità del mio lavoro, perché   Il mondo sta andando nella direzione opposta e credo che per molti secoli ancora, nessuno avrebbe indagato nella mia direzione. Se la classe dirigente mondiale non comprende i sistemi depurativi globali e l’energia interattiva è necessario ripartire alla formazione scientifica dalle scuole elementari. Ma chi forma gli insegnanti?  L’impresa da pensionato è durata oltre dodici anni, mentre quella della scrittura della commedia di Dante fu di oltre una ventina di anni, anche perché Dante, viveva in tempi molto più difficili e spesso doveva interrompere il proprio lavoro, cambiare città e cercare nuovi protettori. Non era facile sopravvivere nell’Italia tra il dodicesimo e tredicesimo secolo. Ma Dante anche nelle opere precedenti, “La vita Nova, Il De Vulgari Eloquentia, il Convivio”, aveva dichiarato di sentirsi investito da una missione importante, probabilmente divina. IL sottoscritto, riferendosi al proprio lavoro, non avrebbe mai affermato una cosa del genere, ma a lavoro finito, ritiene che quello che ha fatto, probabilmente, non lo avrebbe fatto nessun altro. La formazione scolastica e i tecnici che si stanno formando nelle università, negli enti pubblici e nelle multinazionali va sempre di più nelle specializzazioni monotematiche e difficilmente sarebbero riusciti a mettere insieme ragionamenti trasversali per progettare soluzioni globali, entrando nei dettagli dei cicli di lavoro, e le modifiche agli impianti e alle macchine. Gli enti pubblici di ricerca e le multinazionali nonostante il grandissimo spiegamento di forze e di capitali, continuano a proporre soltanto soluzioni parziali. Eppure, almeno gli enti pubblici, avrebbero dovuto ragionare globalmente, come il sottoscritto.  Questo mi ha convinto a lavoro finito, che anche io, come Dante, avevo una missione da compiere. Anche se come inventore non ho più nulla da dire, la mia missione non è ancora conclusa se non mi batto contro gli attuali anticorpi, soprattutto istituzionali, che uccidono in fasce le invenzioni sostenibili, che potrebbero coinvolgere l’intero popolo mondiale, proteggendo l’ambiente e dando un lavoro a tutti, invece che sussidi di disoccupazione agli esclusi.  I politici mondiali non sapendo creare lavoro utile ambientale si sono affidati alla ricchezza prodotta dal lavoro individuale e delle multinazionali, creando l’anarchia ambientale globale, basata sull’energia termica e lo sfruttamento intensivo delle terre. Mentre il lavoro utile si poteva creare soprattutto, grazie all’ampliamento dei cicli antropici protettivi dell’ambiente. Oggi questi cicli sono tutti interrotti perché non esistono le soluzioni interattive positivamente con l’ambiente descritte su https://www.spawhe.eu e di conseguenza, esiste il riscaldamento globale. I politici chiamano tecnici gli economisti e i burocrati ministeriali, ma cosa ne sanno costoro dei cicli di lavoro globali, se non li conoscono nemmeno quelli che lavorano nell’industria, nell’agricoltura nelle depurazioni e nelle produzioni energetiche?  La competenza degli economisti e le borse mondiali sarebbero state utili se avessimo raggiunto uno stato dell’arte perfetto anche sul piano ambientale, ma nelle condizioni attuali, le borse mondiali frenano lo sviluppo delle soluzioni sostenibili e premiano le soluzioni collegate direttamente o indirettamente a quelle che hanno prodotto il riscaldamento globale. Invece, dovremmo andare nella direzione opposta di SPAWHE.           

Io non ho realizzato una classica opera scientifica, ma quaranta depositi di brevetti che partono dall’inferno delle fognature, che non separando i fanghi all’origine aggravano il lavoro dei depuratori, e dalle ciminiere che sparano nell’atmosfera fumi polveri e vapori, attraverso inutili filtrazioni. Non so quale sia l’inferno peggiore, se quello immaginato da Dante o quello reale che possiamo vedere sulla terra settecento anni dopo, mentre la scienza mondiale cerca di conquistare lo spazio, senza risolvere i problemi terrestri e senza aver trovato un’energia sostenibile e priva di effetti collaterali indesiderati.  Nemmeno la Nasa si è accorta che cercando di pulire completamente l’energia fossile e cercando di rendere economico il sistema depurativo, è nata l’energia idroelettrica compressa, che è un’energia primaria, senza costi e indistruttibile, potente e di piccolo ingombro, che non ha bisogno di reattori e non produce calore indesiderato. Loro, che dispongono di tutti i fondi necessari dovrebbero accoppiare questa energia allo sviluppo dell’elettromagnetismo e le correnti di Lorenz per moltiplicare questa energia primaria al massimo, lasciando perdere l’energia nucleare, che ha creato soltanto danni, e che comunque per produrre energia elettrica ha bisogno dell’elettromagnetismo. L’energia interattiva avrebbe anche il vantaggio di ricostruire più facilmente l’habitat naturale dell’uomo sulle astronavi del futuro (https://www.spawhe.eu/aerospatial-pressurized-hydroelectric-transport-system/, https://www.spawhe.eu/the-lost-civilizations-einstein-s-thought-and-survival-energy/).

2. LE DIFFICOLTA LEGISLATIVE DEI BREVETTI INTELLETTUALI. UN ESEMPIO E’ IL CUORE ARTIFICIALE OSSIGENATORE DEL SANGUE.

Per il sottoscritto, si può definire brevetto intellettuale qualsiasi deposito di brevetto legalmente depositato in qualsiasi paese che aderisce ai trattati internazionali, che non è stato finanziato e non realizzato, a prescindere dalla concessione del brevetto dagli uffici competenti. Infatti la concessione di un brevetto è soltanto un atto formale, che può essere annullata se qualcuno dimostra che ha pubblicato la stessa invenzione in data precedente alla concessione del brevetto, anche se non l’ha brevettata. In tale caso, il vero inventore è chi l’ha pubblicata precedentemente ma non ha diritto alla proprietà intellettuale e ai diritti di autore, non avendo depositato il brevetto presso gli uffici brevetti autorizzati dagli organismi mondiali. Inoltre, per il sottoscritto, è necessario chiarire a livello internazionale, che gli uffici brevetti non sono delle autorità scientifiche e quindi commettono un abuso di potere se mettono in dubbio la fattibilità di un deposito di brevetto dal punto di vista scientifico. Il loro compito è solo quello di fare le ricerche di anteriorità presso gli archivi internazionali per verificare se l’invenzione è originale oppure non lo è. Mi permetto di fare queste precisazioni perché in diversi casi gli uffici brevetti si permettono di giudicare il brevetto non realizzabile dal punto di vista scientifico e non fanno le ricerche di anteriorità, costringendo gli inventori a spendere soldi per fare ricorsi legali, contro un sistema che anche quando concede brevetti, nel settore dell’ambiente e dell’energia, non servono a niente, perché ugualmente i centri di potere non li finanziano e non li realizzano. Pertanto, per il sottoscritto, che ha depositato quarantuno depositi di brevetti, di cui soltanto tredici concessi. Di questi, cinque sono stati trasformati in depositi di brevetti internazionali, uno europeo, Tutti gli altri sono stati rifiutati, o non consessi, o ancora in corso di esame. Per il sottoscritto, le attuali regolamentazioni sui brevetti sono ambigue e servono soltanto a proteggere i centri di potere economici. Avendo anche sperimentato l’inutilità di cercare interlocutori a livello internazionale sui problemi energetici e depurativi con soluzioni alternative a quelle attuali che stanno riscaldando il pianeta, ritiene che è inutile presentare ricorsi legali contro i brevetti rifiutati, come è inutile estendere i brevetti concessi a livello internazionale. L’unica cosa che conta sono i depositi di brevetti originali depositati che rappresentano dei depositi di brevetti intellettuali, i quali non costano nulla alla comunità internazionale, in quanto nessuno li ha mai finanziati. Tuttavia esistono e sono stati depositati presso i gli uffici autorizzati all’accettazione degli stessi. Il tempo chiarirà chi ha torto e ragione dal punto di vista scientifico economico e ambientale. Spero anche legale e di Giustizia internazionale.

 Nonostante la sigla WIPO significhi WORLD INTELLECTUAL PROPERTY ORGANIZATION, di fatto, nel mondo intero la proprietà intellettuale dei brevetti non esiste, essendo stata assorbita dalla proprietà industriale. Io penso che i legislatori mondiali non hanno aggiornato la sigla per distinguere la differenza tra proprietà intellettuale e industriale dei brevetti perché non hanno compreso la complessità del mondo del lavoro. I legislatori mondiali sanno che la proprietà intellettuale, nel caso dei brevetti, precede la proprietà industriale, ma fingono di non sapere che gli inventori, raramente sono anche imprenditor e concedono pochissimo tempo agli inventori per cercare i finanziatori. Se non li trovano, i brevetti decadono e la proprietà intellettuale non vale niente. L’ignoranza, consapevole o inconsapevole dei legislatori, comporta che i centri di potere che non vogliono aggiornare lo stato dell’arte pubblico e privato, possano calpestate impunemente i diritti degli inventori, ma nello stesso tempo, anche evitare l’aggiornamento mondiale dello stato dell’arte, che dipende, soprattutto, dalla scienza pubblica mondiale, che sarebbe tenuta a selezionare e separare le invenzioni inutili da quelle utili, a sperimentare la funzionalità dei  principi basilari  e a imporre per legge l’aggiornamento dello stato dell’arte a tutti i settori interessati alla invenzione depositata. Non bisogna confondere la sperimentazione, che costa poche migliaia di euro con la industrializzazione che costa molto di più, ma tocca agli industriali, dopo che la sperimentazione ha avuto un esito positivo. L’industrializzazione della produzione di macchine e impianti è indipendente dalla proprietà industriale. Tutti potrebbero investire in macchine e impianti protetti solo intellettualmente pagando i diritti di autore agli inventori, come li pagano i lettori di un libro, oppure chi compra un CD.

 Purtroppo, gli enti di ricerca pubblici mondiali non svolgono questo ruolo indispensabile tra gli inventori e gli imprenditori perché nessun governo mondiale, in particolare i ministeri dello sviluppo economico, della ricerca, dell’ambiente e dell’energia, impone tale compito ai propri ricercatori. Tanto meno questo compito lo svolgono Le Nazioni Unite. Questo totale scoordinamento comporta che le migliori idee non siano sviluppate da nessuno, perché gli inventori non hanno i mezzi economici per farlo e gli enti di ricerca pubblici lavorano soltanto nella direzione che gli consenta maggiori profitti, che è quello di assecondare i centri di potere esistenti, che non vogliono aggiornare lo stato dell’arte, per non sconvolgere gli investimenti fatti precedentemente. Per quanto riguarda i settori che meglio conosco, io posso asserire che, oggi siamo ancora all’anno zero sia nelle depurazioni sostenibili sia in quelle energetiche, ma le tecnologie esistono. Bisogna soltanto abbandonare quelle inutili e controproducenti e applicare meglio l’organizzazione del lavoro. La strada dei depositi di brevetto è stata percorsa dal sottoscritto soprattutto, per verificare se qualcuno voleva collaborare tra gli imprenditori ed enti pubblici. Gli imprenditori avrebbero potuto aspirare alla proprietà industriale, mentre gli enti pubblici avrebbero potuto condividere i diritti acquisiti dal sottoscritto depositando i brevetti. Ovviamente, addossandosi gli oneri di eventuali sperimentazioni e il pagamento delle tasse internazionali, che l’attuale regime legislativo pretende anche sulle invenzioni di pubblica utilità, che a parere del sottoscritto, non dovrebbero essere pagate e messe a disposizione di tutti per accelerare l’avanzamento dello stato dell’arte, senza il vincolo della proprietà industriale. Ovviamente, agli inventori pubblici e privati, dovrebbe essere consentita la scelta tra la proprietà intellettuale con diritti di autore e la proprietà industriale. Questi due tipi di proprietà sono incompatibili tra loro. Sui brevetti di pubblica utilità, la proprietà industriale ritarda il progresso, perché nessuna multinazionale, per quanto grande, può soddisfare il bisogno mondiale.  Tuttavia, se una multinazionale fa tutto da sola ha il diritto di esercitarla.

La vendita dei brevetti degli inventori pubblici agli industriali è la soluzione peggiore che i legislatori potessero consentire, perché gli industriali comprano soltanto i brevetti degli inventori pubblici, non perché siano migliori di quelli privati, ma perché in questo modo comprano anche il sostegno dei legislatori e gli ordini provenienti dai settori pubblici. Di conseguenza, gli inventori pubblici brevettano soltanto soluzioni appetibili per i loro clienti privati, visto che anche nei paesi comunisti i governi hanno smesso di fare gli imprenditori. 

Se questi non sono conflitti di interesse, che cosa sono?  E’ ovvio che da questa connivenza tra pubblici e privati chi resta fuori sono soltanto gli inventori privati, che non potendo pagare le tasse di mantenimento sono costretti a far decadere i brevetti sui quali hanno lavorato per anni interi e hanno pagato anche le spese di deposito nazionali o internazionali.

Ma perché i depositi dei brevetti decadono? Sono un prodotto deperibile? Perché l’inventore non può scegliere tra la proprietà intellettuale e industriale? Se sceglie quella intellettuale perché deve pagare i depositi di brevetto anche a livello internazionale? Che differenza c’è tra un quadro di autore, un libro di autore, e una invenzione che non è mai stata realizzata in nessuna parte del mondo, come gli stagni biologici sovrapposti, le fogne depurative dell’acqua e dell’aria, le serre calcaree, l’energia idroelettrica compressa, le auto e gli altri mezzi di trasporto idroelettrici, il cuore artificiale ossigenatore del sangue. Nessun governo mondiale vuole sapere se funzionano, perché se funzionano (io sono certo che funzionano), crollano tutte le borse mondiali. L’energia costerà soltanto l’usura dei materiali e più energia produrremo, più proteggeremo l’ambiente. I governi hanno paura di perdere le elezioni, si adeguano a quello che fanno gli altri, anche perché i loro consiglieri scientifici sono ancora quelli che hanno prodotto o non si sono opposti al riscaldamento globale. 

Gli uffici brevetti, si contraddicono perché un’invenzione è ritenuta tale quando non è facilmente comprensibile dagli addetti ai lavori. Loro non possono dire che il sottoscritto non è un addetto ai lavori, perché per tutta la vita, non ho fatto altro che progettare e installare impianti industriali e ambientali. Per giudicare i brevetti, loro che non sono addetti ai lavori, possono soltanto attingere alla banca dati dei brevetti depositati e verificare se in passato sono stati depositati brevetti che funzionano allo stesso modo. Non trovandoli, dovrebbero concedere il brevetto, invece nel caso delle invenzioni del sottoscritto, sono arrivati a giudicare non realizzabili le invenzioni, in quanto contrarie al principio della conservazione dell’energia. In altre parole, gli Uffici Brevetti, che non distinguono la differenza tra la termodinamica e la fluidodinamica; tra un circuito idraulico aperto o chiuso, vorrebbero rappresentare la scienza globalmente, mentre la scienza, che ha sbagliato tutto, facendo affidamento sui principi scientifici sbagliati, si sottrae a questo compito, rispondendo solo parzialmente per le specifiche competenze, senza parlare delle sinergie e dell’interattività tra acqua e aria che non hanno sperimentato. I giudici internazionali non possono chiedere le ragioni per le quali non hanno sperimentato queste invenzioni dopo che sono state pubblicate? Io penso che non lo abbiano fatto perché non ci avrebbero guadagnato nulla, come non ci ha guadagnato nulla il sottoscritto. Un’invenzione non può essere brevettata se è già stata pubblicata.  Questa è una ragione in più per riconoscere all’inventore la proprietà intellettuale e i diritti di autore a chi l’ha depositate e pubblicata per primo, a prescindere dal fatto che funzioni o non funzioni. E’ ovvio che se non funziona, non maturerà mai dei diritti di autore, come un libro che non compra nessuno.

La soluzione più logica, sarebbe, registrare semplicemente i depositi dei brevetti senza giudicarli scientificamente e se c’è un interesse da parte delle Nazioni Unite e dei governi a risolvere i problemi delle depurazioni e delle energie sostenibili provvedano loro all’accertamento della verità.   Questo ragionamento logico del sottoscritto è stato comunicato anche ai Giudici Internazionali in diverse lettere aperte, perché i governi e le stesse Nazioni Unite, che non verificano, la fattibilità di invenzioni di pubblica utilità regolarmente depositate presso gli organi istituzionali pubblicate sui network e inviti per mail agli stessi organi istituzionali e alla stampa scientifica, commettono il reato di omissione in atti pubblici. Non intervenendo i Giudici, probabilmente commettono lo stesso reato che dovrebbero condannare.  

Scrivere SPAWHE, non è stato meno complicato di scrivere la “divina Commedia”, perché le invenzioni di Spawhe o sono sinergiche, o interattive, pertanto l’intero sistema è assimilabile alla composizione di una musica, dipingere un quadro, girare un film, con la complicazione che tutte queste cose debbano stare insieme armonicamente, altrimenti i cicli non si chiudono, come avviene attualmente. Lo “studio dell’organizzazione del lavoro antropico globale”, che mi ha consentito di individuare nuove invenzioni sconosciute alle aziende private e ai ricercatori pubblici, non ammette scorciatoie. E’ necessario seguire il percorso dell’inquinamento dalle origini alla fine per individuare i punti critici e le relative correzioni degli impianti o delle macchine. Sono stati necessari otto anni di lavoro, solo per individuare il modello di sviluppo sostenibile (Synergic Plants, Artificial Welling, Hydroelectric energy). Non è stato realizzato nulla dei tre settori interessati, ma il settore più sfortunato è stato quello dell’energia idroelettrica, la quale non ha nulla a che vedere con l’energia idroelettrica attuale, che comporta grandi opere idrauliche, l’accumulo di acqua in montagna che altera la naturale distribuzione e collabora alla produzione di alluvioni e siccità. Quella che ha individuato il sottoscritto è stata l’energia idroelettrica con il riciclo della acqua a gravità, sommersa che sfruttano l’energia di posizione dell’acqua di superficie in impianti sempre pieni in diverse versioni.   L’energia idroelettrica compressa un poco più complessa è stata individuata tre anni dopo. Ma per gli uffici brevetti tutte queste energie sono contrarie al primo principio della termodinamica. Cosa centra la termo dinamica con la fluidodinamica è un mistero che solo gli uffici brevetti conoscono ma non lo spiegano.  Allora Lo deve spiegare chi rappresenta la scienza globalmente a livello mondiale. Se non si sa chi svolge questa importante funzione, ancora una volta, devono intervenire I Giudici Internazionali che riceveranno il presente documento, come diciottesima lettera aperta.   

La prima cosa che mi ha consentito di individuare lo “studio dell’organizzazione del lavoro antropico globale” è stata la certezza che per economizzare i processi non doveva esistere l’attuale differenza tra depurazione dell’acqua dell’aria e produzione di energia. Bisogna mettere insieme i processi e individuare le sinergie. Per questa ragione la prima parte della sigla è SP.  Le sinergie sono state individuate, i bevetti depositati, ma nessuno li ha realizzati.

Quello che è strano è il fatto che uno studio di questo tipo non è stato ordinato da nessuno dei governi mondiali, nemmeno dalle Nazioni Unite, che gestiscono gli uffici internazionali dei brevetti dei giudici internazionali, la banca mondiale, gli scienziati I.P.C.C., le conferenze tra i 196 stati sovrani COP (arrivate inutilmente alla 24 edizione, che quest’anno si farà a Katowice, nel cuore carbonifero della Polonia dal 3 al 14 dicembre). L’energia a carbone è la più obsoleta di tutte le energie. Se è la più economica è soltanto perché è anche la più inquinante, quasi come la produzione della ghisa e dell’acciaio. Se accanto alle centrali termiche e alle acciaierie avessero realizzato le serre calcaree l’energia a carbone sarebbe stata meno competitiva, ma avremmo avuto meno emissioni di CO2 e meno malattie polmonari. Per abbassare i costi, dovuti, soprattutto all’energia elettrica assorbita   per il sollevamento delle acque che avrebbero prodotto le piogge artificiali, prima o poi, i tecnici o gli scienziati, sarebbero arrivati agli stessi risultati a cui è arrivato il sottoscritto, facendo risparmiare al mondo centinaia di miliardi di investimenti e risolvendo sia il problema depurativo che quello energetico. Infatti, facendo funzionare virtualmente insieme le centrali e le serre e sostituendo in queste,  al posto delle pompe,  le autoclavi pressurizzate alimentate con le pompe con la doppia alimentazione separata, si sarebbero accorti che questo sistema era contemporaneamente, energetico e depurativo, pertanto, l’energia fossile che si desiderava pulire, addirittura non serviva perché l’energia prodotta, non solo era pulita, ma anche molte decine di volte più economica di  quella fossile e di qualsiasi altra energia. Quindi non servono nemmeno metanodotti, gasdotti, petroliere raffinerie e motori termici.          

Comunque, se le Nazioni Unite avessero compreso, che solo attraverso “studio dell’organizzazione del lavoro antropico globale” avrebbero potuto trovare le soluzioni, certamente non avrebbero ordinato tale studio al sottoscritto, che non vanta titoli scientifici e accademici adatti. Avrebbero nominato una commissione di esperti con i titoli accademici adatti, ma che appartengono alla classe dirigente mondiale che ha creato i problemi, avendo consentito di realizzare impianti antropici incompleti in tutto il mondo. Questi esperti, come è avvenuto, per salvare gli impianti sbagliati, invece di partire dall’organizzazione globale del lavoro hanno ritenuto opportuno catturare il CO2, con un lavaggio chimico del combustibile e senza neutralizzarlo, stoccarlo sotto alte pressioni nelle profondità tessesti, creando altri pericoli per le popolazioni mondiali (effetto Nyos). Nulla può garantire la tenuta dei siti di stoccaggio interrati contro eventi sismici di particolare intensità. Tutte queste scelte sbagliate non possono essere casuali.

Io non sono mai stato a un vertice COP e a nessuna altra conferenza internazionale, anche se recentemente, mi hanno invitato, come relatore, a diversi congressi. Ho ringraziato per l’invito, ma ho spiegato che la mia presenza è inutile e antieconomica per il sottoscritto, che vive soltanto di una modesta pensione. Quello che ho da dire, lo pubblico su http: //www.spawhe.eu, Linkedin, Facebook, Xing, etc. Tutti possono scaricare le pubblicazioni. Se qualcuno le vuole realizzare è libero di farlo. Se la giustizia internazionale vorrà riconoscermi i diritti di autore, avendo depositato i brevetti e pagato le tasse più che sufficienti al riconoscimento della proprietà intellettuale, saranno graditi perché il lavoro creativo di un inventore non è certamente inferiore altre opere intellettuale e non deve essere condizionato dalla proprietà industriale. Io credo di aver svolto la mia missione come meglio potevo con i mezzi che ho avuto a disposizione, pari a zero. Ma l’assenza di mezzi economici è stata ampiamente compensata dall’esperienza e da ragionamenti logici che solo chi conosce i problemi sotto gli aspetti industriali, ambientali, morali ed è libero da interessi di parte, può portare avanti, creando invenzioni trasversali ai singoli settori, che sono delle gabbie che frenano il progresso. E’ ovvio che gli imprenditori, e i centri di potere pubblici non possono consentire ai loro progettisti o inventori di sviluppare progetti in contrasto con quelli che realizzano nel mondo intero, dividendosi il potere economico.  Per questo è necessario tutelare gli inventori liberi, che sono una specie in estinzione.  

Io penso che il sistema SPAWHE possa essere la speranza del Paradiso contrapposto all’attuale Inferno ambientale ed energetico mondiale. L’unico sistema senza interessi di parte, che possa ancora salvare l’ambiente. Non c’è nessuna energia privilegiata o un sistema depurativo al posto di un altro. Ogni cosa è al posto giusto. E’ semplicemente uno studio globale del lavoro umano, che ha cercato le soluzioni più sostenibili disponibili allo stato dell’arte per realizzare cicli di lavoro completi e senza effetti collaterali per l’ambiente. Le soluzioni energetiche che sono venute fuori, non sono scelte personali, ma il risultato scientifico di uno studio dell’organizzazione del lavoro ambientale, stando alle conoscenze disponibili dello stato dell’arte mondiale. Infatti, se lo stato dell’arte non può avanzare per singole discipline, dovute alla specializzazioni degli uomini, delle aziende, delle facoltà universitarie e dei centri di ricerca, può avanzare usando le stesse sinergicamente. E’ molto strano che questo lo abbia dovuto dimostrare un pensionato nel silenzio generale delle scienze e della giustizia.

 Non è un caso che questo studio ha portato al concepimento del cuore artificiale ossigenatore del sangue, che non solo potrà allungare la vita dell’uomo di moltissimi anni. Ma quando gli altri organi saranno troppo vecchi, il sistema cervello e cuore artificiale. Potrà anche essere trasferito in un corpo artificiale, che oggi chiamiamo robot, ma governato dal cervello umano e dalle conoscenze accumulate durante l’intera vita che continueranno a crescere anche dopo la morte del corpo. La realtà potrà superare la fantasia perché in nessun film di fantascienza è stata ipotizzata questa forma di sopravvivenza umana. Se esiste l’anima dell’uomo è contenuta nel cervello e nelle sue conoscenze. Non sarà umiliante per nessuno sopravvivere grazie a un cuore artificiale, alla cibernetica, e a qualche sciroppo appositamente studiato dai nutrizionisti da solubilizzare nelle piccole autoclavi che sostituiranno gli atri ventricolari.   Quando saremo pronti a fare questo. Saremo pronti anche a conquistare lo spazio infinito. Non prima. Con la nostra brevissima vita attuale, non possiamo andare molto lontano.  Questi uomini e donne, inseriti nelle macchine, privati dei piaceri e dei dolori della carne, continueranno ad amare i loro figli e i loro nipoti e li aiuteranno nella lotta per la sopravvivenza e contro le scelte sbagliate delle classi dominanti che ancora vogliono governare il mondo bruciando il carbone, produrre acciaio e incenerire rifiuti senza sapere come purificare i fumi e senza sapere come produrre acque alcaline, con processi naturali, che sarebbero cose semplici da fare se la scienza non fosse divisa in piccoli pezzi per difendere gli errori centri di potere economici e le proprietà industriali, a scapito della proprietà intellettuale, con la complicità di politici, legislatori e giudici.

Ovviamente, anche il cuore umano artificiale, per gli uffici brevetti è contrario al primo principio della termodinamica, che c’entra solo marginalmente con il sistema circolatorio, essendo quasi completamente fluidodinamico. Ma questa invenzione sta interessando molto gli organizzatori dei congressi che riguardano il settore cardio circolatorio. Questi, in alcuni casi, mi hanno invitato come relatore, offrendomi anche il soggiorno in albergo. A questa generosa offerta, io sto rispondendo nel seguente modo:

“Io vi ringrazio per il vostro invito e anche per la vostra generosa offerta di aiutarmi a sostenere le spese di soggiorno, ma io non partecipo a conferenze perché non sono un accademico. Sono un inventore privato, a cui nessuno, normalmente, paga le spese di soggiorno. Ovviamente, nemmeno le spese per il deposito e il mantenimento dei brevetti, che un inventore privato da solo non può sostenere. Inoltre, molte mie invenzioni sono ritenute ingiustamente contrarie ai principi dell’energia dagli uffici brevetti, che non sono autorità scientifiche ma semplici burocrati, mentre la scienza mondiale si nasconde perché ha dimostrato di non saper progettare impianti interattivi che utilizzano in modo vantaggioso i principi fisici dei liquidi e dei gas compressi. Tra questi c’è anche il cuore artificiale ossigenatore del sangue. Io, come inventore privato non posso girare il mondo dissanguandomi economicamente per convincere i congressisti che la scienza mondiale ha sbagliato il principale principio dell’energia mondiale, che non è quello termodinamico ma fluidodinamico.  Io mi batto presso la Corte di Giustizia internazionale per l’accertamento di verità scientifiche utili per l’ambiente, l’economia e la salute umana e per il riconoscimento dei diritti di autore dei miei depositi di brevetto, che devono essere separati dalla proprietà industriale. Le attuali normative che subordinano la proprietà intellettuale a quella industriale, sono una truffa nei confronti degli inventori privati, che certamente non possono trasformarsi in industriali, soprattutto in settori delicati come l’ambiente la salute e l’energia, dove anche la scienza finge di non comprendere i propri errori. Chi è interessato alla soluzione di questi gravi problemi e all’approfondimento delle mie invenzioni le può trovare sul sito web https://www.spawhe.eu e parlarne ai congressi, affinché, almeno la Giustizia Internazionale, faccia il proprio dovere nei confronti della sopravvivenza del pianeta e dell’uomo. Se ha bisogno di altre informazioni le può chiedere al sottoscritto. Ma io credo di aver già scritto tutto su http://www.spawhw.eu, anche se continuerò ad aggiornare le mie soluzioni, come nei files allegati.”     

                                    

Se queste soluzioni non coincidono con le soluzioni energetiche, depurative, e di sopravvivenza dell’uomo, attualmente in uso, qualche centro di ricerca mondiale dimostri di avere realizzato uno studio altrettanto accurato della protezione globale dell’ambiente e dell’uomo. Spieghi perché ha fatto scelte diverse e come funziona il sistema globalmente. Come funzionerebbe SPAWHE è scritto nei minimi dettagli, anche se il funzionamento è soltanto virtuale, non avendo mai ricevuto un euro o un dollaro di finanziamento dagli attuali centri di potere.

3. LE SERRE CALCAREE, SEBBENE ANCORA VIRTUALI, AVANZANO NELLO STATO DELL’ARTE. 

Oggi abbiamo uno sviluppo realizzato casualmente, pilotato dalle invenzioni private, con gli enti pubblici che si occupano delle depurazioni e che stabiliscono i limiti di emissioni accettabili con criteri che non hanno nessuna attendibilità scientifica. Comunque, chi inquina e chi depura (compresi gli enti pubblici) non rispettano i limiti di emissioni imposti, perché non possono essere rispettati a tutte le ore del giorno e per trecentosessantacinque giorni all’anno a causa dell’inquinamento dei filtri, delle variazioni di portate, e via di seguito. Ma soprattutto, perché gli impianti nella maggioranza dei casi, sono stati progettati con principi energetici e depurativi sbagliati.  Questo coinvolge l’intera classe dirigente mondiale, partendo dalla formazione scolastica inadeguata e alle specializzazioni industriali che non lavorano mai sinergicamente. Ovviamente, nemmeno gli organi di informazione scientifica si accorgono di niente, perché lo stato dell’arte mondiale è unanimemente accettato e per tutti gli addetti ai lavori, si possono migliorare leggermente soltanto i rendimenti. I miracoli non si possono fare.

SPAWHE separa all’origine i fanghi dalle acque, modifica o elimina le ciminiere, rende le fogne depurative non solo dell’acqua ma anche dell’aria, per mezzo delle fosse verticali depurative abbinate alla piccole serre calcaree. Questo sistema consente di evitare la formazione di idrogeno solforato e azoto ammoniacale prima di raggiungere i depuratori dell’acqua finali, che saranno molto diversi da quelli attuali, che sono sbagliati perché non seguono nessuno schema depurativo globale.

I fanghi devono essere separati all’origine e devono essere trasportati con un percorso anaerobico ai digestori Patent N. WO2014076725 dal titolo LINEAR SYNERGISTIC SYSTEM OF DIGESTION, DEHYDRATION AND COMPOSTING (LDCC). Questo digestore che realizza in ciclo completo fino alla disidratazione dei fanghi è abbinato all’impianto N. Patent WO2014/076727 dal titolo VERTICAL SYNERGIC BUILDINGS (VSB) FOR CO2 AND WATER DEPURATION PLUS BIOMASS PRODUCTION, nel quale oltre alle serre calcaree erano inseriti anche gli stagni biologici sovrapposti, i quali avevano il compito di produrre biomasse digeribili con il direstato liquido prodotto dai digestori. Anche gli stagni biologici sovrapposti sono un’invenzione mai realizzata. 

Praticamente, tutto il sistema SPAWHE e un insieme di invenzioni mai finanziate e mai realizzate sul pianeta Terra, perché gli enti pubblici mondiali, invece di lavorare alla ricerca di soluzioni logiche globali dal punto di vista energetico e depurativo, hanno assecondato la creazione di un modello di sviluppo basato soprattutto, sulle invenzioni commerciali delle aziende private che, ovviamente, non si sono preoccupate di chiudere tutti i cicli che aprono.  Anzi, siccome le aziende private sono specializzate i singoli settori scientifici e tecnologici, anche le università e gli enti di ricerca hanno adeguato le loro specializzazioni per supportare le aziende private che le finanziano e comprano anche i brevetti, se non danneggiano le loro quote sul mercato mondiale e i loro investimenti. Il risultato che abbiamo ottenuto è l’inquinamento globale e il riscaldamento globale.

L’invenzione che ho presentato in più versioni è quella delle serre calcaree, perché comportando la circolazione di grandi quantità di acqua per trasportare piccole quantità di CO2sotto forma di carbonati, erano chiaramente onerose, sia per la circolazione dell’acqua, sia per la movimentazione dei materiali. Comunque, questa soluzione era cento volte migliore del C.C.S., sia dal punto di vista economico che tecnico, che la scienza pubblica mondiale ha fallito clamorosamente. Non si comprendono le ragioni per le quali i progettisti pubblici abbiano sempre taciuto su questa soluzione. Ma come ho scritto anche in altre pubblicazioni, una invenzione complessa nasce gradualmente attraverso l’avanzamento dello stato dell’arte. Se non avessi studiato le versioni precedenti, non avrei potuto far avanzare lo stato dell’arte arrivando a una soluzione più efficiente ed economica, che ho chiamato con nel seguente modo: “SERRE IDROELETTRICHE DEPURATRICI DEI FUMI, CO2 E ACQUA CON ALCALINIZZAZIONE NATURALE”.  Queste sono il quarantunesimo deposito di brevetto del sottoscritto sulla protezione globale dell’ambiente. Di questi solo tredici brevetti sono stati concessi. Quelli più importanti e strategici sono stati trasformati in 5 brevetti interazionali e uno Europeo, ma nessuno è mai stato finanziato, sia a livello italiano, che europeo, che internazionale. Gli altri depositi di brevetto non sono stati concessi per vizi formali, oppure perché ritenuti contrari ai principi della conservazione dell’energia. Avendo compreso che non potevo aver nessun dialogo con gli enti di ricerca pubblici e con i burocratici uffici brevetti, sono andato avanti per la mia strada, come Dante Alighieri, che passando attraverso il girone infernale degli ignavi, segui il consiglio del suo accompagnatore Virgilio: “Non ti curar di loro, ma guarda e passa”.  Indipendentemente, dalla loro opinione, quasi il cinquanta per cento dei miei depositi di brevetti sono serviti come un punto di passaggio per arrivare a quelli definitivi, che ho introdotto nel sistema presentato su http:www.spawhe.eu, che è partito da zero, rispetto ai sistemi depurativi ed energetici attuali. In un sistema interattivo il miglioramento di una invenzione, Serve a far avanzare lo stato dell’arte del sistema generale, come, appunto, avviene con la nuova versione delle serre calcaree. Questo non può avvenire se le soluzioni ambientali sono studiate con obiettivi limitati, come quelli degli attuali depuratori delle acque che non neutralizzano il CO2 e non alcalinizzano l’acqua e le filtrazioni dell’aria, che non sono depurazioni.  

Quello che è grave in questa storia è il fatto che sono stato lasciato completamente solo dalle istituzioni italiane, europee, e mondiali, nonostante in questi anni abbia pubblicato molte pubblicazioni, che parlavano di sistemi depurativi ed energetici globali, cioè, basati sulle sinergie di diversi sistemi messi assieme, proprio per cercare interlocutori, soprattutto pubblici.  

 Questa collaborazione non è avvenuta, non solo per interessi di parte, ma anche perché la scienza, a livello mondiale, non può essere rappresentata da nessuno, essendo frazionata in tanti settori. Anche gli interessi delle multinazionali sono frazionati in specifici settori (chimici, termici, biologici). Quindi i centri di potere pubblici e privati, si uniscono e collaborano tra di loro. Mentre gli inventori privati, come il sottoscritto, non avendo soldi, né laboratori di ricerca, non essendo finanziati da nessuno, cercano le soluzioni ambientali ed energetiche nelle sinergie tra principi scientifici diversi, indicando, di fatto,  delle alleanze che nessuno degli enti pubblici e delle multinazionali vuole  realizzare, per nascondere errori madornali nella progettazione degli impianti fissi e mobili, pubblici e privati, che sono le fondamenta dell’attuale riscaldamento globale e dell’inquinamento chimico e organico.

Gli enti pubblici e le multinazionali non vogliono cambiare niente, né come impianti, né come fonte primaria di energia. Per questo propongono soluzioni assurde come il C.C.S. e le auto a batteria, che sono una costosa presa in giro, che non cambia la fonte primaria dell’energia e certamente non si può trasferire sui grandi mezzi di trasporto e di lavoro.  Inoltre, consumano risorse il via di estinzione, come il litio, alzano i costi di produzione, e introducono altri oneri di smaltimento incompleti come quelli attuali, che gli enti pubblici non gestiscono in proprio, ma li affidano a ditte private con gare di appalto al massimo ribasso, a cui partecipano società che cercano di aggirare le leggi per aumentare i profitti. Per i Giudici Internazionali che dovrebbero indagare sui reati ambientali, di fronte a questo Inferno, SPAWHE dovrebbe essere il paradiso. Invece, come tutti, non rispondono. 

Le alleanze tra i principi scientifici di Newton, Pascal, Torricelli, Henry, Dalton, Hertz, Pacinotti, Tesla, senza energia termica e nucleare, fino ad ora, non le hanno cercate né gli enti di ricerca pubblici, né le multinazionali, nemmeno per pulire gli impianti più inquinanti al mondo: gli alti forni e gli inceneritori. Le nuove serre calcaree esaltano queste sinergie già evidenti nelle serre calcaree ignorate. Riporto la sintesi degli impianti sviluppati precedenti che costituiscono la base dello sviluppo virtuale dello stato dell’arte del settore, mentre lo sviluppo reale, attualmente, è pari a zero.    

1)   N. Patent WO2014/076727 dal titolo VERTICAL SYNERGIC BUILDINGS (VSB) FOR CO2 AND WATER DEPURATION PLUS BIOMASS PRODUCTION, nel quale le serre calcaree erano inserite in un sistema che sostituiva contemporaneamente le grandi centrali termiche,  i depuratori delle acque e dell’aria attuali, i quali, oggi non riescono realizzare cicli completi di depurazione proprio per l’assenza dell’interattività dei processi depurativi dell’acqua e dell’aria.

2)  N. Patent WO2014/076726 dal titolo GLOBAL SYNERGY PLANTS FOR DEPURATION, BIOMASS PRODUCTION AND THERMOELECTRIC COGENERATION (GSPDPTC), nel quale erano state inserite delle mini serre calcaree nel sistema fognario modificato. Il quale attualmente produce più danni che benefici alle depurazioni a causa del fatto che non separa alle origini le acque dai fanghi e non ossigena e alcalinizza le acque di scarico direttamente nelle fogne utilizzano fosse depuratici verticali collegate alle mini serre che alcalinizzano l’acqua depurando l’aria urbana e neutralizzando il CO2.

3)  N. patent   WO2014/076724 dal titolo CAPTURE COOLING PURIFICATION CHIMNEYS (CCPC), nel quale si prevedeva la sostituzione delle attuali ciminiere con nuove ciminiere in grado di catturare i fumi e di trasportarli nel sottosuolo affinché potessero essere inseriti nelle mini serre calcaree o in quelle più grandi previste nell’impianto globale precedente. Le nuove ciminiere era previsto che fossero realizzate con una doppia camera di ventilazione. Quella centrale saliva verso l’alto fino a raggiungere una camera di espansione, nella quale si azzerava la velocità dei fumi che potevano essere filtrati con un filtro elettrostatico e richiamati verso il basso da un ventilatore attraverso la camera di ventilazione esterna. Poiché il CO2 è 1.5 volte più pesante dell’aria nella camera di espansione superiore si sarebbe separato facilmente.

4) Un altro deposito di brevetto italiano molto utile per combattere il riscaldamento globale è il seguente:CE2014A00003 depositato il 13/05/2014, dal titolo TORRE PER FILTRAZIONE ARIA E SCAMBIO TERMICO CON POZZO GEOTERMICO, nel quale, gli attuali impianti di condizionamento con unità esterne dotate di scambiatori di calore aria/aria, venivano modificati, poiché  nelle città urbane esistono milioni di scambiatori di calore  aria/aria, che trasferiscono il calore dall’interno delle abitazioni all’estero, riscaldando ancora di più l’ambiente esterno e diffondendo ancora di più le polveri  atmosferiche emesse dai motori termici e dalle caldaie termiche. Le torri di scambio termico, molto simili alle ciminiere con doppia camera, sarebbero state dotate di scambiatori di calore acqua/acqua, collegati a pozzi geotermici scambiatori di calore a bassa entalpia.      

Tutti questi depositi di brevetti, che sono stati ignorati dalle autorità ambientali nazionali e internazionali, ovviamente, avrebbero comportato una maggiore circolazione di acqua e un maggiore assorbimento di energia per risolvere gravi problemi ambientali. Ma attraverso lo studio di queste soluzioni, il sottoscritto è arrivato, circa tre anni dopo, a un altro brevetto internazionale N. Patent WO2017042847 dal titolo PUMPS AND TURBINES WITH SEPARATED DOUBLE SUPPLY UNTIL TO THE IMPELLER, nel quale, modificando le pompe e i circuiti idraulici, gli stessi impianti si sarebbero trasformati da assorbitori di energia, in produttori di energia.

 Pertanto, i suddetti impianti avrebbero dovuto subire un aggiornamento dello stato dell’arte sostituendo le pompe e la circolazione idraulica. Ma come potevano essere modificati se non sono mai stati realizzati? La soluzione l’hanno trovata gli Uffici Brevetti, che nonostante abbiano concesso il brevetto internazionale alla modifica delle pompe e le turbine, hanno dichiarato contrarie ai principi della conservazione dell’energia tutte le applicazioni di questa invenzione. Chi ha concesso questo potere straordinario agli uffici brevetti? che dipendono dalle Nazioni Unite attraverso la WIPO, quando la scienza su questo argomento, divisa in compartimenti stagni, ancora non risponde? Si legga il seguente articolo: https://www.spawhe.eu/pct-it2016-000202-lettera-aperta-alla-w-i-p-o-e-agli-uffici-legali-internazionali/.

 Questo significa che le attuali autorità mondiali dell’ambiente e dell’energia vogliono combattere il riscaldamento globale senza ammettere i propri errori e senza intaccare gli interessi delle multinazionali che realizzano impianti energetici, di trasporto, di riscaldamento e condizionamento non compatibili con la protezione dell’ambiente. Come possono i legislatori imporre ai privati impianti compatibili con l’ambiente se gli impianti pubblici mondiali non lo sono? Ma quello che è grave è il fatto che gli enti pubblici mondiali non hanno mai realizzato un prototipo degli impianti di pubblica utilità raccolti dal sottoscritto sul sito web http//www.spawhe.eu per verificarne la funzionalità nell’interesse generale. Aspettano che un inventore privato si riempia di debiti per dimostrare cose logiche sfuggite alla scienza pubblica e privata. E’ ovvio che se l’inventore non fosse stato un normale padre di famiglia monoreddito, con figli da crescere e far studiare, l’invenzione l’avrebbe dimostrata da solo in gran segreto, nel modo più semplice possibile. Ma avendo altri doveri, ancora più importanti, verso una famiglia da mantenere, ha preferito condividerla con enti di ricerca pubblici e aziende private, ovviamente, rinunciando alla proprietà industriale che non si può permettere. Ma non a quella intellettuale e ai diritti di autore, che sono un diritto inalienabile per tutte le opere di intelletto. Se solo per i brevetti questi diritti non sono riconosciuti, vuol dire che esiste una rete di complicità tra i maggiori centri di potere per negare questo diritto fondamentale a chi può esprimere la propria creatività soltanto attraverso i depositi di brevetto, essendo un tecnico di provata esperienza industriale e ambientale, quasi cinquantennale, e non un artista.  Le invenzioni che propone il sottoscritto, non sono di facile comprensione perché si basano sulle sinergie tra diversi principi scientifici e diverse tecnologie che solo l’esperienza e le giuste riflessioni consentono mettere insieme. A queste invenzioni non possono arrivare né i ricercatori che indagano sempre nella stessa direzione, né le aziende private che cercano di migliorare la stessa famiglia di prodotti industriali. Per questi specialisti scientifici e industriali è molto difficile individuare le sinergie che può individuare chi ha partecipato a realizzare impianti industriali, energetici, depurativi, di distribuzione e sollevamento delle acqua e ha studiato anche l’organizzazione del lavoro per metterli insieme correttamente, al fine di incrementare i singoli rendimenti e quello globale. Ovviamente, la società attuale non consente la formazione di questo tipo di esperienza. Chi aspira a formarsela è una persona, come il sottoscritto, che non badando al profitto immediato, ha cambiato molti gruppi di lavoro specializzati nell’industria autonomistica e poi ha cambiato completamente settore, per lavorare in una azienda specializzata nell’impiantistica elettromeccanica pubblica, legata soprattutto alle depurazioni e al sollevamento e alla distribuzione idrica. E’ ovvio, che il sottoscritto abbia una visione molto diversa di progettisti, degli inventori, e dei ricercatori, che hanno approfondito una sola specializzazione. Io non dico che loro hanno sbagliato ad approfondire le loro specializzazioni. Hanno fatto benissimo a fare gli approfondimenti facendo avanzare il singolo stato dell’arte. Io sono il primo a utilizzare lo stato dell’arte raggiunto in tali settori se è utile anche nella progettazione globale degli impianti. Ma gli impianti globali si progettano diversamente: realizzando cicli globali (non parziali come negli impianti attuali), poi creando l’ambiente adatto per realizzare tali cicli (per esempio, non sono concepibili vasche di ossidazione a cielo aperto se non si vogliono emettere emissioni di CO2 ma consumarlo nell’impianto). Non sono concepibili nemmeno le attuali ciminiere. Sono concepibili le ciminiere che catturano il CO2, sopracitate ma non realizzate, oppure una ventilazione forzata che porta i fumi direttamente nelle serre calcaree. Poi, si scelgono le macchine che possono svolgere questi cicli e poi si stabiliscono i collegamenti meccanici, idraulici fluidodinamici con gli impianti successivi, non solo per il prodotto principale da produrre, ma anche per i cicli collaterali depurativi. Nulla o quasi nulla deve uscire dagli impianti se non è completamente depurato.  Oggi, invece escono dagli impianti industriali prodotti commerciali di alto livello tecnologico, ma i cicli collaterali nessuno li chiude. La depurazione dell’aria è quasi inesistente (la filtrazione non è una depurazione). Quella dell’acqua, nel migliore dei casi, produce acque acide, non essendo mai prevista l’alcalinizzazione, che non si può fare, all’attuale stato dell’arte senza usare il latte di calce che è prodotto con grandi emissioni di CO2 e alti costi. L’unica soluzione possibile sarebbe l’introduzione in tutti gli impianti mondiali termici e depurativi delle serre calcaree. Come è stata ignorata la modifica delle ciminiere, sono state ignorate anche le serre calcaree.  Ma la scienza mondiale tace.        

Gli uffici brevetti, dimenticando che sono uffici pubblici e che addirittura hanno l’onore di far parte dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, stanno dimostrando tutta la loro incompetenza tecnica e scientifica, bocciando tutte le nuove invenzioni interattive tra acqua e aria con l’accusa di essere contrarie al primo principio della termodinamica, che non c’entra niente, poiché l’interattività si sviluppa attraverso processi fisici, chimici, meccanici, biologici, fluidodinamici. L’unico processo che non c’entra nei sistemi energetici e depurativi interattivi è proprio quello termodinamico. Il quale afferma che l’energia non si crea né si distrugge, ma si trasforma, passando da una forma a un’altra attraverso scambi di calore e di lavoro. Questo principio non dice che apre processi collaterali con emissioni atmosferiche indesiderate che bisogna neutralizzare. Pertanto, dal punto di vista ambientale ed economico, non poteva avere l’importanza che ha avuto nello sviluppo dell’era industriale.  Sembra essere tornati al tempo di Galileo Galilei, quando chi governava non accettava che la terra girava intorno al sole. Ma il problema è molto più grave perché le conseguenze pratiche sull’ambiente e l’economia mondiale sono immense. Gli inquisitori veri si nascondono dietro ai silenzi. Lasciano parlare coloro che hanno studiato a memoria i principi della conservazione dell’energia senza comprenderli.   

4. TUTTI I GOVERNI SONO DESTINATI AL FALLIMENTO SE GLI UFFICI PUBBLICI NON IMPARANO A PROGETTARE GLOBALMENTE.

Se fosse vero che la priorità mondiale è la protezione dell’ambiente e la creazione di posti di lavoro, dovrebbe essere logico che i cicli depurativi, attualmente interrotti inspiegabilmente nelle fognature, nei depuratori, nelle ciminiere, nelle produzioni industriali, agricole, energetiche si devono completare, creando lavoro utile, non sussidi di disoccupazione.  Perché esistono ancora le ciminiere che sparano fumi e CO2 nell’atmosfera e i depuratori delle acque producono acque acide? Le serre calcaree servirebbero proprio a completare questi cicli senza inviare CO2 nell’atmosfera e acque acide agli oceani.  “L’interattività ambientale” è sconosciuta alle multinazionali e agli enti pubblici mondiali, che hanno preso delle scorciatoie che non hanno senso perché l’energia termica costa di più dell’energia pulita interattiva tra acqua e aria. Soprattutto, la scienza pubblica mondiale sta mostrando la totale incompetenza nella progettazione degli impianti energetici e depurativi dall’avvento dell’era industriale. Le invenzioni termodinamiche delle caldaie a vapore alimentate a carbone e le successive evoluzioni con combustibili più leggeri, e quelle dei motori termici, proposte e realizzate dalle aziende private, dovevano essere corrette dagli enti di ricerca pubblici mondiali o addirittura sostituite da invenzioni pubbliche alternative, perché il compito di proteggere l’ambiente e la salute dei cittadini, fino a prova contraria, spetta agli organi istituzionali. Invece, ancora oggi, nel mondo intero, gli enti pubblici realizzano impianti termici sproporzionati nelle dimensioni, posizionati a caso sul territorio, che non sfruttano le serre calcaree per neutralizzare il CO2, depurare l’aria, e produrre alcalinità nelle acque di raffreddamento. Queste passano attraverso gli impianti, per raffreddare turbine e condensatori, ma non vengono ampliati gli impianti, per trattenerle e farle circolare nelle serre calcaree, mentre il pianeta si sta riscaldando proprio a causa degli impianti termici mal progettati. Ma, come detto sopra, gli enti pubblici mondiali, non solo non hanno fatto nulla per migliorare gli impianti termici, hanno anche fatto decadere tutti i brevetti, nazionali e internazionali, del sottoscritto sulla pulizia dell’energia fossile, comprese le serre calcaree, ma addirittura, stanno ignorando e ostacolando, attraverso gli uffici brevetti, le energie interattive che hanno le potenzialità di sostituire integralmente l’energia fossile, anche con notevoli vantaggi economici.  

Secondo la definizione scientifica estratta da https://www.youmath.it, Il fluido ideale è incomprimibile e non viscoso. Quindi i gas di combustione non possono essere considerati un fluido ideale ai fini energetici. Al contrario, l’acqua ha un coefficiente di viscosità molto basso e un modulo di comprimibilità molto alto (praticamente è incomprimibile). Ciò ci induce a considerare l’acqua un fluido molto prossimo a un fluido ideale. In un fluido ideale la pressione in un punto è indipendente dall’orientamento della superficie a cui si riferisce. Questo significa che la pressione si espande in tutte le direzioni.

Se due strati di liquidi scorrono nella stessa direzione con velocità diverse, la forza di attrito rallenterà lo stato più veloce e accelererà quello più lento, mentre la pressione, essendo il liquido incomprimibile, non influenza le perdite di carico e la prevalenza della pompa se si tratta di un riciclo interno al volume di acqua accumulato. 

Sempre da https://www.youmath.it si riporta: “L’unità di misura della viscosità nel sistema internazionale è data dal poiseuille 1PI = k/m*s = 1 Pa *s. In termini di analisi dimensionali, la viscosità corrisponde al rapporto tra la massa e il prodotto lunghezza per tempo: ML-1*T-1. Nei liquidi Il coefficiente di attrito viscoso diminuisce all’aumentare della temperatura. Nell’acqua abbiamo i seguenti valori PI rispettivamente alla temperatura di zero, 20 e 50 gradi centigradi: 1,308*10-3, 1,002*10-3, 0,5471*10-3”. Questo significa che facendo circolare acqua calda in un circuito a 50 gradi rispetto all’acqua fredda a zero gradi, riduciamo le perdite di carico di circa un terzo a parità di portata. Queste, più o meno, sono le condizioni che si creano in una sella calcarea, dove i fumi caldi riscaldano l’acqua che circola nelle autoclavi, nelle piogge artificiali e negli scivoli di scorrimento delle rocce.

Per produrre energia con l’acqua e l’aria compressa, non servono pistoni e cilindri, ma soltanto la pressione. Essendo l’energia prodotta dalla portata del fluido*la densità*la pressione, non conviene far circolare l’aria o un gas pressurizzato ma l’acqua incomprimibile che ha una densità circa 830 volte superiore, pressurizzata staticamente ed elasticamente dall’aria compressa. 

La novità più importanti dall’avvento dell’era industriale dal punto di vista dalla sostenibilità della protezione dell’ambiente e della produzione di energia è proprio l’invenzione delle pompe con la doppia alimentazione separata fino alla girante, che la scienza mondiale sta cercando di ignorare, per nascondere i propri errori.  Queste non potevano essere inventate da nessun altro al di fuori del sottoscritto, proprio a causa delle infinite e solitarie riflessioni fatte per economizzare i costi della circolazione dell’acqua nelle serre calcaree, negli stagni biologici sovrapposti, che rivoluzioneranno le depurazioni. Ma rivoluzioneranno anche l’energia mondiale, perché non sarà più necessario pulire l’energia, ma produrre energia per pulire l’ambiente. La depurazione dell’acqua diventa un effetto collaterale desiderato della produzione energetica. Poiché abbiamo bisogno di energia in ogni angolo della terra. Ogni angolo della terra potrà essere depurato gratis dalla produzione energetica.     

Come scritto molte volte nei depositi di brevetti rifiutati dagli uffici brevetti e in moltissimi articoli ignorati dalle autorità mondiali e dagli imprenditori, queste pompe consentono di essere alimentate con due portate dotate di pressioni diverse che vanno nella stessa direzione, perché la direzione del flusso la determina il senso di rotazione della girante. All’interno della girante si sommano le portate, mentre, per il principio di Pascal e l’equazione di Bernoulli, la pressione maggiore si espande nella intera sezione di uscita. Questa modifica delle pompe non viola i principi della conservazione dell’energia ma consente di sfruttarli più razionalmente. Ovviamente, non basta modificare soltanto l’alimentazione delle pompe e delle turbine, è necessario modificare anche i circuiti idraulici che le alimentano. Le pompe, se alimentate con una alimentazione separata che ricicla l’acqua pressurizzata da una autoclave, con la seconda alimentazione possono far entrare quasi metà della portata non pressurizzata dall’autoclave, nell’autoclave stessa per mezzo del circuito di riciclo interno.  Questo determina un incredibile vantaggio energetico mai realizzato sul pianeta Terra, poiché l’autoclave, se ha una uscita collegata a una turbina, questa è alimentata con la pressione dell’aria compressa, che non dipende dall’energia elettrica che alimenta la pompa di circolazione. Infatti, l’espulsione dell’acqua incomprimibile da parte del cuscino di aria contenuto nell’autoclave avviene a causa dell’impenetrabilità dei corpi (essendo l’acqua incomprimibile non può occupare più spazio del volume assegnatole come avviene con l’aria che si comprime). L’acqua con una pompa normale non potrebbe entrare nell’autoclave.  Se riesce a entrare è dovuto al fatto che è stata creata una alimentazione supplementare che entra direttamente al centro della girante, mentre l’altro collegamento con la girante e l’uscita della pompa equilibrano le pressioni in entrata e in uscita della pompa.  L’acqua con una pompa normale non potrebbe entrare nell’autoclave.  Ma l’acqua può entrare soltanto se esiste un’uscita verso l’atmosfera dell’acqua già presente nell’autoclave. Sarebbe molto stupido da parte dell’uomo non sfruttare l’opportunità che si crea e far passare l’acqua espulsa attraverso una turbina per produrre energia. Eppure, la classe dirigente mondiale sta provando a ignorare questa invenzione semplice ed elementare, mentre da oltre un secolo sta cercando di fare la stessa cosa, con altissimi costi e gravi effetti collaterali, dividendo l’atomo attraverso la fusione nucleare.

Se la scienza ragionasse in modo più semplice e logico, ma con una visione globale delle tecnologie, comprenderebbe che è molto più semplice dividere l’alimentazione di una pompa che dividere l’atomo. Inoltre è anche più economico e senza effetti collaterali dovuti alle scorie radioattive e all’immenso calore sviluppato.  

Infatti, modificando le pompe nel modo suddetto e collegandole alle autoclavi con un flusso a senso unico con un ingresso di alimentazione in bassa pressione e uno di riciclo in alta pressione e mantenendo costanti i livelli di acqua e pressione, attraverso la turbina che produce energia può uscire soltanto la quantità di acqua introdotta in bassa pressione.  Il volume di acqua interno non cambia e il cuscino di aria non può espandersi. Pertanto, non si consuma l’energia prodotta dal compressore. Si consuma soltanto l’energia richiesta dalla pompa di riciclo dell’autoclave, come se l’acqua non uscisse dall’autoclave e non attraversasse la turbina, che invece, collegata al generatore di corrente, produce energia elettrica, senza che il sistema idraulico ne risenta.

 Questo significa che la pressione dell’aria compressa viene sfruttata staticamente, trasmettendo l’intera pressione all’acqua che circola a senso unico all’interno.  L’acqua che proviene dall’esterno non può essere rifiutata a causa della depressione che si crea al centro della girante centrifuga per effetto della forza centripeta. Se non si creasse questa depressione nelle attuali pompe centrifughe non entrerebbe l’acqua e questa non potrebbe essere sollevata. D’altra parte l’acqua entra dal lato aspirante della prima girante di una pompa multistadio con cinquanta giranti in serie e una pressione squilibrata di cento bar, perché non dovrebbe entrare nella stessa girante, mono stadio, con le pressioni equilibrate in aspirazione e mandata, eliminando le altre quarantanove giranti, e modificando l’ingresso nella girante, per mezzo della seconda alimentazione separata? Non è inutile sprecare energia e materiali, quando potrebbe essere la stessa pressione di mandata fornita da una fonte più economica che è l’aria compressa sfruttata staticamente a fornire l’energia per il sollevamento, equilibrando le pressioni, per mezzo di un apposito riciclo in una autoclave? Pertanto, la pompa di circolazione non ha nulla che vedere con la produzione di energia, ma si limita a far entrare nell’autoclave la stessa quantità di acqua che esce attraverso la turbina per mantenere l’equilibrio pressostatico imposto con i controlli di livello. Questo dovrebbe chiarire agli scettici da dove arriva l’energia primaria esterna, senza batterie e senza combustibili. Non siamo in un sistema chiuso ma in un sistema più complesso. Composto da tre sistemi messi insieme (idraulico, pneumatico ed elettromagnetico), con effetti collaterali depurativi utili, dovuti alla solubilità dell’aria nell’acqua. Io posso comprendere gli uffici brevetti che non comprendono perché sono dei semplici burocrati, ma non posso comprendere il silenzio della scienza mondiale, che non solo si è fatta sfuggire l’energia più pulita ed economica del mondo, ma con il proprio silenzio, fa considerare il sottoscritto uno stregone, come fu considerato Dante Alighieri da molti suoi contemporanei per essere sceso nell’Inferno, pur essendo ancora vivente. Questo tipo di scienza pubblica, e questo tipo di politica e di giustizia, per il sottoscritto, non meritano rispetto, perché hanno tutti i mezzi per accertare la verità nell’interesse mondiale e non lo fanno. 

La Fig. 1, rappresenta in sezione lo schema generale della serra calcarea interrata che comprendente i seguenti elementi principali:

– un fabbricato in calcestruzzo, preferibilmente interrato, esclusa la zona superiore addetta all’uscita dell’aria depurata e al caricamento del materiale calcareo;

– una zona di raccolta acqua di riciclo (water);

– una zona di addensamento fumi (fumes);

-una vasca di sfioro acqua coperta (12) con profili regolabili a dente di sega, posta superiormente al tetto (14) realizzato con doppia pendenza;

– due vaschette di distribuzione acqua longitudinali, con rete di protezione superiore (15);

– una serie di vaschette di sfioro con profili regolabili a dente di sega per produzione pioggia artificiale (16);

– due serie di tubi di alimentazione acqua (17) con valvola di regolazione agli scivoli del materiale calcareo;

– due serie di tramogge di carico del materiale calcareo (18) una per lato per una quantità pari agli scivoli (20) da alimentare;

– due serie di trasportatori elevatori del materiale calcareo frantumato montati su un binari di scorrimento e motorizzati autonomamente (28)

– due serie di scivoli per la discesa del materiale calcareo, realizzati in polietilene rinforzato con profili di acciaio inox, avvolti a spirali a più principi paralleli e incrociati con gli scivoli provenienti dalla parete opposta (20), completi di una valvola a ghigliottina di alimentazione del materiale calcareo (19); 

– due nastri trasportatori elevatori all’esterno dei fanghi e del materiale calcareo residuo (22);

– due serie di ventilatori (23), essiccatori (24), filtri (25) e compressori (10) per catturare comprimere il CO2;

– due serie di impianti idroelettrici pressurizzati con autoclave, per il sollevamento la depurazione delle acque dalla vasca inferiore (water) alla vasca di sfioro principale (12).

Le caratteristiche principali di questo impianto sono la produzione di energia idroelettrica compressa, lo scorrimento del materiale calcareo che si consuma in scivoli a gravità (20), consumando anche il CO2 contenuto nella serra (zona fumes), mentre si utilizza acqua che è riciclata nello stesso impianto fino a quando non viene reintegrata con acque piovane o altre fonti acquifere vicine. L’acqua di riciclo si raccoglie nella vasca sottostante la serra calcarea (zona water) e circola a senso unico nell’autoclavi (1) e nelle vasche superiori (12, 15, 16) che alimentano gli scivoli di scorrimento del materiale calcareo e le piogge artificiali. Si riporta la legenda:

(1) serbatoio autoclave pressurizzato; (1.1) regolatore di livello con sonde capacitive;   (1.2) valvola di sicurezza; (1.3) manometro con trasmettitore di pressione e valvola di intercettazione; (1.4) valvola motorizzata con regolazione flusso trasmettitore di posizione; (1.5) predisposizione collegamento pompa  con doppia  alimentazione separata fino alla girante; (1.6 )  predisposizione collegamento pompa usata come turbina; (2) pompa usata come turbina; (2.1) generatore di corrente alternata (3) valvola motorizzata di alimentazione pompa usata come turbina; (4)  filtro di aspirazione con valvola di ritegno incorporata;  (5) tronchetto deviatore di flusso acqua;  (6) doppia curva con flussi incrociati di acqua in alta e bassa pressione (7)  elettropompa  con doppia alimentazione separata fino alla girante; (8) motore di azionamento pompa a giri variabili controllato da inverter; (9)  valvola di ritegno; (10) elettrocompressore; (10.1)  rete di distribuzione aria compressa, (10.2)  pressostato di regolazione pressione rete di distribuzione aria compressa;  elettrovalvola con (10.3) valvola di ritegno per aria compressa; (11) tubazione di sollevamento acqua; (12) vasca di sfioro acqua superiore con copertura;  (13) uscita aria con separatori di gocce; (14) tetto in lamiera grecata coibentata con scorrimento acqua di sfioro; (15) vaschette di distribuzione acqua con rete di protezione superiore;  (16) vaschette di sfioro con profili regolabili a dente di sega per produzione pioggia artificiale;  (17) tubi di alimentazione acqua agli scivoli del materiale  calcareo; (18) tramogge di carico del materiale calcareo; (19) Valvole a ghigliottina  motorizzate o manuali per l’alimentazione del materiale calcareo; (20) scivoli per la discesa del materiale calcareo, realizzati in polietilene rinforzato con profili di acciaio inox, avvolti a spirali a più principi paralleli e incrociati con gli scivoli  provenienti dalla parete opposta per un ottimale sfruttamento dello spazio; (21) tubo di uscita del materiale calcareo residuo con rete di trattenimento di materiali non consumati;  (22) nastro trasportatore elevatore all’esterno dei fanghi e del materiale calcareo residuo; (22.1)  Copertura anti pioggia del nastro trasportatore elevatore;  (23)ventilatore di estrazione fumi addensati dalla serra;  (24) essiccatore di aria; (25) filtro per aria e fumi; (26) autobotte trasporto fumi addensati e compressi ad altre serre calcaree;  (27) autocarro trasporto materiale calcareo frantumato; (28) trasportatori elevatori dei residui del materiale calcareo frantumato.   

La Figura 2 mostra lo schema di collegamento agli impianti termici più inquinanti al mondo. Dove A rappresenta un altoforno, inceneritore, cementificio, una grande centrale termica, un forno per la produzione della calce. B rappresenta l’attuale sistema di filtrazione degli impianti A che chiaramente non sono sufficienti a depurare globalmente. C sono i ventilatori di estrazione dei fumi e delle polveri. D ed E, sono i percorsi delle polveri fino all’interno della serra calcarea C, che li depura consumando il CO2 i SOx e NOx contenuti nei fumi mentre si produce energia idroelettrica compressa. Si può notare che una parte dei fumi addensati nella serra calcarea si possono catturare, comprimere e trasportate con un’autobotte (26) agli impianti delle figura 3 e 4.  

La Figura 3 mostra lo schema di collegamento ai bacini idrici “A” da utilizzare per la produzione di energia idroelettrica riciclando l’acqua; “B” è una paratoia che mette in collegamento il bacino con  la serra calcarea idroelettrica “D”.

Questi impianti saranno quelli più diffusi al mondo, in quanto, oltre a produrre energia a bassissimo costo, depureranno l’acqua leggermente inquinata, soprattutto piovana, per combattere l’acidificazione oceanica e dei laghi.  Inoltre, proteggeranno l’ambiente dalle siccità e dalle acque alte mentre si produce energia idroelettrica compressa.   Si può notare che le autobotti (26) riempite di fumi compressi presso gli impianti Fig.2, possono scaricare il loro contenuto all’interno delle serre gemelle, che altrimenti si devono accontentare solo del CO2 catturato dall’ambiente, per produrre carbonati nelle acque corrodendo i materiali calcarei.

La Figura 4 mostra lo schema di collegamento bacini “A” contenenti acque altamente inquinate con carichi organici, fosforo e nitrati; “B” è una paratoia motorizzata; “C” è la sezione depuratrice dei carichi organici per mezzo degli stagni biologici sovrapposti, “D” è la serra calcarea idroelettrica come descritta delle figure 1, 2,3. Ma questi impianti potranno sostituire in ogni angolo della terra, gli attuali depuratori delle acque e contemporaneamente anche gli impianti termici. Con costi depurativi e de energetici centinaia di volte inferiori a quelli attuali e con rendimenti energetici e depurativi, altrettanto superiori.

Soprattutto, questi impianti, che non esistono dovrebbero farci riflettere sugli errori commessi dalla scienza pubblica mondiale in tempi passati e recenti. Basti pensare alle inutili e contro producenti grandi opere idroelettriche, ai grandi depuratori, ai grandi metanodotti e gasdotti, alle grandi centrali nucleari, al tentativo di catturare e interrare il CO2, nelle profondità terrestri.

Se gli enti pubblici mondiali, avessero fatto il loro lavoro, oggi invece di costringere a presentare di nuovo l’abbinamento degli stagni biologici sovrapposti e le serre calcaree in unna nuova versione, per un avanzamento virtuale dello stato dell’arte, avrebbe dovuto essere un avanzamento reale dello stato dell’arte. Infatti, io estraggo dal brevetto internazionale Patent WO2014/076727 la seguente descrizione: “La presente applicazionne (VSB) “Vertical synergic buildings for CO2 and water depuration plus biomass production” è uno  degli elementi più importanti dell’intero sistema.  Infatti, i (VSB) sostituiscano gli attuali grandi depuratori delle acque, ma lo fanno in verticale, abbinati alle centrali termoelettriche (TEPfos), e alle ciminiere (CCPC) e a grandi digestori disidratatori compostatori (LDDC). Nei (VSB) circolano tutte la acque e tutti i fumi prodotti dal sistema antropico urbano e industriale facendo percorsi diversi e comuni, e nei quali l’acqua raffredda i fumi, mentre sottrae agli stessi CO2, SOx  e  NOx attraverso serre calcaree (vcmlg), nel contempo produce biomasse dalle acque inquinate mentre le depura in stagni biologici sovrapposti (bcsvp).  Se noi consideriamo che la soluzione originale è stata presentata nel deposito di brevetto italiano 0001419313 del 19 novembre 2012, dobbiamo riflettere seriamente sui danni prodotti dalle alleanze tra la ricerca pubblica e le multinazionali, che non vogliono cambiare, di comune accordo, sistemi depurativi ed energetici obsoleti, che non sono in grado di difendere il pianeta. Se noi consideriamo, che prima di questo deposito di brevetto, il sottoscritto aveva depositato altri ventidue depositi di brevetto e successivamente altri diciotto, per un totale di quarantuno brevetti, compreso il presente, dedicato soprattutto all’applicazione dell’energia idroelettrica compressa (considerata moto perpetuo degli uffici brevetti) alle serre calcaree e agli stagni biologici, che sono invenzioni internazionali ignorate dalla scienza mondiale, noi dobbiamo riflettere, seriamente, dove ci hanno portato le invenzioni del passato e dove ci stanno portando quelle attuali, che nel mondo intero, non hanno mai cercato di collegare sui territori le invenzioni energetiche depurativi per chiudere razionalmente tutti i cicli antropici che si aprono. Non ci dobbiamo meravigliare se sia toccato a un pensionato cercare delle soluzioni energetiche e depurative alternative, perché gli inventori pubblici e dipendenti delle multinazionali sono pagati dai loro datori di lavoro per lavorare a compartimenti stagni affinché non possano    inventare soluzioni che stravolgano i sistemi energetici e depurativi attuali. 

Gli enti pubblici e le multinazionali non hanno compreso che è più importante creare impianti sinergici che favoriscano il contatto chimico fisico e biologico tra liquidi gas e minerali sotto pressione, che somministrare additivi chimici per correggere i processi depurativi dell’acqua, La cui alcalinità non può esser corretta in modo sostenibile, se non attraverso le serre calcaree. Mentre la depurazione dei fumi sul pianeta terra non è mai stata fatta completamente per le stesse ragioni. Il ciclo alcalino dell’acqua e la neutralizzazione del CO2 dei fumi hanno bisogno di un unico ambiente per essere sostenibili. Non si può utilizzare l’ossido di calcio per produrre alcalinità perché la produzione di ogni kg comporta l’emissione di circa 2 kg di CO2, almeno fino a quando anche la produzione della calce non sarà fatta come indicato nella FIg.2.

E’ molto strano che non se ne siano accorti migliaia di enti pubblici di ricerca e centinaia di multinazionali dell’energia con tutti i laboratori a disposizione e immensi fondi economici. Con le serre calcaree, proposte inutilmente dal sottoscritto, gli enti pubblici mondiali, potevano prendere due piccioni con una sola fava, invece hanno preferito investire sul sistema C.C.S. spendendo almeno una cinquantina di miliardi nel mondo intero, senza risolvere nessuno dei due problemi.  Il sottoscritto che con la sua modesta pensione sosteneva una famiglia di cinque persone ha dovuto spendere 20.000 euro per dimostrare che gli enti pubblici mondiali non collaborano con gli inventori privati,  che i depositi di brevetti non valgono niente dal punto di vista legale, perché sono concepiti soltanto per proteggere le invenzioni commerciali degli industriali che possono pagare e quelle degli enti pubblici che le vendono agli stessi industriali, che ovviamente, non comprano quelle degli inventori privati.  

La Figura 1 mostra chiaramente che il sistema di circolazione dell’acqua in una serra calcarea idroelettrica è aperto, perché l’acqua esce alla pressione atmosferica nella vasca di sfioro superiore (12) dopo essere stata sollevata con la pressione statica dell’aria compressa, che imprigionata nell’autoclave, senza possibilità di espansione, trasmette tutta la forza di espulsione all’acqua che entra in eccesso alla capacità volumetrica dell’autoclave.  E’ importante notare che non è la elettropompa di circolazione (7) a sollevare l’acqua attraverso la turbina fino alla vasca di sfioro (12) per comprendere contemporaneamente le ragioni del risparmio energetico e della produzione di energia a basso costo.  Questa energia è fornita gratis dall’aria compressa che conserva tutta la sua forza proprio perché non può espandersi, al contrario delle autoclavi esistenti. Se l’aria compressa si espandesse, ridurrebbe la forza di spinta sull’acqua che esce dall’autoclave e contemporaneamente l’elettropompa (7) dovrebbe far entrare una maggiore quantità di acqua per equilibrare la pressione assorbendo una maggiore quantità di energia. Per questa ragione è stato previsto un regolatore di livello con due sonde capacitive (1.1), molto vicine tra loro e il motore (8) a giri variabili, controllato da inverter, in modo che l’oscillazione del volume di acqua e aria compressa nell’autoclave sia molto contenuta. Quando si apre la valvola (3) che alimenta la turbina, l’elettropompa (7) deve essere già in esercizio con il minimo della portata.  Il motore (8) aumenta gradualmente il numero dei giri man mano che la valvola (3) si apre, senza mai far variare il volume di acqua interno all’autoclave. Poiché nell’autoclave si ricicla circa il 50-55% della portata della pompa, altrimenti l’acqua dall’esterno non può entrare, con la sola forza della pompa di circolazione. Per mantenere equilibrate le pressioni idrostatiche e consumare poca energia, la pompa deve fornire soltanto la portata che passa attraverso la turbina. Questo si può fare con il controllo del livello e i il motore a giri variabili. Se passa più acqua bisogna ridurre il numero di giri della pompa, oppure ridurre la pressione dell’autoclave per fare rientrare l’oscillazione del livello nei limiti prestabiliti. Se ne passa di meno bisogna fare, automaticamente, le manovre opposte. la portata e la resistenza idraulica della turbina deve essere calcolata con precisione prima di costruire l’impianto in modo da dimensionare anche la pompa di circolazione  con la doppia alimentazione separata, che deve avere una portata totale circa il doppio della portata che passa attraverso la pompa usata come turbina (2). L’ acqua entra dall’esterno attraverso il filtro con valvola di ritegno 4). Solo questa portata produce energia. Se si chiude la valvola (3) che alimenta la turbina, l’acqua esterna non può entrare nell’autoclave poiché la pompa di circolazione (7) ha soltanto la prevalenza necessaria al riciclo interno, in quanto il sistema sfrutta le pressioni equilibrate in aspirazione e mandata. Quando l’impianto è completamente pieno, per esempio, alla pressione di quaranta bar, con la valvola che alimenta la turbina, aperta, può entrare soltanto la quantità di acqua che esce attraverso la turbina. Solo con tale quantità di acqua si produce energia idroelettrica, pur sollevando l’acqua di circa 35 metri fino alla vasca di sfioro (12). Questo avviene perché nello stesso instante in cui esce l’acqua dalla vasca di sfioro (12) alla pressione atmosferica, si crea lo spazio nell’autoclave per fare entrare acqua dall’esterno attraverso la seconda alimentazione separata della girante.  Questo concetto, che non riescono a comprendere gli esaminatori dell’ufficio brevetti italiano ed europeo, non per colpa loro, perché non lo hanno compreso nemmeno gli scienziati mondiali, che continuano a tacere su  questo argomento, sta costringendo il sottoscritto a depositare brevetti regolarmente respinti dagli uffici brevetti, sia che usino l’energia idroelettrica pressurizzata, sia che usino soltanto le pompe di circolazione con la doppia alimentazione separata senza pressurizzazione, come nel caso  del  seguente deposito di brevetto italiano N. 102016000057968 del 07/06/2016 dal titolo DESALINIZZATORI- DEMINERALIZZATORI VERTICALI A SCAMBIO IONICO CON PRODUZIONE DI ENERGIA IDROELETTRICA.

Questo è un altro deposito di brevetto importantissimo respinto per l’ignoranza degli uffici brevetti e il silenzio della scienza mondiale, perché le attuali dissalazioni non sono sostenibili, sia per l’alto costo delle manutenzioni (soprattutto delle membrane a osmosi inversa), sia per l’alto assorbimento di energia, mentre nella soluzione proposta si azzerano i costi di manutenzione e l’impianto diventa addirittura produttore di energia. Inoltre, l’acqua si dissala mentre sale verso l’alto degli impianti e per gravità può essere inviata a molti chilometri di distanza, con la giusta quantità di alcalinità e di Sali. Noi abbiamo bisogno di inviate fiumi di acqua dissalata in modo sostenibile dal mare ai terreni desertificati da politiche ambientali ed agricole sbagliate, mentre questi terreni oggi ricevono soltanto raramente acque piovane, che notoriamente sono acide e senza minerali. Soprattutto, con questi tipi di impianti si risolvono il problema dei migranti mondiali.          

Ai burocrati degli uffici brevetti non interessano le rivendicazioni di nuovi principi scientifici che consentono di dissalare l’acqua producendo energia invece di consumarla, ma il modo in cui sono scritte le rivendicazioni per proteggere la proprietà industriale, che non interessa all’inventore che non ha nessuna possibilità di fare l’imprenditore. Il sottoscritto si è rifiutato di scrivere per la terza volta le rivendicazioni secondo il loro modello e loro non hanno concesso il brevetto, come se fosse una grazia concessa all’inventore, non alla società che ha bisogno di impianti progettati razionalmente.

Gli enti pubblici mondiali hanno fatto finta di non comprendere l’utilità ambientale dei brevetti concessi sulla depurazione domestica, fognaria, stagni biologici sovrapposti e serre calcaree. Dopo l’invenzione delle pompe con la doppia alimentazione separata fino alla girante, tutte queste invenzioni sono state modificate ai fini del risparmio energetico e della produzione di energia sostenibile, aggiungendo anche nuove applicazioni, tra le quali la produzione di energia idroelettrica con il riciclo dell’acqua, quella montate direttamente sui mezzi di trasporto, nei bacini, nei pozzi nelle abitazioni, la dissalazione sostenibile.   Ma queste innovazioni sono state ritenute contrarie ai principi della conservazione dell’energia dagli uffici brevetti che certamente non rappresentano la scienza, la politica, l’economia e la giustizia sociale. I rappresentanti mondiali di questi settori non hanno speso una parola su queste innovazioni che invece, per il sottoscritto si basano su solide basi scientifiche. Essendo, tutti i miei sistemi stati regolarmente depositati come brevetti, e pubblicati da molti editori, oltre che su https://www.spawhe.eu , se diventeranno reali con il tempo, anziché virtuali, se esiste una giustizia internazionale anche per gli inventori, non dovrebbero esserci dubbi su chi dovrebbe ricevere i diritti di autori, essendo ingiusta anche l’attuale subordinazione della proprietà intellettuale a quella industriale. Se, invece, questa giustizia non esiste è un altro problema per l’umanità, che si aggiunge a quelli ambientali, alle guerre e alle mafie mondiali. L’inventore non può dissanguarsi economicamente per fare ricorsi legali solo per soddisfare aspetti burocratici che avrebbero senso soltanto se esistessero interlocutori pubblici e privati disponibili a riconoscere gli errori che hanno commesso in tutti gli impianti energetici e depurativi mondiali. La verità, in un modo o nell’altro, prima o poi deve venire fuori.     

5. IL MOTO PERPETUO E’ MENO VANTAGGIOSO DELL’INTERATTIVITÀ TRA L’ACQUA E L’ARIA COMPRESSA.

Il moto perpetuo non esiste, ma se esistesse, non produrrebbe né consumerebbe energia. A cosa servirebbe? Gli uffici brevetti non possono parlare a cuor leggero di “moto perpetuo” con le scarse cognizioni scolastiche che possiedono sull’argomento, perché la scienza mondiale è colpevole di non aver approfondito l’interattività tra le caratteristiche fisiche dell’acqua e dell’aria, come ha fatto il sottoscritto, sia negli impianti idroelettrici sommersi, sia in quelli con il riciclo dell’acqua alla pressione atmosferica, che in quelli pressurizzati con l’aria compressa. Questa è la vera ragione per la quale nelle banche dati mondiali dei depositi dei brevetti queste applicazioni non esistono. Questo non significa che non si possano realizzare modificando il modo di progettare gli impianti e soprattutto, modificando le pompe.  Gran parte del riscaldamento globale mondiale è dovuto proprio a questo banale errore della scienza mondiale. Gli uffici brevetti si dovrebbero soltanto limitare a registrare le date di deposito delle domande di brevetto perché non hanno le conoscenze scientifiche per andare oltre. Non lo dico per essere offensivo nei loro confronti, ma io stesso mi sono accorto delle possibilità interattive soltanto dopo quarantacinque anni di esperienze lavorative. Tuttavia, anche per altre ragioni l’intero sistema dei brevetti deve essere modificato, separando completamente la proprietà industriale da quella intellettuale con diritti di autore, alla quale aspirano gli inventori come il sottoscritto che si occupano di invenzioni di pubblica utilità, inspiegabilmente occultate dai centri di potere economici mondiali.   

Il sottoscritto, sapendo di proporre invenzioni scomode per i centri di potere, ha ritenuto inutile dissanguarsi economicamente per sperimentare con le sue piccole risorse le prime invenzioni. Non solo avrebbe dovuto indebitarsi senza poter accedere né alla proprietà industriale, né ai semplici diritti di autore, che stranamente, solo per le invenzioni, non possono essere separati.  Soprattutto, avrebbe sprecato le scarse risorse fisiche, avendo iniziato questa attività da pensionato, dopo aver imparato a conoscere i problemi dal punto di vista industriale e ambientale. Sarei stato molto ingenuo ad aspettarmi il successo sviluppando un solo brevetto, senza comunicare il messaggio globale, che può essere compreso soltanto sviluppando più invenzioni collegate razionalmente sul territorio attraverso l’organizzazione scientifica del lavoro, che, chiaramente è sconosciuta a chi ha progettato gli attuali sistemi depurativi ed energetici. Non importa se sono stati dei grandi scienziati o ricercatori, perché io non critico i singoli principi scientifici applicati, ma il fatto che i cicli non sono stati completati. Per completarli sono necessarie esperienze scientifiche e tecnologiche trasversali e saper organizzare le attività lavorative globalmente.

 Non a caso sono partito dagli impianti domestici, che sprecano l’acqua e non producono soltanto inquinamento fognario, ma anche atmosferico attraverso le caldaie e i condizionatori. Poi sono passato agli impianti fognari che non devono essere semplici trasportatori di liquami. Devono separare all’inizio i fanghi e depurare acqua e aria insieme, modificando le ciminiere portando il CO2  le particelle più pesanti nelle fogne. Poi ho modificato i depuratori locali delle acque, affinché essi svolgessero dei cicli globali dell’acqua e dell’aria insieme, senza mai interrompere i cicli fognari. Di fronte ai silenzi degli enti pubblici italiani e successivamente mondiali, ho dovuto ipotizzare funzionanti le prime invenzioni e far avanzare virtualmente lo stato dell’arte della depurazione globale con nuove idee migliorative dei processi. Di fronte all’inerzia della scienza pubblica mondiale, non ho potuto fare altro che andare avanti, anche se, chiaramente, con la legislazione dei brevetti attuali, i miei depositi dei brevetti non valevano niente. Stranamente, un inventore che si accorge che sono sbagliati i sistemi depurativi mondiali per tenere in vita i suoi diritti di autore, dovrebbe pagare le tasse di deposito e di mantenimento in tutti i paesi del mondo, anche se i governi che trarrebbero vantaggio dalle sue invenzioni non lo prendono nemmeno in considerazione. Quindi, non solo non hanno ragionato globalmente gli scienziati pubblici mondiali, ma nemmeno i legislatori. E’ chiaro che il sistema dei brevetti non è nato per proteggere l’ambiente ma soltanto la proprietà industriale di invenzioni commerciali, che collaborano attivamente al riscaldamento globale (caldaie, motori termici, condizionatori e mezzi di trasporto).

 Quando se ne accorgeranno le Nazioni Unite? Queste, non solo gestiscono il sistema internazionale dei brevetti (tramite la WIPO), ma hanno anche già organizzato ventitré conferenze tra le parti (COP), dove partecipano le delegazioni politiche, scientifiche e tecniche di tutti i paesi del mondo, proprio per risolvere i problemi climatici. Mai montagne così grandi hanno partorito topolini così piccoli. Nell’organizzazione delle Nazioni Unite ci sono anche gli scienziati del IPCC premiati con il Nobel nel 2007 per aver denunciato i problemi, ma non indicato come si devono progettare gli impianti antropici. Nell’organizzazione delle Nazioni Unite c’è anche la corte di giustizia internazionale che ha ricevuto dal sottoscritto ben diciassette lettere aperte, dove io indico come si devono progettare gli impianti antropici, che sono riportati anche su https://www.spawhe.eu. Riceveranno anche questa pubblicazione. Se i giudici non sanno come si potrebbero progettare gli impianti come fanno a condannare i reati di omissione che commettono gli enti pubblici mondiali che continuano a finanziare e installare impianti obsoleti? Le stesse Nazioni Unite, tramite la Banca Mondiale, finanziano impianti energetici e depurativi nei paesi in via di sviluppo. Io ho partecipato come tecnico a realizzare alcuni di questi progetti in Tunisia. Almeno quelli finanziati dall’ONU, perché non sperimentano le soluzioni di SPAWHE? Anche l’ONU è un muro di gomma, come tutti gli enti pubblici mondiali. 

Se esistono delle persone in buona fede tra le centinaia di migliaia di delegati, che partecipano ogni anno alle COP e ad altri vertici mondiali che si organizzano ogni anno, non lo comprendono che solo sviluppando progetti globali trasversali alle scienze e alle tecnologie, si possono smascherare gli interessi occulti che impediscono gli accordi? Questi disaccordi basati sull’ignoranza generale non danneggiano soltanto l’ambiente, perché con l’energia interattiva tra acqua e aria le energie e le depurazioni costeranno centinaia di volte in meno di quelle attuali, sia in termini di investimenti iniziali che gestionali.  Il costo maggiore che il mondo si deve accollare è quello di rottamare tutti gli impianti sbagliati.

Quello che produce efficienza ed alti rendimenti non è la singola invenzione ma l’organizzazione globale del lavoro. Lo dimostra il fatto che se andiamo in un’industria automobilistica o in una fabbrica di elettrodomestici in qualsiasi parte del mondo, sembra di visitare la stessa fabbrica perché tutti hanno capito come di organizza il lavoro industriale per essere competitivi. Ma solo pochi gruppi hanno la forza economica per demolire le vecchie macchine e impianti per cui la produzione si sta concentrando su poche grandissime multinazionali. Lo stesso progresso non è avvenuto nel settore pubblico mondiale che non ha saputo studiare l’organizzazione del lavoro ambientale ed energetico. Questo compito dovrebbe svolgerlo le Nazioni Unite, dimostrando con prototipi reali che conviene a tutti aderire all’organizzazione scientifica del lavoro ambientale globale.          

Se le Nazioni Unite che organizzano i vertici COP, non studiano delle soluzioni energetiche e depurative globali, non possono dimostrare che l’attuale stato dell’arte è inadeguato a vincere l’inquinamento globale. Fino ad ora, a livello mondiale, i soli soldi che sono stati spesi per studiare re depurazioni globali ed energie interattive, sono stati quelli versati dal sottoscritto per depositare i brevetti. Questi, non solo, non sono stati compresi dai responsabili mondiali dell’ambiente e dell’energia, ma trattandosi di brevetti di pubblica utilità, non avrebbero dovuto pagare nessuna tassa. Avrebbero dovuto essere requisiti come un patrimonio comune e resi accessibili a tutti, senza la protezione della proprietà industriale che l’inventore non desidera, non avendo lavorato per soddisfare i desideri o le ambizioni di un padrone. La proprietà intellettuale è un diritto riconosciuto a tutti gli autori, compresi gli inventori pubblici, che con il consenso dei legislatori vendono i brevetti alle multinazionali, creando delle complicità irreversibili contro lo sviluppo sostenibile. Non dobbiamo lasciaci ingannare dalle pubblicazioni scientifiche dei ricercatori pubblici che denunciano l’incremento dello scioglimento dei ghiacciai, del permafrost, la scomparsa delle barriere coralline. Se questi stessi ricercatori non spendono una parola sulle soluzioni impiantistiche che possono neutralizzare il CO2,  portare acque alcaline verso i mari o addirittura sollevare i carbonati solubilizzati nelle profondità oceaniche con il welling artificiale, le loro denunce favoriranno soltanto le soluzioni commerciali come le auto a batteria, le caldaie con maggiori rendimenti, i pannelli solari e le pale eoliche, che sono soluzioni utili, ma non interattive che raffreddano direttamente l’ambiente. Quindi, le attuali energie rinnovabili con alti investimenti e bassi rendimenti, sottraggono gli investimenti alle energie interattive che avrebbero bassi investimenti e altissimi rendimenti. Ma questi ragionamenti le agenzie di rating non li possono fare perché la scienza mondiale ha sbagliato le principali invenzioni del mondo industriale.

La ricerca pubblica che denuncia soltanto i problemi ambientali, fa il doppio danno di non cambiare gli impianti pubblici e di aiutare le multinazionali a migliorare i motori termici e le caldaie, che non possono superare il vizi di origine che sono molti: bassi rendimenti, alti costi dei combustibili, emissioni inquinanti di polveri e gas nocivi, oltre ai gas serra che sono il CO2 e il vapore. Il vero principio energetico mondiale con altissimi rendimenti e senza effetti collaterali non è quello termodinamico ma fluidodinamico dell’acqua riciclata, che circola a senso unico, pressurizzata staticamente dall’aria compressa.    

Oggi, gli unici che non sono entrati in queste alleanze internazionali dei brevetti energetici e depurativi, sono gli inventori privati, che non protetti dai grandi centri di potere pubblici e privati, sono considerati degli ingenui che sfidano il moto perpetuo senza alcuna possibilità di successo. E’ ovvio che facendo le ricerche di anteriorità dei brevetti non si trova nulla. Gli Uffici brevetti potrebbero anche risparmiare il tempo e le spese per queste ricerche e limitarsi soltanto a registrare la ricevuta dei depositi di brevetti. La battaglia su questo fronte si deve combattere ai massimi livelli istituzionali mondiali, perché gli errori commessi, riguardano tutti e non possono essere casuali. C’è stata una comune volontà di non indagare, come c’è una comune volontà di ostacolare le invenzioni sostenibili e interattive. Le massime cariche istituzionali mondiali, scientifiche, legislative e della giustizia, ben pagate dai contribuenti mondiali, si nascondono dietro i limiti delle loro specifiche competenze per non affondare il coltello nella piaga mondiale, che è l’assenza di impianti antropici completi dal punto di vista ambientale, che risolverebbero anche i problemi occupazionali. D’altra parte, nessuno scienziato, politico o giudice, può fare bene il proprio lavoro, se nel mondo intero nessuno dimostra che gli impianti antropici possono essere progettati in modo da aiutare l’ambiente, non solo a proteggersi dall’inquinamento dell’uomo, ma anche dalle calamità naturali, come siccità e alluvioni.  Da questa situazione di stallo si poteva uscire soltanto se le Nazioni Unite avessero messo insieme una un gruppo di scienziati e tecnici imparziali che studiassero impianti progettati globalmente. Non avendolo fatto, è toccato a un pensionato scoprire il vaso di Pandora mondiale.  Adesso che questo vaso di Pandora è scoperto, le Nazioni Unite e i governi mondiali che cosa vogliono fare?    

Come una rondine non fa primavera, nessuna singola invenzione può migliorare lo stato dell’arte della protezione globale dell’ambiente e dell’energia, soprattutto, se è stata sbagliata la principale interpretazione dei principi energetici e depurativi. Questi, non hanno nulla a che vedere con la termodinamica, ma dipendono dalla fluidodinamica dell’acqua e dell’aria e dai fenomeni elettromagnetici. Solo uno stormo di invenzioni non realizzate a causa degli errori della scienza pubblica e degli imprenditori mondiali, può dimostrare che non basta ridurre i limiti di emissioni. E’ necessario cambiare tutto perché gli errori non sono soltanto scientifici e ambientali. Sono anche economici.  Nei sistemi energetici la termodinamica deve essere sostituita dalla fluidodinamica; nei sistemi depurativi, l’aria soffiata deve essere sostituita dall’aria solubilizzata gratis nelle autoclavi che producono energia idroelettrica compressa. La produzione di carbonati e bicarbonati nell’acqua che non viene effettuata in nessun impianto mondiale, deve essere fatta nelle serre calcaree e il consumo di nutrienti presenti nelle acque deve essere fatto negli stagni biologici sovrapposti. In tutti i casi producendo molta più energia di quella che si consuma, attraverso l’idroelettrico compresso.

 Uno stormo di invenzioni che vanno nella stessa direzione non realizzate dimostra chiaramente che è possibile creare un modello di sviluppo sostenibile, dove l’energia diventerebbe interattiva e le depurazioni diventerebbero l’effetto collaterale della produzione energetica. Dimostra contemporaneamente che i sistemi interattivi non sono compresi o desiderati da chi governa, da chi aspira a governare e da chi dovrebbe essere sopra le parti, altrimenti, da qualche parte sarebbero uscite le poche migliaia di euro per verificare i principi fondamentali trascurati.

Perché il nuovo governo Italiano si fa bocciare le sue proposte di rinnovamento sociale ed economico dall’Europa? Per il sottoscritto se si vuole fare una critica costruttiva, all’Europa o alle Nazioni Unite non si deve contestare l’attuale politica monetaria, ma l’intero modello di sviluppo, perché questo modello è fondato sui principi fondamentali dell’energie e delle depurazioni sbagliate a livello mondiale e si regge soltanto grazie alle complicità di coloro che lo hanno creato, che sono tutti i centri di potere mondiali. Questi, attraverso il ricatto delle borse mondiali, impediscono una crescita alternativa più sostenibile. Ma il vero problema e che la progettazione sostenibile i governi non la sanno fare (compreso quello Italiano)  perché la scienza pubblica  mondiale non è altezza della situazione.

 I politici recitano spot pubblicitari sulle gestioni economiche, sociali, dei migranti e dell’occupazione in cerca di facili consensi, ma poi non riescono a governare perché la scienza pubblica, pagata dai contribuenti, lavora per i centri di potere internazionali, insieme alla scienza privata. Nessuno riesce a entrare nei dettagli dell’organizzazione scientifica del lavoro, che è il miglior sistema per creare lavoro, individuando tutti i cicli incompleti lasciati dalle industrie, dall’agricoltura, dalle depurazioni e dalle energie incomplete mondiali.  SPAWHE, solo con il ragionamento scientifico, non solo ha individuato i cicli incompleti ma anche le soluzioni per completarle. Se la società industriale dopo centocinquanta anni di sviluppo, non ha compreso quali sono i principi fondamentali dell’energie e  come si devono progettare gli impianti antropici, come possono le Nazioni Unite e l’Europa, pretendere il rispetto delle regole monetarie?  Questo è quello che bisogna contestare ai burocrati Europei e delle Nazioni Unite. Se un paese vuole guadagnarsi il rispetto dei paesi confinanti e lontani deve dimostrare almeno con prototipi e impianti campione, in quale direzione scientifica, industriale, ambientale, energetica vuole andare. Poi, deve passare dalle parole ai fatti. Questo vale anche per la Germania, che è il paese Europeo più stabile dal punto di vista monetario. Essere i migliori in un sistema sbagliato, che produce ricchezza ma anche gravi effetti collaterali ambientali è una responsabilità che non si può nascondere per sempre.

 La Germania dal punto di vista ambientale non sta meglio dell’Italia: da questo articolo http://www.labottegadelbarbieri.org/germania-nera-come-il-carbone/ estraggo: “ Ben il 40% delle fonti energetiche tedesche sono rappresentate dal carbone (2017), in particolare dalla inquinante lignite (circa il 20%).  La situazione è piuttosto costante negli anni.  Conseguentemente, dal 2009 a oggi le emissioni di CO2 non sono diminuite”. Da quest’altro articolo http://dida.fauser.edu/aero/terza/atmosfer/pioacide.htm estraggo: ”Il problema delle piogge acide è nato con la rivoluzione industriale sbagliata e da allora ha continuato ad aggravarsi. In tutto il Nord Europa, dove il fenomeno è stato ampiamente studiato, le piogge acide hanno corroso edifici e monumenti, danneggiato coltivazioni e foreste e messo in serio pericolo, se non addirittura distrutto, intere popolazioni di pesci lacustri. Nel 1984 alcuni studi ambientali rilevarono che quasi la metà degli alberi della Foresta Nera aveva subito danni provocati dalle piogge acide”.

 Nascondere le invenzioni sostenibili per non ammettere i propri errori, può riportare a una forma mascherata di un passato che vorremmo dimenticare, come il Fascismo e il Nazismo. La Scienza dovrebbe ragionare autonomamente, come la Giustizia, non vendersi al miglior offerente, né obbedire ai politici che non ragionano scientificamente. La scienza pubblica italiana è un pessimo esempio di scienza. Mentre quella Germanica chiudeva gli impianti nucleari, quella Italiana, per obbedire al governo Berlusconi, stava portando in Italia il nucleare francese. L’Italia fu salvata da questo disastro economico e ambientale dal maremoto di Fukushima del 2011. La scienza pubblica  mondiale non ha mai speso una parola sulle invenzioni sostenibili del sottoscritto, perché non rappresenta nessun potere politico o economico. Intanto, produce brevetti che vende alle multinazionali e partecipa attivamente al sistema C.C.S., che è un altro disastro economico e ambientale, completamente opposto alle serre calcaree.

Con il pianeta che si sta riscaldando e gli oceani che si stanno acidificando, le serre calcaree che non sono mai state realizzate, avrebbero già dovuto essere obbligatorie per combattere questi due fenomeni globali interconnessi, anche sostenendo i notevoli costi energetici che comporterebbero senza l’invenzione dell’energia idroelettrica compressa, che miracolosamente, azzererebbe tale costo. Le serre calcaree sarebbero state migliori del sistema C. C. S. (carbon, capture, storage) sperimentato senza successo e con altissimi costi (almeno cinquanta miliardi di dollari) dalla scienza pubblica mondiale. Ma nessuno ha voluto l’energia più semplice e potente del mondo facendo decadere legalmente (per modo di dire) le invenzioni e i diritti di autore di decine di brevetti legalmente depositati da un semplice pensionato.

Se continua il silenzio mondiale è stata vana la rivoluzione francese europea, la guerra di secessione americana, quella pacifica di Gandhi in India, quella culturale e quella di Tien An Men in Cina.

Se le Nazioni Unite non riescono a imporre cicli completi negli impianti di depurazione ed energetici mondiali, hanno fallito la loro missione, perché non dipende dall’invenzione dell’idroelettrico pressurizzato (che renderebbe soltanto più sostenibili tali scelte), ma dalle priorità scelte dai governi mondiali, che queste scelte avrebbero dovute farle ugualmente, con costi superiori, se avessero voluto proteggere l’ambiente e la salute umana. Invece, nonostante l’abbattimento dei costi consentito dall’energia idroelettrica compressa, continuano, unanimemente, a fingere di non comprendere.  

6. LA SINERGIA SCONOSCIUTA TRA IDROLETTRICO COMPRESSO, SERRE CALCAREE E STAGNI BIOLOGICI SOVRAPPOSTI.

Alcuni cicli industriali, come la produzione di acciaio, ghisa, la calce, il cemento e l’incenerimento dei rifiuti, solo parzialmente potranno essere migliorati con l’energia idroelettrica compressa.  Pertanto negli impianti globali è necessario comprendere le serre calcaree, che per il sottoscritto sono il miglior sistema per combattere il riscaldamento globale, neutralizzando in modo sostenibile il CO2, ma anche per completare in modo sostenibile la depurazione dell’acqua, acidificata dai trattamenti di ossidazione e nitrificazione. Il trattamento di denitrificazione, non sempre realizzato nei depuratori, consente di recuperate circa un terzo dell’alcalinità persa nei trattamenti di ossidazione e nitrificazione. Anche l’alcalinizzazione dell’acqua nelle serre calcaree è molto più efficiente e sostenibile nelle serre calcaree rispetto agli attuali depuratori. Invece, non ci sono dubbi sui trattamenti di ossidazione e nitrificazione, che avvengono rispettivamente, come effetti collaterali della produzione di energia idroelettrica compressa (Henry) e dello scorrimento dell’acqua tra le rocce nell’ambiente coperto che consuma il CO2 invece di emetterlo nell’ambiente, come nelle attuali vasche di ossidazione e nitrificazione.

Pertanto, non esiste nessuna ragione al mondo per continuare ad avere nell’intero pianeta le attuali centrali termiche, e motori termici che hanno riscaldato il pianeta, ma nemmeno gli attuali depuratori dell’acqua e dell’aria, che non lo hanno saputo raffreddare e depurare in modo efficiente.   

Il vantaggio principale dell’abbinamento delle serre calcaree con l’energia idroelettrica compressa  è il fatto che la stessa acqua che produce energia, depura i fumi, recupera il CO2 per produrre acque alcaline, e recupera gran parte del vapore prodotto, che condensato dal contatto con la parete metallica del tetto del fabbricato  raffreddata,  avendo un PH acido (5,5) collabora a corrodere il materiale calcareo che reagisce chimicamente con il CO2, ugualmente acido (5,5), nelle piogge depuratrici dei fumi.

Se sarà vero che le torri calcaree incrementeranno i costi della produzione di acciaio, calce, cemento e l’incenerimento dei rifiuti, sarà anche vero che tale costo sarà compensato in buona parte dal basso costo dell’energia idroelettrica e delle depurazioni dell’acqua e dell’aria a livello globale. Dal seguente articolo http://www.canaleenergia.com/rubriche/think-tech/il-carbone-verde-utilizzo-delle-biomasse-in-siderurgia/ pubblico queste informazioni per coloro che pensano che i forni elettrici azzerino completamente le emissioni di CO2.  Purtroppo non è vero:

“Il processo di fusione può essere schematicamente suddiviso in due fasi:

La prima fase è finalizzata alla fusione del rottame solido. La seconda fase ha lo scopo di ottenere la temperatura e la composizione obiettivo. Nella fase di fusione è pratica comune utilizzare bruciatori a metano di ausilio all’arco elettrico, per velocizzare la fusione e ridurre il consumo di energia elettrica. Nella seconda fase si utilizza invece carbone (normalmente antracite caricata in pezzatura insieme al rottame o insufflata in polvere) che, reagendo con ossigeno, produce CO favorendo lo schiumeggiamento dello strato di ossidi liquidi (scoria) che protegge il bagno di acciaio fuso. La schiuma copre l’arco elettrico, riducendo le perdite termiche, aumentandone l’efficienza, e protegge i refrattari riducendo il costo totale del processo. Il CO prodotto può essere anche combusto con altro ossigeno (post-combustione).

Oggi un tipico forno elettrico da 100 t/ora consuma tra 500 e 1500 kg/ora di carbone e tra 500 e 1000 kg/ora di gas naturale, con una produzione corrispondente di 3-8 t/ora di CO2.”

Da quanto scritto sopra dobbiamo prendere atto che l’energia fossile non si può eliminare completamente per produrre acciaio, incenerire rifiuti, produrre calce e cemento, ma questo non sarebbe stato un problema ambientale nemmeno in passato, se gli impianti di depurazione dei fumi si progettavano correttamente, come proposto da sottoscritto: eliminando le ciminiere e sostituendole con le serre calcaree sia negli impianti industriali sopra menzionati e in quelli urbani.

 Il problema sarebbe stato soltanto economico: Le serre calcaree, universamente applicate nel mondo avrebbero risolto il problema del riscaldamento globale con maggiori costi. Il problema dei costi si sarebbe risolto successivamente con l’invenzione dell’idroelettrico compresso. Le due cose sono collegate perché se io non mi fossi posto il problema di render più economici i costi per il sollevamento e il riciclo dell’acqua, soprattutto nelle serre calcaree, che ne richiedono moltissima, non avrei inventato l’energia idroelettrica compressa. Ma la domanda che io mi pongo e la seguente: che cosa importava dei costi ai governi e all’ONU.  Se la priorità era quella di tutelare l’ambiente e la salute umana? Io penso che il popolo mondiale avrebbe certamente accettato i maggiori costi dell’acciaio della calce del cemento e delle depurazioni, invece dei costi che paga per riparare i danni ambientali e le spese sanitarie contro i tumori, soprattutto all’apparato cardio respiratorio.

L’ambiguità che ha mostrato la classe dirigente mondiale sulle invenzioni energetiche ambientali è immensa, perché non ha speso nemmeno un dollaro per verificare nessuna delle soluzioni ambientali ed energetiche riportate su https://www.spawhe.eu.  Ancora oggi le serre calcaree sono sconosciute ed è sconosciuto anche l’avanzamento virtuale dello stato dell’arte che le avrebbe rese  economiche e sostenibili per mezzo dell’idroelettrico  compresso. Come sono sconosciute tutte le invenzioni energetiche e depurative interattive riportate su SPAWHE. 

Purtroppo, il problema non è soltanto di cultura scientifica generale, perché gli impianti energetici e depurativi si possono progettare globalmente soltanto mettendoli insieme razionalmente e questo non possono farlo coloro che lavorano a compartimenti stagni, senza conoscere gli altri impianti. Come si è visto nel mondo intero, questi dispongono gli impianti a caso sul territorio e realizzano cicli incompleti. Anche volendo, oggi molti di questi impianti, non si possono completare non avendo previsto gli ingredienti necessari e gli spazi necessari. Se questo è successo a livello mondiale, il problema è anche morale. Bisogna chiedersi chi ha impedito alla scienza di ragionare globalmente? Per fortuna, non tutti i mali vengono per nuocere. Perché l’energia idroelettrica compressa costerà così poco che avremmo speso inutilmente i soldi dei contribuenti per pulire i fumi di tutte le centrali termiche pubbliche mondiali. Conviene rottamarle gradualmente, insieme alle grandi reti di distribuzione elettrica, ai metanodotti, gasdotti, petroliere. In molti casi converrà anche svuotare i bacini idrici idroelettrici, perché l’energia idroelettrica compressa, con il riciclo dell’acqua, si può produrre in ogni angolo della terra, urbano o desertico o polare, senza consumare né l’acqua, né l’aria, ma soltanto l’usura dei materiali, ma depurando e alcalinizzando l’acqua come effetto collaterale a nostra scelta per il principio di Henry e con l’abbinamento con le serre calcaree o stagni biologici sovrapposti. In ogni caso dalle bilance dei pagamenti dei paesi si sottrarranno importanti spese depurative energetiche della salute pubblica e di riparazione dei danni prodotti da alluvioni e incoerente gestione delle acque. Non dobbiamo dimenticare che gli stessi impianti che produrranno energia idroelettrica compressa depurazioni e alcalinizzazioni, in caso di acque alte, possono sollevare le stesse acque in canali appositamente predisposti per indirizzarle direttamente verso il mare o in bacini di sicurezza.   

Ma lo stesso discorso è valido anche per le altre energie, fisse e mobili. Non ci può essere nessun paragone tra la complessità di un ciclo di un motore termico e uno fluidodinamico a senso unico che sfrutta la pressione dell’aria compressa staticamente, senza espansioni e compressioni. E senza nessun fumo da depurare. Se non possono reggere il confronto l’energia termica e idroelettrica tradizionale, che sono le attuali maggiori energie mondiali, è inutile fare il confronto con quella nucleare, eolica, solare. I burocrati che governano l’Europa e il mondo, che invocano il rispetto delle regole dell’economia si devono rassegnare. Devono essere loro a fare un grande passo indietro. Prima di fare tali regole, si dovevano individuare correttamente i principi fondamentali dell’energia e delle depurazioni. Le grandi multinazionali che hanno puntato sulle attuali energie e creato l’attuale divario tra ricchi e poveri non possono nascondersi dietro ai politici, che a loro volta hanno sbagliato le opere pubbliche. Anche i grandi manager pubblici e privati, pagati centinaia di migliaia di dollari o euro all’anno, hanno dimostrato di non saper fare il loro lavoro. Ma questo non lo comprendono nemmeno i paesi poveri e quelli pieni di debiti come L’Italia che cambiano un governo ogni due anni senza sapere che prima di parlare di politica e di economia è necessario imparare a progettare globalmente gli impianti di produzione industriale, ambientali ed energetici e travasare l’esperienza da un settore all’altro, scegliendo le migliori soluzioni in assoluto per l’ambiente e l’economia.  Soprattutto, gli enti di ricerca pubblici, avrebbero dovuto guidare la crescita mondiale dal punto di vista della proprietà intellettuale, riservandosi i diritti di autore, come forma di finanziamento, ma consentendo l’accessibilità a tutte le aziende pubbliche e private mondiali, non vendendo i brevetti alle aziende private, creando evidenti conflitti di interesse e alleanze occulte, che nemmeno la Giustizia Internazionale corregge, nonostante, la protezione globale dell’ambiente non avanza. Se la scienza pubblica mondiale avesse lavorato sinergicamente, non avrei sentito il bisogno di fare da pensionato l’inventore ambientale. Le invenzioni di SPAWHE, le avrebbero prodotte loro, molto prima del sottoscritto che è stato costretto a lavorare da solo e senza soldi. Oggi le gare di formula uno tra le Mercedes e le Ferrari, si farebbero con motori idroelettrici, più semplici e potenti di quelli termici che inquinano l’ambiente. Ovviamente, il discorso vale per tutti i mezzi di trasporto e di lavoro mondiali.  

Sono oltre tre anni che mi batto da solo contro l’accusa di moto perpetuo dei burocrati degli uffici brevetti, mentre i burocrati della politica nazionale e internazionale parlano soltanto di economia e di distribuzione della ricchezza, senza accorgersi che stanno distruggendo le fonti primarie della ricchezza mondiale. Non ho trovato un solo interlocutore perché non appartengo alla classe dirigente mondiale. L’attuale classe dirigente mondiale si premia da sola, dando valore a certe scoperte scientifiche,  e tace su altre. Paga più un calciatore che uno scienziato. Valuta più un quadro che un’invenzione utile a sfamare la gente. Bisognerebbe ristabilire il valore universale delle cose, soprattutto dal punto di vista morale. Qualcuno duemila anni fa disse: “I primi saranno gli ultimi e gli ultimi saranno i primi”. Ma non bisogna generalizzare e pensare che senza meriti e il sudore della fronte, appartenendo a un partito politico o a una associazione, si cambia la propria posizione sociale. Il lavoro nobilita l’uomo. Personalmente, io penso che ognuno deve cercare di fare quello che sa fare meglio anche se le circostanze della vita ti portano a fare altre cose. Come ho scritto in diverse occasioni, il mio compito non era quello di progettare gli impianti, ma soltanto quello di installarli nell’industria e nell’ambiente. Ma io, amando il mio lavoro, mi sono preparato cercando di apprendere tutte le cose che mi potevano servire per svolgere l’attività di inventore, almeno da pensionato. Stando ai risultati economici che ho ottenuto, questa attività è stata un fallimento. Ma io sono soddisfatto di come sono andate le cose. Mi sarei sentito peggio se avessi fallito le mie soluzioni. Questo nessuno lo ha dimostrato e fino a prova contraria, io reclamo i diritti di autore sulle mie invenzioni, presso la corte di Giustizia Internazionale, non per la cupidigia del guadano economico, ma per il rispetto dovuto alla dignità del lavoro e affinché anche altri tecnici cerchino di dare il meglio del proprio intelletto nell’interesse comune, almeno da pensionati, senza essere eroi, pensando prima ai doveri familiari.  

Nella mia attività di inventore ambientale ho cercato di risolvere prima i problemi semplici, e poi quelli più complicati. Ma la soluzione dei problemi complicati e stata sempre quella della semplificazione dei processi, chiudendo negli stessi impianti cicli aperti che avevano già svolto le proprie funzioni, prima di scaricare all’esterno l’acqua e l’aria.  Ho lasciato per ultimi i problemi più complessi, affinché lo stato dell’arte delle energie e delle depurazioni interattive fosse cresciuto, anche se soltanto virtualmente, per occuparmi della produzione di acciaio, ghisa gli inceneritori, la produzione di calcio e cemento, che a mio parere, sono gli impianti che richiedono la maggiore attenzione, in quanto, non possono essere eliminati come le centrali termiche e nucleari.

Sapevo che la depurazione di questi impianti si doveva fare utilizzando le serre calcaree e l’energia idroelettrica compressa, ma aspettavo l’idea giusta e sostenibile per la movimentazione dei materiali calcarei per ritornare sull’argomento. La soluzione meccanizzata come un magazzino automatico che avevo usato nella versione precedente era troppo costosa e poco pratica in un ambiente altamente corrosivo. L’autocritica è fondamentale per migliorare lo stato dell’arte, soprattutto se si è costretti a lavorare da soli.   

Per comprendere l’utilità delle serre calcaree è necessario fare un salto indietro di oltre quattro miliardi di anni nella storia del pianta Terra, arrivando fino all’era primordiale, quando il pianeta era un miscuglio di gas a base di idrogeno e carbonio acqua e materiali inerti non ancora stabilizzati.  Dal seguente articolo in rete: http://www.paleoantropo.net/paleogenerale/sedimenti.htm, estraggo: “La Terra, subito dopo essersi originata (probabilmente dall’aggregazione gravitazionale di materia vagante nello spazio), era probabilmente un corpo quasi omogeneo e relativamente freddo, ma la contrazione provocata dal progressivo accrescimento della massa produsse un aumento di temperatura, al quale contribuì senza dubbio il decadimento radioattivo di alcuni isotopi. In una fase successiva, l’aumento di temperatura diede il via a un processo di parziale fusione del pianeta, causandone la differenziazione in crosta, mantello e nucleo: i silicati, più leggeri, tendevano a risalire verso la superficie, formando il mantello e la crosta, mentre gli elementi pesanti, soprattutto ferro e nichel, affondavano verso il centro[L1]  della terra. Al tempo stesso, tramite eruzioni vulcaniche, i gas leggeri venivano espulsi incessantemente dal mantello e dalla crosta. Alcuni di questi gas, in particolare metano, ammoniaca, ossidi di azoto, di zolfo, anidride carbonica, andarono a costituire l’atmosfera primordiale, mentre il vapore acqueo condensava, dando origine ai primi oceani” Tutti questi gas atmosferici, furono assorbiti dagli oceani e dall’addensamento delle rocce prodotte dalle subduzioni, che nella sostanza sono fenomeni fisici e chimici sotto altissime pressioni.

Dalla pubblicazione in rete “http://www.chimicamo.org/tutto-chimica/pietre-calcaree” riporto: “Le pietre calcaree provengono da rocce sedimentarie, sia di origine chimica sia di origine organica. La sedimentazione chimica è legata all’equilibrio in fase eterogenea:

Ca2+ + 2 HCO3 ⇌ CaCO3 (s) + H2O + CO2 (g)

Come si evince dalla reazione, acque correnti o stagnanti ricche di ioni calcio e di ioni idrogeno carbonato possono depositare carbonato di calcio come precipitato se, per mutate condizioni di temperatura e/o pressione parziale di CO2 sovrastante, allontanano parte del biossido di carbonio in esse disciolto nell’atmosfera. La reazione è reversibile e, letta da destra a sinistra, interpreta il fenomeno dell’erosione chimica che, acque carboniche, non eccessivamente concentrate in ioni calcio, dette acque aggressive, effettuano sulle rocce a composizione calcarea. Questo fenomeno è particolarmente evidente nelle formazioni stalattitiche e stalagmitiche, determinate da acque sotterranee che, percolando sotto pressione, quando vengono a contatto con l’atmosfera o con camere d’aria, lasciano evaporare H2O e si impoveriscono di CO2, con conseguente precipitazione di CaCO3 che assume la forma a goccia. Il composto che predomina nettamente nella composizione chimica delle rocce calcaree è quindi il carbonato di calcio. Oltre al carbonato di calcio, nel processo di sedimentazione, precipitano anche altri carbonati soprattutto quelli di magnesio e di manganese e idrossidi di ferro che influiscono notevolmente sull’aspetto e soprattutto sul colore. Le rocce calcaree non sono stabili né agli agenti chimici, né rispetto agli agenti termici. Il carbonato di calcio, infatti, si mette in equilibrio ad ogni temperatura con l’ossido di calcio e il biossido di carbonio:

CaCO3 (s) ⇌ CaO (s) + CO2 (g)

Alle basse temperature, la concentrazione di CO2 nell’aria è sufficiente a spostare l’equilibrio da destra a sinistra, mentre a elevate temperature accade il contrario: CaCO3 si dissocia per incrementare la concentrazione di CO2 nell’aria fino al valore di equilibrio.

Acidi, anche deboli, o acidi forti diluiti, decompongono il carbonato di calcio, secondo la reazione:

CaCO3 + 2 HCl → CaCl2 + H2O + CO2

Oppure in forma ionica:

CaCO3 + 2 H+ → Ca2+ + H2O + CO2

È questa la reazione alla quale dobbiamo tendere nelle serre calcaree, che in abbondanza di acqua piovana possiamo scrivere diversamente:

CaCO3+ CO2+ H2O ↔ Ca2++ 2 HCO3

Le particelle calcaree vanno in soluzione sotto forma di ioni. Questi ioni si possono originare per diversi meccanismi: 1) -dissoluzione di sali, fino a raggiungere il prodotto di solubilità del sale stesso; 2) -scambio ionico tra un catione e gli ioni H3O+; 3) -scambio ionico tra un anione e gli ioni OH-. Oltre ai tre meccanismi sopraccitati, lo ione sottratto alle rocce (positivo) può sottostare a una complessazione (formazione di ioni complessi) o d’idrolisi mediante reazione con molecole di acqua. Entrambi questi fattori ne riducono la sua concentrazione effettiva. Immaginiamo cosa avviene a livello molecolare quando un solido ionico, come un sale, si scioglie. Gli ioni abbandonano il solido e si disperdono nel solvente, fino a che alcuni ioni disciolti s’incontrano con il soluto non disciolto (sale solido) e ricristallizzano sulla sua superficie. Ma nella serra artificiale il flusso di acqua sarà abbastanza continuo, trascinando i sali nell’acqua del bacino sottostante. Le condizioni di saturazione non si verificheranno mai, quindi la velocità di dissoluzione sarà sempre superiore alla velocità di ricristallizzazione. Nella sostanza, non produrremo stalattiti e stalagmiti ma acque alcaline. Le rocce sedimentarie sono composte di minerali, come i solfati e i carbonati alcalini e alcalino-terrosi, in genere solubili nelle acque naturali. La loro velocità di dissoluzione è molto più elevata di quella dei silicati, che evidentemente, non prendiamo in considerazione, ma comunque, daranno il loro piccolo contributo. Un esempio della carbonatazione a freddo è dato dalla calcite (CaCO3) che spesso rimane disciolta in soluzione soprassatura. Le acque naturali disciolgono dapprima i carbonati alcalino-terrosi. Quando viene raggiunta la concentrazione di ioni Ca++ e CO3 corrispondenti alla saturazione riguardo alla calcite, l’incremento della salinità conseguente al procedere delle acque lungo il ciclo idrogeologico viene conseguito mediante la solubilizzazione dei solfati alcalino-terrosi e dei cloruri alcalini. Le cinque categorie sono quindi così divise, prendendo il nome dal componente salino principale: 1) – acque a bicarbonati; 2) – acque a bicarbonati cloruri; 3) – acque a cloruri-bicarbonati; 4) – acque a cloruri-solfati; 5) – acque a cloruri.  Na+ e K+ vengono raggruppati tra gli alcalini; Ca++ e Mg++ tra gli alcalino-terrosi; HCO3 e CO3tra gli anioni da una parte, e dall’altra Cle SO4–. In questo modo la somma della percentuale molare (Na+ + K+) chiude a 100% con la percentuale molare (Ca++ + Mg++) e la percentuale molare (HCO3+ CO3 ) chiude a 100 con la percentuale molare (Cl + SO4). Il carbonato acido, o bicarbonato di calcio passa in soluzione nell’acqua (solubilità a 20°C, circa 1 g/litro). Si tratta in realtà di una reazione di equilibrio e la quantità di carbonato acido che può trovarsi disciolta nell’acqua è notevolmente influenzata dalla concentrazione di CO2 nell’acqua stessa.

Il fenomeno della solubilizzazione dei gas nell’acqua è quantificabile in milligrammi di gas per litro di acqua (azoto, ossigeno, CO2, etc) secondo la legge di Dalton di cui si riportano di seguito le formule principali che spiegano il concetto, senza entrare nel merito dei calcoli:

In una miscela di gas ideali contenuta in un volume V e alla temperatura T, le molecole di ciascun gas si comportano indipendentemente dalle molecole degli altri gas; come conseguenza si ha che la pressione esercitata dalla miscela gassosa sulla superficie dell’acqua è data da:   dove,  R è una costante che vale 0,0821;  , …  rappresentano il numero di moli di ciascun componente della miscela. Questa legge è valida alle stesse condizioni alle quali è valida la legge dei gas ideali: è approssimata a pressioni moderate, ma diventa sempre più accurata quanto più si abbassa la pressione. Definendo la frazione molare  come rapporto tra il numero  di moli dell’i-esimo componente ed il numero  totale di moli presenti:                   si ottiene che in una miscela di gas ideali, la pressione parziale di ogni componente è data dalla pressione totale moltiplicata per la frazione molare di tale componente: . 

Nella sostanza, per ogni gas presente nell’aria è possibile calcolare in che percentuale si solubilizza nell’acqua alla pressione di esercizio, ma ai fini pratici, l’energia che spenderemo per comprimere l’aria sarà una piccola spesa, poiché l’aria compressa, non uscendo mai dal volume del serbatoio (1) ha solo piccole oscillazioni di pressione, e una volta raggiunto il punto di saturazione non si solubilizza altra aria.  Ma quando l’acqua inquinata entra, come detto sopra, con un bassissimo costo energetico nel serbatoio (1), aumenta automaticamente la capacità auto depurativa per effetto della maggiore solubilizzazione dell’ossigeno e quando ne esce, trasporta all’esterno tale ossigeno, che si libera per ossidare altre particelle di acqua inquinate presenti nell’ambiente aquatico della serra calcarea.  

Gli scienziati ancora non si spiegano le ragioni dell’incremento dell’acidificazione oceanica nell’epoca industriale, che a fronte di un incremento del CO2 da 280 ppm a 407, ne ha abbassato il PH di oltre 0.14 unità (dal valore 8,25 a 8, 1) che, trattandosi di una scala logaritmica, corrisponde a un aumento degli ioni (+) di circa il 35 %. Questo incremento ha superato tutti i modelli matematici, poiché l’acqua marina, che è ricchissima di sali, dovrebbe comportarsi maggiormente come una soluzione tampone contenendo al minimo la variazione del PH. Il sottoscritto, ritiene che la spiegazione di questo fenomeno dipende semplicemente dalla maggiore solubilità del CO2 in acqua rispetto all’ossigeno e all’azoto, a causa del maggior peso, come conseguenza delle citata leggi di Henry e Dalton, e su questo ragionamento ha proposto le serre calcaree.  Molti testi scientifici riportano tabelle con la solubilità dei gas alla pressione atmosferica e a diverse temperature, si cita la seguente pubblicazione in rete che tutti possono consultare: http://areeweb.polito.it/didattica/chimica. L’acqua piovana, ad esempio, alla temperatura i 30 oC, contiene complessivamente circa 15.89 cm3 di gas, di cui 10,38 cm3 è azoto N, con piccole impurità di altri gas, 5,26 cm3 è ossigeno O2, e 0.25 cm3 è CO2. Quest’ultimo, occupa soltanto 0,25 cm3, ma se consideriamo che nell’atmosfera occupa soltanto una percentuale dello 0.040 % e che all’epoca della compilazione della tabella ne occupava circa 0,035%, possiamo dire che occupa uno spazio molto superiore a quello che gli spetterebbe. Infatti, considerando che l’azoto e gas minori, occupa il 79% dell’atmosfera, possiamo confrontare i rapporti tra volume occupato e le percentuale nell’aria.  Questo rapporto nel caso dell’azoto è (10,38 / 79 = 0,131) e nel caso del CO2 è (0,25 / 0,035 = 71,14). Questo significa che la capacità di solubilizzarsi in acqua del CO2 rispetto all’azoto, alla pressione atmosferica è ben 543 volte superiore (71,14 / 0, 131). Lo stesso si può dire nei confronti dell’ossigeno, nei confronti del quale questa maggiore capacità a solubilizzarsi è circa 285 volte superiore (5.26 / 21 = 0.25 per cui 71,4 / 0,25 = 285,6). Questa grande capacita di solubilizzazione giustifica la velocità di acidificazione del pianeta nonostante la percentuale sia ancora bassa, ma la vediamo crescere ogni anno.

Questa maggiore capacità di solubilizzazione del CO2 può essere sfruttata anche in vantaggio della protezione dell’ambiente. Poiché, in un ambiente chiuso sui quattro lati (come la serra calcarea), saturo di fumi di combustione raffreddati con acqua, con sfiati di aria posti solo nella zona superiore, il CO2, con il passare del tempo, finirà per occupare interamente lo spazio riservato ai gas nell’acqua, e nelle zone basse dell’ambiente, appositamente creato, mentre l’azoto e l’ossigeno saliranno molto più velocemente nell’atmosfera. Questo ci consente di accelerare il processo corrosivo nei confronti di materiali calcarei di centinaia di volte come se avessimo pressurizzato di molti bar o raffreddato di molti gradi l’ambiente. Tuttavia, questa maggiore solubilità è provvisoria e limitata soltanto all’ambiente sottratto all’azione del vento. Nel momento in qui le acque lasceranno questo ambiente, l’azoto e l’ossigeno andranno a rioccupare il loro spazio naturale e il CO2 sarà restituito all’atmosfera. Affinché il CO2 possa rimanere stabilmente nelle acque anche quando queste escono dall’ambiente chiuso e coperto, bisogna trasformarlo in bicarbonato o carbonato, rendendo le acque alcaline. Questa soluzione naturale si può rendere sostenibile soltanto studiando attentamente l’organizzazione del lavoro, sfruttando la gravità per la discesa dell’acqua e del materiale calcareo, ma anche sfruttando la legge di Henry che solubilizzando l’ossigeno e il CO2, incrementa l’aggressività dell’acqua nei confronti del materiale calcareo.  Senza l’invenzione dell’idroelettrico compresso, questa soluzione sarebbe meno sostenibile, ma comunque necessaria. Il fatto che non sia mai stata realizzata non fa onore alle scienze ambientali. Il fatto che il sottoscritto abbia proposto le serre calcaree nel 2012,  in un deposito di brevetto nazionale e successivamente internazionale, pagando inutilmente le tasse di deposito, senza trovare interlocutori pubblici mondiali scientifici, politici, legislativi, giuridici, la dice lunga sulla reale volontà della classe dirigente mondiale ad affrontare i problemi del riscaldamento globale. Soprattutto i ricercatori pubblici che fanno le denunce sulla gravità dei problemi si prendono i finanziamenti per continuare ad approfondire le ricerche ma non le soluzioni. Queste, continuano a condividerle con le multinazionali che comprano i loro brevetti per migliorare i rendimenti degli impianti attuali che non servono quasi a niente, avendo sbagliato il principio fondamentale dell’energia mondiale che non è termodinamico ma fluido dinamico sotto tutti gli aspetti (economici, tecnici, depurativi ed energetici). L’invenzione dell’energia idroelettrica compressa, taciuta, ormai da tre anni, con tutte le sue applicazioni depurative ed energetiche, aggrava ancora di più il silenzio incomprensibile delle istituzioni scientifiche pubbliche mondiali, ma a questo punto, si può dire, anche delle Nazioni Unite e dei Giudici Internazionali.  

Nella nuova soluzione di serre calcaree prospettata in questa pubblicazione, come un avanzamento virtuale dello stato dell’arte di un’opera ambientale mai realizzata, la pietraia calcarea e contenuta in scivoli semicircolari di polietilene rinforzati con staffe di acciaio inox, dove scorre l’acqua sollevata e riciclata. In linea molto schematica, il materiale calcareo cui sarà affidato il compito di produrre carbonati saranno soprattutto rocce calcaree, ossa di animali sterilizzate, residui di calcestruzzi.

Se questo è il sistema che ha usato la natura per normalizzare l’atmosfera primordiale, perché non dovrebbe funzionare delle zone urbane vicine alle acciaierie, agli inceneritori e alle centrali termiche e alle zone con il maggior traffico urbano? Perché la scienza mondiale tace su questa soluzione? E perché tacciono anche i legislatori, i giudici, i sindacati, le associazioni ambientali? Se è vero che non vogliono assistenza sociale, ma lavoro, perché non si battono per ampliare i cicli di protezione ambientale?  Perché nessuno si oppone agli errori di progettazione degli impianti pubblici e privati?  Tutti pretendono un ambiente più pulito ma nessuno entra nei dettagli delle soluzioni alternative per non scoprire i punti vulnerabili di un sistema industriale obsoleto dalla nascita, che tutti hanno contribuito a costruire. Il sottoscritto, attraverso SPAWHE, ha dimostrato che la scienza non accetta i suggerimenti degli inventori privati, nemmeno se questi hanno quasi cinquanta anni di esperienza i progettazione di dettagli e installazione degli impianti pubblici e privati. La scienza ha sempre collaborato soltanto con le multinazionali che hanno riscaldato il pianeta con invenzioni incomplete. Ma lo stato dell’arte della protezione dell’ambiente può avanzare anche virtualmente, con zero finanziamenti, ipotizzando funzionanti i principi fluidodinamici non legiferati dalla scienza. Purtroppo, mentre SPAWHE cresceva solo virtualmente, l’inquinamento è cresciuto realmente. Si continuano a costruire centrali termoelettriche di potenze elevate, senza preoccuparsi delle quantità di carbonati che le acque possono trasportare. Anzi continuano a non provare nemmeno a trasportarli.  Quello che è peggio e il fatto che gli impianti termici usano grandi quantità di acqua per raffreddare le turbine, i condensatori, i laminatoi. Cosa ci vorrebbe ad usare le stesse acque anche per neutralizzare il CO2 e produrre alcalinità? E’ ignoranza, incoscienza, oppure cattiveria contro l’ambiente e l’umanità? Non occorre essere degli scienziati per fare ragionamenti logici.

La combinazione tra le serre calcaree gli stagni biologici sovrapposti, e l’energia idroelettrica pressurizzata, che sono invenzioni ignorate dai centri di potere mondiali, produrrebbe la somma degli effetti legiferati da Henry e Dalton nel passaggio attraverso l’autoclave pressurizzata, gli stagni biologici e la serra a pressione atmosferica, ma coperta, dove i gas tossici e le polveri più pesanti dell’aria non disperdendosi  nell’ambiente esterno, comportano tempi di contatto molto più lunghi e maggiori concentrazioni dei componenti attivi gassosi, solidi e liquidi. Tutti di provenienza naturale.  Inoltre, il sistema produrrebbe energia, invece di consumarla.  Se questi impianti si realizzeranno vicino ai corsi di acqua possono essere utilizzati per alimentare i canali di irrigazione con acque al giusto valore alcalino. Se i corsi di acqua sono soggetti a ingrossarsi nel periodo delle piogge, le acque possono essere mantenute basse deviandole ai canali di irrigazione e verso il mare direttamente dalla vasca di sfioro superiore (12) della fig. 1, senza alimentare le serre calcaree. Tutto questo avverrebbe producendo energia senza combustibili e senza inquinamento, con costi centinaia di volte inferiori a quelli che la comunità mondiale è costretta a pagare da una classe dirigente Europea e Mondiale che si ostina ancora a non volere indagare nella direzione di una economia sostenibile, chiedendo a tutti i paesi non allineati il rispetto delle regole di bilancio economico. Queste regole sono assurde, considerando che l’intero sviluppo mondiale è sbagliato dalle fondamenta. Le prime a dover essere declassate dovrebbero essere le agenzie di rating, i cui parametri di valutazione sono esclusivamente finanziari. La combinazione della valutazione in base alle lettere, con il numero delle stesse determina un maggiore o minore apprezzamento del rischio sul credito da parte di un impresa o di un paese, non è correttamente indicativa. Per il sottoscritto, il mondo avrebbe avuto bisogno di agenzie di rating globali che avrebbero dovuto valutare oltre allo stato finanziario anche stato dell’arte di una impresa o un paese nei confronti dei sistemi di produzione energetica, depurazione prevenzione dei danni ambientali, e della salute umana.  In altre parole lo sviluppo economico industriale, doveva essere parallelo a quello dei servizi pubblici, per una ragione molto semplice: I due sistemi si dovevano correggere a vicenda, avendo obiettivi diversi, ma con un pari sviluppo scientifico e tecnologico. 

Il sottoscritto, avendo diviso la sua vita lavorativa esattamente a metà tra la progettazione e installazione di impianti industriali e ambientali, ha compreso che sono gli obiettivi che determinano le scelte scientifiche e tecnologiche e pertanto le invenzioni utili. Ma quello che è utile al profitto dell’industria può essere dannoso per l’ambiente e quello che è utile all’ambiente, può essere dannoso al profitto dell’industria.

Chi doveva valutare lo stato di salute globale di una impresa o di un paese doveva valutare tutti gli aspetti, non solo quelli finanziari, poiché un’impresa o un paese potrebbe anche aver fatto degli investimenti scientifici e tecnologi non compresi da chi valuta soltanto il debito e la capacità di pagare le rate-  

Le regole dell’organizzazione scientifica del lavoro furono scritte da Frederick Taylor nel 1911, non valevano soltanto per organizzare il lavoro nell’industria manifatturiera, ma tutti i lavori antropici mondiali. Una sola è la soluzione migliore in tutte le attività umane. Bisogna sperimentarla, caso per caso, sperimentando varie combinazioni, scientifiche, tecnologiche e umane, fino a quando questa soluzione non viene fuori.   Questo vale anche per produrre energia fissa e mobile e per depurare, l’acqua e l’aria. Perfino per allungare la vita dell’uomo con un cuore artificiale, non solo autonomo energeticamente, ma anche ossigenatore del sangue.  

 Io credo di aver dimostrato con molti esempi che questa energia è potente sia dal punto di vista energetico che depurativo, che economico. La verifica dei principi funzionali di questa energia io la ritengo inutile in quanto è implicita nei principi di Torricelli, pascal, Henry, ma chiunque vuole verificarlo bastano poche migliaia di Euro o dollari. Io questi soldi li ho già spesi per depositare brevetti che non valgono niente dal punto di vista legislativo. Non posso spenderli anche per far vedere i prototipi degli impianti. Il risultato non cambierebbe.  Oggi, dietro la divisione delle competenze si nasconde la scienza che non lavora mai sinergicamente in tutti gli impianti mondiali, chiudendo tutti i cicli, oppure non aprendoli. Ma si nascondono anche i politici e i legislatori, che consentono questo scempio. Ovviamente, i Giudici, nazionali e internazionali, non intervengono, perché gli impianti rispettano le normative esistenti.

Io mi chiedo, come reagirebbe il Consiglio d’Europa e le agenzie di Rating se il governo italiano, anziché, parlare di riforma delle pensioni, di reddito di cittadinanza, di bloccare il passaggio ai migranti, e di superare la soglia consentita del rapporto tra il prodotto interno lordo e il debito pubblico, subordinasse queste riforme a  una  vera rivoluzione economica, scientifica e tecnologica, basata sulla graduale eliminazione dell’energia fossile fissa e mobile dal territorio nazionale nell’arco di una ventina di anni. Ovviamente, la modifica, dovrebbe rispecchiare il modello di sviluppo riportato in https://www.spawhe.eu, dove le  attuali fognature sarebbero modificate per realizzare le fogne depurative; gli attuali depuratori delle acque che sarebbero sostituiti dagli stagni biologici sovrapposti e le serre calcaree idroelettriche, che sono in assoluto le soluzioni migliore per proteggere l’ambiente producendo energia, oltre a neutralizzare il CO2e le polveri,  le diossine e creare alcalinità. Potrebbero anche abbattere anche tutti i SOx e NOx nei pochi impianti che resterebbero a produrre energia fossile, per produttore acciaio e incenerire rifiuti.  Questi ossidi sarebbero costretti a reagire con il calcio per produrre solfati, nitrati che si aggiungono ai carbonati prodotti con il CO2. Questi si riducono con il trattamento di ossidazione per il semplice fatto che l’acqua circola continuamente al contatto con l’aria negli scivoli e quando viene sollevata attraverso le autoclavi, come detto sopra, per la legge di Henry.

Nella serra avverrà la trasformazione dell’ossido di zolfo in solfito: SO3 + CAO + H2O → CASO3 + H2O, mentre il trattamento di nitrificazione, che consiste nella conversione dell’ammoniaca in nitrito e successivamente in nitrato ad opera di batteri nitrosanti e di batteri nitrificanti, avviene sia nelle autoclavi che nella serra calcarea necessitando di un ambiente aerobico dove operano batteri procarioti. Durante la prima fase l’ammoniaca viene dapprima ossidata idrossilammina ad opera dell’ammoniaca monossigenasi secondo la reazione: NH3 + O2 + 2 H+ + 2 e– → NH2OH + H2O. Durante la seconda fase l’idrossilammina viene convertita in nitrito ad opera dell’idrossilammina ossidoriduttasi secondo la reazione: NH2OH + H2O → NO2– + 5 H+ + 4 e–. Successivamente avviene l’ossidazione del nitrito a nitrato ad opera di un altro tipo di procarioti noti come nitrito ossidanti secondo la reazione 2 NO2– + O2 → NO3–.  La stessa cosa si può dire per l’abbattimento del fosforo. Ovviamente, in presenza di carichi organici più elevati, le serre calcaree possono essere affiancate da stagni biologici sovrapposti, sempre idroelettrici, nei quali, il CO2 potrebbe essere usato come   concime carbonico, come indicato nella fig. 4.  

Ovviamente, man mano che avanzerebbe questa riforma economica, scientifica e tecnologica, crescerebbe anche l’occupazione e i contributi versati dai lavoratori per le riforme delle pensioni, i redditi di cittadinanza. Il problema dei migranti, invece, si può risolvere in due modi.

1) facendoli lavorare, insieme ai cittadini italiani, europei, mondiali, ricostruendo una società industriale completamente sbagliata.

2) Insegnando come si risparmiano le risorse e si produce ricchezza anche nel loro paese attraverso l’impiego delle energie interattive, che non sono mai state impiegate sul pianeta Terra.

La colpa dell’attuale stato delle cose, è soprattutto della Scienza pubblica, che ha creato il frainteso, non correggendo le invenzioni private, basate sull’energia fossile e non avendo saputo spiegare  nelle scuole pubbliche, al mondo intero, l’interattività tra l’acqua, l’aria e la forza gravitazionale. Ancora oggi la maggioranza assoluta del popolo mondiale, compresi i politici che governano, le agenzie di rating e gli uffici brevetti, è convinta che i principi della termodinamica sono i principi più importanti dell’energia mondiale, mentre quelli della fluidodinamica non servono quasi a niente, perché l’energia non si crea dal nulla. Invece, è vero il contrario. Nella maggioranza dei casi, la termodinamica è un passaggio inutile e dannoso per l’ambiente, soprattutto per gli effetti collaterali che produce, ma anche perché è meno potente e molto più costosa dell’aria compressa, che può essere usata staticamente, senza consumarsi. 

Se gli enti di ricerca pubblici, invece di assecondare le multinazionali delle energie e delle grandi opere pubbliche, avessero approfondito i sistemi di pulizia dell’energia fossile, probabilmente, prima o poi, sarebbero arrivate loro a proporre l’energia idroelettrica compressa, che è nata soprattutto, perché, mi sono accorto che il costo più elevato per pulire l’energia fossile era quello dovuto all’energia necessaria per sollevare e far circolare le acque e il materiale calcareo.  Progettando gli impianti globalmente, soprattutto entrando nei dettagli costruttivi delle pompe delle autoclavi e dei principi fisici legiferati, tutti gli impianti idraulici, si possono trasformare da grandi assorbitori in produttori di energia.     

Supponiamo di realizzare una serra calcarea che solleva l’acqua e produce energia per mezzo di 60 autoclavi (1) accoppiate a pompe usate come turbina (pat), che sfruttano l’altezza utile Hu = 350 m e una elettropompa con doppia alimentazione DN 150 con portata 35 L/s. Supponendo il rendimento della turbina sia 0,75, applicando la formula Pu = η*1000*Q*Hu/102, abbiamo una produzione energetica di 90 Kw (0,75 * 1000 *0,035 * 350 / 102). Assegnando alla pompa di circolazione con la doppia alimentazione separata fino alla girante una prevalenza di 0,4 m e un rendimento 0,6, la potenza assorbita dalla stessa, che porta una portata doppia di quella che passa nella turbina, calcolata con la formula 0,4 * 1000 * 0,070 / 102 * 0,6 = 0, 457 KW.

In questo caso il rapporto tra l’energia spesa e resa è 196,9 (90 / 0, 457). Infatti, il circuito che produce energia all’uscita dell’autoclave dipende soltanto dalla pressione dell’aria compressa, che è regolabile per mezzo della taratura del pressostato (10.2) che alimenta la rete, che potrà essere di circa 40 bar, considerando che oltre a produrre energia attraverso la turbina che assorbe 35 bar l’acqua deve anche essere sollevata di circa 40 m, se la profondità della serra sarà tale. Mentre la pompa di circolazione assorbe pochissima energia come tutte le pompe di circolazione in circuiti chiusi con il carico equilibrato in aspirazione e mandata e le perdite sull’alimentazione separata della girante sono compensate dal battente di acqua positivo sull’aspirazione della pompa.  Non c’è da meravigliarsi di questo risultato, considerando che l’aria compressa è un accumulatore di energia molto potente, flessibili ed economico. Ma deve essere usata staticamente, a senso unico, come fa la natura con la pressione atmosferica.  Senza l’invenzione contemporanea della pompa con la doppia alimentazione separata e del riciclo interno all’autoclave, questo miracolo energetico e depurativo non si può realizzare.

Se consideriamo che il ragionamento fatto su una sola pompa di circolazione e una sola pompa usata come turbina che fa circolare soltanto 35 L/sec di acqua porta alla produzione di circa 89,5 Kw e che ogni autoclave può montare tre impianti in parallelo perché il volume interno di acqua e aria non varia, nell’impianto ipotizzato, dotato di 60 autoclavi, noi potremmo avere una produzione di energia di circa 16.110 Kw/h  (89,5*60*3), per alimentare, non solo i forni elettrici che producono acciaio, gli inceneritori, le fabbriche che producono cemento, calce, l’industria, gli agglomerati urbani. Ma possiamo far circolare in continuo nelle serre calcaree anche 6.300 L/sec di acqua (35*60*3) da distribuire per realizzare piogge artificiali e alimentare gli scivoli che corrodono e movimentano il materiale calcareo per gravita al fine di consumare il CO2, ossidazione (a parte l’ossidazione prodotta nell’autoclave per la legge di Henry) e produrre acque e alcaline.

Se non c’è lo spazio sufficiente per realizzare delle serre calcaree che depurano i fumi completamente, come potrebbe capitare nel caso dell’ILVA di Taranto (Italia), dove la fabbrica si trova in un centro urbano, è sufficiente realizzare l’abbattimento delle polveri con piogge artificiali e utilizzare lo stesso sistema anche per far addensare i fumi che aumenteranno la concentrazione di CO2 nella zona bassa della serra, essendo questo più pesante dell’aria. Il CO2 potrà essere aspirato con uno più ventilatori (23) e inviato a uno o più impianti costituiti da un essiccatore di aria (24), un filtro (25), un compressore (10), che alimentano una autobotte che distribuiranno il CO2 alle serre calcaree che sostituiranno gli attuali inutili e dannosi depuratori delle acque, che non possono produrre acque alcaline, mentre l’intero pianeta si sta acidificando.

Queste soluzioni gli imprenditori non le studiano spontaneamente, per questo esiste la scienza pubblica mondiale che dovrebbe progettare gli impianti di depurazione ed energetici nell’interesse generale, i legislatori che li impongono a tutti, compresi gli industriali e la giustizia che punisce i trasgressori. Ma se la catena parte già con impianti sbagliati dalla scienza pubblica, pertanto, anche i legislatori e i giudici trovano delle attenuanti a non fare bene il proprio lavoro. La catena deve funzionare diversamente: i giudici e i legislatori devono vietare che la scienza e i progettisti in generale, progettino impianti incompleti dal punto di vista ambientale. Sono incompleti tutti gli impianti che non chiudono i cicli che aprono.

Chi non rispetta queste regole non può essere abilitato a svolgere la professione come i medici che trasgrediscono la deontologia professionale. SPAWHE ha dimostrato che tutti si nascondono dietro lo stato dell’arte, ma ha anche dimostrato che lo stato dell’arte non avanza perché i centri di potere mondiali non fanno il proprio dovere per farlo avanzare, partire dalla scienza e dai progettisti che non completano i cicli depurativi o neutralizzatori del CO2 e del PH.

Sono stati ridicoli, i politici, gli industriali e la scienza pubblica italiana, che hanno considerato una vittoria la svendita di una industria strategica nella produzione dell’acciaio, come l’ILVA di Taranto  alla multinazionale straniera, Arcelor Mittal, non avendo saputo risolvere i problemi ambientali che comportava. Vorrei ricordare a questa classe dirigente, che ha sbagliato tutto dall’avvento dell’era industriale, che esistono anche le famose vittorie di Pirro, le quali sono autentiche sconfitte. Per puro caso la vicenda di Pirro coinvolse proprio la città di Taranto contro il governo di Roma (Nel 281 a. C. Taranto, in guerra contro Roma, chiama in aiuto Pirro, re dell`Epiro). Non mi risulta che i produttori di acciaio mondiali, compresa la Arcelor Mittal abbiano risolto tali problemi che sono tra le soluzioni ambientali proposte da SPAWHE, fin dal 2012. Ovviamente, nel 2012 non avevo ancora inventato le pompe con la doppia alimentazione separata e l’energia idroelettrica compressa e quindi lo stato dell’arte della pulizia dell’energia fossile della produzione di acciaio degli inceneritori e della produzione di calcio non poteva aumentare ulteriormente. Se chi ha governato l’Italia in questi anni avesse avuto un poco di pazienza, prima o poi, sarei arrivato anche a studiare una soluzione apposita su questo argomento. Mi dispiace di essere arrivato dopo che l’ILVA è stata svenduta ma non ho potuto fare prima, perché lo stato dell’arte dell’ambiente è talmente arretrato, che questi problemi più gravi ho preferito affrontarli per ultimi, quando lo stato dell’arte di SPAWHE sia pure soltanto virtuale, avesse prima risolto i problemi meno gravi. “Le serre idroelettriche depuratrici dei fumi, CO2 e acqua con alcalinizzazione naturale” sono l’ultimo deposito di brevetto del sottoscritto, N. 102018000010001 datato 02/11/2018, che coincide con l’uscita della presente pubblicazione. Comunque, sono certo, che anche se avessi pubblicato il brevetto un anno prima, nessuno se ne sarebbe accorto, compresi i cittadini di Taranto. Nessuno è profeta in patria. Per patria intendo, soprattutto, la categoria sociale alla quale appartengo che è quella di semplice cittadino. I cittadini del mondo hanno il grave difetto di delegare ai centri di potere pubblici e privati le progettazioni di pubblica utilità sociale. Loro pensano che cambiando gli uomini di governo cambiano anche i centri di potere, ma non è così.  I governi cambiano, ma chi progetta e gestisce gli appalti pubblici, lo sviluppo economico e la ricchezza mondiale sono sempre gli stessi. Il sottoscritto, ha voluto dimostrare attraverso il sito web https://www.spawhe.eu, che chi vuole veramente cambiare le cose, deve formare per prima cosa i progettisti del futuro non legati a nessun centro di potere, ma in grado entrare nei dettagli delle attuali progettazioni pubbliche e private che hanno prodotto l’attuale riscaldamento globale e la maggior parte del debito pubblico. Formare questi progettisti in breve tempo è impossibile, perché sia le scuole, sia le industrie producono specialisti a senso unico. Ci vorrebbero molte generazioni per cambiare le cose. Il mondo non può più aspettare. Per questa ragione ho lavorato da pensionato come un matto a sviluppare tutte le soluzioni  che mi venivano in mente, fino a che la salute mi ha accompagnato. Pertanto, suggerisco ai governi mondiali armati di buona volontà, di utilizzare provvisoriamente i sistemi progettati da SPAWHE come alternativa sperimentale ai sistemi energetici e depurativi attuali. Come semplice cittadino, mi sono assunto la responsabilità di proporre soluzioni. Molti scienziati invece delle soluzioni hanno fatto soltanto denunce, ma taciuto sulle soluzioni. I politici non si sa che cosa vogliono fare. Pretendono soltanto una maggiore libertà di spesa per creare la crescita. Dove sono le soluzioni? Se i progettisti sono sempre gli stessi anche le soluzioni sono le stesse. Cambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambia.

I futuri depuratori dovranno essere le fogne depurative urbane che alleggeriscono i carichi organici, già citate, e le serre calcaree affiancate ai corsi d’acqua dolce, ai laghi e i bacini artificiali. Che completano le depurazioni e alcalinizzano le acque. Questi impianti per le grandi capacità di acqua che saranno in grado di sollevare, se si usano pompe, turbine e autoclavi di maggiori dimensione, potranno difenderci anche dalle acque alte dalle alluvioni e dalle siccità. Se ci facciamo caso, l’acqua sollevata alla vasca di sfioro (12), in caso di necessità, invece di raggiugere la quota di sfioro, se si aprono le valvole di scarico (12.1), in alternativa, possono alimentare canali di irrigazione o canali di difesa dalle acque alte. Le serre calcaree produttrici di energia, che sono dei potenti depuratori potranno avere anche un notevole sviluppo commerciale se accoppiate a disinfezioni con raggi ultravioletti dell’acqua in uscita, per creare stabilimenti che producono acque minerali o termali con processi naturali, selezionando le rocce e i minerali da far scorrere negli scivoli.

Se tutto questo è possibile ma non è stato realizzato in nessuna parte del mondo, con quali lettere dell’alfabeto dobbiamo valutare il governo mondiale che non esiste e che lettere dobbiamo usare per valutare le stesse agenzie di rating, che non si sono accorte di niente? Personalmente, da semplice e impotente cittadino, userei per entrambi i casi la lettera “D”: ente in stato di fallimento e quindi insolvente.

7. L’ECONOMIA GLOBALE NON HA SENSO SENZA LA PROGETTAZIONE GLOBALE COORDINATA DALLE NAZIONI UNITE.   

Il processo della globalizzazione dell’economia, per il sottoscritto, non è sbagliato. Anzi sarebbe giusto avere un governo mondiale e una sola moneta. Ma prima era necessario imparare a progettare globalmente tutti gli impianti mondiali, industriali, agricoli, urbani, sanitari e i sistemi di trasporto terrestri, marini, e spaziali. Tutti gli impianti funzionano, ma come diceva Frederick Taylor, che è colui che ha studiato per primo “L’organizzazione scientifica del lavoro” la soluzione migliore è una sola, ed è quella che soddisfa meglio le priorità mondiali: Tutela dell’ambiente, della salute umana, conservazione delle risorse, economia. Queste priorità non possono essere rispettate senza selezionare scientificamente tutti i dettagli che compongono gli impianti mondiali secondo lo stato dell’arte raggiunto. Ma prima era necessario analizzare scientificamente lo sviluppo dell’arte raggiunto in ogni settore per sapere se era necessario correggerlo o andare avanti. Questo non è stato fatto perché il mondo non ha creato le professionalità per progettare gli impianti globalmente. Se avesse creato queste professionalità, queste si sarebbero accorte che il primo principio della termodinamica, comporta troppi effetti collaterali incompatibili con l’ambiente e pertanto deve essere sostituto con un principio generale dell’energia più compatibile. Il sottoscritto, lo ha individuato nella fluidodinamica sinergica tra l’acqua e l’aria. Anche se questa fonte energetica non è mai stata usata, è l’unica che avrebbe i requisiti per essere la fonte primaria dell’energia mondiale.

La progettazione globale doveva essere di competenza dei governi e delle Nazioni Unite, ma l’organizzazione scolastica mondiale non consente la formazione di persone preparate ad affrontare i problemi globalmente e trasversalmente. Nemmeno i centri di ricerca pubblici e le multinazionali formano tecnici che ragionano globalmente, ma per singole specializzazioni. Nel mondo intero, la mano destra non sa mai quello che fa la sinistra. Gli enti di ricerca pubblici, si finanziano vendendo brevetti specialistici alle multinazionali con il consenso dei governi. Ma nessuno realizza cicli completi. 

Bisogna chiedersi: Quando i conflitti di interesse degli enti pubblici mondiali e i reati di omissione saranno veramente condannati? A che servono i Giudici Internazionali che dipendono dall’ONU? 

Le leggi internazionali non hanno mai legiferato che il modo corretto di progettare per l’ambiente è l’energia è quello di chiudere tutti i cicli che si aprono, a qualsiasi costo. Pertanto, sia i progettisti di impianti di depurazione che quelli energetici hanno progettato e realizzato impianti incompleti. Leggendo il sito web https://www.spawhe.eu   dalla vecchia Home page alla nuova home page, si dimostra che gli impianti di depurazione si possono progettare diversamente, depurando insieme acqua e aria, chiudendo tutti i cicli alcalinizzando anche le acque, che oggi non sono alcalinizzate, con gravissimi danni per l’ambiente, poiché gli oceani e i laghi si stanno acidificando. Ma leggendo questo sito, si può anche notare che sebbene gli impianti non siano mai stati realizzati, man mano che si avvicinano alla nuova Home page, sono migliorati perché le sinergie tra acqua e aria, hanno portato gradualmente a migliorare lo stato dell’arte (virtualmente) e a far diventare gli impianti idraulici anche energetici con il riciclo dell’acqua. Non solo per depurare, ma anche per sollevarle e dissalarle. Queste migliorie hanno portato a individuare l’energia idroelettrica compressa che si può realizzare dappertutto, perfino al polo nord e sud, nei deserti e miniaturizzata, addirittura nella cassa toracica dell’uomo per sostituire il cuore e parzialmente i polmoni, ossigenando il sangue.   Ovviamente tutti i mezzi di trasporto, comprese le astronavi, possono usare tale energia che è più potente e pulita di quella prodotta con i combustibili, perché l’aria compressa può raggiungere pressioni altissime e si sfrutta staticamente, se si fa circolare un liquido incomprimibile introdotto nel circuito di riciclo tramite le pompe con la doppia alimentazione separata fino alla girante. Ma fino a quando il potere economico, legislativo, tecnico e scientifico è nelle mani di coloro che hanno sbagliato tutto, il reato di “Omissione” sarà il pane quotidiano di tutti i governi mondiali. Il divario tra ricchi e poveri continuerà ad aumentare e i poveri non troveranno lavoro, nonostante ci sia molto da fare per demolire tutti i principali impianti energetici e depurativi mondiali, fissi e mobili, che devono essere ricostruiti prima che il processo di acidificazione del pianeta diventi irreversibile. E’ noto che gli oceani hanno già perso quasi il 35 % di alcalinità e che la curva di acidificazione ha un andamento logaritmico. Solo l’azione congiunta delle serre calcaree distribuite sui continenti e il Welling artificiale realizzato direttamente negli oceani potrebbero invertire tale processo. Ma nessuna delle due soluzioni è mai stata realizzata, nonostante i depositi di brevetti e le pubblicazioni del sottoscritto. Il welling artificiale, potrebbe sollevare i carbonati solubilizzati nelle profondità oceaniche per riportare i superficie l’alcalinità e i nutrienti per la pescosità. La scienza e i centri di potere tacciono spudoratamente, mentre gli uffici brevetti bocciano le soluzioni, come se fossero delle autorità scientifiche mondiali. Questi, dovrebbero limitarsi soltanto a registrare le date di depositi dei brevetti e a custodire i documenti originali depositati. I brevetti di pubblica utilità dovrebbero essere accessibili a tutti, senza la proprietà industriale, ma riconoscendo agli inventori i diritti di autore, altrimenti nessuno li studia accuratamente, nonostante, sarebbe un dovere istituzionale degli enti di ricerca pubblici mondiali. Il commercio dei brevetti e la negazione dei diritti di autore agli inventori non legati a centri di potere da parte dei legislatori, sembrano studiate a posta per impedire le emersioni di soluzioni sostenibili che solo gli inventori privi di mezzi economici e che non hanno accesso ai laboratori di sperimentazione, possono inventare, usando  l’esperienza e il ragionamento globale.  

Dante Alighieri e Albert Einstein, in tempi diversi e con competenze diverse, auspicavano un unico governo centrale europeo e mondiale per evitare le guerre di qualsiasi tipo tra gli uomini. Personalmente, la penso allo stesso modo, ma stranamente, occupandomi di sistemi globali depurativi ed energetici, mi sono scontrato anche con il silenzio delle autorità internazionali politiche, scientifiche e di giustizia.  Tutti questi enti, pieni di personalità specializzate in singoli settori, hanno dimostrato di non comprendere, né lo spirito, né i dettagli dei progetti interattivi di protezione dell’ambiente, che possono nascere soltanto da esperienze trasversali vissute e approfondite dal sottoscritto. Questo dimostra che sono ridicole le attuali richieste di autonomia di alcune regioni, in particolare, europee. Al massimo si potrebbe avere l’autonomia politica, religiosa, sociale, ma non l’autonomia di spesa in materia di gestione scientifica dell’energia e dell’ambiente. Dopo gli errori commessi su queste gestioni, se non si uniscono le forze e si realizza una sola politica mondiale, non usciamo dalla situazione di stallo in cui ci troviamo, soprattutto se continuiamo a spendere risorse pubbliche e private in palliativi, come le auto a batteria, che costano molto e non cambiano la fonte primaria dell’energia.  Se non esistono interlocutori internazionali, in grado comprendere progetti sviluppati nei dettagli, che mettono in discussione i principi fondamentali dell’energia, possono comprenderli gli assessori locali all’ambiente e all’energia? Di fronte à all’incompetenza dei Paesi che pretendono la libertà di spesa, a quella del governo europeo, degli stati sovrani, delle Nazioni Unite e delle agenzie di rating, ma soprattutto di fronte ai cambiamenti climatici, che ogni giorno producono danni sempre più gravi, io ritengo che si debbano bloccare tutte le opere pubbliche mondiali in materia di ambiente e di energia, perché queste sono la causa principale degli attuali disastri. Indirettamente, sono responsabili anche del proliferare dell’energia termica sui trasporti mondiali, perché come, credo di aver dimostrato, l’energia idroelettrica compressa, che si potrebbe montare anche sui mezzi di trasporto, e nel cuore umano, difficilmente si poteva scoprire, senza approfondire prima le sinergie sbagliate sui grandi impianti pubblici mondiali. Prima o poi, le massime autorità mondiali, se non vogliono giocarsi completamente la reputazione, devono rispondere scientificamente e globalmente sulle soluzioni che propone il sottoscritto, non per un capriccio personale, ma per un approfondimento scientifico trasversale, basato sull’esperienza, non sulle teorie, anche se non può far vedere fisicamente gli impianti. Le autorità mondiali si stanno difendendo nascondendosi dietro l’incompetenza degli uffici brevetti e non finanziandoli.   

Nemmeno la NASA, per il sottoscritto si sta mostrando all’altezza dei propri compiti, se non ha compreso, l’utilità dell’energia idroelettrica compressa anche nelle missioni spaziali sia ai fini energetici, sia per creare l’habitat naturale all’interno delle astronavi, ma anche per creare il cuore artificiale ossigenatore del sangue autonomo energeticamente che servirà a ossigenare soprattutto il cervello umano che potrà sopravvivere alle altre parti del corpo. Come ho scritto in un altro paragrafo: “Se esiste l’anima dell’uomo è contenuta nel cervello e nelle sue conoscenze. Non sarà umiliante per nessuno sopravvivere grazie a un cuore artificiale, alla cibernetica, e a qualche sciroppo appositamente studiato dai nutrizionisti da solubilizzare nelle piccole autoclavi che sostituiranno gli atri ventricolari.   Quando saremo pronti a fare questo. Saremo pronti anche a conquistare lo spazio infinito. Non prima. Con la nostra brevissima vita attuale, non possiamo andare molto lontano (https://www.spawhe.eu/cuore-artificiale-ossigenatore-del-sangue-autonomo-energeticamente/). L’energia perfetta, si può produrre soltanto con la circolazione di un fluido perfetto, che è incomprimibile, con bassa viscosità, e senza sostanze tossiche.  Questi non sono certamente i fumi di combustione.  Se la scienza pubblica mondiale non ha saputo fare le invenzioni giuste per tirarla fuori. Correggendo gli impianti pubblici e quelle dei trasporti mondiali, non può anche aggravare la sua posizione fingendo addirittura di non comprenderla, creando anche l’alibi ai politici, ai burocrati che legiferano, alle agenzie di rating e ai giudici che dovrebbero punire non solo i reati ambientali, ma anche gli atti di omissione degli enti pubblici mondiali e gli interessi privati in atti di ufficio, che rappresentano le vendite dei brevetti pubblici alle aziende private.

Si riportano di seguito gli inutili articoli del “Progetto di codificazione sulla responsabilità degli stati per atti internazionalmente illeciti”, sottoscritto dagli stati membri all’ONU nel 2001. Questi articoli sono richiamati i quasi tutte le diciassette lettere aperte indirizzate alla Corte di Giustizia Internazionale che non hanno avute risposta. Questa pubblicazione è la diciottesima lettera. 

 Articolo 1

Responsabilità di uno Stato per i suoi atti internazionalmente illeciti.

Ogni atto internazionalmente illecito di uno Stato comporta la sua responsabilità internazionale.

Articolo 2

Elementi di un atto internazionalmente illecito di uno Stato

Sussiste un atto internazionalmente illecito di uno Stato quando un comportamento consistente in un’azione o in un’omissione:

a) può essere attribuito allo Stato alla stregua del diritto internazionale;

b) costituisce una violazione di un obbligo internazionale dello Stato.

Articolo 15

Violazione consistente in un atto complesso.

 Comma 1. La violazione di un obbligo internazionale da parte di uno Stato per mezzo di una serie di azioni o di omissioni, definita nel suo complesso come illecita, si perfeziona quando si produce l’azione o l’omissione che, in concorso con altre azioni o omissioni, è sufficiente ad integrare l’atto illecito.

 Comma 2. In tale caso la violazione si estende per tutto il periodo a cominciare dalla prima delle azioni o omissioni della serie e dura fino a quando queste azioni o omissioni sono ripetute e rimangono non conformi all’obbligo internazionale.

Articolo 48

Invocazione della responsabilità da parte di uno Stato diverso da uno Stato leso.

 Comma 1. Ogni Stato diverso da uno Stato leso è legittimato ad invocare la responsabilità di un altro Stato ai sensi del paragrafo 2 se:

a) l’obbligo violato sussiste nei confronti di un gruppo di Stati comprendente quello Stato, ed è

Stabilito per la tutela di un interesse collettivo del gruppo;

b) l’obbligo violato si pone nei confronti della comunità internazionale nel suo complesso.

 Comma 2. Ogni Stato legittimato ad invocare la responsabilità in virtù del paragrafo 1 può reclamare dallo Stato responsabile:

a) la cessazione dell’atto internazionalmente illecito, ed assicurazioni e garanzie di non ripetizione in conformità all’articolo 30;

b) l’adempimento dell’obbligo di riparazione in conformità con gli articoli precedenti,

Nell’interesse dello Stato offeso o dei beneficiari dell’obbligo violato.

Articolo 54

Misure prese da Stati diversi da uno Stato leso

Il presente capitolo non pregiudica il diritto di ogni Stato, legittimato ai sensi dell’articolo 48, paragrafo 1 di invocare la responsabilità di un altro Stato, di adottare misure lecite contro quello Stato per assicurare la cessazione della violazione e la riparazione nell’interesse dello Stato leso o dei beneficiari dell’obbligo violato.

Articolo 58

Responsabilità individuale.

Questi articoli non pregiudicano una qualsiasi questione concernente la responsabilità individuale secondo il diritto internazionale di ogni persona che agisca per conto di uno Stato.

Dopo la pubblicazione degli articoli principali del “Progetto di codificazione sulla responsabilità degli stati per atti internazionalmente illeciti”, che richiamano le responsabilità collettive degli Stati e individuali, di chi agisce per conto degli stessi, il sottoscritto vuole sottolineare le ragioni per le quali le invenzioni globali non esistono. Io penso che i progettisti, gli inventori e i ricercatori pubblici non abbiano compreso l’importanza della funzione sociale che svolgono.

 Il sottoscritto, pur non essendo mai stato un progettista pubblico, ha lavorato negli impianti pubblici e sentito questa grave responsabilità, e avendo intuito, più di altri progettisti, che tramite le energie interattive si sarebbe potuto arrivare a migliorare la qualità della vita di tutti, non ha potuto sottrarsi alla sfida di studiare le soluzioni. Se non l’avessi fatto io che ci credo, certamente, non lo avrebbero fatto coloro che non ci credono, oppure devono obbedire a ordini che impediscono di crederci. Purtroppo, non è soltanto una questione di credere o non credere. All’inventore pubblico non conviene opporsi al sistema proprio perché i legislatori pubblici hanno subordinato la proprietà intellettuale a quella industriale. I diritti di autore non esistono se le invenzioni non sono acquistate dagli industriali. Pertanto gli inventori pubblici si adeguano, in quanto solo dalla vendita dei brevetti possono ricavare una fonte di guadagno che si aggiunge al normale stipendio. In altre parole, i legislatori con le attuali leggi sui brevetti incentivano il tradimento degli interessi pubblici per favorire le multinazionali. Chi può condannare un inventore pubblico che si adegua a queste regole, se riceve il 50% della vendita del brevetto (l’altro 50% va all’ente di appartenenza) senza pagare le ingenti tasse di deposito e di mantenimento che a livello internazionale sono quasi di una decina di migliaia di euro all’anno?  Ovviamente, fino a quando il brevetto non è venduto, le tasse le pagano i contribuenti, compreso il sottoscritto, che come inventore privato, non godendo di tali privilegi, ha depositato a livello internazionale soltanto sei brevetti strategici, senza trovare interlocutori, rimettendoci oltre al lavoro anche i risparmi (circa 20.000 euro).

Quindi, fare l’inventore pubblico è un godimento, mentre fare l’inventore privato in un settore strategico come l’ambiente e l’energia è una missione impossibile che solo chi è motivato da interessi morali e ideali può portare avanti. Significa combattere contro muri di gomma o i mulini a vento, come Don Chisciotte. Questi, nella sua follia, credeva nella sua missione, come ci credeva Dante Alighieri nella sua saggezza. Io spero di essere una via di mezzo tra Don Chisciotte e Dante Alighieri, in un settore dove la fantasia e la poesia non c’entrano niente. Ma c’entrano molte altre cose, soprattutto l’esperienza di una vita di lavoro trasversale alle scienze e alle tecnologie e all’organizzazione del lavoro. Non è un caso che tutti gli impianti energetici e depurativi mondiali, per un motivo o per un altro, sono incompleti e dovrebbero essere vietati dai legislatori e dai giudici, se questi fossero competenti. Ma come possono essere competenti i legislatori e i giudici, se non lo sono nemmeno gli scienziati? Se la mia esperienza, mi ha portato a vedere le soluzioni ambientali ed energetiche diversamente da quelle portate avanti dalle multinazionali e dagli enti pubblici e a denunciare anche i possibili conflitti di interesse che impediscono agli inventori pubblici di fare bene il proprio lavoro, non è dovuto al caso, ma all’amore per il mio lavoro, che come nel caso di Dante Alighieri è diventata una missione da compiere. Da parte mia sarebbe stata una “omissione”, se almeno da pensionato, non avessi provato a sviluppare le mie soluzioni.  Nel settore ambientale ed energetico non bastano le formule matematiche di fisica e di chimica per fare delle invenzioni. Se non si sviluppano le soluzioni nei dettagli, non si possono individuare i modi di chiudere i cicli, di evitare le emissioni in atmosfera e di collegare gli impianti tra di loro. Non si possono nemmeno confrontare le potenzialità con gli impianti attuali. Io credo che i dodici anni che ho impiegato per sviluppare questi dettagli non siano stati inutili per l’intera umanità perché c’è una grande differenza tra la progettazione con obiettivi globali (quella del sottoscritto) e la progettazione locale che è quella attuale, portata avanti dalle multinazionali e dagli enti pubblici mondiali. Sono soprattutto, questi che devono ravvedersi, perché non possono più nascondere le loro responsabilità. Se continueranno a farlo perderanno in credibilità tutti i governi e le istituzioni mondiali, comprese le agenzie di rating e la giustizia internazionale. Nulla potrà giustificarli, quando i costi per la protezione dell’ambiente diventeranno insostenibili. E’ preferibile che i governi imparino a governare applicando le scienze e le tecnologie globalmente e la smettano di chiamare tecnici gli economisti. Devono essere le multinazionali che si devono adeguare alla progettazione pubblica depurata dagli interessi occulti. Oggi avviene il contrario proprio perché hanno svalutato la proprietà intellettuale delle invenzioni a scapito di chi possiede i capitali illecitamente accumulati, producendo e commercializzando invenzioni incomplete con il consenso dei legislatori e della giustizia mondiale.  

E’ stato un caso che il sottoscritto abbia notato le incongruenze, installando, come semplice tecnico, in periodi diversi della propria vita, prima gli impianti industriali e poi quelli ambientali. Agli impianti pubblici mondiali, energetici e depurativi manca l’organizzazione del lavoro industriale, che io ho chiamato Taylorismo ambientale. Questo non va applicato ai singoli impianti, ma all’intero territorio, studiando di nuovo i cicli depurativi dell’acqua e dell’aria. Come illustrato nel sito web https://www.spawhe.eu, ho cercato di copiare i sistemi naturali con l’aiuto della tecnologia nota allo stato dell’arte e nuove invenzioni integrative affinché i cicli non siano mai interrotti.  

Ancora oggi c’è una accesa disputa tra scienziati sulle responsabilità dell’uomo sul riscaldamento globale. Ma questa disputa non ha nulla a che vedere con i veri interessi dell’ambiente, perché chi si oppone non ha mai parlato di depurazione globale e di energie interattive, ma soltanto di incrementare le energie rinnovabili e i sistemi di accumulo dell’energia, che è soltanto un altro modo di fare soldi a scapito dell’ambiente.  

 Molti scienziati, perfino premi Nobel, come Carlo Rubbia, negano le responsabilità dell’uomo. Pretendono un modello matematico che dimostri le cause del riscaldamento globale. Ma sia quelli che ci credono, sia quelli che non ci credono, tacciono sui cicli che non sono riusciti a chiudere negli impianti nucleari (scorie radioattive), negli impianti termici (CO2), negli impianti di depurazione (alcalinità). Inoltre, solo una piccola parte delle acque inquinate e dei fumi passa attraverso i depuratori. Nessuno si è accorto che la filtrazione non è una depurazione e che non sono mai messi insieme cicli termodinamici, fluidodinamici, chimici e biologici per consentire il profitto alle singole specializzazioni industriali.

Invece, il sottoscritto, pur non potendo mai sperimentare le sue idee, è arrivato alla conclusione che solo mettendo insieme fluidi diversi, scienze e tecnologie diverse negli stessi impianti si potevano individuare nuove soluzioni depurative, come le serre calcaree, gli stagni biologici sovrapposti, le fosse depurative verticali, che affiancherebbero i percorsi fognari, i corsi d’acqua, i laghi, le zone costiere più inquinate, la produzione di acciaio, cemento, calce, arrivando alla depurazione globale dell’acqua e dell’aria insieme, con il consumo del CO2, e la dissalazione e l’alcalinizzazione dell’acqua. Solo dopo aver fatto tutto questo virtualmente è nata l’energia idroelettrica interattiva tra acqua aria e la forza gravitazionale, dove la depurazione sarebbe semplicemente l’effetto collaterale positivo di una produzione di energia sostenibile, che non richiede combustibili. Dopo aver fatto anche questo virtualmente è stato possibile inventare anche l’energia idroelettrica compressa che moltiplica i rendimenti. 

Nel frattempo la scienza mondiale e le multinazionali hanno fatto finta di niente, sebbene tutti i passi siano stati depositati sotto forma di depositi di brevetti, pubblicati sui social network, nonché inviati per mail agli enti di ricerca e agli imprenditori per cercare interlocutori. Lo stato dell’arte della depurazione globale e dell’energia interattiva è dovuto crescere virtualmente in dodici anni di lavoro solitario, mentre i legislatori tutelavano la proprietà industriale rendendo inutili i depositi di brevetti, sia attraverso le immense tasse da pagare a livello internazionale, sia facendo accusare le invenzioni di violare i principi della conservazione dell’energia. Questi principi, invece, sarebbero esaltati dall’interattività dell’acqua e dell’aria che non è mai stata sfruttata proprio a causa dell’assenza delle invenzioni strategiche del sottoscritto.   Se avessi creduto a loro silenzi e alle opposizioni senza senso degli uffici brevetti, ci sarebbero voluti almeno cento anni per arrivare concepire virtualmente l’energia idroelettrica compressa montata sui mezzi di trasporto terrestri e aerospaziali, al cuore artificiale umano, a chiudere anche i cicli degli alti forni e degli inceneritori, come a difendere i territori dalle siccità e dalle acque alte utilizzando sempre lo stesso sistema interattivo.  Cento anni non basteranno se venissero distrutte tutte le prove telematiche del mio lavoro.

Che il CO2 produca o non produca il riscaldamento globale, non assolve la scienza mondiale dalla incapacità di progettare gli impianti. La scienza non è stata capace di mantenere il livello di CO2 e il livello di alcalinità degli oceani allo stesso livello dell’era precedente a quella industriale perché ha sbagliato il modello di sviluppo e non è stata in grado di correggerlo a causa del servilismo nei confronti dei poteri politici ed economici.

Albert Einstein diceva: “Non riesco a concepire uno scienziato genuino che difetti di una fede profonda”. Purtroppo, Einstein preso dagli studi astronomici e dagli atomi, non ha potuto approfondire tecnologie più semplici e pratiche, come l’idraulica, la pneumatica, le lavorazioni meccaniche di precisione, che messe insieme ad alcuni principi scientifici legiferati nel XVI secolo, avrebbero sventato la minaccia nucleare prima della sua nascita. Come ho scritto nell’articolo, https://www.spawhe.eu/le-civilta-perdute-il-pensiero-di-einstein-e-l-energia-di-sopravvivenza/.  Einstein, prese le distanze dall’energia nucleare, denunciandone i pericoli.

 Dello studio delle soluzioni ambientali ed energetiche, il sottoscritto, si è potuto occupare solo da pensionato. Nella vita lavorativa, nessuno gli avrebbe dato uno stipendio per farlo.  Non tutti possono permettersi di fare i ricercatori e gli inventori e venire anche pagati per queste nobili attività. Nella società attuale vige l’omertà delle specializzazioni che non applicano la scienza imparzialmente, sia per soddisfare interessi di parte, sia per semplice incompetenza a entrare nei dettagli di altre scienze e tecnologie. Ma il sottoscritto nella sua attività di progettista e di tecnico installatore di impianti aveva compreso che per mettere insieme impianti complessi correttamente sono necessarie conoscenze multidisciplinari, altrimenti non si possono effettuare i collegamenti e le modifiche che semplificano le soluzioni e le rendono anche più economiche. Aveva anche compreso che nessuno premia la multidisciplinarità dei dipendenti pubblici e privati. Preferiscono gli specialisti e li mettono insieme non per creare sinergie ma per perfezionare singole tecnologie e battere la concorrenza sul piano commerciale. Nell’industria, prima si studiano i cicli di lavoro da realizzare e poi si progettano le macchine, gli impianti e i sistemi di trasporto con la massima automazione possibile allo stato dell’arte.  Quando, nel 1986, dopo diciassette anni di lavoro nell’industria automobilistica, passai a lavorare per una società privata che lavorava nella installazione degli impianti pubblici, mi accorsi che gli impianti erano installati a caso nel territorio e tutti i cicli erano incompleti. Così sono rimasti fino al 2006, quando andai in pensione e iniziai a studiare le mie soluzioni. Così sono tuttora, quaranta depositi di brevetti tra loro collegati hanno creato soltanto un avanzamento virtuale dello stato dell’arte nell’indifferenza generale, in attesa che il mondo rinsavisca e gli enti pubblici mondiali imparino a lavorare come si lavora nell’industria: partendo dall’organizzazione del lavoro sul territorio interessato, dai cicli di lavoro che si devono chiudere negli impianti e in quelli ad essi collegati, senza mai interromperli. 

Non si possono condannare gli imprenditori privati che non chiudono i cicli ambientali collegati alla produzione industriale, poiché le regole da rispettare e le infrastrutture alle quali si devono collegare le devono progettare gli enti pubblici mondiali. Gli industriali producono quello che chiede il mercato al minor prezzo possibile per battere la concorrenza. Cercano anche di migliorare i rendimenti depurativi, ma senza superare le normative per non buttare al vento gli investimenti che hanno fatto nel settore interessato, termico, chimico, biologico, etc. 

Devono essere le istituzioni a fare le ricerche energetiche e depurative sostenibili, stimolando la nascita di invenzioni  multidisciplinari che devono creare i collegamenti tra la ricerca pura e il mondo imprenditoriale. Devono essere i moralissimi diritti di autore riconosciuti dalle istituzioni sane (giudici e legislatori) a premiare gli inventori e gli scienziati più bravi. Ma come ho scritto sopra, tutto questo è un sogno nella società attuale, perché le leggi favoriscono soltanto la proprietà industriale incentivano il tradimento sociale.  

Come ho scritto nell’articolo, https://www.spawhe.eu/the-lost-civilizations-einstein-s-thought-and-survival-energy/ https://www.spawhe.eu/le-civilta-perdute-il-pensiero-di-einstein-e-l-energia-di-sopravvivenza/, “Nel corso degli ultimi 80 milioni di anni la polarità della Terra si è invertita circa 170 volte cambiando mediamente ogni quattrocentosettanta mila anni.  Secondo alcuni scienziati, il fenomeno dell’inversione dei poli potrebbe causare un indebolimento dello scudo protettivo contro la radiazione solare determinando un assottigliamento dello strato di ozono e una maggiore penetrazione delle radiazioni ultraviolette, con un conseguente aumento delle malattie tumorali per gli esseri umani. Non solo, ma il fenomeno potrebbe avere anche effetti sugli animali, come le balene o alcune specie di uccelli, che si affidano, per così dire, al campo magnetico per orientarsi. C’è da dire che mentre una parte della comunità scientifica appare più ottimista, alcuni ricercatori sembrano ipotizzare una possibile inversione del campo magnetico anche in tempi brevissimi (entro il prossimo trentennio). Le rocce indicano che il campo si è indebolito negli ultimi 2.000 anni confermando che il declino verso il caos magnetico potrebbe essere già iniziato. Se l’inversione si verificasse in modo rapido, il mondo moderno sarebbe stravolto. Nelle peggiori delle ipotesi, le tempeste solari causerebbero black-out elettrici paralizzando le metropoli. La Terra potrebbe essere bombardata dalla radiazione solare, con un’energia equivalente ad alcuni miliardi di bombe di Hiroshima, accompagnata da onde di magnetismo. Una tempesta solare causerebbe forti fluttuazioni nelle linee di forza del campo magnetico terrestre, distruggendo le comunicazioni radio e televisive, i sistemi di navigazione, sovraccaricando le linee telefoniche ed elettriche, mettendo fuori uso le centrali elettriche ma anche tutti i sistemi di distribuzione dell’elettricità e le reti di distribuzione dei combustibili. Tutto questo, senza contare, gli effetti geologici collegati: terremoti maremoti scostamenti della costa terreste, eruzioni vulcaniche, grandi incendi, alluvioni, glaciazioni.  Noi non dobbiamo pensare a quello che si verifica oggi di fronte a un disastro in una singola zona del mondo, che vede l’aiuto solidale di molti paesi. Di fronte a un disastro planetario non potranno arrivare aiuti da nessuna parte. L’unica energia che potrebbe esserci utile di fronte a una calamità del genere è proprio l’energia idroelettrica compressa, che non esiste in nessuna parte del mondo, la quale potrebbe rendere autonome tutte la famiglie del mondo, sia nelle abitazioni private, sia per i mezzi di trasporto. Oltre tutto, il mezzo di trasporto fungerebbe anche da gruppo elettrogeno autonomo senza combustibili e senza costi aggiuntivi. Non parlo solo dell’auto, ma anche di piccoli o grandi velivoli che potrebbero diventare accessibili, poiché oltre al risparmio sui combustibili, anche la costruzione meccanica si semplificherebbe, non solo perché il motore idroelettrico è più semplice di quello termico, ma anche perché non servirebbero le trasmissioni meccaniche e le ruote.  Questa non è fantascienza perché anche i film di fantascienza hanno sbagliato puntando sull’energia nucleare e solare senza basi concrete. Questa invece è scienza e tecnologia realizzabile in pochissimi anni.

 L’inversione dei poli, che per la natura non è la fine del mondo ma un fatto naturale di rigenerazione geologica ed elettromagnetica.  Gli uomini devono comprendere che sulla terra sono dei semplici ospiti, non possono farla da padroni.  Possono cercare di comprendere ma non possono certamente cambiare il sistema solare.  Se la terra per rigenerarsi ha bisogno di invertire i poli dopo circa 470.000 anni per riprendere a funzionare correttamente, non può tenere conto del fatto che sconvolge i programmi degli uomini che nel frattempo hanno costruito grattacieli, ponti, strade, ferrovie, dighe, centrali termiche e nucleari, reti di distribuzione del gas, del petrolio, dell’energia elettrica, reti di distribuzioni delle informazioni in cavi e fibre ottiche e reti satellitari. Fino a prova contraria, gli uomini si devono adattare alla natura, non la natura all’uomo”.

Se io fossi caduto nella trappola creata dal sistema dei brevetti mondiali che costringe gli inventori a diventare imprenditori e a cercare a tutti i costi i finanziatori, non sarei andato oltre i primi brevetti che riguardavano il risparmio idrico con il riciclo dell’acqua domestica, la depurazione fognaria, la modifica delle ciminiere, i quali sono brevetti poco commerciali, ma utili per impostare un processo depurativo globale, che poi avrebbe dovuto proseguire con le altre invenzioni man mano che sarebbero state inventate fino ad arrivare alle fasi finali delle applicazioni  industriali, urbane,  agricole ed energetiche  con acque e aria depurate. Per effettuare questo percorso avrei dovuto ricevere la collaborazione degli enti di ricerca pubblici italiani e non sarebbe bastata una vita intera, mentre io non mi trovavo nel mezzo del cammino della mia vita, come pensava di essere Dante Alighieri.  Sapevo di non avere tempo, essendo all’ultimo terzo o quarto della vita. Purtroppo, la collaborazione degli enti pubblici non c’è stata e ho dovuto proseguire da solo l’intero percorso sebbene non fossi un ricercatore né uno scienziato, né un progettista pagato dallo stato. Grazie a Dio, ho concluso la mia impresa e mi resta ancora qualche anno di vita per pungolare chi finge di non comprendere. Fu più sfortunato Dante Alighieri che morì subito dopo aver composto gli ultimi cantici del Paradiso. Ma il mondo gli sarà grato per sempre per la grande opera d’arte compiuta. La poesia è certamente più genuina della scienza, che può essere manipolata facilmente per interessi di parte, soprattutto, soprattutto quando gli organi legislativi e di giustizia consentono applicazioni incomplete, accettando limiti di emissioni tossiche in cambio del progresso economico. Il sottoscritto ha dimostrato che tutti gli impianti che emettono emissioni tossiche sono sbagliati, per due ragioni:

1. Tutti i cicli si possono chiudere, almeno negli impianti fissi.

2. Negli impianti energetici mobili basterebbe non aprire i cicli che emettono emissioni tossiche utilizzando l’energia idroelettrica compressa con il riciclo dell’acqua e lo sfruttamento della pressione dell’aria compressa staticamente. Quindi, esistono anche ragioni economiche per non aprire tali cicli, ma i burocrati della politica e dell’economia mondiale non se ne accorgono. Vogliono le conferme, non dagli inventori, ma dalla scienza, che avendo sbagliato tutto, continua a tacere. 

Contrariamente a quanto si possa pensare, le invenzioni sostenibili sono le più semplici da inventare, ma anche le più geniali, perché sono sotto gli occhi di tutti e nessuno le vede. Soprattutto i ricercatori che indagano sulle molecole e gli atomi. Il ragionamento del sottoscritto è molto più semplice: bisogna mettere insieme quello che già funziona nella natura e nelle invenzioni tecnologiche e scientifiche esistenti applicando razionalmente l’organizzazione del lavoro.

 Purtroppo questo ragionamento è stato fatto parzialmente soltanto nell’industria, dove il sottoscritto lo ha appreso. Non è mai stato trasferito all’esterno dell’industria manifatturiera, dove sarebbe stato ancora più utile, soprattutto per individuare le sinergie ambientali ed energetiche interattive, che il sottoscritto ha cercato da solo nell’indifferenza generale, dopo aver studiato anche i problemi ambientali ed energetici.  Quando si deposita un nuovo deposito di brevetto, si fa una presentazione dello stato dell’arte del settore interessato all’invenzione. Ma, studiando soluzioni depurative e interattive globali, che non esistono, si deve fare soprattutto, un’analisi obiettiva delle ragioni per le quali tali soluzioni non esistono. Questa analisi, porta inevitabilmente a una condanna morale delle istituzioni mondiali perché è molto difficile comprendere le ragioni per le quali tutti gli impianti pubblici mondiali sono incompleti. E’ ovvio che anche le aziende private si sono sentite autorizzate a realizzare impianti termici, chimici, biologici altrettanto incompleti.   

Gli inventori che non hanno partecipato a questo scempio mondiale, devono continuare a spiegare come funzionano gli impianti sostenibili e puliti, progettati virtualmente, sperando che quello che i tecnici non comprendono o fingono di non comprendere, per evidenti interessi di parte, trovi almeno qualche giudice disposto a indagare. Non c’è nulla di più semplice da dimostrare delle invenzioni sostenibili che si basano su principi scientifici e tecnologici già noti, messi insieme razionalmente da chi ha indagato in modo più approfondito sulle sinergie. 

Per il sottoscritto, la cura per tutti mali, che è anche la cura dell’economia mondiale è una sola: l’energia interattiva, tra l’acqua, l’aria e il materiale calcareo, che sono elementi inesauribili sul pianeta terra. Ma di questa energia non ne è stato prodotto nemmeno un Kw, nonostante il sottoscritto ne parla da sei anni. Il sottoscritto, sfida il grande scienziato Carlo Rubbia premio Nobel 1984, senatore a vita italiano, dopo aver sfidato, inutilmente, anche il grande imprenditore Bill Gates, che si sta cimentando nella produzione di una energia miracolosa (https://www.omicsonline.org/open-access/open-letter-to-mr-bill-gates-on-energy-miracle-2167-0587-1000167.php?aid=73984,). Non c’è bisogno del modello matematico per dimostrare che il pianeta si raffredda con la produzione di energia idroelettrica compressa abbinata alle serre calcaree. E’ sufficiente soltanto la proprietà transitiva, che abbiamo imparato alle scuole elementari e medie: Se la terra ha trovato il giusto equilibrio termico e ambientale bonificando i micidiali gas dell’atmosfera primordiale semplicemente rimescolando i gas l’acqua e i materiali più o meno calcarei prima che si formassero i continenti, per la proprietà transitiva, può certamente depurare i fumi dal CO2, SOX, NOX, polveri, in serre calcare, che riproducono in piccolo le stesse condizioni. Se funzionano le pompe centrifughe normali, a maggior ragione, funzionano anche le pompe con la doppia alimentazione separata che lavorano con pressioni equilibrate in aspirazione e mandata. Pertanto, per la proprietà transitiva, possiamo inserire e far circolare a senso unico l’acqua nelle autoclavi pressurizzate e per la stessa proprietà, l’acqua che esce pressurizzata senza far variare i volumi e le pressioni di acqua e aria, produce energia attraverso una turbina posta all’uscita dell’autoclave. Di conseguenza, sempre per la proprietà transitiva, a prescindere dal CO2, non avremo bisogno del calore e del vapore che producono le centrali nucleari che piacciono al prof. Rubbia, ma nemmeno di quello prodotto dalle centrali termiche e dai miliardi di mezzi di trasporto e di lavoro con motori termici. Nell’ambiente di produzione antropica, resterà soltanto il calore e il vapore che produrremo per le fusioni dell’acciaio, ghisa, incenerire rifiuti, produrre calce e cemento. Gran parte di questo vapore sarà trasformato in condensa direttamene nelle serre, senza raggiungere l’atmosfera. Come non la raggiungerà il CO2. Per la proprietà transitiva: meno calore = meno vapore = meno CO2. Fino a prova contraria, il calore produce, sia il riscaldamento, sia il vapore, sia il CO2, che sono gas serra. Che bisogno abbiamo del calore termico e nucleare se con l’aria compressa e l’acqua che circola a freddo nelle autoclavi nelle pompe e nelle turbine non produciamo nessun gas serra?

Un altro esempio della proprietà transitiva è in seguente: Se Possiamo scaricare l’acqua alla pressione atmosferica a 100 metri di profondità nel mare (lo facciamo normalmente con le condotte sottomarine che scaricano acque non completamente depurate), possiamo anche introdurla alla pressione atmosferica in una autoclave pressurizzata a 10 bar, purché riproduciamo le stesse condizioni di equilibrio pressostatico che avvengono nelle profondità marine: Cioè, il tubo di discesa deve provenire dall’alto del mare, facendo entrare anche la pressione atmosferica nell’acque che scende nel fondale dotata di energia cinetica. Equilibrando in questo modo le pressioni statiche interne ed esterno al tubo di discesa nel fondale dove esce l’acqua. Questo significa che se inseriamo nel tubo di discesa una pompa con la mandata verso il basso e subito dopo una pompa usata come turbina, la prima assorbe pochissima energia, solo per vincere lo stato d’inerzia, ma sfruttando la pressione atmosferica di un bar e il battente positivo di 9 bar, la turbina produce l’energia dovuta alla pressione di 10 bar moltiplicata per la portata per la densità dell’acqua. Al risultato di questa moltiplicazione, si oppone soltanto la perdita di carico allo sbocco V2/2g perché la pressione statica in un liquido incomprimibile non può opporsi all’energia cinetica sviluppata internamente (con le pressioni statiche equilibrate). Se non ci fosse la turbina a rallentare i dieci bar di energia cinetica, tutta l’energia sarebbe dispersa in calore dovuta alla maggiore velocità dell’acqua e all’attrito nel tubo di discesa e all’uscita nel fondale. In base a queste semplici considerazioni, basate sul principio della transitività o similitudine delle applicazioni furono depositati i brevetti denominati “energia idroelettrica sommersa”  https://www.spawhe.eu/hydroelectric-energy-files/. Ma questi depositi di brevetto sono stati considerati moto perpetuo dagli uffici brevetti perché la scienza mondiale non ha mai prospettato una applicazione del genere, che oltre tutto, porterebbe gratis l’ossigeno contenuto nelle acque superficiale nei fondali inquinati dai sedimenti organici dei laghi e dei mari.

Per trasferire nell’ambiente atmosferico l’energia producibile nell’ambiente acquatico sommerso, sono stati necessari altri lunghi ragionamenti che hanno portato all’invenzione delle pompe con la doppia alimentazione separata fino alla girante, le quali nell’ambiente aperto devono funzionare con gli impianti di sollevamento delle acque sempre pieni e con un tubo di ritorno che riporta la pressione del bacino superiore su una delle  due aspirazione della pompa, equilibrando la pressione statica in aspirazione e mandata  nella girante in rotazione. Creando queste condizioni (molto simili all’energia idroelettrica sommersa) è possibile, attraverso la seconda alimentazione della pompa, introdurre acqua alla pressione atmosferica nella girante in rotazione approfittando di un battente positivo sull’acqua di alimentazione e della depressione che producono le pompe centrifughe al centro della girante per effetto della forza centripeta. Ovviamente, come già spiegato, essendo l’acqua incomprimibile e non viscosa, i due flussi scorrono nella stessa direzione con velocità diverse, la forza di attrito rallenterà lo stato più veloce e accelererà quello più lento, mentre la pressione, non influenza le perdite di carico e la prevalenza della pompa, trattandosi di un riciclo interno al volume di acqua accumulato. Essendo questo circuito aperto, man mano che si alza il livello nel serbatoio di mandata aumenta la pressione statica dell’impianto, ma le pressioni nella girante saranno equilibrate. Pertanto non è necessaria una pompa multistadio per sollevare l’acqua ad altezze elevate, quindi c’è un altissimo risparmio energetico. Per la proprietà transitiva lo stesso ragionamento di può fare riciclando a senso unico l’acqua pressurizzata da una autoclave a qualsiasi pressione, la cui uscita sarà collegata a una turbina.  Ma diversamente dal caso dell’energia idroelettrica sommersa precedente, nelle applicazioni che sollevano l’acqua nell’ambiente atmosferico in vaso aperto o pressurizzate con autoclave, nella seconda alimentazione della pompa di riciclo che è in bassa prevalenza, può entrare soltanto la quantità di acqua che esce dall’impianto o dall’autoclave che alimenta la turbina. Pertanto la pompa di riciclo con la doppia alimentazione separata fino alla girante  non serve per aumentare la pressione ma soltanto a far entrare l’acqua nel circuito di riciclo.  Tuttavia, l’acqua che è espulsa dall’autoclave ha la pressione del cuscino di aria, pertanto l’energia che produce il generatore di corrente collegato alla turbina, dipende da tale pressione anche se tale pressione non si consuma se il livello del liquido rimane costante. L’espulsione dell’acqua attraverso la turbina avviene per il principio dell’impenetrabilità dei corpi.

Questo non è moto perpetuo. Gli inventori non possono essere presi in giro dai burocrati degli uffici brevetti, dai legislatori, dalla scienza che si nasconde, dagli imprenditori e dalla giustizia, mentre il mondo si inquina, si surriscalda inutilmente e si sprecano risorse in energie e sistemi depurativi che non valgono niente. La scienza sta rinnegando se stessa, perché l’energia idroelettrica compressa è anche il miglior modo per far assorbire gratis ossigeno dall’acqua, grazie ai principi di Henry e Dalton.   

C’e un antico detto Napoletano che dice: “Il pesce puzza dalla testa”. Se la scienza pubblica mondiale non insegna queste cose nelle università e non insegna il ragionamento scientifico autonomo, basato sulla similitudine delle applicazioni, come fanno gli esaminatori dei brevetti a credere al sottoscritto? Per la proprietà transitiva, se gli Uffici Brevetti sono organi governati dalle Nazioni Unite, rappresentano anche i governi mondiali. La domanda è: rappresentano anche la scienza mondiale? Per il sottoscritto, se non riescono a comprendere il ragionamento scientifico basato sulla transitività, è evidente che non possono rappresentare la scienza. Se lo fanno commettono un abuso di potere. Non possono costringere gli inventori a dissanguarsi in ricorso legali, soprattutto su problemi di pubblica utilità, di cui l’inventore non pretende la proprietà industriale e sarebbe interesse dell’intera comunità chiarire a livello generale. Non solo i ricorsi legali comportano costi economici che un cittadino comune non può permettersi, ma sono anche inutili, poiché i brevetti sulle soluzioni energetiche e depurative non servono a niente, se gli enti pubblici mondiali ignorano tali invenzioni per nasconder i propri errori. Come hanno ignorato i tredici brevetti nazionali, i cinque internazionali e uno Europeo, che mi sono stati concessi sui problemi depurativi e la pulizia dell’energia fossile. Quindi, il problema non è soltanto l’incompetenza scientifica degli uffici brevetti, ma il silenzio generale degli organi scientifici internazionali, dei legislatori, dei politici e dei giudici, nazionali e internazionali.

Tuttavia, per il sottoscritto, non si può parlare di un complotto mondiale contro l’ambiente. Ma il problema è ancora più grave poiché i complottisti potrebbero anche essere individuati dalla giustizia, mentre in questo caso nessuno è indagato. C’è una fuga di responsabilità generale, favorita soprattutto, dalle invenzioni incomplete della scienza pubblica, che non è mai chiamata a rispondere globalmente sulle sue responsabilità sociali e morali. Gli errori della progettazione pubblica  legalizzati dai legislatori e non condannati dai giudici hanno prodotto grandi opere pubbliche, facendo debiti altrettanto pubblici. Queste opere contribuiscono a produrre riscaldamento globale, siccità e alluvioni. Prima si demoliscono, meglio è per tutti. Tuttavia, nel mondo intero questo problema ancora nessuno lo solleva. I paesi, come l’Italia, che vengono puniti dai governi centrali, come quello europeo, e dalle agenzie di rating, non vogliono una progettazione più sostenibile ma soltanto un diversa distribuzione della ricchezza. Invece, il problema è soprattutto scientifico e morale, perché la ricchezza si può distribuire equamente soltanto se si produce correttamente e senza effetti collaterali che producono danni a cui bisogna rimediare con gare di appalto, soprattutto pubbliche a spese di tutti. Mentre chi produce i danni è protetto dai legislatori e dai giudici. Addirittura, la scienza che è implicata in tutti gli impianti sbagliati è chiamata a fare perizie sui danni ambientali prodotti dai vari fenomeni alluvionali o di inquinamenti accidentali.  

La progettazione globale e l’energia interattiva che la scienza pubblica e privata finge di non comprendere non è ancora nel programma di nessun governo mondiale. Come potrebbe entrarvi, se esiste soltanto sul sito web di un pensionato https://www.spawhe.eu?    

Se la scienza pubblica e privata mondiale non ha fatto ragionamenti completi in cento cinquanta anni di sviluppo industriale, non può improvvisarli da un momento all’altro.  Non può nascondersi nemmeno dietro l’ignoranza degli uffici brevetti che hanno imparato a memoria che l’energia non si produce dal nulla, considerando il nulla la forza gravitazionale e l’aria compressa. I legislatori, i giudici internazionali, le religioni non possono accettare i silenzi della scienza come stato dell’arte invalicabile, e nemmeno accettare le denunce dell’IPCC sui cambiamenti climatici. Le denunce non risolvono i problemi. Fanno stanziare soltanto nuovi finanziamenti a chi ha il potere di spenderli pur non avendo trovato le soluzioni giuste. Le soluzioni giuste sono state riportate su http: //www.spawhe.eu. Sono state elaborate i 12 anni di lavoro solitario dal sottoscritto e non hanno mai ricevuto un euro di finanziamento. Pur avendo regolarmente depositato i brevetti, gli enti pubblici mondiali non li hanno presi in considerazione. Anche se in futuro le generazioni future volessero prenderli in considerazione, non saranno riconosciuti i diritti di autore, perché l’inventore, per i legislatori, dovrebbe essere anche un grande imprenditore con tanti soldi a disposizione da risolvere i problemi che la progettazione pubblica non ha saputo progettare e che loro non hanno saputo imporre, per legge, ai progettisti e agli installatori di impianti mondiali. Tutto questo è semplicemente assurdo. Le borse mondiali non crollano perché non sono in grado di fare ragionamenti logici scientifici globali, ma soltanto finanziari, essendo stati sbagliati i principi fondamentali dell’energia e delle depurazioni fin dall’avvento dell’era industriale. Purtroppo, invece, stanno crollando le difese immunitarie dell’intero pianeta, che la natura ha creato in oltre quattro miliardi di anni.

Sarebbe ora che gli scienziati, come Carlo Rubbia, che escludono le responsabilità dell’uomo sul riscaldamento globale dimostrino con i loro modelli matematici come ha fatto l’astrofisica a produrre l’aumento della temperatura e le glaciazioni. Anche se riuscissero a dimostrarlo, sarebbe evidente che parliamo di due cose diverse. Le responsabilità dell’uomo sono evidenti perché la scienza ha sbagliato l’applicazione dei principi fondamentali delle depurazione e delle produzioni energetiche. Tutto quanto riportato su SPAWHE non è stato finanziato. Pertanto, per la proprietà transitiva, la depurazione globale e l’energia interattiva, che sono gli unici sistemi economici, potenti e applicabili universamente, non sono stati realizzati in nessuna pare del mondo. Per la proprietà transitiva è ovvio che siamo all’anno zero della protezione dell’ambiente. Abbiamo sprecato soltanto risorse. Chi si è arricchito a spese dell’ambiente dovrebbe restituire tutto quello che ha preso, a parte le responsabilità penali, se esistesse una giustizia universale.     

Chi è stato premiato con un premio Nobel, non può non comprendere queste cose, e lasciare che i burocrati degli uffici Brevetti Mondiali si sostituiscono alla scienza, non per difendere la proprietà intellettuale ma soltanto quella industriale, che si concentra sui particolari costruttivi e non sui principi energetici e depurativi utilizzati. Mentre chi si è accorto degli errori commessi dalla scienza, è costretto a scontrarsi con muri di gomma alzati da centri di potere corrotti, e dalla stessa scienza che evita il confronto su soluzioni logiche che non avrebbero nessun bisogno di essere dimostrate, ma soltanto realizzate. Io ritengo colpevole la scienza che tace, non solo sul piano tecnico e scientifico, ma anche su quello economico. Fino a prova contraria, i combustibili fossili o nucleari bisogna comprarli, mentre l’aria compressa, se funzionano le pompe con la doppia alimentazione separata fino alla girante, per la proprietà transitiva, può essere sfruttata staticamente e quindi non si consuma. Produrla non costa niente (a parte la piccola usura del compressore). Di conseguenza, se produciamo energia a freddo e come effetto collaterale produciamo acque alcaline, sottraendo al materiale calcareo ioni di calcio e all’ambiente il CO2, non sottraiamo all’ambiente la produzione annuale di calore e vapore che produciamo con l’energia fossile e nucleare? Se non esisteranno le emissioni di CO2 dovute agli impianti termici, da dove prenderemo il CO2 per produrre acque alcaline, se non da quello che hanno emesso nell’ambiente nel secolo e mezzo precedente? Alla fine, se avessimo realizzato il sistema SPAWHE, avremmo uno strumento di difesa anche contro le ere glaciali naturali. Io questo l’ho già scritto nella pubblicazione  https://www.spawhe.eu/le-civilta-perdute-il-pensiero-di-einstein-e-l-energia-di-sopravvivenza/. Per il momento dobbiamo preoccuparci soltanto del riscaldamento prodotto dall’uomo e possiamo farlo sottraendo CO2 all’ambiente che potrà essere utilizzato per produrre carbonati da inviare agli oceani, i quali attualmente, continuando a riscaldarsi continueranno ad espellere CO2 e a precipitare i carbonati anche se fermiamo le emissioni di CO2, fermando le fabbriche e i mezzi di trasporto termici. Questo dovrebbero saperlo anche gli scienziati che dicono che il riscaldamento globale non dipende dall’uomo. L’acidificazione è un processo irreversibile che segue una curva logaritmica. Si può arrestare soltanto se si produce un processo di alcalinizzazione sostenibile che segue inversamente la stessa curva logaritmica. Questo processo può avvenire soltanto a freddo, per corrosione, realizzando le serre calcaree, oppure attraverso il welling artificiale (https://www.spawhe.eu/artificial-welling-files/). https://www.spawhe.eu/qualcuno-nel-mondo-dovrebbe-vietare-le-invenzioni-incomplete-della-scienza/


Inoltre, questa energia è l’unica che può garantire la sopravvivenza dell’uomo anche se invece del riscaldamento globale arrivasse una nuova era glaciale. L’aria compressa, allo stesso prezzo (pari quasi a zero) può essere prodotta fino a – 140,6 oC. La scienza mondiale dovrebbe vergognarsi dei propri silenzi su questo argomento, invece nega perfino le responsabilità dell’uomo.

La scienza mondiale dovrebbe anche vergognarsi del silenzio sulla ricerca virtuale di SPAWHE, che  ha portato anche al concepimento di un piccolo cuore artificiale per l’uomo, per giunta, autonomo energeticamente ed ossigenatore del sangue  https://www.spawhe.eu/cuore-artificiale-ossigenatore-del-sangue-autonomo-energeticamente/, Con maggiori  dimensioni e pressioni, sostituire tutti i motori dei trasporti mondiali https://www.spawhe.eu/l-aria-compressa-%C3%A8-molto-pi%C3%B9-potente-ed-economica-dell-idrogeno/,

 Ovviamente, queste invenzioni oggi sono possibili soltanto perché possono essere abbinate alle invenzioni già esistenti dei motori generatori di corrente e dell’elettronica di controllo dei livelli, pressioni e velocità. Quello che mancava all’attuale tecnologia mondiale era proprio una fonte energetica pulita primaria di piccolo ingombro, potente, ma senza gli effetti collaterali inquinanti degli impianti termici e quelli pericolosi dell’energia nucleare. Se consideriamo che questa energia consuma soltanto l’usura delle pompe con la doppia alimentazione separata, delle pompe usate come turbine, dei motori e generatori di corrente e dei compressori, hanno ragione a mantenere il silenzio tutti i centri di potere economici mondiali. Ma soltanto perché si dovrebbero vergognare. Dove sono i centri di potere morali mondiali che dovrebbero far sentire la loro voce per l’accertamento della verità scientifica globale? Nemmeno le religioni fanno abbastanza per contrastare  le scelte ambientali dei  centri di potere mondiali https://www.spawhe.eu/also-churches-and-associations-should-learn-to-design/.

La scienza pubblica mondiale lotta solo per avere i finanziamenti per continuare le proprie ricerche e venderle alle multinazionali. Insieme alla scienza privata, si sta comportando come gli struzzi che nascondono la testa sotto la sabbia di fronte a alle soluzioni globali interattive, che interagiscono positivamente con l’ambiente. Le scienze pubbliche e private non hanno mai pensato che potesse esistere l’energia interattiva, non essendo mai uscite dall’ambito delle singole specializzazioni, che stanno approfondendo dall’inizio del novecento. Non hanno lasciato nemmeno le briciole agli inventori privati in termini di finanziamenti. Questi, si devono occupare soltanto di piccole invenzioni commerciali e trasformarsi in imprenditori per realizzarle. Se, per puro caso, hanno avuto esperienze di lavoro trasversali che gli hanno aperto la mente verso sistemi globali sostenibili, che sono quelli che servono all’intera umanità, devono far crescere le invenzioni solo con ragionamenti solitari, che tutti, di comune accordo fingono di non comprendere, compresi i premi Nobel.  

E’ troppo facile per i centri di potere mondiali mantenere il silenzio su singole invenzioni per non contrastare gli interessi delle multinazionali e correggere gli impianti pubblici. Gli uffici brevetti che fanno parte dell’organizzazione dell’ONU, creano ostacoli legislativi, burocratici ed economici agli inventori privati, proteggendo soltanto la proprietà industriale, non riconoscendo quella intellettuale, con relativi diritti di autore, che sono riconosciuti a tutti gli altri autori di opere di intelletto.  Tutto quello che non è stato finanziato non esiste, anche se sono state depositate le domande di brevetto presso gli organi istituzionali mondiali. Il popolo degli struzzi mondiali, che nascondono la testa nella sabbia, anche per conservare il posto di lavoro, è diventato troppo numeroso per poterlo contrastare. Questo popolo non si accorge che insabbiando la testa, deve ragionare con parti meno nobili del corpo umano.     

8. LA FLUIDODINAMICA DEVE SOSTITUIRE LA TERMODINAMICA NEI PRINCIPALI IMPIANTI MONDIALI.               

Il primo principio della termodinamica, non può essere considerato il principio più importante della conservazione dell’energia, in quanto è il primo a sprecare energia. Il calore non serve a creare energia elettrica. Lo fa attraverso molti passaggi, alcuni dei quali inutili, inquinanti e con bassi rendimenti.  Basti pensare che l’energia non la produce il calore ma la pressione del gas o del vapore prodotto dal calore: la pressione x portata x la densità del fluido di passaggio. Se confrontiamo l’energia idroelettrica compressa con l’energia termica, nessuno di questi tre elementi è a favore dell’energia termica, in quanto la pressione di un motore termico nella camera di scoppio, al massimo raggiunge i 40 bar e poi tende a scendere, mentre l’aria compressa può raggiugere anche migliaia di bar e può essere sfruttata staticamente pressurizzando il liquido incomprimibile come l’acqua, che ha una densità circa 830 volte superiore all’aria. Ovviamente, come detto sopra, il liquido incomprimibile può circolare e produrre energia soltanto se è introdotto nel circuito di riciclo interno attraverso la seconda alimentazione della pompa di circolazione, in quanto la stessa quantità che entra è espulsa della pressione dell’aria compressa dell’autoclave nello stesso istante per il principio dell’impenetrabilità dei corpi.    

Non devono essere gli inventori, senza mezzi economici, a dimostrare cose logiche che non hanno bisogno di essere dimostrate, ma progettate e realizzate. Devono essere i governi democratici a favorire le soluzioni sostenibili se vogliono ridurre i debiti pubblici, attraverso la riduzione delle spese energetiche, depurative, sanitarie.  Non possiamo aspettarci che le industrie mondiali dei trasporti e delle energie aggiornino spontaneamente la loro produzione senza gli incentivi dei governi, che con i loro enti di ricerca pubblici hanno collaborato a realizzare l’attuale stato dell’arte e con i legislatori, hanno accettato le emissioni tossiche fin dall’avvento dell’era industriale, avendo sbagliato la fonte energetica primaria.  Almeno la Giustizia e gli enti morali devono condannare le invenzioni incomplete della scienza, perché i cicli dell’energia fossile si possono chiudere molto meglio di come si chiudono adesso e nella maggioranza assoluta dei casi, l’energia fossile non serve ed è addirittura molto antieconomica.  

Volendo formulare un principio generale della fluidodinamica, si potrebbe dire che: l’energia elettrica che un sistema fluido dinamico isolato può trasmettere all’esterno, è proporzionale alla pressione del fluido comprimibile che agisce sul liquido incomprimibile per la portata del liquido, la densità dello stesso, il rendimento della elettropompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante, che lo introduce nel sistema, e il rendimento della pompa usata come turbina che trasforma l’energia di pressione statica e cinetica in energia elettrica. Tuttavia, parlare di rendimento in questo sistema è abbastanza improprio perché non c’è il consumo e la trasformazione della materia, come avviene nella termodinamica, nella chimica e nel nucleare, ma soltanto l’usura dei materiali.  Se c’è l’usura dei materiali non si può parlare nemmeno di moto perpetuo. Oggi per l’interesse di parti avverse, gli inventori privati sono lasciati soli dalle istituzioni pubbliche mondiali, che pretendono soltanto il pagamento delle tasse di deposito e di mantenimento come se fossero delle multinazionali.  Nessun Organismo mondiale ha compreso che se gli impianti ambientali ed energetici non interagiscono razionalmente con l’ambiente la ricchezza mondiale che produrremo non sarà sufficiente a riparare i danni che la stessa natura produrrà disturbata dagli errori di progettazione dell’uomo. Non solo termici, ma anche nucleari, urbanistici, depurativi e idroelettrici.

Quello che è mancato agli impianti industriali è stato il supporto di una fonte energetica sostenibile che doveva essere individuata dalla scienza pubblica mondiale mettendo insieme razionalmente i principi legiferati dai padri della scienza. Mentre quello che è mancato agli enti pubblici è stata l’organizzazione del lavoro ambientale globale, che avrebbe portato a individuare le sinergie necessarie per progettare impianti interattivi tra acqua e aria, che sono contemporaneamente energetici e depurativi. Sono energetici perché sfruttando a senso unico la forza gravitazionale o la pressione dell’aria compresa l’energia spesa per la circolazione dell’acqua è sempre molto inferiore all’energia prodotta dalle turbine. Sono depurativi perché durante i riciclo, assorbono ossigeno in proporzione alla pressione di esercizio dell’impianto, ma possono anche avere uno scambio ionico naturale o artificiale per correggere l’alcalinità e la salinità.  

La scienza pubblica mondiale non ha fatto questi studi e ha ignorato le soluzioni proposte dal sottoscritto. Si è limitata a collaborare con le multinazionali per ridurre le emissioni tossiche.   Ha collaborato anche con le multinazionali delle energie rinnovabili alternative, senza mai pensare ad approfondire meglio i sistemi naturali usati dalla natura.  

 Infatti, realizzare cicli depurativi completi comporta la progettazione di impianti molto più ingombranti di quelli attuali. Basti pensare che la concentrazione di CO2 nei fumi arriva al 10 – 12 per cento del volume totale. Ridurre per mezzo delle serre calcaree questa percentuale al valore ambientale che all’inizio dell’era industriale era soltanto 0,0280%, era ed è un’impresa impossibile, per cui gli enti pubblici mondiali non ci hanno nemmeno provato.

Tuttavia gli studi effettuati dal sottoscritto hanno consentito non solo di abbattere il CO2 ma anche di catturarlo e comprimerlo per trasportarlo ad altri impianti di abbattimento, ma anche hanno consentito l’individuazione dell’energia idroelettrica compressa che potrà sostituire le attuali centrali termiche e i motori termici. Le serre calcaree allo stato puro si concentreranno soltanto sulla pulizia degli alti forni, gli inceneritori, i cementifici e le produzioni della calce. Mentre in abbinamento con gli stagni biologici sovrapposti, sostituiranno gli attuali depuratori che non producono cicli depurativi completi.   

Le serre calcaree sono state ideate e brevettate  dal sottoscritto nel 2012 insieme agli stagni biologici sovrapposti, inspirandosi al sistema universale utilizzato dalla natura per depurare le acque e chiudere correttamente il ciclo naturale del carbonio restituendo agli oceani attraverso i fiumi acque alcaline che assorbono i sali, soprattutto di calcio e magnesio, nei lunghi percorsi terrestri che fanno le acque dolci provenienti dalle acque piovane, dallo scioglimento dei ghiacciai e dalle sorgenti naturali. Oggi, questi brevetti sono una delle tante occasioni sprecate riportate nel sito web del sottoscritto (https://www.spawhe.eu/synergic-plants-files/,https://www.spawhe.eu/synergic-plants-italian-files/). Ma con l’invenzione dell’idroelettrico compresso (che la classe dirigente ugualmente non ha compreso e voluto realizzare) il costo dell’energia elettrica, si riduce quasi a zero, consumando soltanto l’usura delle macchine che producono l’energia attraverso le elettropompe con la doppia alimentazione separata fino alla girante, elettropompe usate come turbine, generatori di corrente e in minima parte l’energia per compressori di aria, il sottoscritto, ritorna sull’argomento, usando lo stesso sistema per eliminare anche la piaga sociale dell’inquinamento atmosferico prodotto dagli alti forni e dagli inceneritori, eliminando le attuali ciminiere e sostituendole, appunto, con le  serre calcaree, che chiudono correttamente il ciclo delle polveri e dei gas prodotti dalla combustione. Per giunta, l’idroelettrico compresso può fornire l’energia elettrica a costi molto inferiori al carbone e al gas, per trasformare sia gli alti forni, sia gli inceneritori, in forni a induzione autonomi dalla rete nazionale. La stessa rete di distribuzione elettrica nazionale (che perde circa il 15 % di energia durante il trasporto) diventerà obsoleta e sarà sostituita da una rete di distribuzione idrica nazionale che è contemporaneamente  idroelettrica, depurativa l’acqua (per la legge di Henry e Dalton) e dell’aria per effetto delle serre calcaree distribuite sui territori urbani e industriali (https://www.spawhe.eu/closing-the-anthropogenic-carbon-cycle/, https://www.spawhe.eu/synergic-plants-italian-files/).

Oggi siamo in una situazione mondiale paradossale poiché gli scienziati, i politici, i legislatori, i giudici nazionali e internazionali, si rifiutano di fare ragionamenti globali nascondendosi dietro le loro specializzazioni, ma non provano a dialogare apertamente per trovare soluzioni comuni. I ventitré vertici mondiali organizzati dalle Nazioni Unite (COP) non entrando mai nel merito delle soluzioni, sono la dimostrazione dell’incompetenza generale e della incapacità di assumersi le responsabilità scientifiche politiche economiche e della giustizia mondiale.  Il sistema Spawhe, elaborato dal sottoscritto, tramite applicazioni trasversali e interattive, ha dimostrato che le normative pubbliche internazionali non devono accettare cicli di produzione dei beni di consumo (acciaio, leghe leggere) e dei servizi (inceneritori e depuratori) incompleti, che stanno accettando dall’avvento dell’era industriale perché la scienza e la tecnologia non sono mai applicate sinergicamente, a causa della parcellizzazione delle specializzazioni scientifiche e tecnologiche pubbliche e private.

Sono soprattutto le vicende ambientali che stiamo vivendo a dire che abbiamo sbagliato sia i sistemi energetici che quelli depurativi, sia il sollevamento delle acque, sia la distribuzione sul territorio, sia la prevenzione delle alluvioni e siccità, sia la depurazione dell’aria, sia il modo di produrre l’acciaio e la ghisa, sia quello di incenerire i rifiuti.

L’errore principale che è stato commesso è quello di ritenere valide le attuali energie e depurazioni e pertanto anche il modello di sviluppo. Purtroppo, pur avendo sviluppato buone tecnologie, non avendo mai realizzato cicli completi per risparmiare economicamente, non abbiamo studiato invenzioni semplici e strategiche come quelle proposte dal sottoscritto negli ultimi dieci anni. Il sottoscritto, che proponendo queste invenzioni, si è accorto degli errori, per dimostrare le sue ragioni, gradualmente è stato costretto a modificare i principali impianti energetici mondiale, fissi e mobili, e anche quelli depurativi, che sono i componenti principali dell’intero modello di sviluppo mondiale. Le autorità mondiali hanno fatto finta di non comprendere.

Io penso che questa situazione paradossale non sarebbe successa, se non ci fossero state gravi carenze legislative legate direttamente al modo di produrre la ricchezza mondiale. Infatti, in questo sistema per privilegiare la proprietà industriale è stata eliminata quella intellettuale degli inventori con i relativi diritti di autore. La mia non è la protesta di una categoria di lavoratori che difende il proprio lavoro. Io non rappresento gli altri inventori. Non so nemmeno se posso essere considerato un inventore perché nessuna delle mie invenzioni è stata mai finanziata e realizzata. Non penso che esiste un albo degli inventori. Penso che tutti possono diventare inventori se hanno la preparazione necessaria e la creatività, ma pochissimi possono fare gli inventori di sistemi globali, che richiedono una preparazione particolare, basata su una vita di lavoro trasversale.  La grande maggioranza degli inventori sono lavoratori dipendenti, che svolgono le loro invenzioni in campi specifici migliorando dettagli industriali, oppure nella ricerca chimica, biologica, medica, etc. Questi inventori non hanno problemi perché, in un modo o nell’altro i loro diritti sono riconosciuti. Le tasse di deposito, di mantenimento sono di competenza delle aziende di appartenenza. Le leggi regolano anche la percentuale dei diritti della proprietà industriale che spetta agli inventori dipendenti, ovviamente se le invenzioni vengono vendute agli imprenditori privati.

I problemi legislativi riguardano gli inventori che si occupano di problemi di pubblica utilità sociale autonomamente, fuori dai centri di potere pubblici e privati, che dominino il settore dell’ambiente e dell’energia.  Questi, non possono sostenere i costi di una azienda pubblica o privata per sostenere i propri brevetti, ma paradossalmente, sono gli unici che possono proporre invenzioni sostenibili e imparziali per due semplici ragioni:

1.  Non essendo legati a interessi aziendali.

2. Non avendo a disposizione laboratori di ricerca, le loro invenzioni, come nel caso del sottoscritto, si basano sulla ricerca di sinergie tra le invenzioni già esistenti. Queste invenzioni sono molto più utili e potenti di quelle che producono le aziende pubbliche e private, specializzate in singoli settori. Ma sono anche scomode per gli attuali centri di potere.

 I legislatori non comprendono che lo sviluppo prima di essere creato realmente si deve creare virtualmente con progetti completi tra loro collegati. Pertanto, dovrebbe esistere anche una proprietà intellettuale delle invenzioni separata da quella industriale, almeno per le invenzioni di pubblica utilità sociale: medicina, ambiente, energia, affinché gli inventori possano svolgere con maggiore calma tutti gli approfondimenti e trovare anche le fonti di finanziamento. Oggi, non esistendo questo tipo di proprietà intellettuale, gli inventori autonomi, senza soldi, si devono attenere alle regole attuali. Devono depositare il brevetto in una sede nazionale, dopo un anno trasformarlo in un brevetto internazionale, dopo trenta mesi scegliere i paesi nei quali estendere il brevetto. Nel frattempo, gli uffici brevetti nazionali e internazionali chiedono il pagamento delle tasse di deposito e mantenimento nei vari paesi, senza che nessun ente pubblico mondiale abbia emesso un decreto legislativo per modificare gli impianti attuali, fognari, depurativi, energetici, l’eliminazione delle attuali ciminiere e favorire l’abbattimento a freddo del CO2 insieme alle polveri.

Come possono le autorità mondiali dell’ambiente dell’energia e dello sviluppo economico creare uno sviluppo sostenibile se nessuno studia l’organizzazione e il collegamento tra i vari impianti urbani agricoli industriali e i servizi pubblici entrando nel vivo di quello che producono a livello di emissioni atmosferico e di sostanze inquinanti che emettono istante per istante?

Per una persona come il sottoscritto, che conosce sia gli impianti industriali che quelli ambientali, è chiaro che gli attuali impianti pubblici e privati, progettati dagli specialisti dei singoli settori, non hanno approfondito gli argomenti globalmente. Quindi, gli impianti, soprattutto dal punto di vista ambientale, non risolvono i problemi collaterali come le emissioni di CO2 nell’atmosfera e la produzione di acque di scarico depurate e adeguate al valore alcalino del corpo idrico ricevente.

Pertanto per gli inventori in grado di concepire dei sistemi alternativi di sviluppo c’è molto da fare. Ma, paradossalmente, nelle condizioni attuali, questi non possono lavorare, perché la legislazione attuale e gli uffici brevetti, abituati a esaminare e legiferare brevetti con obiettivi parziali, non sono in grado di comprendere e giudicare impianti concepiti diversamente. Basti pensare al modo in cui gli esaminatori dei brevetti pretendono che si scrivono le rivendicazioni che si devono concentrare su come è fatto fisicamente l’impianto. Se superano il numero di dieci rivendicazioni bisogna pagare più tasse di deposito e mantenimento. Dovrebbe essere ovvio che un impianto globale è molto più completo di un impianto locale, quindi richiederebbe molte più rivendicazioni. Ma questo si scontra con le possibilità economiche degli inventori che si occupano di questi problemi, che sono appunto, gli inventori che non sono legati ai centri di potere economici. L’attuale legislazione sui brevetti crea grandissimi danni allo sviluppo sostenibile internazionale e dimostra l’incompetenza di tutti gli addetti ai lavori interessati. Lo studio di un modello di sviluppo alternativo non si può fare solo teoricamente, ma entrando nel dettaglio della progettazione degli impianti e dei relativi collegamenti con gli impianti antropici precedenti e successivi. Per questa ragione il sistema SPAWHE è come la DIVINA COMMEDIA degli impianti energetici e depurativi mondiali. Ha condannato all’inferno gli impianti energetici mobili sbagliati anche si chiamano Mercedes, Ferrari, Boeing, Airbus, Lockheed e sono acclamati da miliardi di persone. Chi può asserire che le auto o gli aerei, con i motori idroelettrici compresso correranno meno veloci di quelle con i motori con combustibili fossili o chimici, se nessuno ha speso nemmeno un dollaro nella direzione sostenibile?  Io sono certo del contrario, e ne ho ampiamente spiegato le ragioni in queste e altre pubblicazioni.

 

SPAWHE ha salvato soltanto quello che è compatibile con l’ambiente e degno di entrare nel Paradiso terrestre, indesiderato dai governi che non sanno governare, di destra o di sinistra, democratici o conservatori e dalla scienza servile che ha collaborato creando il riscaldamento globale. Anche i soldati qualche volta hanno disobbedito all’ordine di uccidere. La scienza incompleta, invece, uccide lentamente nascondendosi dietro le specifiche competenze, vantandosi che hanno incrementato i rendimenti e ridotto le emissioni. Ma nascondendo che ha sbagliato il principale principio energetico mondiale, la scienza finge di non comprendere che le emissioni tossiche sono soltanto il frutto di impianti sbagliati, oppure dei principi energetici sbagliati utilizzati. Se questo non lo comprende la scienza mondiale chi può comprenderlo? Non certamente i legislatori, i politici e i giudici, le religioni che non hanno competenze scientifiche e tecniche per condannare le applicazioni scientifiche sbagliate, anche se tutti parlano di essere favorevoli alle energie rinnovabili per essere eletti alle cariche pubbliche. Come possono i legislatori, i politici, i religiosi e i giudici comprendere che le attuali energie rinnovabili sono soltanto un altro palliativo non comparabile nemmeno lontanamente con la potenza energetica e depurativa dell’energia interattiva tra acqua e aria? Chi deve dare l’ordine di rompere il silenzio mondiale sull’energia interattiva? Chi deve versare le poche migliaia di euro per accertare questa sconvolgente verità che ridimensiona il valore della scienza e dei maggiori manager pubblici e privati mondiali? Personalmente, se qualcuno mi dovesse dire che li ha sperimentati e non funzionano, non gli crederei. Dovrei verificare personalmente se ha eseguito tutte le semplici istruzioni pubblicate su https://www.spawhe.eu. E’ ovvio, che questo sarebbe soltanto il primo passo nella giusta direzione. Il secondo passo sarà quello di ammettere gli errori e chiedere perdono al popolo mondiale inconsapevole e alle generazioni future. Allo stato attuale sembra che queste volontà non ci sia. Il vuoto morale creato dalla scienza, non percepito dal popolo, aggrava ancora di più la sfiducia nella classe politica mondiale che promette un benessere che non si può realizzare. E’ difficile mantenere anche il benessere attuale, perché i danni prodotti dai cambiamenti climatici annullano ogni velleitaria possibilità di crescita. 

Dante Alighieri nel 1315, sei anni prima della fine della sua vita, era un uomo solo e povero. Scrisse una epistola ai Cardinali Italiani che rappresentavano il potere religioso, politico ed economico, manifestando ciò che il popolo pensava di loro: “O padri, non consideratemi una fenice in terra; infatti tutti mormorano o bisbigliano o pensano o sognano ciò che io narro, e non dichiarano quello che hanno veduto”.

Dopo settecento anni le cose non sono cambiate, soprattutto, perché il lavoro non è un diritto, ma una concessione dei potenti in cambio della fedeltà aziendale. Per questa ragione non emergono soluzioni alternative a quelle desiderate dai centri di potere. Infatti, le mie invenzioni sono state sviluppate tutte da pensionato. Se avessi provato a svilupparle prima, sarei stato un disoccupato non in grado di alimentare la propria famiglia.  Nessun inventore dipendente da un governo, da una multinazionale o da un qualsiasi padrone, avrebbe mai potuto svilupparle. Gli uomini veramente liberi sono diventati sempre più rari e possono esprimersi attraverso la filosofia, la poesia, la musica, la pittura, la scrittura, la scultura, ricevendo anche i diritti di autore. Quelli che oggi sono avversati dai centri di potere mondiali sono soltanto gli inventori liberi di superare, come Ulisse, le colonne di Ercole, poste a guardia delle scienze e delle tecnologie, che creano la ricchezza mondiale.  Superare tali colonne, senza finanziamenti, solo con il ragionamento, è stata una sfida molto superiore alle mie modeste forze.  Molte volte avrei voluto rinunciare. Ma quando stavo per mollare, arrivava un’idea sostenibile compatibile con l’ambiente, che mi induceva ad andare avanti. Gradualmente è nato un modello di sviluppo mondiale sostenibile che è cresciuto virtualmente su http: //www.spawhe.eu. In un certo senso, SPAWHE è la Divina Commedia moderna, ma non solleva lo spirito. Lo deprime.   

Qualcuno potrebbe dire che una crescita virtuale non dimostra che la crescita sia possibile anche realmente. Io dico che si sbaglia perché nella mia crescita virtuale io ho escluso le attuali soluzioni energetiche e depurative che producono problemi alla realizzazione di cicli globali. Il mio sviluppo virtuale è più reale di quello reale, che non si può definire sviluppo sostenibile, poiché non ha affrontato e risolto i problemi. L’attuale sistema mondiale energetico e depurativo è la migliore prova del futuro funzionamento di quello sviluppato dal sottoscritto, perché ha dimostrato praticamente quello che noi dobbiamo evitare nello sviluppo futuro: “Se la fonte energetica che usiamo non è sostenibile e compatibile con l’ambiente, la natura si ribella e la ricchezza prodotta non è in grado di riparare i danni, come sta avvenendo attualmente con il riscaldamento globale, l’acidificazione dei laghi, mari, oceani e lo scioglimento dei ghiacciai”. SPAWHE, individuando i sistemi e le energie interattive, ha dimostrato, che abbiamo la possibilità di invertire i processi del riscaldamento globale l’acidificazione dei laghi dei mari e degli oceani e lo scioglimento dei ghiacciai, semplicemente producendo energia interattiva in tutto il mondo. Più energia produrremo, più proteggeremo l’ambiente.

 Come nell’Inferno di Dante Alighieri, questa è la massima punizione nei confronti delle scienze presuntuose che hanno giocato con energie termiche, nucleari, idroelettriche, creando più danni che benefici, senza indagare a fondo in semplici applicazioni della fisica ordinaria già applicate dalla natura, ovviamente sotto forme diverse, non facilmente comprensibili, di primo acchito. Ma che sarebbero state facilmente comprensibili, gradualmente, se lo stato dell’arte reale si fosse sviluppato anche nelle direzioni indicate dal sottoscritto su SPAWHE.

Io mi chiedo, come fanno gli attuali professori di idraulica che formano le future generazioni di ingegneri a insistere sullo studio delle complesse perturbazioni del moto vario, quando con l’invenzione delle pompe con la doppia alimentazione separata, gli impianti sempre pieni, il riciclo attraverso la pompa, l’idroelettrico compresso, queste perturbazioni si possono eliminare completamente. Inoltre, queste innovazioni trasformerebbero tutti i sollevamenti idraulici, che insieme ai trasporti sono la maggiore spesa energetica mondiale, in impianti produttori di energia elettrica. Cosa ci guadagnano a tacere su questi argomenti e continuare formare i giovani su soluzioni sbagliate e non approfondite dal punto di vista delle sinergie tra i principi fisici già sperimentati da secoli da Torricelli, Newton, Pascal, Henry, Maxwell, Pacinotti, Tesla, ma mai messi insieme coerentemente, proprio a causa della assenza della semplice invenzione della pompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante. Il mondo scientifico internazionale ha ignorato e continua a ignorare questa invenzione, nonostante sia un brevetto internazionale (decaduto perché il sottoscritto non ha pagato le tasse di mantenimento del brevetto), ovviamente scomodo e non realizzato da nessuno. Queste pompe non sono contrarie ai principi  della conservazione dell’energia, ma  alle complicità pubbliche e private mondiali  che hanno   concentrato illegalmente dal punto di vista morale e della vera giustizia, oltre il 75% della ricchezza mondiale in appena 10 milioni di persone  (https://www.spawhe.eu/pct-it2016-000202-lettera-aperta-alla-w-i-p-o-e-agli-uffici-legali-internazionali/)?

Oggi, consentendo agli uffici brevetti di definire “moto perpetuo” tutte le invenzioni proposte dal sottoscritto, successive a tale invenzione, senza spendere un solo euro per l’accertamento della verità, la scienza mondiale pubblica è colpevole di servilismo verso tali centri di potere, benché sia pagata, con le tasse pagate dal popolo mondiale.

Probabilmente, non ho avuto il coraggio di Dante Alighieri, che nel 1300, facendo arrabbiare i potenti, soprattutto, mettendoli all’inferno, rischiava la vita tutti i giorni. Poteva anche essere messo al rogo dagli inquisitori della chiesa. Vivendo nel ventunesimo secolo, io penso che siano sufficienti diciotto lettere aperte, compresa la presente, ai Giudici Internazionali e alle Nazioni Unite, allegando anche le istruzioni per realizzare gli impianti proposti. Non mi tirerò indietro se mi chiederanno altre istruzioni.  Ma non credo che lo faranno. Loro hanno i loro consulenti scientifici, di cui si fidano ciecamente, nonostante gli impianti attuali, pubblici e privati, abbiano il piccolo difetto di essere antieconomici, inquinanti e incompleti. Mi dispiace dirlo, ma io non vedo molta differenza tra il potere legale e quello illegale delle mafie. Entrambi questi poteri non rispettano le minoranze che la pensano diversamente. Ma in questo caso è molto peggio perché non si tratta di opinioni.  Si tratta di scienza e tecnologia che non lascerebbero nessun dubbio su chi ha torto o ragione.  Non rispettare chi pubblica alla luce del sole le sue soluzioni ambientali ed energetiche, di interesse generale, è molto peggio che non rispettare avversari politici, dove la ragione non è mai da una sola parte.

Io penso che sia stato fondamentale per il sottoscritto, aver potuto fare la scelta di andare pensione a cinquantasette anni, quando avevo abbastanza energie da spendere per una missione che si è rivelata molto più difficile di quanto avevo pensato. Questo sistema ha creato gli anticorpi per difendere le borse mondiali, ma non la giustizia, la scienza imparziale e la moralità pubblica, che si può affermare soltanto con invenzioni complete che non possono portare avanti gli inventori che sono controllati dai loro datori di lavoro e dalla burocrazia mondiale che le ostacola negando il finanziamento e i diritti di autore, se in qualche modo nel mondo si affermeranno ugualmente, sebbene siano state regolarmente depositate come brevetti.

Tuttavia, io penso di aver fatto la scelta giusta a lottare depositando ugualmente i miei brevetti, non tenendo conto delle osservazioni degli uffici brevetti e nemmeno delle tasse da pagare, perché mi sono occupato di brevetti di pubblica utilità mondiale, che i governi hanno dimostrato di non saper progettare. I brevetti di pubblica utilità, dovrebbero essere resi accessibili a tutti, senza la proprietà industriale, ma riconoscendo i diritti di autore agli inventori che li hanno studiati senza essere pagati da nessuno per interi anni di lavoro.

Spero anche che altri tecnici, che nella vita hanno cercato di migliorarsi e di arricchire le proprie conoscenze, facciano altrettanto, anche se sta diventando sempre più difficile andare in pensione sotto i sessanta anni, quando si hanno ancora delle forze da spendere con maggiore libertà creativa. La creatività tecnica e scientifica, frenata dei centri di potere, è il vero freno dell’economia sostenibile e della protezione dell’ambiente. La messa insieme di diverse professionalità che avviene nelle multinazionali, che io ho vissuto nell’Alfa Romeo è un notevole passo avanti per migliorare le tecnologie e gli aspetti gestionali attraverso l’organizzazione del lavoro, ma la creatività si sviluppa attraverso la crescita individuale. Infatti, le multinazionali dei trasporti non sono state in grado di  far entrare un impianto idroelettrico nel cofano di un auto e quelle tecnomedicali  non sono state in grado di creare  un cuore artificiale autonomo energeticamente, che ossigena anche il sangue, mentre le multinazionali dell’energia non sono state in grado di produrre un’energia di basso costo che consuma soltanto i materiali, utilizzabile a tutte le ore del giorno e della notte sia nei deserti sahariani, che ai poli artico e antartico. Come non sono state in grado di depurare l’ambiente e difenderlo dalle acque alte e dalle siccità, producendo contemporaneamente energia. Non sono state nemmeno in grado di deputare insieme acqua e aria producendo energia e acque alcaline che servono ai mari e agli oceani. Come non sono state in grado di dissalare le acque marine producendo energia invece di consumarle.

E’ quasi ovvio che chi non ha saputo progettare gli impianti mondiali cerchi di nascondere queste soluzioni. Ma non è ovvio che contribuiscano a questo nascondimento anche gli organi che rappresentano la giustizia terrestre e divina. I burocrati mondiali che hanno prodotto soltanto disastri, probabilmente, involontariamente, perché non sanno quello che fanno, stanno cercando di uccidere la creatività dei pochi inventori, come il sottoscritto, che solo da pensionati si possono esprimere. Io sono certo che se avessi ritardato di pochi anni la mia attività di inventore, non avrei avuto la forza di concludere la mia missione, che ritengo conclusa con successo, anche se non è stata realizzata nessuna delle mie proposte energetiche e ambientali. Proprio questi silenzi sulle soluzioni   di insospettabili personaggi pubblici che continuano denunciare i problemi, fanno comprendere il silenzio che circonda gli inventori ambientali non legati ai centri di potere. Se non avessi creato un piccolo sito web personale, con le mie scarsissime conoscenze informatiche, nel mondo intero non si sarebbe, mai parlato di depurazione fognaria, e dell’energia interattiva, del cuore umano ossigenatore del sangue, che potrebbe tenere in vita il nostro cervello anche quando gli altri arti saranno completamente deteriorati. Se i centri di potere mondiali volevano difendersi dalla diffusione di queste invenzioni democratiche e prive di interessi di parte, dovevano fare le riforme pensionistiche che stanno facendo adesso prima dell’anno 2006, quando ho deciso di accettare la mia missione di pensionato. Ci avrebbero guadagnato tutti, soprattutto il sottoscritto, che avrebbe preso una pensione più alta, non avrebbe speso i propri risparmi per depositare inutili brevetti, senza diritti di autore. Ci avrebbero guadagnato anche la scienza e le autorità mondiali, che non si sarebbero giocata la reputazione tacendo su queste invenzioni, logiche semplici e sostenibili.

La conclusione di questa lunga pubblicazione, come si deduce anche dal titolo, è che la Giustizia internazionale, le religioni, gli enti morali mondiali devono condannare e impedire la commercializzazione di tutte le invenzioni incomplete della scienza, che sono un’infinità, affinché si completino, oppure si sostituiscano con invenzioni che non danneggiano l’ambiente e la salute umana. Fino a ieri sembrava che gli uomini non avessero scelta perché lo stato dell’arte non consente la protezione completa dell’ambiente e degli uomini. Spawhe ha dimostrato che i centri di potere non hanno mai cercato le soluzioni sostenibili e stanno facendo di tutto perché queste non emergano.

Non basta votare contro alle prossime elezioni. Il mondo ha bisogno di progettare di nuovo l’intero modello di sviluppo perché gli errori di progettazione si sono sommati e non sono mai stati corretti da una scienza globale al di sopra di ogni sospetto, pronta a confrontarsi con tutti, non con le parole, ma con progetti e prototipi di impianti funzionati, prima di investire i soldi veri. Le grandi opere in cui il mondo ha investito nel secolo scorso si sono rivelate un grande fallimento sul piano ambientale e hanno accresciuto i debiti pubblici. I Politici non possono parlare di una maggiore equità nella distribuzione della ricchezza, se non sanno come si produce la ricchezza reale, nelle fabbriche e nei cantieri. Non possono sapere quali sono le opere da demolire, quali sono quelle da realizzare e come si devono realizzare. Non possono fidarsi nemmeno di cattivi consiglieri che non fanno tesoro degli errori commessi e non li correggono; come non possono fidarsi degli imprenditori che hanno fatto grandi investimenti su energie e tecnologie inadeguate alla protezione globale dell’ambiente.

Oggi bisogna prendere atto che avendo sbagliato i principi fondamentali delle energie e delle depurazioni mondiali, tutti i parametri di valutazione delle agenzie di rating e delle borse mondiali non hanno valore. E’ necessaria una nuova rivoluzione industriale mondiale. Bisogna fare in modo che chi si è arricchito con il sistema sbagliato paghi il costo maggiore per risarcire la società mondiale dei danni subiti. Per il sottoscritto, il modello di sviluppo da seguire, almeno per gli impianti energetici e depurativi fissi e mobili è riportato su http.//www.spawhe.eu. Ma questi rappresentano almeno il 70% della ricchezza mondiale e sono strategici anche per gli altri settori. Chi ha studiato un modello di sviluppo che si possa confrontare con SPAWHE, è invitato e tirarlo fuori. Non è umiliante per un grande ente pubblico mondiale confrontarsi con le proposte tecniche e scientifiche di un semplice pensionato. E’ più umiliante non avere proposte all’altezza della situazione, considerando anche i bilanci economici e i costi che sostiene la società mondiale per tenere in vita questi grandi enti pubblici.     

Cordiali saluti

Luigi Antonio Pezone.

 Referenze

Dante. Il romanzo della sua vita. Autore Marco Santagata, Editore Mondadori;

http://www.paleoantropo.net/paleogenerale/sedimenti.htm;

 http://www.chimicamo.org/tutto-chimica/pietre-calcaree; http://areeweb.polito.it/didattica/chimica;

http://www.canaleenergia.com/rubriche/think-tech/il-carbone-verde-utilizzo-delle-biomasse-in-siderurgia/;

https://www.youmath.it;

https://www.spawhe.eu/closing-the-anthropogenic-carbon-cycle/;

 https://www.spawhe.eu/aerospatial-pressurized-hydroelectric-transport-system/; https://www.spawhe.eu/the-lost-civilizations-einstein-s-thought-and-survival-energy/;  https://www.spawhe.eu/cuore-artificiale-ossigenatore-del-sangue-autonomo-energeticamente/;

https://www.spawhe.eu/pct-it2016-000202-lettera-aperta-alla-w-i-p-o-e-agli-uffici-legali-internazionali/.

https://www.omicsonline.org/open-access/open-letter-to-mr-bill-gates-on-energy-miracle-2167-0587-1000167.php?aid=73984;

https://www.spawhe.eu/hydroelectric-energy-files/;

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